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“GOVERNO MELONI FAVORISCE ELETTROSMOG”. Inchiesta di European Consumers sui Pericoli dell’Aumento delle Frequenze 5G

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Introduzione di Redazione Gospa News

Nell’agosto 2023 questa testata giornalistica ha pubblicato l’allarme degli scienziati sul pericoloso incremento delle frequenze 5G che indusse il Governo Meloni a rinunciare all’incremento già in vigore nell’Unione Europea.

Nel giro di qualche mese, pur di adeguarsi alle volontà della Commissione Europea, la premier Giorgia Meloni e la sua maggioranza parlamentare hanno cambiato idea. Ecco un’inchiesta dettagliata in merito di European Consumers APS.

Tutti i link a precedenti articoli di Gospa News sono stati aggiunti a posteriori


Il Governo Meloni favorisce l’inquinamento elettromagnetico nonostante le evidenze scientifiche

Inchiesta di European Consumers APS – pubblicato in origine sul sito dell’associazione

Per l’ennesima volta, con la scusa del risparmio energetico e di un miglioramento delle telecomunicazioni, si impone un ulteriore incremento dei campi magnetici artificiali e l’uso di frequenze potenzialmente a rischio, almeno per parte della popolazione.

Nonostante le evidenze scientifiche sulla necessità di abbassare il più possibile l’esposizione ai campi elettromagnetici, riducendo in particolare i campi pulsati (cioè la rapida oscillazione dei campi elettromagnetici in cui si è esposti nel corso del tempo, particolarmente interferenti con il vivente), il Parlamento Italiano ha espresso parere favorevole sull’innalzamento dei limiti per le emissioni elettromagnetiche provenienti dalle antenne mobili da 6 V/m a 15 V/m. E’ quindi, entrato in vigore il 29 aprile quanto previsto dalla legge 214/2023 [1],  andando incontro alla presunta esigenza richiesta negli anni dagli operatori di telecomunicazioni di alzare i limiti, in Italia fra i più stringenti a livello mondiale, per poter consentire di sviluppare più facilmente la rete mobile 5G.

La legge 36/2001[2] è una delle leggi più cautelative al mondo per i cambi elettromagnetici a radiofrequenza e si basa sia sul principio di precauzione sia sul principio di minimizzazione degli impianti (Art. 8).

5G: SCIENZIATI CONTRO L’AUMENTO DI POTENZA ELETTROMAGNETICA: “Effetti Cancerogeni”. Governo Meloni fa Dietrofront

Gli standard di sicurezza internazionali promossi dall’OMS e le normative internazionali che limitano le intensità di esposizione derivano dalle indicazioni di una ONG privata l’ICNIRP[3] (International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection) facendo riferimento agli “effetti termici” di tipo acuto, cioè al riscaldamento indotto, nel breve termine, sul materiale biologico esposto alle radiofrequenze. Una visione estremamente limitativa rispetto alle evidenze degli effetti non termici dei CEM artificiali.

Il limite di 6 V/m è stato introdotto grazie alle ricerche scientifiche disponibili all’epoca e raccolte presso l’ISPELS (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro, ente pubblico soppresso nel 2010 e trasferito all’INAIL) da un gruppo coordinato dal professor Livio Giuliani. Il valore di attenzione di 6 volt/metro non è stato basato sul “solo effetto acuto di riscaldamento dei tessuti”, riconosciuto dalla Raccomandazione 1999/519/CE[4], ma sul Principio di Precauzione, come chiarito dalla Corte Costituzionale con Sentenza n. 307/2003[5], recepito nella normativa Italiana con l’art. 1 c. 1 lett. b) della stesssa legge 36/2001.

Tale tetto di 6 V/m è stato adottato, tra gli altri, dal Canton Ticino, con Ordinanza federale ORNI 23/12/1999[6], che cita per le radiofrequenze modulate in ampiezza un tetto, di 3 V/m[7] contenuto nel Documento congiunto ISPESL – ISS[8]. La Polonia ha invece fissato  i limiti di esposizione per quanto concerne i campi di frequenza caratteristiche della telefonia cellulare (900 – 1800 – 2100 MHz) e dell’LTE (800 MHz – 2600 MHz).a 7 V/m. La Federazione Russia ha fissato Limiti di esposizione per i ripetitori a 900 MHz per cellulari a 3,0 V/m e la Cina a 5 V/m.

