MOLECOLA DIABOLICA DEI VACCINI mRNA CREA PRIONI KILLER E AMEBA “MANGIA-CERVELLO”. Esplosiva Scoperta di Perez dopo Studio con Montagnier

MOLECOLA DIABOLICA DEI VACCINI mRNA CREA PRIONI KILLER E AMEBA “MANGIA-CERVELLO”. Esplosiva Scoperta di Perez dopo Studio con Montagnier

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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Nella nostra complessa inchiesta sulla diabolica molecola N1-metilpseudouridina siglata m1Ψ”, creata con una doppia manipolazione da laboratorio dell’uridina umana e utilizzata nella nuova biotecnologia mRNA dei vaccini Covid, la biochimica canadese Jessica Rose analizzò con terrore i risultati di un’inchiesta dell’università di Cambridge (Mulroney et al.) che confermava l’allarme da lei lanciato insieme ad altri ricercatori sui pericolosissimi frammenti di DNA rilevati nelle fiale dei sieri genici Comirnaty (Pfizer-Biontech) e Spikevax (Moderna).

Questi frammenti sono risultati estremamente pericolosi perché possono causare il cancro, come sostenuto persino dalle linee guida della Food and Drug Administration (ente americano regolatore dei farmaci) e come denunciato alla stessa FDA dal Chirurgo Generale della Florida che ha chiesto l’immediata e completa interruzione di ogni somministrazione di vaccino mrna Covid.

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In riferimento allo studio di Cambridge la dottoressa Rose ha spiegato che quel «documento fornisce prove della formazione di proteine “fuori bersaglio” o non intenzionali in seguito alla vaccinazione con BNT162b2 a causa del frameshifting. Considerato il meccanismo proposto, è probabile che esista un problema simile per il prodotto Moderna».

La Clamorosa Scoperta del Biomatematico Perez

Ebbene nei giorni scorsi il biomatematico Jean-Claude Perez, proseguendo uno studio avviato con il compianto biologo Luc Montagnier, è riuscito a identificare che alcune di quelle proteine anomale possono essere prodotte nelle regioni prioniche causando nuove malattie neurocerebrali fulminanti come la Mucca Pazza umana.  Ma ci sono tracce di produzioni proteiche simili a quelle dell’ameba mangia-cervello…

Luc Montagnier e Jean-Claude Perez nel 2020 in Francia

Lo ha evidenziato in uno studio pubblicato il 19 gennaio 2024 su Zenodo (autorevole rivista scientifica gestita dall’Organizzazione europea per la ricerca nucleare, comunemente conosciuta con la sigla CERN). La ricerca è ancora pre-print (in attesa di revisione paritaria) ma tratta un tema su cui l’autore ha già scritto altre ricerche revisionate.

Oggi ci limiteremo a pubblicare le conclusioni essenziali del professor Perez, esperto di bioingegneria e scienziato della Fondazione Montagnier, rimandando per le parti più tecniche ai nostri precedenti articoli sui primi killer che pubblicammo in anteprima.

Nel maggio scorso, infatti, intervistai lo scienziato soprattutto in merito alla sua precedente ed esplosiva ricerca firmata con Montagnier, già vincitore del Nobel per la Medicina, con cui dimostrarono, nel marzo 2020, l’origine artificiale del SARS-Cov-2.

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Allora furono oggetto di molteplici censure anche da parte della comunità scientifica mondiale ma oggi persino la Commissione Salute del Senato Americano è giunta alle medesime conclusioni in un dossier pubblicato nei mesi scorsi.

Il Ruolo e la Pericolosità dei Prioni

Facciamo prima una breve premessa scientifica di biochimica. I prioni sono proteine che esistono naturalmente nel cervello. Esse svolgono compiti cruciali e sono necessarie per la salute umana.

Tuttavia, in rare occasioni, un prione sano può trasformarsi in un prione patogeno. Questo misfold (cioè questo ripiegamento errato della proteina, ndr) è irreversibile e da quel momento il prione patogeno converte tutti i prioni sani che incontra in prioni patogeni.

