IL “CADAVERE” DEL MEDICO DI FIDUCIA NELL’ERA DEI VACCINI COVID. Ma il Paziente sceglie proprio la Dottoressa Indagata per Esenzioni dai Sieri Genici mRNA
Introduzione della Redazione di Gospa News
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la Lettera Firmata da un dottoressa di medicina generale per assistenza primaria sul territorio indagata per Esenzioni dai Vaccini Covid con cui introduce l’attestato di stima inviatole dal suo assistito che l’ha scelta come medico curante proprio per la sua attività professionale esercitata secondo scienza e coscienza.
Poiché l’interessata è ancora nel limbo di un’incresciosa e ignominiosa inchiesta giudiziaria pendente omettiamo le sue generalità e quelle del suo assistito su consiglio del suo legale, certi che l’autenticità di queste veraci testimonianze di strenua opposizione alla dittatura sanitaria e giudiziaria non siano minimamente attenuate dall’anonimato
Tutti i link a precedenti articoli di Gospa News sono stati aggiunti a posteriori per attinenza con gli argomenti trattati
Il Medico Curante prima dello Scudo Penale
“Medico curante”, “Medico di fiducia”, oppure “Medico di famiglia”, o ancora “Medico di libera scelta”: così venivamo chiamati una volta, quando il rapporto di fiducia era gelosamente custodito e coltivato, tramite attento ascolto e comunicazione, nel corso di visite senza fretta (l’ascolto non è compatibile con tempi contingentati), nell’arco di anni, a volte di una vita o addirittura di più generazioni.
Quando eravamo padroni del nostro tempo; quando la famiglia era ancora un valore; quando il rapporto era rispetto reciproco, fondato non sull’autoritarismo, ma sulla certezza che ognuno avrebbe cercato in totale umile onestà di fare del proprio meglio, stipulando leale contratto dal nome programmatico, Alleanza Terapeutica, un contratto esclusivamente bi-partisan Medico-Malato, a regolamentare l’attività di ricerca e conservazione della Salute, (da non confondere semplicisticamente con l’assenza di qualsivoglia malattia organica).
Non c’era, nell’epoca del “Medico di fiducia” tutta quella medicina difensiva che continua ad enfiare come un bubbone, non c’erano obblighi di assicurazione o necessità di scudo penale.
Bastava la certezza che i medici lottassero con onestà intellettuale e morale contro la sofferenza e la morte e si perdonava addirittura la scarsa competenza per dar loro tuttavia ancora credito.
Se si voleva un miracolo, ci si rivolgeva a Dio (quando Dio ancora esisteva per la società e c’era chi credeva in Lui), non si andava dall’avvocato. Succedeva un’era fa, quando la comunicazione tra pazienti e loro curanti era ancora buona…
I Soggetti Terzi nell’Alleanza Terapeutica
Ci accorgemmo poi che in quel rapporto esclusivo, nell’Alleanza Terapeutica, s’erano intromessi soggetti terzi e quarti e tanti altri, senza che nessuno si fosse data la pena di tutelarlo quel feeling esclusivo, esso stesso già terapeutico, la medicina di prima linea nella relazione di cura; complesse sono le ragioni che l’hanno insidiato fino a distruggerlo (alcune meglio di me illustrate nella lettera che segue).
Colpa di noi medici indubbiamente: abbiamo aperto spiragli e quei soggetti terzi che una volta entrati, si sono rivelati ingombranti e prevaricatori, espropriandoci di mouse, ruolo e professione.
Colpa di un fraintendimento, voluto ed alimentato, della complessa natura della Medicina, che era e resta Ars Medica e come Arte, refrattaria ad ogni irrigimentazione, fondata sì sulla Scienza, ma senza dimenticare che la Medicina è soprattutto Clinica e che la Clinica non è una scienza esatta.
https://www.gospanews.net/2024/02/08/clamoroso-scienziati-di-moderna-confessano-rischi-di-tossicita-nei-vaccini-mrna-confermati-pericoli-delle-nanoparticelle-denunciati-dal-biochimico-segalla/
Poichè tutte le rivoluzioni cominciano dal linguaggio, si sono cercate parole nuove: si propose il termine “cittadini” per indicare i “pazienti” (non attecchì) e il Medico curante divenne dapprima “Medico di Medicina Generale” (si noti la sottile differenza: ove prima c’era una relazione, ora rimane la funzione), poi “Medico di Assistenza Primaria”, “Medico di Continuità Assistenziale”, “Medico di AFT” (Aggregazioni Funzionali Territoriali), una anticipazione di quelle Case della Salute (come la parola “cittadini” nega l’esistenza di malati, così “Casa della Salute” nega l’esistenza della malattia) la cui funzione non s’è mai capita.