Il tetto di 6 V/m, è una minima garanzia per la salute umana, per quanto sia possibile tutelare la popolazione da un agente inquinante debole cancerogeno e non è mai stato invalidato da studi in vivo, clinici o su animali.

Questo innalzamento deciso dal Governo Meloni segue una serie di modifiche peggiorative già effettuate dai precedenti governi che, oltre ad aprire a un aumento delle esposizioni mediante la tecnologia 5G, hanno peggiorato le metodologie di monitoraggio e, quindi, la valutazione dell’effettivo rischio per la popolazione rispetto alle esposizioni attuali, spesso, soprattutto in ambito urbano, ben al di sopra dei limiti precauzionali per la salute umana e ambientale.

L’art. 14 comma 8 del D.L. 179/2010 “Crescita” al posto di quanto indicato nel Decreto Ministeriale n. 381 del 10/09/1998, relativamente alla misura su 6 minuti, introduce una media sulle 24 ore. Un favore agli utilizzatori di frequenze pulsate utilizzato dal Governo Monti per favorire la tecnologia 4G.

“VACCINATI mRNA EMETTONO SEGNALI BLUETOOTH!” Studio Shock di Ricercatori Francesi: “Fenomeni ElettroMagnetici pure tra Testati PCR”

L’Unione Europea si avvale per le sue decisioni di un ente privato quale l’ICNIRP, ignorando ricerche indipendenti come Bioinitiative[9] ed Europaem[10], nonostante abbiano coinvolto decine dei massimi esperti sui Campi Elettromagnetici Artificiali. In Italia uguale trattamento è stato riservato al Rapporto ISDE-European Consumers APS che ne riassumeva, aggiornandoli, i contenuti salienti[11]. Si tratta di documenti i cui contenuti non sono stati confutati da nessuno, ma anzi rinforzati da più recenti ricerche[12]. E che portano a concludere la necessità di abbassare i campi elettromagnetici anche a misure ben inferiori a quelli indicati dalla versione originale della legge 36/2001, dettagliando, inoltre, in modo più adeguato i sistemi di monitoraggio anche in relazione alla prevista diffusione della tecnologia 5G.

Sono vari i pericoli correlati alle radiazioni elettromagnetiche per gli organismi viventi dimostrati dagli studi scientifici: danni cellulari, rottura dei filamenti di Dna, ossidazione delle basi del Dna, diminuzione della fertilità maschile e femminile, aumento di aborti spontanei, abbassamento di ormoni come estrogeni, progesterone e testosterone, abbassamento della libido, danni neurologici e neuropsichiatrici, apoptosi e morte cellulare, stress ossidativo e aumento dei radicali liberi (responsabili della maggior parte delle patologie croniche), effetti ormonali; aumento del calcio intracellulare; effetto cancerogeno sul cervello, sulle ghiandole salivari, sul nervo acustico[13].

OSSIDO DI GRAFENE NEL CORPO UMANO PILOTATO COL TELEFONINO. Studio su Nanoterapia Elettromagnetica Transumanista

Va ricordato il fatto che la Densità di Potenza al Livello di fondo naturale (tutte le frequenze RF) è attorno a 0.000001 µW/m2, mentre il Campo Elettrico è di circa 0.00002 V/m. Qualsiasi alterazione generalizzata di questi valori di fondo determina inevitabilmente la creazione di un’ecosfera artificiale, con effetti diretti sugli equilibri biologici. Le attuali norme sono molto al di sopra di queste evidenze. Ad esempio il livello medio fondo correlato alla rete elettrica nelle case moderne è di circa 40-70 nanotesla, circa 1000 volte superiore alla densità naturale di flusso magnetico.

Secondo i dati scientifici e sulla base del Principio di Precauzione i Campi Elettromagnetici Artificiali andrebbero tendenzialmente diminuiti rispetto alla situazione attuale. Inoltre la legislazione dovrebbe tener conto delle differenze degli effetti sulla salute e sull’ambiente delle varie frequenze, con un maggior dettaglio nella definizione dei limiti anche in relazione alle pulsazioni, interazioni e sinergie, come attualmente non avviene.

L’inquinamento elettromagnetico va considerato una forma di contaminazione dell’aria, delle acque e del suolo dannosa per l’ambiente e per la salute degli esseri viventi, capace di interferire con i naturali meccanismi di funzionamento degli ecosistemi e di compromettere la qualità della vita. È, quindi, necessario il finanziamento di studi da parte di istituzioni indipendenti dal potere economico, per una completa caratterizzazione dell’elettrosmog come inquinante.

