di Carlo Domenico Cristofori
«Far sentire il battito del nascituro a una donna che sta andando ad abortire certamente non è un modo per aiutare le maternità difficili».
Lo ha riferito la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella, interpellata a margine della conferenza programmatica di Fdi in corso a Pescara, commentando la notizia di alcune segnalazioni pervenute al Centro contro la violenza di Aosta da parte di donne costrette all’ascolto del battito fetale nei presidi sanitari pubblici dove si erano recate per accedere all’interruzione volontaria di gravidanza.
“È una cosa che non bisogna fare, però non è stato certamente un volontario a fare questo perché per far sentire il battito c’è bisogno di un’ecografia e di un ginecologo, quindi si tratta di una prassi che evidentemente è stata di qualche ginecologo e quindi è giusto che casomai sulla stampa emerga questa cattiva prassi medica”, ha aggiunto, secondo quanto riportato da SkyTG24.
Il Centro donne contro la violenza di Aosta ha riferito in una nota di avere ricevuto segnalazioni da parte di donne “che, giunte in presidi sanitari pubblici del territorio regionale per accedere all’interruzione volontaria di gravidanza, sono state negli stessi luoghi sottoposte a indebite interferenze e pressioni da parte di volontari, consistenti nell’imporre l’ascolto del battito fetale o nella promessa di sostegni economici o beni di consumo, con il preciso intento di dissuaderle dalla scelta di abortire, personalissima e spesso sofferta”.
Dal Partito Radicale Abortista al Governo Meloni
Bologna Today ha descritto la minestra Roccella come una attivista antiabortista ma è evidente che nel suo attuale ruolo vuole cavillare su diritti e doveri, probabilmente influenzata dal suo retaggio politico nel Partito Radicale.
«Pro vita, portavoce del Family day, anti-abortista, contro la legge sui Dico per il riconoscimento dei diritti alle coppie omosessuali, contro la fecondazione medicalmente assistita; durante la campagna elettorale, candidata e poi eletta nelle liste di FdI, ha ripreso la sua storica battaglia contro la legge 194».
Riportava BolognaToday evidenziando una lotta che appare oggi, invece, una palese censura al battito dei feti prima dell’aborto. E’ forse questa cavillosa difesa di diritti pulviscolari che meglio rappresenta la falsa propaganda cristiana del Governo di Giorgia Meloni, capace di avallare il diritto israeliano al massacro di bambini a Gaza.
Roccella, ntra a 18 anni nel Movimento di liberazione della donna, diventandone leader. Si fa portavoce in quegli anni di molte battaglie femministe, per l’aborto, contro la violenza sulle donne, per la modifica del diritto di famiglia, per le pari opportunità. Alle elezioni politiche del 1979 è candidata alla Camera dei Deputati per il Partito Radicale, ma non viene eletta. Laureata in lettere moderne, è dottore di ricerca presso l’Università La Sapienza.
Dal 2000 è giornalista professionista. Negli anni Ottanta lascia i Radicali e abbandona per circa vent’anni la politica e si dedica alla scrittura e pubblicazione di vari libri e saggi. Torna sulla scena politica nel 2008, quando Silvio Berlusconi la candida – e risulta eletta a Montecitorio – nelle liste del Popolo della Libertà. Nel maggio dello stesso anno diventa sottosegretario al ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali, per poi passare al ruolo di sottosegretario alla Salute.
Rieletta nel 2013 sempre nelle liste del Popolo della Libertà, aderisce poi al Nuovo Centrodestra guidato da Angelino Alfano. Alle elezioni politiche del 2022 viene ricandidata alla Camera nel collegio uninominale Puglia – 01 (Foggia), sostenuta dalla coalizione di centro-destra in quota Fratelli d’Italia, oltreché nelle liste di Fratelli d’Italia nei collegi plurinominali Calabria – 01 e Sicilia 1 – 02 in terza posizione. Nel plurinominale viene rieletta deputata nel collegio Calabria – 01.
Nel gennaio 2011 ha firmato, insieme a Roberto Formigoni e altri, una lettera aperta pubblicata dal settimanale Tempi per chiedere ai cattolici italiani di sospendere ogni giudizio morale nei confronti di Silvio Berlusconi, indagato dalla procura di Milano per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile.
Giornale Cattolico contro il Ministro…
«Il Ministro ha confermato la sua posizione liberal in tema di aborto e più in generale sui temi eticamente sensibili
. Appare chiarissimo il suo tentativo di affossare la proposta di legge Un cuore che batte. Ma entriamo più nel merito» scrive il giornale cattolico La Nuova Bussola Quotidiana trattando l’argomento.
«Innanzitutto viene da chiedersi perché dovrebbe essere una cattiva prassi medicaquella di far ascoltare il battito cardiaco del feto. Si parla tanto di consenso informato e di libertà di scelta della donna e dunque, assumendo questa prospettiva che nei suoi termini radicali è erronea, perché non far prendere consapevolezza alla donna che nel suo ventre c’è suo figlio? Perché dissuaderla dal tenere il bambino non facendole ascoltare il suo battito?» aggiunge NBQ.
«Non è violentare la sua libertà privandola di un’opzione? Dunque anche usando la grammatica erronea dei pro-choice arriveremmo alle medesime conclusioni dei pro-life, che però come premessa partono dalla intangibilità del nascituro: bene far ascoltare il battito cardiaco del feto. Ed usando invece una grammatica propria di una sana antropologia si potrebbe aggiungere: stornare la donna da un figlicidio tramite l’ascolto del suo battito è atto che rende la persona libera; di contro, permetterle di compierlo, privandola di questo stimolo uditivo, la renderà schiava per sempre dei sensi di colpa» rileva l’articolo de La Nuova Bussola Quotidiana.
Carlo Domenico Cristofori
© COPYRIGHT GOSPA NEWS
divieto di riproduzione senza autorizzazione
segui Fabio Carisio su Twitter
e Gospa News su Telegram