di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Voci di un presunto sabotaggio riecheggiano dalla Russia. In soli due giorni, infatti, il sito Sputnik International, che è finanziato direttamente dal governo di Mosca e pertanto rappresenta uno specchio privilegiato sui pensieri e le visioni del Cremlino, ha pubblicato due articoli in cui si mette fortemente in dubbio l’ipotesi del fatale incidente per le cattive condizioni atmosferiche.
L’elicottero avrebbe tentato un vano atterraggio di emergenza nella foresta di Dizmar che si trova fra le città di Varzaqan e di Jolfa, una città al confine con la nazione dell’Azerbaigian, a circa 600 chilometri a nord-ovest della capitale iraniana, Teheran.
Va rammentato che l’elicottero su cui si è schiantato il presidente iraniano Ebrashim Raisi insieme ad altre autorità tra cui il Ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian era di fabbricazione americana.
E l’Iran avrebbe chiesto non meglio precisate informazioni agli USA proprio in merito al velivolo Bell 212, dotato di un sofisticato sistema di controllo di forza, assetto, stabilità di tipo elettromagnetico e pertanto facile bersaglio di un attacco cibernetico “jamming”.
Il Rapporto Ufficiale dello Stato Maggiore Iraniano
«Lo Stato Maggiore delle Forze Armate iraniane ha pubblicato il suo primo rapporto sugli aspetti e sulle ragioni del recente incidente in elicottero che ha portato al martirio del presidente Ebrahim Raisi e della sua delegazione al seguito» ha riferito l’agenzia di stampa della Repubblica Islamica (IRNA).
Il rapporto è stato pubblicato giovedì, facendo più luce sull’incidente di domenica, durante il quale Raeisi e il suo entourage, compreso il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian, sono stati martirizzati dopo che l’aereo che li trasportava si è schiantato nel nord-ovest dell’Iran.
La squadra è riuscita a raccogliere “una parte notevole” delle informazioni necessarie per indagare sugli elementi che avrebbero potuto contribuire all’incidente, ha aggiunto.
ULTERIORI DETTAGLI E AGGIORNAMENTI SU GOSPA NEWS INTERNATIONAL
“La morte del presidente iraniano è l’ultima di una serie di strane coincidenze” titola il giornale online citando poi alcuni esperti che fa prima un riassunto di sabotaggi e attentati, omettendo peraltro il più tremendo e cruento: la strage al Crocus City Hall di Mosca compiuta con la presunta regia dei servizi segreti ucraini e dell’intelligence occidentale.
- Uno degli oleodotti più importanti d’Europa in una delle zone più sorvegliate del Mar Baltico è stato distrutto in un atto di sabotaggio e le indagini di svedesi e danesi si concludono senza che venga nominato un colpevole.
- Il primo ministro slovacco è stato colpito cinque volte dopo aver interrotto gli aiuti del suo paese all’Ucraina, da parte di un anziano che agiva da solo e che era un veemente sostenitore dell’Ucraina.
- Il presidente iraniano e il ministro degli Esteri muoiono entrambi in uno strano incidente in elicottero, durante il quale gli altri due elicotteri di scorta sono riusciti a tornare sani e salvi.
Il Velivolo Precipitato senza nemmeno un May-Day
«Avevi tre elicotteri che volavano di fila, uno all’improvviso cade. Nessun may-day (sono aereo). No niente. E se è stato a causa della nebbia, come hanno fatto gli altri due a passare bene? Ma non quello del presidente?»
Lo ha chiesto lunedì Michael Maloof, un analista senior in pensione delle politiche di sicurezza, ai conduttori di The Critical Hour di Sputnik.
«La delegazione iraniana stava volando nella provincia iraniana dell’Azerbaigian orientale, che confina con l’Azerbaigian, uno stretto alleato di Israele.Lunedì, secondo quanto riferito, un funzionario israeliano ha dichiarato ai media statunitensi di non essere coinvolto nella morte del presidente iraniano» rammenta il media russo evidenziando la frase sospetta subito riportata nel primo articolo di Gospa News ad avvalorare i sospetti di un attentato.
Come nota Maloof, Israele ha una storia di presunte operazioni clandestine all’interno dell’Iran, tra cui il bombardamento di oleodotti, l’assassinio di scienziati nucleari e la recente risposta di Israele ad un attacco iraniano che secondo l’Iran è stato effettuato dal suo territorio.
Poi cita il tentato omicidio del primo ministro slovacco e un tentativo di golpe nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) avvenuto nello stesso giorno dello schianto dell’elicottero del presidente iraniano.
Maloof ha concluso che se venisse rivelato che Israele era coinvolto nella morte di Raisi, la risposta sarebbe significativa. “Hai visto quale è stata la reazione quando gli israeliani hanno colpito il consolato iraniano in Siria… per la prima volta, l’Iran ha dimostrato di poter colpire direttamente Israele. Se questo incidente in elicottero fosse davvero intenzionale e potesse collegarsi a Israele, penso che vedremo una risposta molto importante”.
