di Carlo Domenico Cristofori
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Lo facemmo nel 2021 per celebrare l’emozionante vittoria degli Europei dell’Italia di Roberto Mancini che però non aveva saputo creare nè un’anima nè un’architettura a una squadra con una difesa gagliarda e un attacco di campioni nazionali (Donnarumma; Di Lorenzo, Chiellini, Bonucci, Emerson; Barella, Jorginho, Verratti; Chiesa, Immobile, Insigne).
La mancanza di una capacità di leggere le partite del Commissario Tecnico azzurro fu sotto gli occhi di tutti i veri calciofili ma il successo la mascherò.
Oggi possiamo affermare che quella lacunosa gestione non è stata nulla se paragonata a quella vergognosamente palesata dal suo erede Luciano Spalletti nell’attuale edizione dello stesso torneo, che certamente avrà fatto sobbalzare sotto la lapide di Eupalla il mitico Gianni Brera.
Vincemmo gli Europei sebbene Mancini non avesse capito quale fosse la formazione ideale ma fu idolatrato come campione nella propaganda dei vaccini Covid oggi rivelatisi killer e oggetto di tre inchieste giudiziarie negli USA.
Poi, per raggiunti limiti di età, uscirono dal giro della nazionale aklcune rocce della difesa come Bonucci e Chiellini e altre dell’attacco come Immobile e Insigne. Purtroppo ioeri seras contro la Svizzera ogni vero tifoso azzurro ha sentito tanta nostalgia di Bonucci ma persino del vituperato Immobile (suo peraltro il gol contro la Macedonia nelle qualificazioni che ci permise di restare in corsa per gli Europei).
Nel settembre 2023, a meno di un anno dagli Europei in Germania, Mancini tradì l’Italia con una rescissione anticipata del contratto fino al 2026 su cui, per pochi giorni, la FIGC presideuta da Gabriele Gravina (dal 2018) valutò di fare causa per chiedere i danni.
Fu chiamato a guidare gli Azzurri Luciano Spalletti che, pur avendo un Palmares con 7 titoli, a livello internazionale non è andato oltre a una Supercoppa Italiana e a una Russa.
La sua grinta comunicativa fece breccia nel cuore degli italiani fino alle prime amichevoli inguardabili alla vigilia degli Europei che resero gli aruspici ammaestrati da Eupalla-Brera ben consci della futura disgrazia.
SPROFONDO AZZURRO ma Spalletti viene Confermato da Gravina
Oggi si celebra lo SPROFONDO AZZURRO e tanti di noi sperano di credere nei titoli che annunciano l’imminente cacciata di Gravina
(peraltro sotto inchiesta dalla magistratura penale nel caso del presunto dossieraggio di VIP con operazioni finanziarie sospette) e Spalletti. C’è il timore che sia soltanto una spruzzata di ghiaccio per anestetizzare il trauma.
“Sono quello che ha più responsabilità – spiega Spalletti – ma è un giochino che non faccio quello di tornare indietro, nella mia vita sono sempre stato attento a quello che devo fare successivamente, indietro non ci posso tornare, è chiaro che per quello che si è visto qualche cosa ho sbagliato, ho tentato di ringiovanire un po’ la squadra, siccome rimango qui, in futuro sarà fatto ancora di più”.
Così il ct azzurro nella conferenza stampa – un paio d’ore dopo questo aerticolo – cui il presidente FIGC lo ha riconfermato.
Anche se c’è da augurarsi che almeno il CT sia davvero allontanato per PALESE INETTITUDINE con l’aggravante di un’arrogante ignoranza nelle sue scuse, tutte incentrate sulla mancanza di freschezza e qualità dei suoi calciatori.
Se dopo aver visto Scamacca e Retegui calciare agli Europei come all’oratorio rimpiangiamo l’infiacchito vecchietto Immobile è palese che le carenze qualitative esistono. Ma è proprio in quell’ambito che un allenatore non dovrebbe essere così deficiente, leggi mancante, di tatticismo da non ardire a schierarli insieme in ben due partite: Croazia e Svizzera.
Anche un pedatore dei pulcini sa che, quando manca un affiatamento di gioco e i tatticismi si mostrano inefficaci fin dal primo match, bisognerebbe ribaltare l’epistemologia dei guru come Arrigo Sacchi e Fabio Capello (con rose di campoioni mondiali) e far giocare semplicemente i più bravi, più tecnici e più vivaci. Costruendo intorno a loro la formazione.
Invece Spalletti va cacciato subito proprio perchè non solo non è stato capace di cogliere il valore di giocatori come Chiesa, Frattesi, Raspadori, Zaccagni, Pellegrini, Cambiaso che, nel mostruoso gioco fantasma azzurro, hanno almeno portato alcuni guizzi d’estro e qualche gol. Ma soprattutto perchè li ha costretti a giocare insieme solo brevissimi scorci di partita per puntare sulla psicopatica idea suicida dei 2 centravanti.
A rendere ancor più triste per gli Italiani amanti del pallone questa edizioni degli Europei si è aggiunta la RAI che non è stata in grado di garantire la visione di tutte le partite dei gironi ma nemmeno quelle della fase finale ad eliminazione diretta e, così, i calciofili senza Sky hanno dovuto rinunciare alla visione di Germania-Danimarca.
E’ amaro dover rimarcare che proprio sul calcio e sugli Azzurri, l’unico momento in cui i differenti regionalismi del Bel Paese ci uniscono come veri Fratelli d’Italia, proprio il Governo Meloni che ha scommesso su questo nome di partito per rivendicare l’orgoglio nazionale, ha palesato politiche fallimentari.
Forse perchè distratto nelle sue primarie missioni: le guerre che fanno arricchire la Lobby delle Armi ma impoverire gli Italiani; e gli affari con le multinazionali di Bill Gates & co.
Carlo Domenico Cristofori
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