PEDO-MAMME: CRESCENTE PIAGA DEGLI ABUSI SUI PROPRI BIMBI. La Lotta dell’Associazione Meter di don Fortunato alla Pedopornografia
di Piero Angelo De Ruvo
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«La sfida contro la pedocriminalità non è un gioco. L’impegno è costante ed irrinunciabile ed è faticoso esprimere l’indefessa passione che ogni volontario di Meter mette, per l’infanzia contro gli abusi. I numeri riescono a costruire una realtà, scalfendo le corazze dell’indifferenza e dell’insensibilità. È già troppo un solo bambino abusato. Sono eccessivi i milioni di bambini che vengono violati nella loro intimità, annientandone la dignità.”
Con queste parole don Fortunato Di Noto, il fondatore e presidente dell’Associazione Meter E.T.S., introduce il Report edizione 2023 che rappresenta una mappa disumana che mostra il crescendo delle vittime tra neonati e minori di 12 anni con le relative foto e video, che vengono poi messe in rete. (tabella 1)
I volontari dall’Associazione, al centro di ascolto, hanno altresì seguito 220 casi di violenza sui bambini. Nel report vengono evidenziati anche il costante aumento di abusi sui disabili, i quali vengono circuiti sui social ed indotti, spesso sotto ricatto, a produrre materiale sessuale esplicito.
La Piaga delle Pedomamme
«La pedopornografia non è solo video e immagini, è la drammatica realtà di abusi già subiti. Distrugge il presente e compromette il futuro (….)”
continua Don Fortunato di Noto, mettendo in rilievo che non vi è cosa più spregevole che abusare sessualmente di un bambino indifeso che porterà per tutta la sua vitaun deturpamento profondo della sua anima e della sua mente. ma vi è un altro fenomeno in evoluzione, la “pedomamma”, dove l’abuso sessuale è perpetrato da donne, madri, ai danni di un minore, il più delle volte il loro figlio.
Un tal crimine, comporta una indignazione maggiore, se non altro per il ruolo di cura e protezione la una madre ricopre, dopo averlo portato in grembo per nove mesi.
“Il contrasto della pedocriminalità, sempre più strutturata e ben organizzata online, necessita di collaborazioni nazionali e internazionali. È urgente intervenire per l’individuazione dei pedocriminali, non dimenticando l’azione di identificazione delle vittime che necessitano di essere supportate psicologicamente” a riprova che il fenomeno si è sviluppato su scala mondiale, anzi sono proprio quei paesi evoluti a detenere il triste primato, dove America ed Europa sono le sedi principali dei server che gestiscono il traffico delle informazioni pedo-criminali.
I grafici della geolocalizzazione dei server nell’ultimo report presentato da METER, evidenziano che America (3.849 link) ed Europa (699 link) detengono la maggior parte delle aziende che gestiscono i server che permettono il funzionamento di molti siti o piattaforme in cui si divulga materiale pedopornografico. (tabella 2)
Quello della pedofilia è un morbo pandemico e sommerso che non ha confini, comunità virtuali che vendono, scambiano e divulgano foto e video di bambini che, durante la loro infanzia, hanno subito l’annullamento della loro purezza, ferite che comprometteranno lo sviluppo psico-fisico del minore, ed incideranno in maniera permanente sulla formazione dell’identità del minore. (link 1)
Quella stessa identità che tentano ogni giorno di annientare, grazie ad una parte della politica che tenta ripetutamente e sistematicamente di introdurre l’educazione al gender nelle scuole di ogni ordine e grado. Se per le superiori potrebbe avere un senso, in quanto gli studenti hanno raggiunto una certa maturità individuale di scelta, non è affatto concepibile, ed è totalmente irrazionale che ciò avvenga coinvolgendo le scuole dell’infanzia, in quanto avrebbe come effetto solo quello di corrompere i bambini, condividendo in pieno le parole di Papa Francesco, “il gender è una colonizzazione ideologica”. (link 2)
L’Efficace Collaborazione tra Meter e la Polizia di Stato
Per contrastare questa mostruosa creatura, Meter, dal 2008, collabora con il C.N.C.P.O. della Polizia di Stato (Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online).
Segnalando alle autorità competenti, i relativi contenuti on line di sfruttamento sessuale a danno dei minori. Un traffico sempre più strutturato, che la Polizia di Stato e le varie Polizie europee sequestra ogni anno migliaia di video pedopornografici che vedono coinvolti, in una schedatura maniacale (nomi, età, ecc.) migliaia di minori.
Nonostante questo sconvolgente business, in Italia si continua ad assegnare milioni di euro ai centri per l’orientamento sessuale e identità di genere che coinvolgono i minori (link 3).
Conclude don Di Noto: “La società deve acquisire maggiore consapevolezza del dramma devastante degli abusi sui minori, attraverso azioni di prevenzione, sensibilizzazione e formazione.”