Confronto tra la densità naturale di flusso magnetico e i limiti dell’INCRP.

Non è possibile fare ulteriori passi indietro sul Principio di Precauzione: va rifiutata e contrastata con gli strumenti della scienza ogni ipotesi normativa che, per favorire determinati portatori di interesse, vada a mettere a rischio la salute delle persone. Di fatto, in associazione con l’anomala rilevazione italiana nelle 24 ore e non nei 6 minuti, si legalizzano anche picchi a 60 V/m[14].

L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha classificato le onde a radiofrequenza tra i “possibili carcinogeni umani” sulla base delle prove di una relazione con i tumori cerebrali. Gli obiettivi di qualità per le sostanze potenzialmente cancerogene devono seguire il principio ALARA (il più basso possibile), tendendo ove possibile per i campi elettromagnetici artificiale e le pulsazioni degli stessi il più possibile vicino ai range naturali. Questo per poter garantire la massima protezione non solo per gli organismi umani, ma anche per le altre forme di vita.

È responsabilità ambientale e sanitaria da parte del legiferante garantire la promozione delle sole tecnologie e tecniche biocompatibili per un futuro sostenibile dal punto di vista della salute umana ed ambientale, in accordo con il punto 8.1.5. della Risoluzione 1815 dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE)[15] e voce 7 della Risoluzione del Parlamento Europeo P6_TA (2009) 0216[16].

La Fissazione del valore massimo di esposizione , quale somma della esposizione alle varie RF-EMF secondo quanto individuato come limite di precauzione rispetto a bioeffetti ed effetti avversi alla salute dal Rapporto Bioinitiative 2012 e Euorapem e raccomandati dai punti 8.2.1. della Risoluzione PACE 1815/2011

Appare evidente, sulla base di un ampio numero di studi, che le intensità dei campi nelle zone dedicate al riposo notturno debbano essere quanto più basse possibile e comunque al di sotto di 0.05 V/m.

All’interno delle residenze sono difficili da conseguire livelli al di sotto di 0.05 V/m in presenza di sorgenti RF (stazioni radio base telefoniche o di altro tipo) entro un raggio di alcune centinaia di metri, senza interventi di schermatura appositi. Interventi di schermatura devono essere previsti per tutti i dispositivi che possono aumentare i campi elettromagnetici nelle pertinenze private, quali smart meter a radioonde e ripetitori GSM.

Per quanto riguarda i campi elettromagnetici pulsati o transitori o in generale, considerando l’esposizione simultanea a campi di frequenza diversa e all’implementazione del sistema 5G, è necessario adottare metodi appropriati di valutazione, misurazione e/o calcolo in grado di analizzare le caratteristiche delle forme d’onda e la natura delle interazioni biologiche, tenendo conto delle norme armonizzate europee.

Le modalià di monitoraggio dei campi elettromagnetico, attualmente in Italia effettuata dalle ARPA e dalle APPA, deve essere effettuata in modo continuo, per individuare eventuali oscillazioni campo in grado di produrre effetti negativi nel metabolismo degli organismi viventi.

European Consumers APS ritiene che i valori indicati dalle Linee Guida EUROPAEM per la popolazione sensibile possano essere un importante punto di partenza per l’aggiornamento della normativa, mentre l’analisi degli effetti eco-sistemici in relazione all’ncremento della rete 5G debba essere opportunamente inquadrata in una Valutazione Ambientale Strategica per l’intero comparto delle trasmissioni e in procedimenti di Valutazione di Incidenza per le singole aree protette.

European Consumers APS si impegna ad esercitare pressione a livello nazionale e in ambito UE, in sinergia con tutti i Comitati e le Associazioni che perseguano la riduzione dei CEM artificiali e migliori sistemi di monitoraggio per garantire la salute di tutti gli organismi viventi.

Inchiesta di European Consumers APS – pubblicato in origine sul sito dell’associazione

Valori guida precauzionali per radiazioni a radiofrequenza.


