“Non c’è segreto che il tempo non sveli”
Etienne de Rez, autore del libro in copertina “A Nobel to Take Down – Un Nobel da Abbattere”
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
«Le sparizioni di scienziati nei campi dell’infettivologia, della virologia e del Covid-19 non lo sono eccezioni, e mentre scrivo queste righe, ricercatori scientifici altamente specializzati cadono uno a uno, letteralmente, per infarti o turbo-cancri, soprattutto se impegnati in un ruolo di perizia. Hanno accesso alla conoscenza dei segreti della Difesa, anche se le armi biologiche sono teoricamente vietate dai trattati internazionali. Possono essere requisiti in caso di attentati terroristici individuali o statali».
E’ questa la frase sul capitolo della misteriosa morte di Luc Montagnier che più mi ha colpito del libro “UN NOBEL DA ABBATTERE” scritto dal suo estimatore e collaboratore Etienne de Rez, che ha avuto l’imprimatur come biografia ufficiale grazie alla prefazione del fraterno amico del biologo scomparso, il biomatematico Jean-Claude Perez. E’ stato lui a concedermi l’onore di leggere in anteprima la pubblicazione in Inglese e in Francese che mi ha inviato per un’approfondita recensione.
La Prefazione dell’amico e collaboratore Jean Claude-Perez
«Alcuni contatti iniziali aprono percorsi reali inaspettati… Altri saranno sinonimo di caos, sfortuna e talvolta anche tragedie… Luc Montagnier non ha messo tutte le uova nello stesso paniere… Così, attraverso due percorsi volutamente disgiunti:
• Da un lato ha documentato e addirittura trattato con una neurologa i molteplici casi di Creutzfeldt-Jakob a rapida insorgenza innescati dai vaccini Covid.
• Dall’altro cercava con me la presenza e il ruolo della regione prionica che avevamo scoperto nella sequenza artificiale della proteina Spike del virus e dei vaccini.
È stato solo quando la mia ricerca è stata completata che ho chiesto a Luc Montagnier il contatto della nostra collega per finalizzare insieme il nostro articolo… Luc mi ha dato i suoi dettagli di contatto e, misteriosamente, questo contatto è avvenuto solo pochi giorni dopo. Luc Montagnier nel frattempo era passato all’«aldilà». Come due fiumi che si uniscono per formare un fiume, ci aveva appena lasciato la pesante eredità di finalizzare e poi pubblicare il suo ultimo articolo, divenuto postumo!».
Scrive Perez nel suo incisivo testo facendo riferimento alla ricerca da noi pubblicata in anteprima quando fu finalmente revisionata da una rivista medica americana e che fu focalizzata sui “prioni killer” dei sieri genici mRNA.
Il libro non è solo l’analisi del lungo e tortuoso percorso fatto da questo studio rivoluzionario sui 26 vaccinati morti per una forma fulminea di nuova “sindrome da mucca pazza”, ovvero la malattia neurodegenerativa cerebrale di Creutzfeldt-Jacob.
E non è nemmeno una dettagliata analisi sulle sequenze virali estranee inserite nel SARS-Cov-2 tanto da palesarne la fabbricazione in laboratorio.
Un Libro metà Saggio Medico, metà Giallo sulla Misteriosa Morte
E’ al tempo stesso saggio di scienza, un romanzo drammatico con toni sentimentali infusi dalla sensibilità dell’autore ma soprattutto un giallo.
“Luc Montagnier: A Nobel to Take Down” approfondisce la ricerca rivoluzionaria del defunto scienziato sulla proteina Spike e sui vaccini Covid, rivelando una complessa rete di intrighi e misteri dopo la sua prematura scomparsa. Il libro esplora gli oscuri tentativi di appropriarsi della sua ricerca, coinvolgendo figure enigmatiche come B.I.D. e azioni sospette, come l’improvvisa partenza della sua segretaria con le sue cose.