E dove il medico, in piena crisi di identità, viene con giochi di prestigio trasformato in burocrate e il paziente svezzato dal rapporto di fiducia ed abituato ad una “erogazione di servizi” da parte di operatore sanitario sconosciuto: in un vortice di rinnovamento che sfocerà un giorno nemmeno tanto lontano nella Telemedicina e nell’Intelligenza Artificiale.
Il Cadavere del Medico di Fiducia
Sul tappeto resterà il cadavere del Medico di fiducia (e temo quello di qualche paziente in più). Oggi potremmo meglio definirci “medici per assegnazione”, o se volete “di rassegnazione”.
E’ vero quel che dice, non senza una punta di polemico disprezzo, un mio collega: “ogni medico ha i pazienti che si merita”.
I pazienti, alcuni, ancora scelgono.
E io sono onorata di essere stata selezionata ed eletta, con atto di meditata e libera scelta, a nuovo “medico di fiducia” di questo e di tanti altri miei assistiti. Condivido questa sorprendente testimonianza: chissà che non ci sia qualche risveglio di coscienze o esame di coscienza in più…
Lettera Firmata da un medico di base sotto inchiesta per Esenzioni dai Vaccini Covid
Dottori secondo Scienza e Coscienza minacciati dalla Politica pro Big Pharma
Lettera Firmata di un paziente al medico sotto inchiesta per Esenzioni dai Vaccini Covid
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Gentile E., gentile Dottoressa,
spero che vorrai perdonarmi se mi rivolgo a Te usando eccezionalmente il tu. Non è mancanza di rispetto, al contrario il mio vuole essere un tu di solidarietà e vicinanza. Lo userò solo per questo breve messaggio di presentazione, dalla prossima volta mi rivolgerò al mio nuovo medico facendo ricorso a un più rispettoso Lei.
Mi presento brevemente: mi chiamo Francesco (nome completo nella missiva omesso per ragioni di privacy), ho 44 anni e faccio il professore di Lettere (precario) nella scuola secondaria. Ho una moglie, Valeria, e un figlio di un anno e mezzo, Leone.
Ho sentito parlare di te durante la cosiddetta pandemia, quando, insieme a molti amici, colleghi e anime affini abbiamo assistito, attoniti, a tutto quello che è successo. A ripensarci col senno di poi, appare sempre più evidente come siano state raggiunte vette di orrore mai toccate prima (se non, in altre forme, in periodi bui della storia). Ricordo di essere rimasto colpito dalla notizia che eri incorsa in qualche guaio per aver firmato, immagino “in scienza e coscienza”, delle esenzioni dal cosiddetto vaccino.
Questo ti collocava nella lista, sempre troppo breve, dei medici e sanitari additati, bollati, sospesi, radiati, intimiditi, minacciati, perseguitati in vario modo per essersi semplicemente attenuti al precetto ippocratico “primum non nocere”.
Ecco, volevo dirti che non vi saremo mai abbastanza grati per il coraggio con cui vi siete esposti. “Così sapremo a chi affidarci” si diceva; e così, quando il mio vecchio medico (amico di famiglia e brava persona, ma fissato con i vaccini, credo in buona fede) è andato in pensione, non ho avuto dubbi su chi scegliere come medico a cui affidare una cosa preziosa come la mia salute.
Ricordo che ti chiesi l’amicizia su facebook, e mi trovo sempre d’accordo con le opinioni che coraggiosamente esprimi. Mi sembra di capire che le radici del tuo pensiero siano diverse dalle mie: leggo tra le tue righe un’estrazione “conservatrice”.
