di Carlo Domenico Cristofori
Lo scorso 16 maggio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato “un piano d’azione sull’Intelligenza artificiale” che sarà al centro dei lavori del G7. “Non possiamo da una parte fermare” la “rivoluzione”, “ma dobbiamo lavorare per fare in modo che questo processo sia sempre a misura d’uomo, che sia cioè incentrato sull’uomo, controllato dall’uomo e che abbia l’uomo come suo ultimo fine”.
Lo ha dichiarato pochi mesi dopo l’incontro di gennaio con il guru dell’IT e dell’AI Bill Gates che, grazie ai fondi europei del piano Next Generation elaborato dalla multinazionale McKinsey da lui finanziata per le ristrutturazioni del management nell’OMS, nella CIA e nella NSA, ha disseminato progetti di sviluppo in campo sanitario e militare co-finanziati dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) di cui la stessa premier Meloni tanto si vanta.
La Stretta di Mano tra Gates e Mattarella al Quirinale
La premier in quell’occasione si guardò bene dal farsi fotografare insieme Gates, promotore del piano di immunizzazione globale coi Rockefeller, di cui la stessa Meloni negli ultimi anni è divenuta una seguace nemmeno troppo occulta…
Chi non ha avuto paura di stringere pubblicamente la mano al tycoon di Microsoft, accusato dall’avvocato Robert F- Kennedy (candidato indipendente alle presidenziali USA 2020) di essere l’artefice della pandemia da SARS-Cov-2 creato in laboratorio per far sperimentare e vendere i vaccini delle Big Pharma da lui finanziate, è stato Il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, idolatra delle case farmaceutiche nonostante le migliaia di reazioni avverse letali dei sieri genici mRNA e da noi ritenuto ambasciatore del Nuovo Ordine Mondiale teorizzato da George Soros, che ha sponsorizzato la nomina di Paolo Gentiloni a commissario UE dopo che il suo governo in Italia approvo il Decreto Lorenzin per imporre i 10 vaccini obbligatori in età scolare secondo il progetto-pilota voluto da Gates, Barack Obama e Matteo Renzi.
Leggete più avanti e capirete perché menziono Gentiloni…
Ecco quindi svelato in una sola foto chi potrebbero essere gli uomini deputati a controllare l’Intelligenza Artificiale in Italia…
“L’intelligenza artificiale sarà una risorsa se il suo sviluppo migliorerà la qualità del lavoro, se lo renderà più efficiente, sempre più a misura di persona. Non sarà una risorsa, al contrario, se condurrà semplicemente alla sostituzione dei lavoratori o all’espulsione di milioni di lavoratori dal mercato del lavoro”.
Ma il World Economic Forum ha già elaborato il FOBO per spiegare come l’IA rimpiazzerà il 44 % degli impiegati umani, come abbiamo evidenziato nella nostra inchiesta n. 2.
Il Sole 24 Ore: “200mila Posti Pubblici a rischio con l’Intelligenza Artificiale”
E’ stato poi un quotidiano di mainstream come Il Sole 24 ORE (giornale di Confindustria) a lanciare un’allarmante previsione pochi giorni fa:
«Le prospettive di sviluppo dell’intelligenza artificiale dividono in due il vasto mondo dei dipendenti pubblici. Una quota importante, composta da 1,8 milioni di persone che rappresentano il 57% del pubblico impiego italiano, potrà essere aiutata da questa tecnologia nello svolgimento e nell’arricchimento del proprio lavoro. Ma una fetta non marginale, circa 218mila persone che significano 12 dipendenti su 100, potranno essere del tutto sostituiti nelle loro mansioni, e rischiano quindi di vedersi soffiare il posto di lavoro dall’Ai. O, più probabilmente, di vedersi rimpiazzati da un computer al loro pensionamento».
Sono i risultati dell’indagine presentata da Fpa nel giorno di avvio di Forum Pa 2024 al Palazzo dei congressi di Roma di maggio che mostra bene le tante implicazioni destinate presto a manifestarsi con l’applicazione generalizzata delle tecniche di intelligenza artificiale.