In merito a questa considerazione mi permetto di dissentire perché le autorità iraniane – anche quando furono colpite da un genotipo assai letale del SARS-Cov-2 creato in laboratorio – non fecero mai riferimento a un virus da laboratorio proprio come la Cina che col precedente governo della Gang di Shangai sviluppò ricerche sui coronavirus bio-arma insieme agli USA.
I regimi avversi all’Occidente, noto per una lunga storia di golpe e complicità in massacri eccellenti come il disastro aereo del segretario generale ONU Dag Hammarskjold, la Strage di Ustica del DC9 Itavia, i dirottamenti terroristici dell’11 Settembre a New York, infatti tendono a evitare di riconoscere la loro debolezza quando subiscono attacchi sotterranei e misteriosi.
Più probabile, invece, qualche vendetta anch’essa occultata sotto forma di incidente…
Un Elicottero Obsoleto ma Molto Affidabile
L’intera nazione ha tenuto d’occhio la situazione dopo che è stata diffusa la notizia dell'”atterraggio brusco” dell’elicottero presidenziale, ha detto a Sputnik Foad Izadi, professore associato presso il Dipartimento di studi americani, Facoltà di studi mondiali, Università di Teheran, riporta Sputnik in un altro articolo.
Riflettendo su cosa potrebbe causare l’incidente, Izadi ha individuato cattive condizioni meteorologiche, problemi tecnici e un atto di sabotaggio.
“Potrebbe essere il tempo – il tempo ieri era molto brutto in quella regione, potrebbe essere un malfunzionamento dell’elicottero, o potrebbe trattarsi di sabotaggio. Se si tratta di sabotaggio, allora avrà gravi conseguenze a livello internazionale”, ha sottolineato il professore associato fuori.
L’elicottero del presidente iraniano Raisi era un Bell-212 di fabbricazione statunitense, un veicolo obsoleto ma molto affidabile molto probabilmente dotato di nuovi motori, ha detto a Sputnik Vadim Bazykin, un onorato pilota collaudatore di elicotteri russo.
“Mezz’ora prima, un certo aereo era riuscito ad atterrare, quindi il pilota pensava di poter far atterrare anche l’aereo [di Kaczynski] ma non ci è riuscito. Questa è psicologia”, ha detto Bazykin.
Entrando in una zona con fitta nebbia, i piloti dell’elicottero Raisi sono stati obbligati a calcolare un’altezza di sicurezza, ha spiegato l’esperto. Secondo lui, l’elicottero sembra aver volato al di sotto dell’altezza consentita.
“La nebbia è solitamente spessa solo 300-500 metri. I piloti avrebbero dovuto controllare meticolosamente se c’era qualche possibilità di atterrare e, in caso negativo, sarebbero dovuti tornare indietro. Non dovrebbero esserci altre opzioni”, ha sottolineato l’esperto.
Toccando un possibile difetto tecnico dell’elicottero Bell-212 di fabbricazione americana di Raisi, Bazykin ha sottolineato che la sicurezza viene prima di tutto quando si tratta di veicoli presidenziali. “Non c’è quindi da imputare a problemi tecnici che hanno causato lo schianto del veicolo di Raisi“, ha concluso l’esperto.
Raisi, con altre 7 persone, era a bordo di un Bell 212, la versione civile di un elicottero prodotto sin dagli anni ’60 per le forze armate canadesi come versione più moderna dell’originale UH-1 Iroquois.
Nel 1971, il Bell 212 fu sviluppato per applicazioni commerciali. Tra i primi utilizzi del tipo nell’aviazione civile c’era quello da parte dell’Helicopter Service AS della Norvegia per essere utilizzato a supporto delle perforazioni petrolifere offshore; si è rivelato popolare in particolare nel settore offshore poiché era stato certificato per operare in condizioni meteorologiche estreme.
Il Force Trim Elettromagnetico del BELL 212 a Rischio Attacco Jamming
L’elicottero di fabbricazione americana ebbe così tanto successo da essere acquistato anche dalla Repubblica Popolare Cinese e da decine di altri paesi al mondo (soprattutto nella sua versione militare UH-1N poi evolutasi nell’AB-212, realizzato dalla Bell con l’italiana Augusta (oggi Leonardo), che sviluppò anche l’avanzatissimo AB 212 ASW (Anti Submarine Warfare), un elicottero antisommergibile.
E’ dotato di un sofisticato sistema di controllo di forza, assetto, stabilità.
Si legge nella scheda tecnica dell’elicottero:
«I controlli di volo azionati idraulicamente non danno alcuna “sensazione” di forza aerodinamica né sono regolati da forze dinamiche per volare senza guida. Un sistema elettromeccanico di assetto della forza è incluso nel sistema di controllo di volo per fornire queste funzionalità. L’assetto di forza è costituito da gruppi di freni magnetici, per fornire il posizionamento del controllo di volo, e gruppi di molle a gradiente di forza installati tra il collegamento di controllo di volo e i freni magnetici, per consentire il movimento del ciclico e dei pedali quando i gruppi di freni magnetici sono bloccati. Senza le molle del gradiente di forza il pilota NON sarebbe in grado di muovere i controlli di volo con il Force Trim inserito. Il movimento delle molle del gradiente di forza (compressione-estensione) produce la “sensazione” di controllo artificiale».
