di Carlo Domenico Cristofori
Ancora una volta alcune nazioni della NATO hanno votato contro una risoluzione delle Nazioni Unite che è stata comunque approvata – con 118 voti a favore – volta a condannare la glorificazione del Nazismo.
Tra queste ci sono proprio quegli stati come la Germania, l’Italia e la Spagna che hanno visto la loro storia segnata dalla dittatura del NaziFascismo e quelli come l’Ucraina e gli USA che sono stati complici di Adolph Hitler: il paese dell’Europa dell’Est facendo una strage di 1,6 milioni di ebrei, quello nordamericano attraverso il finanziamento dei Rockefeller alle industrie chimiche del Fuhrer.
L’Occidente protegge le Truppe NeoNaziste di Zelensky
Tre sono i motivi per cui dei paesi apparentemente democratici hanno assunto questa drastica e anacronistica posizione. In primo luogo perché la risoluzione è stata presentata dalla Russia che ha ripetutamente denunciato, senza successo, i crimini commessi nel Donbass filorusso ai neonazisti del Battaglione Azov, il famigerato gruppo di paramilitari ufficialmente inquadrato nella Guardia Nazionale Ucraina diretta dal Ministero dell’Interno di Kiev, ma designato come organizzazione terroristica dalla Corte Suprema di Mosca.
Proprio per questo, la seconda motivazione, è la volontà dell’Ucraina di negare le violazioni dei diritti umani e dei crimini di guerra per cui gli estremisti di destra dell’Azov sono stati denunciati anche da Amnesty International alla Corte Criminale Internazionale (ICC) senza che alcun provvedimento sia mai stato preso da quest’ultima.
Gli USA e la Germania, tra i primi fornitori di aiuti militari al regime filo-nazista del presidente Volodymyr Zelensky, non possono quindi correre il rischio che una risoluzione dell’ONU possa mettere in discussione le ideologie di una delle più leggendarie forze militari ucraine.
Ma anche l’Italia, a sua volta finanziatrice del materiale bellico all’Ucraina per un colossale business della Lobby delle Armi di cui l’attuale Ministro della Difesa Guido Crosetto è stato rappresentante, nutre il medesimo timore in quanto l’ideologo della premier Giorgia Meloni e del suo partito Fratelli d’Italia, il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, in più di un’occasione ha osannato come eroi i militanti del Battaglione Azov, tatuati con simboli nazisti e satanisti.
Il Battaglione Azov addestrato dalla CIA
Infine, la ragione forze più profonda, è che il controspionaggio americano della Central Intelligence Agency da decenni alimenta le formazioni dell’estrema destra di Stephan Bandera, tra cui la meno nota C-14, e dopo il sanguinario golpe del 2014 a Kiev finanziato da George Soros e da alcune ambasciate di paesi NATO e preparato dall’intelligence anglo-americana (CIA e MI6 britannico) ha addestrato il Battaglione Azov attraverso il reparto speciale Ground Branch.
Tutto ciò è talmente noto da essere stato oggetto di un dossier dell’arcivescovo Carlo Mario Viganò, Nunzio Apostolico Emerito della Santa Sede negli USA.
Tutto ciò è avvenuto nonostante la gravità storica delL’Olocausto in Ucraina, verificatosi tra il 1941 e il 1944, con lo sterminio di massa di circa 1,6 milioni di ebrei che vivevano in Unione Sovietica ad opera della Germania nazista e con la forte partecipazione dei collaborazionisti ucraini.