Ma per la premier Meloni, dopo l’incontro con Gates, è diventato un passaggio inevitabile e incontrollabile proprio per l’intervento delle multinazionali con cui va a braccetto tutti i giorni:
“L’intelligenza artificiale investirà prima o poi, e con accenti diversi, tutto il mondo del lavoro, e non sarà limitato a profili di eccellenza tecnologica. In futuro continueremo ad avere bisogno di operai, di insegnanti, di artigiani, di medici sarà il modo di svolgere quei lavori e sarà necessario acquisire le competenze necessarie per farlo. – ha riportato Adnkronos – Per questo io sono convinta che sia fondamentale lavorare tutti insieme per promuovere un vasto programma di re-skilling e up-skilling per tutti, giovani e adulti, lungo tutto l’arco della vita e nei luoghi di lavoro e nelle società. Perché come ci dice la Banca Mondiale, l’80% della ricchezza delle nazioni più avanzate è rappresentata dal sapere. È il sapere, è la competenza che fanno la differenza in questo tempo. È una priorità sulla quale dobbiamo avere il coraggio e la forza di investire“.
“Allora sono temi che stanno a cuore a questo governo e che questo governo porterà anche in ambito G7 in quest’anno di Presidenza italiana. Stiamo lavorando per lanciare, nell’ambito della nostra Presidenza – dice dunque la presidente del Consiglio – un piano d’azione sull’uso dell’Intelligenza artificiale, particolarmente nel mondo del lavoro. È una sfida che io considero particolarmente impegnativa, ne siamo ovviamente consapevoli però sono anche convinta che il sistema Italia in tutte le sue articolazioni abbia il coraggio, la visione, la capacità che servono per occuparsi anche dei temi più difficili e individuare le soluzioni più innovative”.
La risposta a queste parole è arrivata dalla Regione Piemonte che si è aggiudicata l’ambizioso compito di tracciare le linee guida sull’etica dell’IA in Europa, nonostante un palese conflitto d’interessi.
La Città di Torino è infatti il luogo scelto dalla NATO per il progetto DIANA che mira a sperimentare l’intelligenza artificiale di Microsoft nelle tecnologie militari all’interno del più ampio disegno del Distretto Aerospaziale Piemonte fortemente voluto dal governatore Alberto Cirio (vicesegretario nazionale di Forza Italia) e dalle industrie della Lobby delle Armi che lo hanno finanziato…
Tutti Schiavi della IA con la Benedizione del Papa
Per avere la benedizione morale Meloni è riuscita a scomodare persino il Pontefice, come ha annunciato alcune settimane fa l’ANSA.
«Un’altra ‘prima volta’ per Papa Francesco: questa volta è la partecipazione ad un G7. L’annuncio è arrivato dalla premier Giorgia Meloni ed è stato successivamente confermato dalla sala stampa vaticana: il Pontefice sarà all’evento di Borgo Egnazia in Puglia, a metà giugno, “in presenza”, come precisato dalla Santa Sede, e interverrà nella sessione dedicata all’intelligenza artificiale aperta ai Paesi non membri, la cosiddetta ‘Outreach’. Si tratta appunto della prima volta – come ha anche ricordato la premier – di un Pontefice al vertice di cui fanno parte, oltre all’Italia, Stati Uniti, Canada, Francia, Regno Unito, Germania e Giappone».
Il “deus ex machina” di questa straordinaria partecipazione di Jorge Mario Bergoglio, il Vescovo di Roma che ama genuflettersi umilmente ai potenti della terra e ai loro beniamini scientifici, è stato certamente padre Paolo Benanti, presidente della commissione AI per il Dipartimento informazione ed editoria, nonché membro italiano del Comitato sull’intelligenza artificiale delle Nazioni Unite.
Si tratta del religioso che presenziò al vertice IA tra Meloni e Gates come da lui stesso confermato allora: «Io ho partecipato solo a un piccolo pezzo” dell’incontro ”in cui si parlava chiaramente delle sfide che pone l’intelligenza artificiale. Abbiamo qualcuno che ha fatto la storia di questo settore, e abbiamo la presidente del Consiglio dei ministri che ha espresso tutta una serie di cose che abbiamo già sentito espresse nel discorso che ha fatto all’Onu o in altri discorsi. È interessante che si aprono spazi di dialogo”, ha detto padre Benanti lasciando Palazzo Chigi dopo aver preso parte al meeting.
