OMICIDIO YARA, AVVOCATO DI BOSSETTI CONTRO IL PM. Inchiesta per Depistaggio sui Misteri DNA: già svelati dal Criminologo Mendola su Gospa News

OMICIDIO YARA, AVVOCATO DI BOSSETTI CONTRO IL PM. Inchiesta per Depistaggio sui Misteri DNA: già svelati dal Criminologo Mendola su Gospa News

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Il parere del criminologo investigativo dott. Umberto Mendola sul caso “Massimo Bossetti”.

di Dott. Umberto Mendola – criminologo forense

I link a precedenti articoli di Gospa News sono stati aggiunti a posteriori dalla redazione

Contesto e Dichiarazioni:

Il caso di Yara Gambirasio, che ha visto Massimo Bossetti condannato all’ergastolo per il suo omicidio, è tornato sotto i riflettori con l’emergere di nuove contraddizioni e un’indagine disposta dal GIP di Venezia Alberto Scaramuzza, su presunti depistaggi da parte del PM di Bergamo Letizia Ruggeri, sulla conservazione legati ai 54 campioni di DNA estratti dagli abiti di Yara.

La dichiarazione del PM Letizia Ruggeri, resa alla procura di Venezia, riporta delle dichiarazioni alquanto sconcertanti, “Abbiamo chiesto che non gli sia consentito di accedere a questi reperti, né ora né mai, né per la revisione né per niente altro”

Questa dichiarazione il prossimo 17 Luglio verrà valutata dallo stesso GIP di Venezia, lo stesso che aveva sollecitato approfondimenti sulla magistrata indagata per frode in processo e depistaggio – ma mediaticamente riaccende fin da ora l’attenzione sui campioni di Dna che la difesa ha potuto visionare solo lo scorso 13 maggio, a ormai dieci anni dal match genetico con Ignoto 1.

Compito non facile, infatti di fronte ad una richiesta di archiviazione, vi è l’opposizione presentata dall’avvocato di Bossetti, istanza che ha superato il vaglio di ammissibilità, svelando dettagli nuovi che gettano anche ombre su presunte ipotesi di dirottare il processo.

Scrive infatti l’agenzia Adnkronos (fonte 1):

«Il 17 luglio prossimo il gip Scaramuzza dovrà pronunciarsi sulla richiesta della procura di Venezia di archiviare l’indagine sul pm Ruggeri e sull’opposizione presentata dall’avvocato Claudio Salvagni, istanza che ha già superato il vaglio di ammissibilità. I due provvedimenti – visionati dall’Adnkronos – svelano dettagli nuovi su quella che è la prova regina contro Bossetti, ma gettano anche ombre su presunte ipotesi di dirottare il processo».

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Ma perché mai se la Procura è cosi certa della sua colpevolezza?

Tale richiesta sembra proprio supportare un fiume di dubbi, poiché se cosi non fosse ripetendo l’esame ed il conseguente risultato dovrebbe essere sempre lo stesso!

Evidentemente in quella Procura le certezze non solo cominciano a vacillare ma un eventuale riesame del DNA incomincia a spaventare!

La questione, dunque, per il PM Letizia Ruggeri si rende ancor più complicata, visto che è indagata per frode processuale e depistaggio, in seguito alla denuncia dei legali difensori di Bossetti, accuse formalizzate dallo stesso GIP di Venezia Alberto Scaramuzza. (link 2)

Analizzando la gestione delle prove, si possono notare alcune contraddizioni, tra cui:

Conservazione dei Campioni di DNA:

I 54 campioni di DNA, fondamentali per l’eventuale riesame del DNA contro Bossetti, sono stati trasferiti dall’ospedale San Raffaele al tribunale di Bergamo senza un provvedimento del Giudice, ma solo con un provvedimento del PM che in questo caso non avrebbe dovuto, poiché la questione è ancora Sub Judice.

Infatti, la difesa sostiene che questo spostamento ha interrotto la catena del freddo, potenzialmente compromettendo la validità del materiale biologico per future analisi.

In effetti tali campioni erano congelati ad una temperatura di meno 80 gradi, ed interrompendo la catena del “freddo” si è sicuramente compromessa la conservazione dei reperti.