Quando i prioni patogeni si accumulano, le persone possono iniziare a sviluppare malattie da prioni come la CJD, ovvero la malattia di Creutzfeldt–Jakob che ha negli esseri umani analoghe caratteristiche alla sindrome veterinaria della Mucca Pazza. 

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Perez e Montagnier (con l’aiuto della neurologa Claire Moret Chalmin) evidenziarono che 26 vaccinati erano deceduti per tale patologia neurocerebrale. Le persone affette hanno riferito che i primi sintomi si sono manifestati da uno a 31 giorni dopo l’ultima vaccinazione COVID-19. Tutti i pazienti hanno avuto un rapido peggioramento.

Altri ricercatori hanno proposto che anche il morbo di Parkinson e il morbo di Alzheimer, entrambi caratterizzati da un accumulo di proteine mal ripiegate, potrebbero essere malattie da prioni.

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La Nuova Ricerca sulle Proteine Anomale nei Vaccini mRNA

Vediamo ora cosa ha concluso il biomatematico francese nello studio intitolato prudentemente con un ‘interrogativo a cui ha dato ovviamente risposta positiva: “Le iniezioni di mRNA modificato di Covid19 comportano il rischio di creare proteine o prioni dannosi? – Do Covid19 modified mRNA jabs Pose a Risk of Creating Harmful Proteins or Prions?”

«Nei vaccini contro l’mRNA del COVID-19, le basi naturali dell’uracile vengono sostituite con lo pseudouracile modificato. Questo studio indaga le potenziali conseguenze di questa modifica sulla sintesi proteica. Occasionalmente, i ribosomi possono trascurare queste basi modificate, portando ad uno spostamento nella cornice di lettura del codice genetico. Esaminiamo la proteina della Spike nel contesto di questi fotogrammi di lettura spostati e identifichiamo le proteine risultanti. La nostra analisi si concentra sulla potenziale formazione di proteine prioniche o amiloidogeniche dovuta a questo processo di frame-shifting».

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Il frame-shifiting consiste in uno “scivolamento” della struttura ribosomale che può avere tragiche conseguenze come avvertì la biochimica Rose in relazione allo “pseudouracile modificato” ovvero la diabolica molecola N1-metilpseudouridina.

«Gli mRNA modificati da utilizzare nei prodotti COVID-19 sono stati ottimizzati con codone per la massima espressione proteica nell’uomo. L’ottimizzazione del codone, o anche sostituzione del codone, si basa sull’idea che si possono indurre mutazioni in un gene di interesse (come la spike) in base al bias di utilizzo del codone di un organismo (come gli esseri umani), per aumentare l’efficienza traduzionale e l’espressione proteica senza alterare la sequenza della proteina. Ma è noto che l’ottimizzazione dei codoni può portare a problemi di conformazione, ripiegamento e stabilità delle proteine».

Gli errori di frameshift si verificano quando il macchinario di produzione delle proteine della cellula sbaglia accidentalmente una o due basi nella sequenza dell’mRNA. Poiché le basi dell’mRNA vengono lette in gruppi di tre, un frameshift spezza le serie originali della sequenza, influenzando tutte le sequenze a valle dell’errore.

Le proteine amiloidogeniche menzionate dallo studio possono causare delle rare cerebropatie vascolari amiloidogeniche.

Esse, come spiega il sito di Telethon focalizzato su tale patologia, sono un gruppo di malattie dei vasi sanguigni del cervello caratterizzate dal deposito di una proteina chiamata beta-amiloide. Questo accumulo porta a una graduale distruzione dei vasi sanguigni e di conseguenza alla comparsa di emorragie, che possono avere entità variabile.