E questa sensibilizzazione è proseguita con le attività per la XXVIII Giornata Bambini Vittime della violenza, dello sfruttamento, dell’indifferenza contro la pedofilia, ideata nel 1996 da Meter. Attività iniziate il 25 aprile con una serie di attività Nazionali ed Internazionali e si sono concluse il 5 maggio a Roma in Piazza San Pietro per partecipare al Regina Coeli con l’atteso “Saluto di Papa Francesco”.
Pedofilia nell’era digitale
Che cosa c’è di più spregevole che abusare sessualmente di un bambino indifeso che porterà per tutta la sua vita un deturpamento profondo della sua anima e della sua mente.
Per il pedofilo, Internet è un oceano ricco di pesciolini da prendere all’amo, ragazzi lasciati soli con i loro cellulari e tablet, in balia di adescatori che affidandosi alla chat riescono ad entrare facilmente in sintonia ed empatia con la vittima per ottenere contatti finalizzati ad un immediato appagamento praticando sesso virtuale, oppure in maniera più difficoltosa, cercano un incontro fisico fuori dalla rete. Il fenomeno dello scambio di materiale che avviene su facebook e su altre chat, a volte sembra non avere la stessa determinazione e solerzia che si ha nel censurare e/o bannare post relativi all’obbligo vaccinale oppure al conflitto in Ucraina.
La falsa educazione sessuale per l’emancipazione sessuale dei bambini, in aiuto alle tendenze pedofiliache degli adulti.
Oggi si stanno preparando i mezzi per infliggere ai bambini una nuova lesione, “la fluidità dell’identità sessuale” comunemente conosciuta come gender. I loro promotori pretendono di disancorare l’identità del maschio e della femmina dalla biologia, rimettendola alle scelte individuali arbitrarie e vaghe che dovrebbero essere effettuate dagli stessi bambini.
Questo non è che un altro tassello che completa un ulteriore passaggio è la liberalizzazione della sessualità infantile e preadolescenziale tramite modalità di c.d. educazione sessuale, indirizzate addirittura all’anticipazione dell’impiego della sessualità da parte dei bambini, demonizzando i divieti tradizionali accusandoli di un autoritarismo repressivo che calpesterebbe ingiustamente l’espansione della libertà infantile.
Questi segnali culturali fanno si che le tendenze pedofiliache e le nuove modalità di educazione sessuale infantile si incontrano per dar vita ad una nuova cultura strutturalista, ricomprendente anche i rapporti con gli adulti, rapporti che vengono rappresentati falsamente come non violenti, ma che sarebbero realizzati in conseguenza della libera autodeterminazione infantile, finalmente liberata dall’oppressione familiare.
Le leggi sulla pedofilia in Italia
In Italia sono in vigore una serie di norme che reprimono i comportamenti che oltraggiano e ledono la sfera sessuale dei minori e la loro incolumità.
Non è punito il disordine psichiatrico della pedofilia in quanto tale, in questo caso vi è un pericolo a voler “psichiatrizzare” a tutti i costi i comportamenti abusivi poiché l’invocazione ingiustificata di una “malattia mentale” rischia di diminuire l’imputabilità di soggetti magari pienamente capaci di intendere e di volere.
In conclusione
La pedofilia potrebbe sembrare un fenomeno irrilevante, legata a qualche nome “isolato”, sottovalutando che la realtà delle sue ramificazioni sono profonde, non solo a livello psicologico e criminale, ma anche a livello politico e culturale. La pedofilia nell’era digitale assume nuove ed inquietanti dimensioni grazie alla moltiplicazione dei contenuti pedopornografici che circolano in rete e sono sempre più difficili da scovare. Tutto ciò con danni incalcolabili per le vittime, anche se vengono a contatto solo visivamente.
La violenza sui minori esiste e fa male alla nostra coscienza, la violenza sui minori fa male alla società e richiede un criterio multidisciplinare che coinvolga legislatori, forze dell’ordine, esperti di tecnologie, oltre ad una consapevole presa di coscienza della società in cui viviamo, in quanto la violenza sessuale sui minori denuncia la scarsa consistenza degli argini che poniamo per tutelare le generazioni future, e di questo la politica ne è il primo responsabile in quanto continua la svalutazione dei divieti volti a preservare l’integrità sessuale dei minori.
Uno sguardo attento alla strategia di quelle forze oscure che vogliono l’annichilimento della persona umana e della società, deve renderci guardinghi alle forme di pseudo-educazione sessuale che sono incanalate a favorire esperienze sessuali dei bambini ancora prima della pubertà. Si prepara in questo modo “armoniosamente” il terreno per l’abbassamento della soglia di età sotto la quale gli atti sessuali sono vietati. La liberazione sessuale dei bambini e dei pre-adolescenti è destinata, attraverso abili campagne mediatiche, alla rivendicazione dei diritti dei minori alla sessualità, anche con gli adulti, purché consenzienti, innescando un processo di dissoluzione morale dell’umanità.
Piero Angelo De Ruvo
Sottufficiale dell’Esercito Italiano in Congedo.. Ex sindacalista militare
Membro del direttivo dell’associazione Constitutio Italia
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