«Attraverso collaborazioni con neurologi e ricercatori sui prioni, le scoperte di Montagnier mettono alla prova la sicurezza degli inserimenti genetici, sollevando domande urgenti sulla sicurezza sanitaria. Mettendo insieme i collegamenti con le aziende africane di vaccini Adenia, Proparco e Biovac, la narrazione esamina i potenziali motivi e le macchinazioni che potrebbero aver contribuito alla misteriosa fine di Montagnier, così come la battaglia in corso per controllare la sua eredità scientifica» spiega Sami MacKenzie-Kerr che ne sta curando l’edizione su NFTBooks (link in coda all’articolo).
«Già il 10 febbraio un articolo su Internet diceva: “Volevano la pelle di Luc Montagnier, vivo o morto”, di Christine Tasin. Questa non è stata l’unica riflessione emersa su questa scomparsa tempestiva e rapida, in circostanze quantomeno non ortodosse. Osservando la mia agenda, c’è una straordinaria convergenza e accelerazione degli eventi che si susseguono giorno dopo giorno, portando alla tragedia della morte di Luc Montagnier».
Ricorda nel Capitolo VI sui funerali del 22 febbraio 2022 al Cimitero di Père-Lachaise, a cui partecipò, l’autore Etienne de Rez nato nel 1950 in Piccardia.
Dopo aver studiato medicina aerospaziale, si interessa alla storia moderna e al mondo “sotterraneo” della politica. Ha pubblicato il suo primo romanzo, Orpheus (1979), che descrive le complessità degli “anni di piombo francesi”, seguendo la storia vera di un’eroina alla ricerca dei meccanismi che portarono all’assassinio della sorella trentatreenne a Londra, nel quartiere di Westminster, nella primavera del 1979. Consultò gli scarsi archivi sul terrorismo in Europa durante questo periodo cruciale.
Specialista in crisi, si è appassionato alla figura emblematica del professor Luc Montagnier e alla sua sospetta scomparsa al culmine della campagna di vaccinazione contro il Covid-19 in tutto il mondo, in particolare in Francia.
Nel rispetto dei diritti d’autore e del professor Perez (membro della Fondazione Luc Montagnier) che ci ha fornito questa anteprima esclusiva non potremo fare un’analisi compiuta e meticolosa del libro per non rivelarne i misteri svelati e quelli irrisolti.
Ma menzioneremo dei brevissimi stralci sia per farne capire l’importanza sia per rendere omaggio al virologo vincitore del Nobel per la Medicina nel 2008 per le sue decisive ricerche nel campo delle malattie infettive che hanno permesso di identificare e isolare il virus Hiv dell’Aids.
Il Fondamentale Contributo di Montagnier alle 81 Inchieste WuhanGates
La storia di Gospa News, infatti, è indissolubilmente legata alla sua attività di ricercatore in quanto nel ciclo di inchieste WuhanGates sul SARS-Cov-
2 bioarma costruita in laboratorio (nel reportage 2) rilanciammo lo studio dei biologici indiani della Kusuma School of Biological Sciences The Indian Institute of Technology Delhi (IITD) che il complotto scientifico ordito dal famigerato Anthony Fauci aveva fatto ritirare. Ne analizzammo il contenuto (insieme a quello della ricerca che ne impose la censura) valutandone la doviziosa fondatezza logica e scientifica, ma fummo denigrati da vari soloni sia in Italia che negli USA (sul sito Veterans Today).
Pochi giorni dopo uscì l’intervista a Montagnier che rendeva pubblica la sua ricerca condotta con Perez e volta proprio a confermare e ad approfondire quella indiana soprattutto sulle anomale presenze nel SARS-Cov-2 delle 4 sequenze di aminoacidi del virus HIV che ne confermavano senza ombra di dubbio l’origine artificiale.
