GIOVANI AI GAY-PRIDE MA INCAPACI DI REAGIRE A LOCK-DOWN E VACCINI SPERIMENTALI. Sacerdote Preside promuove DocuFilm per Sentire le loro Voci
Nell’immagine di copertina il sacerdote don Marco Begato e dei giovani liceali a scuola con le mascherine
di don Marco Begato
sacerdote, preside e docente di una scuola cattolica bergamasca – membro del Collegio degli Autori dell’Osservatorio Van Thuan
Tutti i link ai precedenti articoli di Gospa News sono stati aggiunti a posteriori dalla redazione per attinenza con gli argomenti trattati
“Si parla di un calo di -16 punti in matematica e -11 punti in lettura, in un’indagine condotta su circa «690mila studenti di 15 anni provenienti da 37 paesi Ocse e 44 economie partner. L’indagine, peraltro, è attiva dal 2000, e mai aveva registrato un calo così esteso dall’inizio delle rilevazioni». Mai. Sicché, in questo quadro già preoccupante, l’Italia si muove ancora nella media dei Paesi Ocse, anche se in peggioramento”. (https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/37765590/istruzione-emergenza-studenti-contano-fatica.html)
La notizia relativa al declino del profilo studentesco dei nostri giovani può destare alcune preoccupazioni, ma a ben vedere per essere rettamente interpretata richiederebbe una contestualizzazione più ampia.
Che l’obiettivo per una società felice e, ancor prima, l’obiettivo per una vita buona debba essere un alto livello di prestazioni scolastiche è cosa del tutto discutibile.
A mero titolo di esempio, mi piace ricordare le tesi esposte negli anni Settanta da Ivan Illich contro il sistema della scuola moderna, quando col suo noto piglio dichiarava: “la scuola aliena la società, limita il giovane fino a farne un oggetto del processo di produzione, interiorizza la contabilità capitalista, programma una fede assurda” (I. Illich, Distruggere la scuola, Centro di documentazione, Pistoia 1972, p.69).
La Scuola va strutturata a Beneficio della Persona
Queste tesi, al di là dell’impronta marxista specifica, danno l’idea concreta del fatto che sia possibile pensare in modi molto differenti il sistema degli studi e il profilo di studente a esso correlato. In fondo è pacifico che la Scuola possa essere strutturata a beneficio della persona, piuttosto che a beneficio della rete economico-lavorativa, piuttosto che in funzione di altri fini. È in sé pacifico, ma forse non è chiaro o non è sempre presente nel pensiero di tutti.
Dati come quelli forniti da OCSE PISA, offrono ogni volta l’occasione di fermarsi a pensare se stiamo portando avanti una scuola che ci interessa, che ci sta a cuore, o se stiamo solo mantenendo in vita un carrozzone i cui goals sono affatto distanti da quelli più utili al senso del vivere umano.
Non procedo oltre in tale direzione, e per oggi mi limito a un semplice rilievo, cui seguirà l’elogio di un piccolo progetto presente in rete.
Il mio rilievo è molto puntuale: mi interessa del tutto relativamente che i ragazzi sappiano far di conto e leggere un po’ meno bene rispetto ai loro coetanei di vent’anni fa. Mi interessa invece con molta premura che abbiano consapevolezza di se stessi e del loro futuro. Le due cose – incremento delle competenze scolastiche e coscienza del proprio compito esistenziale – non è detto che procedano parallelamente.
E vado subito all’esempio concreto: che ne è del protagonismo giovanile davanti ai grandi eventi della nostra epoca?
Continuo a vedere decine di giovani portati in piazza per i Friday For Future o per i Gay Pride.
Che facevano invece i giovani quando li ghettizzavano in casa per i lock-down o li costringevano a sperimentazioni vaccinali di valore almeno contestabile (cfr. le dichiarazioni di FDA)?
I ragazzi che si lasciavano imprigionare nelle proprie stanze o si lasciavano inquinare il sangue dalla spike, hanno tassi di lettura e scrittura alti o bassi?
I giovani e il Sistema Socio-Politico che li Opprime
Perché risulta del tutto inutile e triste una generazione di giovani con alti tassi di prestazione scolastica, però incapaci di reagire a un sistema socio-politico che li opprime come persone e ne stordisce lo spirito critico e l’autonomia.
Se risultasse, al contrario, che con un livello di istruzione meno specialistico e performante, i giovani mantengono una maggior vigilanza e spirito di iniziativa contro le storture del sistema civile, dovremmo addirittura applaudire la degradazione prestazionale scolastica. Lo dico come provocazione.
Ora, se e quale sia il collegamento tra dati OCSE PISA e resistenza al totalitarismo culturale, non lo so e non sono in grado di dirlo. Ma sarebbe interessante conoscerlo.