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Sintomi tipici possono essere: mal di testa, debolezza, perdita transitoria della parola e indebolimento improvviso della vista, nausea, vomito. Spesso, le emorragie interferiscono con le capacità cognitive della persona colpita, che va incontro a demenza e a deficit motori. Nelle forme più gravi, che insorgono già intorno a 30-40 anni, la mortalità è molto elevata: il 50% dei pazienti muore in seguito al primo episodio di emorragia.

La Scoperta delle Proteine Parassite

Nella sua ricerca, Perez ha scoperto che un frameshift di una base mantiene le sequenze simili ai prioni, mentre un frameshift di due basi le elimina. Ha anche scoperto che le sequenze frameshift condividono somiglianze con le proteine batteriche dell’ameba mangia-cervelli e con le nucleasi umane, proteine in grado di rompere i legami del DNA.

«I nostri risultati hanno anche rivelato una sorprendente omologia con la Naegleria fowleri, comunemente nota come “ameba mangia-cervello”. Questa scoperta solleva diverse preoccupazioni: 

  • La presenza di tracce di Naegleria fowleri potrebbe essere collegata a basi pseudo-uridiniche non interpretate nel ribosoma, scenario sempre più probabile considerata la diffusione dell’uso di iniezioni di proteine mRNA dal 2021. 
  • Contemporaneamente è stata notata la recrudescenza di questa malattia con il lancio del vaccino contro il COVID-19, particolarmente evidenziato in regioni come il Texas e il Pakistan»
Un’immagine con la Naegleria fowleri meglio nota come “ameba mangia-cervello”

Le sue parole diventano sempre più agghiaccianti perché confermano i timori esternati dagli altri ricercatori.

«La nostra indagine, pur concentrandosi su un sottoinsieme limitato di possibili proteine non intenzionali risultanti dalle vaccinazioni mRNA contro il COVID-19, ha rivelato risultati degni di nota che meritano una seria considerazione. La portata delle potenziali proteine fuori bersaglio è vasta, ma anche nell’ambito della nostra analisi limitata sono state fatte osservazioni significative».

Osservazioni sulle proteine parassite

«Un aspetto notevole del nostro studio è l’identificazione di proteine parassite, molte delle quali sono state scoperte dopo il 2020. Questa sequenza temporale coincide con la somministrazione diffusa di vaccini COVID-19. La comparsa di queste proteine nello stesso periodo suggerisce un possibile collegamento con la tecnologia dell’mRNA del vaccino e le sue conseguenze indesiderate».

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Le implicazioni di una potenziale regione prionica

«La nostra analisi ha identificato non solo proteine sconosciute ma anche la presenza di una potenziale regione prionica. Questa scoperta è particolarmente preoccupante a causa dei rischi intrinseci associati alle malattie da prioni e al loro impatto sulla salute neurologica. La scoperta di una sequenza simile a un prione all’interno della proteina spike alterata sottolinea la necessità di un esame rigoroso dei componenti del vaccino mRNA e dei loro effetti a lungo termine».

L’uso pervasivo della tecnologia della pseudo-uridina

Le modifiche chimiche da laboratorio sull’Uridina per creare artificialmente la Pseudouridina e la N1-metilpseudouridina usata nei sieri genici mRNA Covid.

«L’uso della tecnologia della pseudo-uridina nei vaccini a mRNA è stato universale, interessando miliardi di inoculazioni e comprendendo varie iterazioni del vaccino, comprese quelle mirate sia al ceppo Wuhan originale che alla successiva variante Omicron. Questa applicazione diffusa solleva preoccupazioni circa l’ampio impatto di qualsiasi creazione involontaria di proteine su diversi lotti e formulazioni di vaccini».

Incubo Omicron da Laboratorio e Appello sulla Sicurezza dei Vaccini

I lettori più attenti di Gospa News sanno bene che alcuni ricercatori giapponesi evidenziarono la presunta origine da laboratorio della variante Omicron (ora dominante con i genotipi derivati di Kraken, su cui sono stati aggiornati i nuovi vaccini monovalenti mRNA di Pfizer e Moderna, e quello nuovo ancora poco noto e perciò temuto JN.1) come aveva ipotizzato lo stesso Perez proprio a causa della scomparsa della regione prionica in tale variante.