Io vengo da un’altra parte, da “sinistra”, dove per sinistra, almeno secondo ciò che mi hanno insegnato i miei genitori e i miei nonni, si intende l’interesse per la difesa degli ultimi, degli oppressi, dei lavoratori, delle famiglie, di chi ha avuto meno opportunità di altri. Oggi, anche se con una punta di malinconia, sono felice di aver raggiunto la consapevolezza che destra e sinistra non esistono più, sono concetti obsoleti, lo scheletro delle ideologie del Novecento che hanno portato solo sofferenza.
Il re è nudo, le ideologie sono crollate, e oggi sono solo la copertura per difendere gli interessi di una minoranza elitaria che sta spolpando ciò che rimane dell’umanità.
Così i difensori dei diritti dei lavoratori ci hanno sospeso e tolto lo stipendio, ci hanno proibito di sederci a bere un caffè, ci hanno umiliato e ricattato in tutti i modi possibili. Sono orgoglioso di non aver ceduto al ricatto. Zero dosi.
Giustamente, oggi la sinistra non ha tempo per i lavoratori e per le famiglie, deve pensare a pubblicizzare la finanza internazionale, le multinazionali farmaceutiche, gay pride e utero in affitto. Per non parlare dei danni allucinanti che si stanno facendo a bambini e ragazzi nella scuola, che con il mio lavoro ho sotto gli occhi tutti i giorni. Non può essere casuale l’ondata di burocrazia e digitalizzazione esasperata con cui si stanno sistematicamente disalfabetizzando e diseducando i ragazzi, indottrinandoli al pensiero unico e non divergente.
Io per natura non sono un “complottista”, tendo a essere una persona abbastanza razionale, ma situazione è davvero preoccupante, sotto tutti gli aspetti: sembra veramente che sia in atto un progetto maligno ai danni dell’umanità. Io reagisco vivendo delle cose più essenziali: la mia famiglia, il mio lavoro, la preghiera.
Al culmine del disastro, il Signore ha voluto fare un dono immenso a me e a mia moglie Valeria: il nostro bellissimo bambino, che prima non era arrivato, e che abbiamo chiamato Leone, come l’amico e compagno di Francesco (lei è una terziaria francescana). In sintesi, sono in generale fiducioso: forse non tutto è perduto e per l’umanità c’è ancora speranza. “Non praevalebunt”.
Per quanto riguarda l’aspetto medico e scientifico, abbiamo visto cosa dice “La Scienzah”.
Io ho studiato antropologia medica alla scuola di Tullio Seppilli. Sono formato al pensiero critico. Ricordo bene cosa ci hanno insegnato tutti i libri che abbiamo letto, la critica durissima alla classe medica come accentratrice di potere, del potere più basilare: quello sulla salute e sulla vita delle persone.
Il bravo medico prima di tutto rassicura il suo paziente, lo tranquillizza, gli sta vicino. Non lo abbandona, non lo terrorizza, non lo minaccia. Non gli fa del male. Per il medico il malato viene prima della malattia. Quindi anche prima del potere e prima dei soldi.
Credo possa bastare, e che non ci sia bisogno di dirlo a te. Il terrorismo che i medici hanno riservato ai malati mi ha lasciato senza parole, così come gli articoli e le prese di posizione di certi colleghi e antropologi, anche davanti all’evidenza.
Bene dottoressa, ti chiedo scusa per la lunghezza, ma mi piaceva presentarmi ed esprimerti la mia stima e gratitudine, esternarti la mia fiducia e il mio desiderio di “fare rete” tra persone affini. Fortunatamente non sono un paziente che viene spesso a importunare il medico, verrò comunque nei prossimi giorni a conoscerti di persona, anche per chiederti alcuni consigli per me e per il mio bambino.
Rinnovandoti le mie scuse per il tono forse eccessivamente confidenziale di questo messaggio, ti invio un abbraccio di solidarietà.
Francesco (lettera firmata integralmente nella versione originale)
FONTI PRINCIPALI DEI LINK
GOSPA NEWS – COVID, BIG PHARMA & VACCINI KILLER