Da allora il biologo e il biomatematico francese sono stati i nostri ”FARI” per fare luce sulla tenebrosa e vergognosa cospirazione di occultamento dell’origine di una pandemia da laboratorio…
Nel libro ci sono molteplici particolari in più inediti sullo studio dei due scienziati censurato con una strategia fascista dalle più importanti riviste mediche mondiali, come mi ha spiegato Perez in un’intervista esclusiva del maggio 2023.
«Il vaccino a mRNA trasmette al paziente vaccinato l’istruzione per la produzione della proteina Spike del coronavirus di Wuhan trasmettendo contemporaneamente l’istruzione per la produzione dei siti di inserzione, senza alcuna possibile modulazione. Ciò significa che non esiste alcun freno retroattivo alla produzione o al risparmio di organi bersaglio nel corpo. Crea così il proprio messaggio patogeno, innescando potenzialmente, come minimo, le tre patologie per le quali ha ricevuto questi inserimenti “artificiali”: una sequenza del gene plasmodium della malaria, un’altra del virus HIV, o un’altra del proteina infettiva chiamata prione» scrive il dottor de Rez, esperto di neurologia, confermando quando evidenziato anche dal colonnello dell’Esercito Americano in pensione Lawrence Sellin, già ricercatore di armi batteriologiche nel centro più importante del mondo: Foirt Detrick (di cui abbiamo appena parlato in un’altra inchiesta sulle elezioni negli USA…)
«Vale la pena notare l’effetto dose e la reazione alla seconda e alla terza dose, in una finestra temporale di dieci giorni, che possono deprimere gravemente l’immunità, indurre fluttuazioni patologiche del Covid19, o la sua cronicizzazione. Possono manifestarsi disturbi cognitivi minori o maggiori, senza contare l’insorgere in alcuni soggetti di patologie neurodegenerative rapide come la sindrome di Creutzfeldt-Jakob. Potrebbero sorgere domande sul potenziamento o sull’intreccio degli effetti simultanei di questo modello parassitario, virale e correlato ai prioni» aggiunge l’autore che poi scaglia pesanti strali contro il sistema Big Pharma.
«Si tratta senza dubbio di un fallimento della concettualizzazione e del desiderio di produrre vaccini per le tre patologie che hanno dato il via a numerosi studi nel corso degli anni: la lotta contro la malaria, l’HIV e le malattie neurodegenerative dementiali, o anche la protezione contro le armi biologiche. Ma al contrario, la malevolenza non è affatto esclusa, a giudicare dalla sincronia delle anomalie e dalla violenza contro alcuni giornalisti e scienziati».
«La spiegazione dei professori Luc Montagnier e Jean Claude Pérez è chiara. Alla natura non piacciono le protesi. È intelligente. A causa della natura estremamente vibratoria, caotica ma armoniosa e costantemente dinamica del materiale genetico, questi inserimenti non persistono nel tempo, come ogni manipolazione sintetica degli organismi viventi. I comportamenti esogeni non perdurano, probabilmente a causa della staticità delle loro caratteristiche e dei loro fallimenti energetici. C’è una reazione di rifiuto».
La Variante Omicron e la Sparizione dei Brevetti del Virologo
Ecco perchè Montagnier notando le enormi modificazioni genomiche della variante assai meno letale Omicron credette che la pandemia stesse volgendo al termine. Anche se Perez fu scettico al riguardo temendo che si trattasse di un’ulteriore manipolazione genetica da laboratorio come poi confermato da lui stesso in ulteriori studi e da una ricerca giapponese.
L’importanza del lavoro scientifico del virologo francese viene evidenziata anche dai gialli avvenuti pochi giorni prima del suo decesso, quando scelse di essere curato nell’Ospedale americano di Parigi: «In ogni caso, le informazioni fornite dal B.I.D riguardo alle cure inadeguate in ospedale erano del tutto vere. La sua famiglia voleva trasferirlo in una clinica» ma ci furono complicazioni burocratiche per l’accesso dei vaccinati e la misteriosa scomparsa della sua segretaria, inb quel momento unica autorizzata all’assistenza sanitaria.