«I tre gruppi di freno magnetico montati sulla cellula, uno per il ciclico laterale, uno per il ciclico anteriore e posteriore e uno per l’anticoppia, si collegano tramite gruppi di gradiente di forza al collegamento di controllo di volo associato. Ciascun freno magnetico comprende un elettromagnete che agisce su un disco fissato ad un braccio di controllo. Il braccio di controllo è collegato a un’estremità di un gruppo di gradiente di forza. L’altra estremità del gruppo del gradiente di forza è collegata al collegamento del controllo di volo. Con il sistema di Force Trim attivo, l’energia elettrica alimenta gli elettromagneti che mantengono i dischi e i bracci di controllo in una posizione fissa per fornire il posizionamento del controllo di volo»
Questo sofisticato sistema ha solo la criticità di essere oggi esposto al rischio di un sabotaggio elettromagnetico tipo Jamming.
Le misurazioni delle emissioni radiate, anche se inferiori ai limiti dello standard, possono portare ad affrontare indagini interessanti in termini di sicurezza cibernetica. Al giorno d’oggi, tali emissioni possono essere considerate come un’interfaccia elettromagnetica virtuale (VEM). Un avversario potrebbe sfruttare le informazioni inviate per mezzo di tale interfaccia. I dispositivi elettronici emettono onde EM diverse a causa dei flussi di corrente all’interno di microprocessori, dispositivi di input-output ed altri componenti.
«Un attaccante che vuole sfruttare eventuali vulnerabilità della VEM, ad esempio creando un’interferenza su una banda di frequenze in cui il DUT risulta suscettibile, sta sicuramente implementando un attacco contro la disponibilità. Tale attacco è chiamato jamming e rientra nella categoria dei denial-of-service (DoS)» si legge in un dettagliato articolo pubblicato sul sito specializzato Agenda Digitale.
«Il modello di attacco jamming è rappresentato in Figura 2. L’obiettivo principale dell’avversario è di produrre un attacco DoS utilizzando un’antenna direzionale. Si presume che l’attaccante conosca la direzione delle emissioni elettromagnetiche oppure che possa individuare tale informazione con uno sforzo relativamente basso. Le emissioni radiate possono essere catturate con sniffer e antenne attorno al DUT (cioè dispositivo vittima)».
L’eventualità del sabotaggio elettromagnetico potrebbe anche spiegare il motivo del silenzio radio e la caduta dell’elicottero del presidente iraniano senza il lancio di un “may-day” di soccorso.
Qualora gli ufficiali israeliani dell’intelligence militare Aman dell’Israeli Defense Forces) o i famigerati agenti segreti del Mossad, entrambi colpiti duramente dall’Iran di recente con attacchi chirurgici, avessero voluto effettuare un sabotaggio elettromagnetico sarebbero stati molto avvantaggiati in quanto l’aviazione di Tel Aviv ha avuto in dotazione 62 elicotteri UH-1N (modello militare del Bell 212) dal 1975 al 2002 e pertanto ne conosceva benissimo ogni segreto e punto critico…
I recenti fenomeni delle aurore rosse create dalla Stazione HAARP dell’Alaska che hanno causato molteplici disagi nelle comunicazioni e temporanei per quanto brevissimi blackout elettromagnetici e i sabotaggi letali perpetrati per vari mesi dagli USA contro il Venezuela durante la presidenza di Donald Trump ci hanno insegnato che questo genere di attentati invisibili è molto più facile di quanto si possa pensare.
Anche grazie alle armi a energia diretta che il Pentagono, grande alleato del regime sionista Israeliano, sta sperimentando nell’isola hawaiana di Maui, dove si è verificato il devastante e sospetto rogo.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
© COPYRIGHT GOSPA NEWS
divieto di riproduzione senza autorizzazione
segui Fabio Carisio su Twitter
e Gospa News su Telegram
FONTI PRINCIPALI
SPUTNIK – Iranian President’s Death Latest in String of Strange Coincidences
SPUTNIK – What May Have Caused Raisi’s Copter Crash?
SPUTNIK – Raisi’s Death May Have ‘Serious Consequences Internationally’ – Professor
BELL 212 – CARATTERISTICHE TECNICHE
AGENDA DIGITALE – Jamming, attacco cyber dos via onde elettromagnetiche: ecco come
GOSPA NEWS – GENOCIDIO IN PALESTINA
GOSPA NEWS – NWO, MASSONERIA & COSPIRAZIONI
“ATTACCO TERRORISTICO USA SENZA PRECEDENTI”. Mosca Accusa Washington per il Sabotaggio Nord Stream