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“MENZOGNE NATO SULLE GUERRE NEL MEDITERRANEO PER IL GAS”. Svelate dal Libro dell’Ex Funzionario Interpol A. Evangelista

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«Le bugie, ragazzo mio, si riconoscono subito, perché ve ne sono di due specie: vi sono le bugie che hanno le gambe corte e le bugie che hanno il naso lungo»Carlo Collodi

, Le avventure di Pinocchio

Bugie e false verità costruite a tavolino, genocidio ed esodo forzato per impadronirsi delle risorse energetiche.

di Piero Angelo De Ruvo 

ENGLISH VERSION

Mai state così attuali le parole che Mastro Geppetto, psicoanalista “ante litteram”, rivolge al suo burattino. Bugie che hanno effetti sulla mente, sul corpo, sul rapporto con gli altri, e nei rapporti tra Stati.

Quanti conflitti, Siria, Libia, Afghanistan, Iraq, sono iniziati grazie a delle bugie architettate in maniera perfetta, conflitti che proseguono tutt’oggi al solo fine di saccheggiare le risorse energetiche di quei paesi che ne detengono in abbondanza e di cui l’Europa, ma non solo, ha un disperato bisogno, complici le lobby energetiche.

La Rassegna delle Menzogne illustrata dall’Ex Funzionario Interpol in Giordania

I riscontri di queste bugie si trovano nel libro “Mediterraneo. Stesso sangue, stesso fango”, scritto da Antonio Evangelista ed illustrato a Gosap News in un’intervista esclusiva

“ è un po’ una rassegna delle bugie che sono state raccontate sui conflitti dei Balcani, della Libia, in Siria, bugie che ormai sono state accertate con fonti ufficiali, interviste di funzionari USA, documenti dell’ONU e documenti di ambasciata o segreti che adesso sono declassificati, come quelli Canadesi, dove si legge un’altra storia rispetto a quella che era la narrativa di allora.”

È quanto afferma l’autore Antonio Evangelista, un ex-dirigente della polizia, che ha prestato servizio anche nella polizia internazionale ONU, e nell’Interpool come aggregato nell’ambasciata italiana di Amman in Giordania, occupandosi di crimini di guerra, terrorismo e mafia balcanica.

Un curriculum professionale altamente qualificato che lo ha visto lavorare fianco a fianco con gli 007 dell’intelligence di tutti i paesi dell’Alleanza Atlantica soprattutto nel contesto della Forza di Pace delle Nazioni Unite nella guerra in Bosnia e del Kosovo. Le cui memorie lo hanno ispirato per il romanzo storico dal titolo eloquente “Califfato d’Europa”

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“Capire quei meccanismi di come si crea una bugia e come si modifica la verità, come si crea una verità anche da zero, serve oggi a capire meglio quello che sta succedendo in Ucraina e in Israele, perché anche li secondo me non ci stanno raccontando esattamente come stanno andando le cose”.

Da una attenta analisi, in ogni conflitto apertosi nell’area mediterranea e/o medio orientale, ricorrono i soliti noti, Stati uniti e Gran Bretagna, con al seguito gregari, Italia, Germania, Francia, ecc., senza alcuna voce in capitolo nel conflitto, ma utili a ripetere un mantra assillante che giustificasse le motivazioni del loro intervento, ossia l’esportazione di ‘democrazia’ e difesa di ‘diritti umani’, nascondendo di fatto le vere ragioni che hanno animato e sostenuto le guerre, ossia il saccheggio delle risorse energetiche e materie prime, come gas, terre rare, minerali, ecc.

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“la mia impressione sul campo è stata, se l’America è quella più muscolare sia a livello politico, geopolitico che di politica estera, l’Inghilterra è il cervello che spesso appare di meno ma dietro poi alla fine è quella che secondo in determinate situazioni fa la differenza anche più degli Stati Uniti. Non esiste l’esportazione di democrazia con i bombardamenti è assolutamente un pretesto per andare in questi paesi e saccheggiare le risorse minerarie, il gas.”

Ma proprio parlando di gas, l’ex investigatore, porta alla mente una delle pagine più buie della nostra geopolitica economica, quella del fondatore di ENI, Enrico Mattei scomparso in un incidente aereo non ancora del tutto non chiarito nel 1962.

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“se parliamo di gas, basta andare indietro negli anni e richiamare alla mente la vicenda di Mattei che fu ucciso proprio per la geopolitica energetica americana e inglese portata all’estero perché lui sostanzialmente sviluppava una politica energetica italiana che andava non in contrasto ma non era gradita alle così dette 7 sorelle”

Un cartello monopolistico attuato dalle sette maggiori compagnie petrolifere mondiali per controllare il mercato del petrolio. La nascita delle sette sorelle, come evidenzia wikipedia, può essere fatta risalire alla firma degli accordi di Achnacarry siglati il 17 settembre 1928 fra i rappresentanti delle compagnie petrolifere Royal Dutch Shell, Standard Oil of New Jersey (poi Exxon) e la Anglo-Persian Oil Company, (APOC, diventata poi British Petroleum), quest’ultima la più influente.

Ma la storia, seppur con protagonisti ed in modi diversi, si ripete.

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Il vicequestore in pensione, sebbene con la prudenza investigativa, prosegue i NordStream 1 e 2 secondo le investigazioni, secondo le rivelazioni di Seymour Hersh che è un premio Pulitzer un giornalista rispettato in tuto il mondo, sarebbero stati fatti saltare da delle squadre organizzate che vedrebbero la partecipazione di Ucraini, Stati Uniti, inglesi norvegesi e ci sono investigazioni tedesche ma anche dell’intelligence che sono state congelate perché anche quell’episodio è stato silenziato, ma il paradosso di questa vicenda, questo è stato un sabotaggio annunciato, quando la Nuland (in una intercettazione telefonica n.d.r.) disse che l’Europa, e quindi anche l’Italia si poteva fottere”….. “ quel gasdotto non avrebbe mai visto la luce”

Parole forti che in una inchiesta, potrebbero diventare la pistola fumante del reale sabotaggio dei gasdotti russi.