«Ha rubato i computer di Luc Montagnier e il suo lavoro in corso, ha preso un volo e ha depositato urgentemente i suoi ultimi brevetti a New York, senza il consenso della famiglia, giovedì 10 febbraio 2022, appena quarantotto ore dopo il suo ultimo respiro. Questi brevetti postumi furono quindi legalmente sottratti al loro autore per effetto del calendario, essendo divenuti, a quella data, legalmente postumi, forse una dolce vendetta per ******».
Il riferimento è a un noto virologo americano rivale del francese. Per sapere chi è vi toccherà leggere il libro.
L’Omaggio Pubblico della neurologia Claire Moret Chalmin
E’ invece impossibile non citare un breve estratto del Capitolo XI in cui viene riportato l’Homage che il 17 febbraio 2023 nella Bouygues Foundation la professoressa di neurologia Claire Moret Chalmin che con il virologo e Perez condusse la ricerca pubblicata postuma sui prioni killer:
«Voglio quindi che ricordiate la seguente conclusione di questo premio Nobel, informatore e benefattore dell’umanità: “È possibile indurre una patologia neurodegenerativa legata all’ingegneria genetica”. In altre parole, nella genetica c’è la possibilità sia di utilizzare l’ingegneria genetica per la cura, che è la terapia genica, di efficacia relativamente limitata in oncologia, sia di innescare una malattia letale. Luc Montagnier diceva: “Primum non nocere”.
Ripeto: “Ora è possibile indurre una patologia neurodegenerativa correlata ai prioni attraverso l’ingegneria genetica”».
«Tutti gli elementi concreti della dimostrazione si trovano nell’ultimo articolo di Luc Montagnier. Il titolo originale di Luc Montagnier era: “Verso l’emergere di una nuova forma di Creutzfeldt-Jakob: circa 16 casi post-iniezione”. Ci è voluto un anno per pubblicare l’articolo postumo, nonostante un anno di successi e di enormi pressioni. Luc Montagnier ha lavorato con me negli ultimi due mesi della sua vita, individualmente, al ritmo di 2 o 3 osservazioni cliniche a settimana, inviate via e-mail. Abbiamo avuto quasi altrettante telefonate, anche la domenica, anche a Natale, anche mentre lui era in ospedale, all’American Hospital. Nelle ultime 5 settimane della sua vita si recò in Lussemburgo, poi a Milano, dove dichiarò, cito: “I non vaccinati saranno i guardiani dell’umanità.”».
Il motivo è subito spiegato dalla stessa Moret Chalmin:
«L’mRNA derivato da questo modello alterato, falsamente chiamato “vaccino”, entra in massa nel corpo attraverso l’iniezione e lo costringe a produrre, tra le altre cose, prioni, innescando in alcuni pazienti una rapida forma clinica. È anche noto che l’mRNA può trasformarsi in DNA».
I Sospetti Intrighi delle Big Pharma africane partner di Pfizer e Covax
Tutto ciò, messo in correlazione al capitolo del libro intitolato “I sogni africani del leone di Kessel”, assume una valenza sinistra intorno al personaggio oscuro ed ambiguo di B.I.D. e ai suoi intrighi con la terra della Savana…
«Fondata nel 2002, Adenia Partners è una società che investe nell’Africa sub-sahariana, occidentale e sudafricana, con uffici di rappresentanza a Mauritius, Madagascar, Camerun, Costa d’Avorio, Ghana e Sud Africa. Come comprendere che abbiano lavorato con tanta tenacia e rapidità per avvicinarsi a Luc Montagnier e inserirsi con la forza nella scia di quest’uomo onesto, scomparso in circostanze sospette, proprio all’epoca delle loro trattative africane».
