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PARTITO MELONI PREPARA IL CARCERE PER GIORNALISTI & BLOGGER. “Sosia” del Duce vuole fino 4 anni e mezzo di Galera per Diffamazione e 1 anno per Fake News

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Nell’immagine di copertina il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Berrino e il Duce Benito Mussolini

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

Invece di pensare a sfamare i poveri, in continuo aumento dopo che la premier Giorgia Meloni ha tolto il reddito di cittadinanza ai bisognosi SENZA PRIMA CREARE REALI POSTI DI LAVORO, per girare i circa 600milioni di risparmio alle Big Pharma di vaccini, la maggioranza di governo guidata da Fratelli d’Italia si preoccupa di poter difendere addirittura col carcere fino a 4 anni e mezzo quella ormai minuscola parte di giornalisti che non è asservita al mainstream del Nuovo Ordine Mondiale a cui la stessa premier si è asservita entrando come ultima serva alla Corte dei Rockefeller…. 

E’ questa la deriva di un dittatoriale emendamento proposto per la modifica della legge sulla diffamazione a mezzo stampa (dettagli sotto).

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Per essere pronta di difendere il Ministro della Difesa Guido Crosetto nella sua volontà di essere uno dei leader politici delle guerre NATO in forza di vergognosi conflitti d’interessi con la Lobby delle Armi, per essere pronta a stoppare chi oserà opporsi ai diktat sui vaccini del Ministro della Salute Orazio Schillaci, partner delle case farmaceutiche di Bill Gates su cui persino specula finanziariamente, in vista della prossima pandemia già prevista dall’OMS, ecco che uno degli sgherri del suo partito, il senatore Gianni Berrino, vuole addirittura inserire l’aggravante in caso di diffamazione del corpo politico per cui il reo potrebbe subire una condanna anche superiore!

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Siamo nel paese dove i trafficoni che abusano dei loro poteri amministrativi non finiranno in galera perché è stato cancellato il reato di abuso d’ufficio il Ministro della Giustizia Nordio, quello che ha istigato un procedimento disciplinare contro la giudice del Tribunale di Firenze Susanna Zanda che ha girato alla Procura di Roma la sua semenza su casi di danneggiati morti da vaccini Covid.

Pertanto è molto facile che la libertà di opinione ed espressione dei giornalisti corra il rischio di essere limitata attraverso le libere interpretazioni di giudici abbacinati dalla sete di potere come quelli rimasti impigliati nello Scandalo PalamaraGate ma rimasti tranquillamente al loro posto…

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Ecco quindi che prende forma la reale ideologia di un partito che sempre più sta facendo venir fuori esuberanze di repressione sociali radicate nella sua storia di eredi del Fascismo del Duce Benito Mussolini.

Una filosofia politica che ben rispecchia il guru del partito Fratelli d’Italia,, il sottosegretario alle Politiche di Governo Giovanbattista Fazzolari, che al culmine di un’esaltazione fanatica sulla difesa della patria definì “eroi” i paramilitari ucraini neonazisti e satanisti del Battaglione Azov, ripetutamente quanto inutilmente denunciato per crimini di guerra e violazioni dei diritti umani.

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Chi vuole vivere nel Bel Paese durante la sempre più asfissiante dittatura sociale della Meloni saprà così che si sarà liberi di essere neonazisti, infatti l’Italia con altri paesi UE e gli Usda ha votato contro la risoluzione all’ONU della Russia per la condanna dell’apologia del Nazismo, ma si dovrà stare molto attenti se si vorrà fare i giornalisti.

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Vengono signori, verghino! C’è qualcuno come me che è già pronto per la galera come ci finirono San Pietro, San Giovanni e San Paolo per aver testimoniato il vero. Un vero giornalista cristiano non deve certo temere la prigione pur di poter continuare a gridare verità scomodi che, da domani, agli occhi di giudici compiacenti del Governo NWO potrebbero essere viste come falsità.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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Diffamazione a mezzo stampa, proposti fino a 4 anni e mezzo di carcere a giornalisti

Estratto da RAI News

Fino a 4 anni e mezzo di carcere per i giornalisti se viene provata la diffamazione a mezzo stampa. La norma è contenuta in uno degli emendamenti presentati dal relatore Gianni Berrino al ddl sulla diffamazione. Si introduce di fatto un nuovo articolo: il 13-bis alla legge sulla stampa. “Chiunque, con condotte reiterate e coordinate, preordinate ad arrecare un grave pregiudizio all’ altrui reputazione, attribuisce a taluno con il mezzo della stampa” fatti “che sa essere anche in parte falsi” è punito con il carcere da 1 a 3 anni e con la multa da 50mila a 120mila euro. Se si sa che l’offeso è innocente la pena aumenta da un terzo alla metà, cioè fino a 4 anni e mezzo di carcere.

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Carcere contro la Costituzione

L’art. 13 della legge sulla stampa (la n. 47 del 1948) era stato dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale (con la sentenza n.150 del 2021) proprio perché prevedeva pene detentive, in contrasto con la giurisprudenza della CEDU che nel caso Sallusti ha condannato l’Italia perché per Sallusti era stata prevista una pena detentiva (peraltro poi commutata dall’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano).

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Altro comma contro le “fake news”. Oltre all’articolo 595 del codice penale che disciplina la diffamazione a mezzo stampa, il relatore al ddl Gianni Berrino (FDI) propone di introdurre nell’ordinamento un altro articolo contro le “fake news”: l’articolo 595-bis. E questo prevede che “chiunque, con condotte reiterate e coordinate, preordinate ad arrecare un grave pregiudizio all’altrui reputazione, attribuisce a taluno con mezzi di pubblicità” o “in atti pubblici, fatti che sa essere anche in parte falsi, è punito, se l’evento si verifica, con la reclusione da sei mesi a un anno e con la multa da euro 15.000 a euro 50.000″.

Le pene aumentano se offesa è recata a “corpo politico”

Nella nuova norma si prevede anche che quando queste condotte “consistono nell’attribuzione, a taluno che si sa innocente, di fatti costituenti reato, la pena è aumentata da un terzo alla metà”. Infine, la parte che l’opposizione considera tra le più “gravi”: Se l’offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario o a una sua rappresentanza o a una autorità costituita in collegio, le pene sono aumentate”.

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La Maggioranza Meloni vuole mettere il Bavaglio ai Giornalisti 

“Questa maggioranza ha proprio un conto aperto con la libertà di informazione, se il relatore al provvedimento sulla diffamazione a mezzo stampa Berrino (FdI) ha proposto in commissione Giustizia una serie di incredibili emendamenti a un testo base – quello del senatore Balboni – già pesantemente negativo”.

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È quanto dichiarano in una nota congiunta i senatori del Pd membri della commissione Giustizia Alfredo Bazoli, Anna Rossomando, Franco Mirabelli, Walter Verini. “Gli emendamenti – spiegano – prevedono addirittura la possibilità del carcere per i giornalisti, un retaggio barbaro, condannato a più riprese da organismi europei e dalla Corte costituzionale. Una cosa gravissima, un segnale pesantissimo. Un attacco frontale che si inserisce in un testo base colpevolizzante, che – invece di tutelare i giornalisti dalle querele temerarie e intimidatorie, sanzionando chi le promuove a scopo di bavaglio – prevede multe e sanzioni proprio nei confronti dei giornalisti. La diffamazione a mezzo stampa è già tutelata da leggi. A non essere protetto è il lavoro dei giornalisti che, spesso con coraggio e senza tutele, svolgono un lavoro d’inchiesta prezioso per la libertà di informazione e per la società”.

FONTE RAI NEWS 

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