Il Progetto Gaza Marine e il Canale Bengurion

Rimanendo sempre in tema di risorse energetiche, ma spostandoci sul conflitto Israelo-Palestinese, Antonio Evangelista, tocca un argomento che nessuno ne vuol parlare, il GAZA-MARINE. “ il Gaza Marine va declinato insieme ad un’altra strategia economica che vede un’altra progettualità è il cosi detto canale BENGURION, che non sarebbe altro che un raddoppio di quello che è il canale di Suez. ….Il canale di Bengurion verrebbe sviluppato in Israele e taglierebbe la Striscia di Gaza”

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Entrando più nei dettagli prosegue

“si sostiene da parte di fonti ben informate con cui io continuo a dialogare, che la stessa distruzione dei tunnel in gaza, sia almeno parzialmente strumentale a quello che sarà la futura costruzione di questo canale che sostanzialmente deve tagliare la terra in profondità, quello sarà poi il bacino dove le navi passeranno, quindi paradossalmente questa distruzione dei tunnel finalizzata alla cattura dei terroristi di Hamas, in futuro sarà anche un elemento di agevolazione per il varo del progetto del canale Ben Gurion” 

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Quindi il radere al suolo Gaza è un’operazione ben studiata e ben architettata con un fine unico, ossia la sottrazione delle risorse a gaza, ovvero ai Palestinesi da parte degli Ebrei.

Non va dimenticato che il 29 ottobre 2023, tre settimane dopo l’inizio dell’assalto israeliano a Gaza, il Ministro dell’Energia di Israele ha approvato 12 licenze di esplorazione del gas in due zone di concessione. Una di queste zone è la Zona G, assegnata all’ENI, alla britannica Dana Petroleum e alla israeliana Ratio Petroleum Energy. 

Di fatto in Eni SpA è controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in forza della partecipazione detenuta sia direttamente sia attraverso Cassa Depositi e Prestiti SpA (CDP SpA). Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui l’Italia è riverente nei confronti di Israele e guarda altrove mentre a Gaza, e non solo, avviene un genocidio con la morte di migliaia di civili, tra cui tantissimi bambini.

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L’ex investigatore prosegue nelle sue analisi, contenute nel suo libro Mediterraneo. Stesso sangue, stesso fango.

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“Cerco di unire i puntini che è uno degli scopi del libro, il North stream è stato saccheggiato, il South stream è stato ostacolato dall’unione europea, la Jugoslavia è stata fatta a pezzetti per respingere l’espansionismo economico russo …”quello che io invece mi sento di dire come investigatore è che va nella direzione su cui ci stiamo confrontando che, quando Hamas entra in Israele e fa i disastri che ha fatto, le vittime e gli ostaggi che ha portato via ancora non liberati, aveva avuto degli alert dai servizi segreti Egiziani, dai sevizi segreti Americani, nonché dai sevizi segreti loro, L’IDF israeliano. Il terrorismo ha una peculiarità che si affronta al 99% con l’attività di prevenzione, perché con il terrorista non puoi negoziare” prosegue

senza mezzi termini, questo è uno dei principi fondamentali dell’attività antiterroristica che non poteva essere ignorato e se e stato ignorato è perché era funzionale alle strategie geopolitiche che si svilupperanno vedremo poi dopo il conflitto e che riguardano progettualità come il canale ben gurion ed il gaza marine”

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“il mio augurio che in questo contesto, la politica e chi ha il compito di governare questo paese, si renda conto che l’Italia volendo potrebbe fare la differenza in termini positivi, se non altro per la sua posizione, che ovviamente è una caratteristica che ha solo il nostro paese. L’Italia ha gli strumenti e lo spessore per far sentire la sua voce e fare la differenza rispetto ad altri paesi che stanno parlando di far partire soldati ed andare sul terreno dell’Ucraina”, “l’unico segnale positivo sono questi giovani delle università che scendono in piazza e che protestano, io spero che scendano più giovani possibili in piazza in tutto il mondo a protestare contro le guerre”

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Concludiamo questa breve analisi fatta da un punto di vista investigativo con l’augurio che tutti gli israeliani tornino al più presto dai loro cari e che i governanti tengano in evidenza quanti esseri umani sono stati sacrificati in nome delle strategie energetiche e di geopolitica.

Non servono le proteste per poter arrivare alla pace, ma serve il buon senso di chi ci governa per poter costruire la pace.

Piero Angelo De Ruvo

Sottufficiale dell’Esercito Italiano in Congedo.. Ex sindacalista militare
Membro del direttivo dell’associazione Constitutio Italia

Ogni link a precedenti articoli di Gospa News è stato aggiunto a posteriori  dalla Redazione

Come acquistare il libro di Antonio Evangelista

È possibile ordinare il libro, che sarà in libreria a fine novembre, anche online dove è già disponibile a questo link

MEDITERRANEO: STESSO SANGUE, STESSO FANGO di ANTONIO EVANGELISTA 


FONTI PRINCIPALI

TUTTI GLI ARTICOLI DI PIERO ANGELO DE RUVO

GOSPA NEWS – JIHADISTS REPORTS

GOSPA NEWS – LOBBY ARMI REPORTAGES

GOSPA NEWS – WARZONES REPORTS

MEDITERRANEO DI SANGUE. Libro Profetico sul Medio Oriente dell’ex Funzionario Interpol Italiano in Giordania

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