”Bill Gates, da tecnologo ha soprattutto sottolineato i grandi vantaggi di ottimizzazione di alcuni processi che possono arrivare. Per quanto riguarda i rischi lui dice che l’importante è che siano le mani giuste, approcci differenti”, ha osservato.
Il concetto delle “mani giuste” ci riporta alla foto storica tra Mattarella e Gates. Ma ci obbliga anche a sviscerare il curriculum del frate consulente della Meloni…
Queste parole incrementano il sospetto che il buon francescano sia stato folgorato sulla via di Washington dal guru dell’IT ed ora lo stia già idolatrando come un semi-dio. E’ inoltre alquanto curioso che sia stato nominato solo 15 giorni fa, il 5 gennaio 2024, presidente della Commissione sull’intelligenza artificiale per l’informazione del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri (detta “Commissione algoritmi”), dopo le dimissioni di Giuliano Amato.
Come se il suo incarico fosse funzionale a benedire l’arrivo di Gates, già programmato da tempo dopo il suo intervento al World Economic Forum di Davos.
La questione si fa molto sospetta se si rammenta che la sua collaborazione statale sull’Intelligenza Artificiale iniziò nel 2017 con quel Governo Gentiloni che impose i 10 vaccini obbligatori in età scopra del Decreto Lorenzin come voluto dal progetto-pilota della Global Health Security Agenda costituita da Barack Obama, dallo stesso Gates che ha sostenuto la corsa alle presidenziali americani del candidato democratico, e dal premier Matteo Renzi.
Biografia del Francescano Devoto a Gates
Paolo Benanti
(Roma, 20 luglio 1973) è un presbitero e teologo italiano del Terzo ordine regolare di San Francesco. Insegna alla Pontificia Università Gregoriana ed è consigliere di Papa Francesco sui temi dell’intelligenza artificiale e dell’etica della tecnologia.
E’ stato ordinato sacerdote il 23 maggio 2009. Ha servito come primo Consigliere Generale dell’Ordine e Procuratore Generale per il sessennio 2013-2019. Presso la Pontificia Università Gregoriana consegue nel 2008 la licenza e nel 2012 il dottorato in teologia morale. La dissertazione di dottorato dal titolo The Cyborg. Corpo e corporeità nell’epoca del postumano, vince il Premio Bellarmino – Vedovato quale migliore dissertazione dottorale in etica pubblica e sociale del 2012.
A Washington, per due anni consecutivi, 2013-2014, frequenta presso il Joseph P. and Rose F. Kennedy Institute of Ethics della Georgetown University, The Intensive Bioethics Course.
Dal 2008 è impegnato come docente presso la Pontificia Università Gregoriana; l’Istituto Teologico di Assisi e il Pontificio Collegio Leoniano ad Anagni.
Oltre ai corsi istituzionali di morale sessuale e bioetica si occupa di neuroetica, etica delle tecnologie, intelligenza artificiale e postumano. A partire dal 2015 cerca di applicare e sviluppare un framework etico per le intelligenze artificiali sviluppando i concetti di algoretica e algocrazia.
A partire dal 2020 in collaborazione con Sebastiano Maffettone, filosofo politico, approfondisce la dimensione vitale, relazionale, sociale e comunicativa, lavorativa ed economica, vista come frutto di un’interazione, dai complessi risvolti etici, tra le risorse offerte dalla realtà virtuale e interattiva e l’esistenza sociale e individuale. Questo percorso porta al riconoscimento della creazione di una realtà ibrida, tra utopia e distopia, che prende il nome di paraferno. Questi concetti vengono approfonditi mediante una serie di editoriali a firma congiunta tra i due autori pubblicati dal Corriere della Sera.
Il 1° dicembre 2017 viene incluso nella Task Force Intelligenza Artificiale per coadiuvare l’Agenzia per l’Italia digitale nell’elaborare un primo rapporto sintetico per individuare le possibili raccomandazioni che il Governo italiano, e in generale la pubblica amministrazione, potranno adottare nei prossimi anni per sfruttare al meglio gli strumenti e le opportunità messe a disposizione dall’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Il lavora sfocia nel libro bianco L’Intelligenza Artificiale al servizio del cittadino: sfide e opportunità e nella presentazione dello stesso in un evento realizzato con Meet The Media Guru a Roma l’11 aprile 2018.