Ecco le informazioni raccolte dall’auotre su Internet riguardanti la filiale del gruppo AFD, riguardante Adenia/Proparco/Biovac, che non lasciano dubbi sulle loro attività: “Proparco, Biovac e i loro partner collaborano per sostenere l’espansione della produzione di vaccini in Sud Africa”, pubblicato il 1 marzo 2022.
In vari reportages pubblicati da Gospa News International abbiamo visto come il Continente Nero sia al centro di enormi sperimentazioni condotte dalle ONG di Bill Gates con la sospetta collaborazione di aziende contractors del Pentagono, come l’ormai famigerata Metabiota, finanziata da Hunter BIden, figlio del preisdente americano Joseph in un groviglio di intrighi con l’Ucraina.
Ecco perchè assumono rilevanza mondiale tutte le joint-venture africane all’interno del progetto Covax per il quale la Bill & Melinda Gates Foundation ha persino premiato la presidnete della Commissione Europea Ursula Von der Leyen…
«Un consorzio di nove partner di sviluppo sosterrà l’espansione dell’impianto di produzione di vaccini di Biovac, consentendo la produzione del vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19 e di altri vaccini. Biovac raccoglierà circa 150 milioni di dollari (2,3 miliardi di ZAR) per rafforzare la capacità locale di produzione di vaccini nel continente africano, parteciperanno a questa operazione, oltre a Proparco, l’AfDB, il Gruppo CDC, il DEG, il DFC, la BEI, l’IFC, la Delegazione dell’Unione Europea in Sud Africa e la Corporazione per lo Sviluppo Industriale del Sud Africa (IDC)» spiega il libro..
«Biovac è un’azienda biofarmaceutica e produttrice di vaccini con sede in Sud Africa, fa parte di un consorzio di organizzazioni che ha collaborato con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e i suoi partner COVAX per creare il primo hub di trasferimento tecnologico del vaccino mRNA per COVID-19 in Sud Africa. Ha inoltre stipulato un accordo con Pfizer nel luglio 2021 per produrre fino a 100 milioni di dosi del vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19 per uso esclusivo in Africa».
Per concludere riportiamo un estratto del I Capitolo “I Moderni Apostati” in cui si rivive l’inizio del dramma vissuto dallo scrittore e medico Etienne de Rez all’interno di una struttura sanitaria:
«T e D, i due fisioterapisti, guidavano il piccolo gruppo di una ventina di operatori sanitari e amministratori dei reparti ospedalieri limitrofi, ribelli alle strane e brutali direttive imposte dall’Alta Autorità Sanitaria (HAS). Una giovane psicologa ha offerto con cinismo e disperazione le sue capacità per essere impiegata come domestica».
«Altri ancora, seduti a gambe incrociate, conversavano in piccoli gruppi, preoccupati per le notizie di altri colleghi infermieri, costretti alla vaccinazione obbligatoria, più o meno perseguitati o vessati dai loro familiari, amici, nonché dai loro superiori e dalle varie autorità professionali. Successivamente l’assemblea si frammenta sistematicamente sui resoconti complessivi sulle novità giornalistiche e sulle loro applicazioni sul campo. Molti raccontavano malattie emerse all’improvviso nei loro pazienti e lamentavano di doverli abbandonare bruscamente e senza giustificazione».
Proprio di questi malati fragili, vaccinati, danneggiati e abbandonati sta raccontando le storie Gospa News attraverso le interviste di Piero Angelo De Ruvo. Affinchè non si sentano prigionieri della loro fragilità come i Fratelli in trincea della celebre poesia di Giuseppe Ungaretti.
Di che reggimento siete
fratelli?
Parola tremante
nella notte
Foglia appena nata
Nell’aria spasimante
involontaria rivolta
dell’uomo presente alla sua
fragilità
Fratelli.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTI PRINCIPALI LINK
GOSPA NEWS – INCHIESTE COVID. VACCINI & Big Pharma
GOSPA NEWS – DOSSIER WUHAN-GATES
GOSPA NEWS – RICERCHE SU TURBO-CANCRO & VACCINI