Quello che so e che ribadisco con molta chiarezza è che mi preoccupo assai meno della flessione scolastica dei giovani contemporanei, di quanto mi allarmi per la loro sostanziale passività e cattività culturale.
Già Pasolini puntava il dito, in tanti passi dei suoi Scritti Corsari, contro quella generazione di adolescenti manifestanti e rivoluzionari, evidentemente manipolati dai burattinai del potere di allora.
Non era forse così immediato pensare che da quella condizione criticabile, si dovesse arrivare oggi allo spettacolo triste di masse giovanili portate in piazza a comando per manifestazioni di dubbia significatività, e resi invece inoffensivi e insignificanti quando era il momento di difendere se stessi e i propri interessi di liberi cittadini.
Ma i giovani oggi sono capaci di avere un pensiero realmente controcorrente e autonomo? E sono capaci di battersi per esso? E la società attuale dà loro la possibilità di parlare o abbiamo ampiamente scavalcato anche i tanto biasimati livelli di censura di cui si accusa e si accusava (sovente a torto) il cosiddetto ‘oscuro Medioevo’?
Anche in questo caso, non ho dati utili a rispondere. Dico quello che vedo: un certo numero di giovani consapevoli che le cose non hanno girato e non stanno girando in maniera adeguata, che però non hanno possibilità di parlare e condividere ed eventualmente dibattere né coi loro coetanei, né tanto meno col mondo adulto.
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Un DocuFilm per dare la Parola ai Giovani
A questo punto metto un freno alle mie riflessioni e mi limito a rilanciare un’iniziativa interessante, in sintonia con quanto espresso finora.
Si tratta di “Da un momento all’altro, buio – Out of the Blue, Dark”, un progetto di documentario collettivo di PHAUSANIA FILM (https://www.phausaniafilm.it/) ed ILJA’FILM (https://www.facebook.com/IljaFilm/), per la regia di Massimo Selis, Ilaria Jovine e Roberto Mariotti. Gli autori hanno preso atto del crollo della salute psico-fisica dei giovani e si sono posti una serie di interrogativi:
“Come hanno vissuto i nostri figli la rivoluzione sociale, politica, economica e culturale attuata attraverso la pandemia? Cosa ha rappresentato per loro? Come guardavano il mondo di noi adulti? Come leggevano loro i fatti su cui noi adulti dibattevamo in infiniti talk show? Com’è cambiato il loro quotidiano tra mascherine, amuchina, lezioni in dad e banchi a rotelle? Soprattutto, come dicevamo sopra, in che modo tutti questi aspetti hanno modificato oggi il loro vivere, il loro relazionarsi, la loro visione del mondo presente e futuro?”
Da qui l’idea di un documentario in cui dare voce ai giovani, per permettere loro di esprimersi liberamente e rileggere le assurdità della situazione sperimentata negli ultimissimi anni. Dichiarano gli autori: “Ci rivolgeremo ai nostri giovani protagonisti con l’intento quindi di consentire loro per una volta di infrangere pubblicamente i neo tabù che sono costretti ad ossequiare e di rispettare il loro punto di vista”.
Concretamente si è aperta una fase di selezione di giovani italiani tra i 18 e i 25 anni, che “vogliano partecipare in veste o di intervistatori che comparendo in video conducano l’indagine presso loro amici coetanei, oppure di intervistati, disposti in audio o in video a raccontarsi e condividere le proprie riflessioni e i propri pensieri”.
Il materiale di approfondimento si può trovare in Drive (https://drive.google.com/file/d/1fMxkIDG3UITJDZuviYd1p82MLLXDc3Je/view?pli=1), mentre il teaser del progetto già gira su YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=bkesKeaQZ50).
Per partecipare si possono prendere contatti con outoftheblue.dark.ilfilm@gmail.com
Personalmente non mi serve un mondo di giovani scolasticamente o professionalmente superdotati: con pochi geni e molta buona manovalanza abbiamo prodotto cultura per secoli. Mi preme un mondo di uomini liberi di fare il proprio cammino su questa terra, senza dover sottostare alle condizioni di un sistema ideologico-tecnologico che veda in essi piuttosto del combustibile anziché non una miccia per il futuro.
Che si inizi a dare loro voce, fuori da meccanismi di controllo di tipo social o di tipo politico!
“Out of the Blue, Dark” è una buona modalità per ripartire. Confido non sia l’unica, né l’ultima.
don Marco Begato
sacerdote, preside e docente di una scuola cattolica bergamasca – membro del Collegio degli Autori dell’Osservatorio Van Thuan
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GOSPA NEWS – CRISTIANI PERSEGUITATI
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https://www.gospanews.net/2023/02/19/doposcuola-per-bimbi-con-il-club-di-satana-demenziale-deriva-della-liberta-di-culto-e-di-opinione/