Il 28 giugno 2018 Vincenzo Paglia lo nomina membro corrispondente della Pontificia Accademia per la vita con particolare mandato per il mondo delle intelligenze artificiali. Nel 2017, nel 2018, nel 2019, nel 2020 e nel 2021 partecipa a Codice: la vita è digitale, la trasmissione di Barbara Carfagna su Rai 1.
Il 27 dicembre 2018 viene selezionato dal Ministero dello sviluppo economico come membro del gruppo di trenta esperti che a livello nazionale elaboreranno la strategia nazionale sull’intelligenza artificiale e la strategia nazionale in materia di tecnologie basate su registri condivisi e blockchain.
Nel febbraio 2019 viene nominato Ministro Provinciale della Provincia religiosa di San Francesco d’Assisi del Terzo ordine Regolare di San Francesco dopo un’assemblea indetta ad Assisi per il Capitolo generale.
Il 4 novembre 2019 papa Francesco lo nomina Consigliere della Penitenzieria Apostolica (il più antico dicastero di Curia ed il primo dei tribunali della Curia Romana). L’11 novembre 2019 il Pontefice lo nomina Consultore del Pontificio consiglio della cultura il cui reggente è il Cardinale Gianfranco Ravasi e che ha lo scopo di “favorire le relazioni tra la Santa Sede ed il mondo della cultura, promuovendo in particolare il dialogo con le varie culture del nostro tempo, affinché la civiltà dell’uomo si apra sempre di più al Vangelo, e i cultori delle scienze, delle lettere e delle arti si sentano riconosciuti dalla Chiesa come persone a servizio del vero, del buono e del bello“.
Il 12 febbraio 2021 è stato nominato dal Pontefice membro ordinario della Pontificia Accademia per la Vita mentre il 18 febbraio 2023 lo nomina Consultore del Dicastero per la Cultura e l’Educazione.
Alberto Barachini, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio presso il Dipartimento per l’informazione e l’editoria, lo nomina il 20 ottobre 2023 in un Comitato, formato da esperti e professori universitari che ha come compiti analizzare a fondo l’utilizzo, lo sviluppo e le ricadute dell’intelligenza artificiale nel settore editoriale e dell’informazione.
Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’innovazione tecnologica Alessio Butti lo ha inserito, con un decreto del 24 ottobre 2023, in un Comitato di Coordinamento per il supporto al Sottosegretario nell’aggiornamento delle strategie sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
Il 26 ottobre 2023 il Segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha annunciato la nascita del New Artificial Intelligence Advisory Board composto da 39 esperti di varie parti del mondo, includendolo nel gruppo di esperti. Il compito del gruppo sarà quello di valutare i rischi, le opportunità e definire una governance internazionale dell’AI in vista del Summit sul futuro in programma per il 2024.
Il 5 gennaio 2024 è stato nominato presidente della Commissione sull’intelligenza artificiale per l’informazione del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri (detta “Commissione algoritmi”), dopo le dimissioni di Giuliano Amato.
Alla luce del curriculum non ci sono dubbi che il francescano di Gentiloni si sia convertito sulla Via di Gates come un eccellente pellegrino di Medjugorie: il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio che sta tracciando i confini europei dell’etica IA…
Carlo Domenico Cristofori
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FONTI PRINCIPALI
ADNKRONOS – Meloni: “Lanceremo un piano d’azione sull’intelligenza artificiale”
IL SOLE 24 ORE – Con l’intelligenza artificiale 218mila dipendenti a rischio
ANSA – Meloni, il Papa alla sessione del G7 sull’Intelligenza artificiale
GOSPA NEWS – DITTATURA DIGITALE
GOSPA NEWS – INCHIESTE COVID, VACCINI & BIG PHARMA
GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE
UE: 3 COMMISSARI E 73 DEPUTATI NELLA SOROS LIST. MOLTI PRO “NO GENDER”
https://www.gospanews.net/2024/04/24/wuhan-gates-80-spike-del-sars-cov-2-da-laboratorio-promuove-il-cancro-stesso-sos-nei-vaccini-per-un-business-colossale/