UE DI NUOVO UNITA SULLA GUERRA DI ZELENSKY GRAZIE ALL’ITALIA TARTASSATA. Congresso USA spaccato sulla Corruzione in Ucraina. Cina Risponde: “Alleanza Militare con la Russia”
di Redazione Gospa News International
Alla fine anche gli “amici” europei del presidente russo Vladimir Putin hanno ceduto e per un piatto di lenticchie hanno venduto la dignità ostentata contro il prosieguo di una guerra in Ucraina che il regimi filo-nazista di Kiev guidato dal sionista Volodymyr Zelensky non potrà mai vincere.
Anche per le sempre più acute frizioni tra il presidente ucraino e i vertici del suo Esercito che stanno emergendo soprattutto nel caso del suo tentativo di silurare il comandante in capo che sarebbe stato respinto dagli altri generali…
Sia l’Ungheria di Victor Orban che la Slovacchia di Robert Fico hanno fatto dietrofront e dato il placet al finanziamento da 50miliardi per l’Ucraina in quattro anni (sotto una breve sintesi dell’accordo).
Ciò avviene proprio mentre il Congresso USA si sta spaccando a causa della perdita di 1 miliardo di dollari di missili destinati al sostegno del paese nella guerra contro Mosca e per la dilagante corruzione ogni giorno confermata da nuove inchieste da cui emergono solo 2 certezze:
- buona parte delle armi destinate a Kiev finiscono sul mercato nero (e quindi paradossalmente anche ai terroristi di Hamas)
- la maggior parte dei finanziamenti destinati alla popolazione ucraina che non è ancora emigrata finiscono nelle tasche di pochi politici della cerchia oligarchica di Zelensky
A pagare, come al solito, saranno gli Europei e gli Italiani in primis alla luce delle politiche del Governo Meloni improntate a una tabella di marcia da Great Reset sui rincari energetici che hanno lasciato al buio come in un nuovo medioevo quasi 2milioni di britannici e sul taglio ai contributi sociali (interruzione del mercato tutelato gas-luce e del reddito di cittadinanza) .
Una strategia politica mirata a fare felici soprattutto gli amici di BlackRock che oltre ad essere investitori nell’industria bellica nazionale Leonardo sono anche speculatori nei nuovi padroni della multinazionale telefonica che fu italiana TIM.
Se non avessimo scritto che la premier Meloni, ora pure incattivita dal tradimento del compagno, si era votata ai think-tank dei Rockefeller nel 2021 seguendo l’esempio del suo mentore Guido Crosetto, passato da presidente della Lobby Italiana delle Armi a Ministro della Difesa per far arricchire meglio e segretamente i suoi amici Signori della Guerra, avremmo potuto pensare a una gravissima crisi psicologica da menopausa precoce.
Vedendo invece come sguazza a piacimento nel suo governo il Ministro della Salute Orazio Schillaci specializzato nei conflitti d’interessi con le Big Pharma dei vaccini è evidente che la logica degli affari loschi non è solo una prerogativa riservata a Crosetto e famiglia Giorgetti sulle armi ma qualcosa di benedetto dalla stessa premier anche molto dall’alto…
Da quel colle del Quirinale occupato dal 2014. grazie a un’ovazione bipartisan, dall’ex deputato PD Sergio Mattarella che è riuscito a diventare il faro (opaco) della nazione uscendo indenne dalla Tangentopoli palermitana del 1993 scansando per il rotto della cuffia una pesante condanna per aver preso buoni benzina milionari (in lire) da un imprenditore legato a Cosa Nostra e vicino all’assessore ai Lavori Pubblici del superboss Totò Riina.
L’allora parlamentare siciliano, oggi Presidente della Repubblica (e ancor più occulto ambasciatore NWO di guerre e sacrifici per gli Italiani) con grande fervore ieratico verso Big Pharma e Lobby Armi, fu prosciolto da ogni accusa di quel torpido finanziamento illecito grazie alla “modica quantità” del contributo elettorale ricevuto con un’acrobazia degna di un prestigiatore mondiale dei conflitti d’interessi!