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Per questo suo atto, il PM Ruggeri è accusato, dagli avvocati difensori Claudio Salvagni e Paolo Camporini, di aver ordinato il trasferimento senza attendere l’autorizzazione della Corte d’Appello, ignorando gli avvertimenti sui rischi di deterioramento che il Ris dei Carabinieri aveva rappresentando in una interlocutoria con il PM.

La difesa di Bossetti sostiene che questa mossa fosse intenzionale per evitare ulteriori analisi a fronte di eventuali nuove indagini che avrebbero potuto scagionare l’imputato.

Insiste per l’accesso ai campioni residui per esaminarne lo stato di conservazione e verificare eventuali alterazioni, infatti se correttamente conservati, avrebbero potuto portare a una revisione del processo e potenzialmente scagionare Bossetti.

Di parere contrario è la Procura di Venezia, infatti, la procuratrice aggiunta dott.ssa Paola Mossa sostiene che Ruggeri abbia agito correttamente, senza intenzioni di sabotare le prove. Sostenendo che le prove contro Bossetti sono solide e che nuove analisi non avrebbero cambiato il verdetto basato su vecchie risultanze che hanno paura di rimettere in discussione!

Di contro, Il GIP Scaramuzza ritiene necessaria un’estensione delle indagini per permettere una valutazione completa delle accuse mosse contro Ruggeri.

Analisi Criminologica

  1. Integrità delle Prove:

La gestione delle prove è cruciale per l’integrità di qualsiasi processo penale. L’Interruzione della catena del “freddo” compromette seriamente la possibilità di ripetere gli esami sul DNA, facendo crollare l’unica fantascientifica prova “regina”.

  1. Frode processuale e Depistaggio:

Se le accuse di depistaggio e frode processuale fossero confermate, ciò porterebbe al conseguente annullamento del processo.

  1. Possibilità di Revisione del Processo:

Le accuse contro Ruggeri se confermate, potrebbero portare a una revisione certa del processo contro Bossetti. Se si dimostrasse che i campioni di DNA furono deliberatamente compromessi, il verdetto potrebbe essere messo in discussione. Pertanto le testimonianze raccolte indicano che il DNA era sufficiente per nuove analisi, ma queste non furono mai eseguite. La difesa accusa Ruggeri di aver nascosto l’esistenza dei campioni e di aver agito per impedire la formazione di nuove prove durante il dibattimento.

Conclusioni

La recente riapertura del caso Yara Gambirasio evidenzia l’importanza della corretta gestione delle prove forensi per garantire un processo equo.

La decisione del GIP di Venezia che avverrà il prossimo il 17 luglio, sarà cruciale per determinare se ci saranno ulteriori indagini sulla condotta del PM Ruggeri, ma soprattutto se il PM di Bergamo fosse consapevole che spostando i campioni di DNA avrebbe potuto comprometterne l’integrità e se questa scelta avesse come fine quello di depistare le indagini.

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Ancora una volta, assistiamo ad un impianto accusatorio che fa acqua da tutte le parti e che la Procura ha chiaramente paura di rimettere in discussione, ergo: Non si è colpevoli oltre ogni dubbio ex art.533 cpp, ma si può essere colpevoli nonostante una sequela contraddizioni e dubbi, sentenza Bossetti del….

Dott. Umberto Mendola

Umberto Mendola – dal 1992 investigatore privato e Ausiliario di polizia giudiziaria per le attività tecniche – Criminalista dal 2014 Esperto in perizie balistiche armi e munizioni – Consulente dell’Autorità Giudiziaria in procedimenti con armi – laurea in criminologia e scienze forensi  presso Università Leonardo da Vinci di Firenze – Oggi criminologo forense investigativo.


NB Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni del direttore di Gospa News e della società editrice proprietaria del sito d’informazione giornalistica . Sono ben accolti la discussione qualificata e il dibattito amichevole.

FONTE PRINCIPALI

1 https://www.adnkronos.com/cronaca/yara-gambirasio-ultime-news_2YaWsz8zOM6PwGU6RCY3sz?refresh_ce

2 https://www.agi.it/cronaca/news/2022-12-29/yara-gip-venezia-indaga-pm-letizia-ruggeri-depistaggio-19406095/

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Umberto Mendola

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