L’Olocausto in Ucraina
Le uccisioni avvennero in Ucraina perché la maggior parte degli ebrei sovietici prima della seconda guerra mondiale viveva nella cosiddetta “Zona di residenza”, di cui l’Ucraina era la parte più grande. Lo sterminio ebbe luogo nel Reichskommissariat Ukraine, nel Governatorato Generale, nel Governorato Generale della Crimea e in alcune aree sotto controllo militare ad est del Reichskommissariat Ukraine, anch’esse sottomesse alla Germania nazista, e anche nel Governatorato della Transnistria e nella Bucovina settentrionale (entrambe occupate e quest’ultima annessa alla Romania) e la Rutenia subcarpatica (allora parte dell’Ungheria) nella seconda guerra mondiale. Le aree elencate fanno oggi parte dell’Ucraina.
https://www.gospanews.net/en/2022/04/08/ukrainian-nationalist-movement-post-wwii-bought-and-paid-for-by-the-cia-from-ss-galician-to-azov-neo-nazis/
Gli ucraini che collaborarono con i nazisti lo fecero in vari modi: tramite la partecipazione nell’amministrazione locale, nella polizia ausiliaria sotto la supervisione tedesca, nella Schutzmannschaft, nell’esercito tedesco e in servizio come guardie dei campi di concentramento. Gli ausiliari della polizia ucraina “erano stati coinvolti nei preparativi per il massacro di Babij Yar”.
E’ il nome di un fossato nei pressi della città ucraina di Kiev. Il luogo è tristemente noto per essere stato, durante la seconda guerra mondiale, un sito di massacri ad opera dei nazisti e collaborazionisti ucraini ai danni della popolazione locale. Particolarmente documentato e noto fra tali massacri fu quello compiuto tra il 29 e il 30 settembre 1941, in cui trovarono la morte 33.771 ebrei di Kiev.
Tutto ciò spiega la volontà della Russia di ottenere una condanna unanime del Nazismo e della sua nuova glorificazione che sta avvenendo con la guerra in Ucraina.
Quasi 50 paesi hanno votato contro il testo proposto dalla Russia
Martedì l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione redatta dalla Russia sulla lotta all’esaltazione del nazismo con un voto di 118 a 49 e con l’astensione di 14 Stati membri.
La risoluzione invita i membri delle Nazioni Unite ad adottare misure adeguate per contrastare il revisionismo storico e la negazione dei crimini contro l’umanità commessi durante la Seconda Guerra Mondiale.
Mosca propone la risoluzione ogni anno da quasi due decenni, esortando le Nazioni Unite a combattere la “glorificazione del nazismo, del neonazismo e di altre pratiche che contribuiscono all’escalation delle forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e relativa intolleranza”.
Martedì, in una votazione, dozzine di stati membri delle Nazioni Unite hanno espresso opposizione alla proposta, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Francia, Spagna, Germania, Italia e Giappone, così come Ucraina, Georgia, Lettonia, Lituania e una manciata di altri.
Secondo quanto riportato dai media, il voto finale di martedì pomeriggio è stato di 118 favorevoli, 49 contrari e 14 astenuti. L’ONU deve ancora pubblicare i dettagli completi della sessione.
“Un gruppo di paesi occidentali ha tentato di trasformare l’iniziativa russa in un documento politico specifico per paese”, ha detto la vice rappresentante permanente della Russia, Maria Zabolotskaya. “Se i problemi si riflettono nella risoluzione, allora è importante lavorare con questi problemi e non cercare di indebolire la cooperazione nel campo della lotta al neonazismo, al razzismo e alla xenofobia”.
Tuttavia, i risultati del voto “parlano da soli”, ha aggiunto Zabolotskaya, esprimendo gratitudine alle delegazioni che hanno votato a sostegno, tra cui Cina, Brasile, Israele e decine di altri.
Nel 2021, alla risoluzione si opposero solo due Stati, Stati Uniti e Ucraina, mentre altri 49 si astennero, principalmente alleati di Washington. Tuttavia, nel 2022, invece di astenersi, l’Occidente collettivo, comprese le ex potenze dell’Asse Germania, Italia, Austria e Giappone, ha votato per la prima volta contro il testo proposto dalla Russia.
Carlo Domenico Cristofori
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FONTI PRINCIPALI
GOSPA NEWS – INCHIESTE OSINT – INTELLIGENCE
https://www.gospanews.net/en/2022/08/03/russian-supreme-court-designates-azov-nationalist-battalion-as-terrorist-organization/
https://www.gospanews.net/en/2022/01/15/cia-trained-ukrainian-paramilitaries-may-take-central-role-against-russia/