Tanto da far apparire quelli odierni di Meloni & co. delle banali quisquilie – cavilli da analisti geopolitici ostinati a cercare ancora un senso morale nella Repubblica Italiana – anche se muovono miliardi di euro ma soprattutto sono destinati ad affamare e inguaiare tanto l’UE quanto l’Italia.
Anche per la recentissima presa di posizione del Ministro della Difesa Cinese che, forse temendo l’accordo sulla nuova tranche di aiuti all’Ucraina, ha fatto l’ennesimo endorsement alla Russia dicendo che Pechino appoggerà l’alleata Mosca nella guerra in Ucraina e non teme altre sanzioni occidentali contro la Cina…
Fatta un’analisi dei fatti e degli eventi “reale” potete ora leggere i dettagli narrati in toni trionfali da RAI New…
Chinese Defense Chief promises Support to Russia on Ukrainian War to Maintain Peace around the Globe
Volodymyr Zelensky ringrazia l’Unione europea: dimostrata l’unità dell’Unione
“Grato a Charles Michel e ai leader dell’Ue per aver istituito lo strumento da 50 miliardi di euro per l’Ucraina per il periodo 2024-2027”. Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “È molto importante – aggiunge – che la decisione sia stata presa da tutti e 27 i leader, il che dimostra ancora una volta la forte unità dell’Ue. Il continuo sostegno finanziario dell’Ue all’Ucraina rafforzerà la stabilità economica e finanziaria a lungo termine, che non è meno importante dell’assistenza militare e della pressione delle sanzioni sulla Russia”.
Il sì del premier ungherese, Viktor Orban, al sostegno finanziario all’Ucraina è arrivato questa mattina, nella riunione allargata cui hanno partecipato, oltre ai leader Ue Ursula von der Leyen e Charles Michel, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il presidente francese, Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz. È quanto si apprende da fonti Ue.
L’accordo Ue: c’è una concessione a Orban sulle violazioni allo stato di diritto
Nell’intesa tra i 27 sul bilancio comune e gli aiuti all’Ucraina è stato aggiunto un passaggio, particolarmente caro a Viktor Orban: un richiamo alle conclusioni del Consiglio europeo di dicembre 2020 sul meccanismo di condizionalità, sulla base del quale Bruxelles ha congelato i fondi per l’Ungheria. Fonti Ue spiegano che, nello specifico, il richiamo fa riferimento al fatto che “le misure previste dal meccanismo dovranno essere proporzionate all’impatto delle violazioni dello Stato di diritto”. In quel testo, inoltre, si disciplina “un equo trattamento” tra i 27 nell’applicazione del meccanismo di condizionalità.
Palazzo Chigi: soddisfazione per l’accordo, Meloni protagonista
“Grande soddisfazione” per l’accordo raggiunto dal Consiglio europeo straordinario, con un voto unanime, sulla revisione del bilancio e il sostegno all’Ucraina. È quanto affermano fonti di Palazzo Chigi, sottolineando che il governo italiano “ha avuto un ruolo di primo piano e Giorgia Meloni è stata protagonista in prima persona delle mediazioni che hanno consentito di arrivare alla soluzione che ha messo d’accordo tutti”.
La presidente del Consiglio – spiegano le fonti – “ha avviato la sua opera diplomatica già mesi fa, con colloqui e incontri che hanno coinvolto anche i Ministri e gli sherpa, e l’ha intensificata a partire dal Consiglio europeo di dicembre, con un impegno che ha avuto il suo picco nell’ultima settimana”.
Da martedì a oggi Meloni ha avuto tre colloqui con il Primo Ministro ungherese Viktor Orban sul Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 dell’Unione Europea, comprensivo del piano di aiuti finanziari da 50 miliardi di euro per l’Ucraina.
“Dopo la telefonata di martedì e l’incontro di ieri sera in albergo, al quale ha fatto seguito un lungo lavoro notturno delle delegazioni, Meloni e Orban si sono visti di nuovo questa mattina, prima dell’inizio del Consiglio europeo straordinario. Un ulteriore incontro importante in vista dell’ok definitivo di Orban all’accordo”, concludono le fonti.
The Mysterious Richness of Ukrainian Anti-Corruption Chief. Even a Beautiful House in Sicily…