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La nuova ricerca del biomatematico francese della Fondazione Montagnier si conclude con un accorato appello alle autorità sanitarie che continuano a raccomandare i vaccini mRNA soprattutto ai pazienti fragili sebbene non esistano studi sull’efficacia e sicurezza proprio per questa categoria di persone

«I risultati del nostro studio, sebbene preliminari, evidenziano la necessità fondamentale di una ricerca completa sull’intero spettro dei potenziali effetti fuori bersaglio dei vaccini mRNA COVID-19. Il rilevamento di proteine sconosciute e regioni simili ai prioni, in particolare nel contesto di una tecnologia diffusa come la modificazione della pseudo-uridina, richiede un approccio cauto. Sottolinea l’importanza del monitoraggio e della valutazione continui della sicurezza dei vaccini, soprattutto quando nuove formulazioni vengono sviluppate e distribuite a livello globale. Le potenziali implicazioni per la salute pubblica sono significative e giustificano una vigilanza continua e un’indagine sulle complessità molecolari e sugli effetti a lungo termine di questi nuovi interventi medici».

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Business delle Big Pharma nonostante l’Allarme Turbo-Cancro

Ma il business delle Big Pharma non può attendere e prosegue sebbene la genotossicità e la cancerogenicità non siano state studiate a fondo. Oltre alle patologie neurocerebrali come la malattia CJD segnalata da Perez, oggi preoccupano i biochimici e gli immunologi sia le gravissime implicazioni infiammatorie muscolari (soprattutto nell’apparato cardiaco) causate dalle pericolose nanoparticelle lipidiche, sia i turbo-cancro che possono derivare proprio dalla diabolica molecola N1-metilpseudouridina…

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Perché come ha scritto la biofisica americana Stephanie Seneff (ricercatrice del prestigioso MIT – Massachusetts Institute of Technology) e come ha poi confermato il bio-immunologo italiano Mauro Mantovani, «le numerose alterazioni nell’mRNA del vaccino nascondono l’mRNA dalle difese cellulari e promuovono un’emivita biologica più lunga e un’elevata produzione di proteine ​​spike».

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Ma soprattutto Seneff aggiunse:  

«Le cellule immunitarie che hanno assorbito le nanoparticelle del vaccino rilasciano in circolazione un gran numero di esosomi contenenti proteine ​​spike insieme a microRNA critici che inducono una risposta di segnalazione nelle cellule riceventi in siti distanti. Identifichiamo anche potenziali profondi disturbi nel controllo normativo della sintesi proteica e nella sorveglianza del cancro».

DALLA FLORIDA STOP AI VACCINI COVID. Chirurgo Generale chiede a FDA di Bloccare sieri mRNA per Frammenti di DNA Pericolosi e Oncogeni

Il Chirurgo Generale della Florida ha segnalato alla FDA proprio il pericolo che i frammenti di DNA producono una reazione oncogena conseguente alle nuove biotecnologie mRNA di cui, peraltro, Moderna era consapevole dal 2019.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES

ZENODO – J.C. PEREZ – Do Covid19 modified mRNA jabs Pose a Risk of Creating Harmful Proteins or Prions ?

GOSPA NEWS – INCHIESTE COVID. VACCINI & Big Pharma

GOSPA NEWS – WUHAN-GATES DOSSIER

Esplosivo! SPIKE TOSSICA DEL VACCINO PFIZER INTEGRATA NEL DNA UMANO. Frammenti nei Globuli Bianchi trovati da Ricercatori del Trentino

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https://www.gospanews.net/2023/09/12/vaccini-covid-gravi-rischi-da-spike-tossica-persistente-per-la-doppia-prolina-nel-mrna-modificato-alterazione-nascosta-da-autorita-sanitarie-usa/

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Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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