RIferimenti

[1] Legge per il mercato e la concorrenza 2022. https://temi.camera.it/leg19/temi/legge-sulla-concorrenza.html

[2] Legge 22 febbraio 2001, n. 36. “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”. Gazzetta Ufficiale n. 55 del 7 marzo 2001. https://www.parlamento.it/parlam/leggi/01036l.htm

[3] https://www.icnirp.org/

[4] 1999/519/CE: Raccomandazione del Consiglio, del 12 luglio 1999, relativa alla limitazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a 300 GHz. https://op.europa.eu/it/publication-detail/-/publication/9509b04f-1df0-4221-bfa2-c7af77975556

[5] Sentenza n. 307 del 2003. https://giurcost.org/decisioni/2003/0307s-03.html

[6] Regolamento di applicazione dell’ordinanza federale sulla protezione da radiazioni non ionizzanti (RORNI) del 26 giugno 2001). https://m3.ti.ch/CAN/RLeggi/public/index.php/raccolta-leggi/pdfatto/atto/538

[7] Contenuto nella Proposta dell’ISPESL di Livio Giuliani, al XXX Congresso dell’AIRM, Cavalese 5-8 febbraio 1998, poi pubblicata come Nota aggiuntiva dell’ISPESL al Documento Congiunto ISPESL-ISS sulle problematiche delle esposizioni ai campi magnetici, condiviso dal Parlamento Italiano con Mozioni approvate nella XIII legislatura

[8] Documento ISPESL – ISS sui limiti di esposizione ai campi elettromagnetici. https://www.voltimum.it/articolo/notizie-tecnico-normative/documento-3

[9] The Bioinitiative Report 2012. A Rationale for Biologically-based Public Exposure Standards for Electromagnetic Fields (ELF and RF). https://bioinitiative.org/

[10] Trad. Italiana: Linee Guida di Europaem 2016 per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento delle malattie e dei problemi sanitari legati ai C.E.M. https://www.isde.it/wp-content/uploads/2018/03/EUROPAEM_EMF_2016_Italiano.pdf. Testo originale: Belyaev I, Dean A, Eger H, Hubmann G, Jandrisovits R, Kern M, Kundi M, Moshammer H, Lercher P, Müller K, Oberfeld G, Ohnsorge P, Pelzmann P, Scheingraber C, Thill R. EUROPAEM EMF Guideline 2016 for the prevention, diagnosis and treatment of EMF-related health problems and illnesses. Rev Environ Health. 2016 Sep 1;31(3):363-97. doi: 10.1515/reveh-2016-0011. PMID: 27454111. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27454111/

[11] Rapporto ISDE – European Consumers sui campi elettromagnetici e i rischi connessi alle nuove tecnologie. https://www.isde.it/rapporto-isde-european-consumers-sui-campi-elettromagnetici-e-i-rischi-connessi-alle-nuove-tecnologie/

[12] Si veda ad es.: Kostoff RN, Heroux P, Aschner M, Tsatsakis A. Adverse health effects of 5G mobile networking technology under real-life conditions. Toxicol Lett. 2020 May 1;323:35-40. doi: 10.1016/j.toxlet.2020.01.020. https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S037842742030028X?via%3Dihub ; Simkó M, Mattsson MO. 5G Wireless Communication and Health Effects-A Pragmatic Review Based on Available Studies Regarding 6 to 100 GHz. Int J Environ Res Public Health. 2019 Sep 13;16(18):3406. doi: 10.3390/ijerph16183406. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6765906/

[13] Pall M.L., 2014. Comments on WiFi Draft Report.  https://www.doh.wa.gov/Portals/1/Documents/Pubs/WiFiComment_pall_pdf-r.pdf; Pall M.L., 2013. Electromagnetic fields act via activation of voltage-gated calcium channels to produce beneficial or adverse effects. J. Cell. Mol. Med. 17(8), pp. 958-965; si veda anche: Rapporto ISDE – European Consumers sui campi elettromagnetici e i rischi connessi alle nuove tecnologie. https://www.isde.it/rapporto-isde-european-consumers-sui-campi-elettromagnetici-e-i-rischi-connessi-alle-nuove-tecnologie/

[14] https://www.attoprimo.org/appello-degli-scienziati-per-la-sicurezza-elettromagnetica/

[15] Assemblea Parlamentare Consiglio d’Europa Risoluzione 1815 Del 27 Maggio 2011. http://www.conacem.it/novita/Risoluzione-europea_campi-elettromagnetici.pdf

[16] P6_TA(2009)0216 Health concerns associated with electromagnetic fields European Parliament resolution of 2 April 2009 on health concerns associated with electromagnetic fields (2008/2211(INI))  https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-6-2009-0216_EN.pdf

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