IRAN: “LEADER POLITICO DI HAMAS UCCISO DOPO LUCE VERDE USA”. L’Attentato appena dopo il Vertice Mossad-CIA a Roma

IRAN: “LEADER POLITICO DI HAMAS UCCISO DOPO LUCE VERDE USA”. L’Attentato appena dopo il Vertice Mossad-CIA a Roma

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Nell’immagine di copertina il direttore della CIA William Burns, il capo del Mossad Davide Barnea e il ministro Iraniano dell’Intelligence Ismail Khatib 

di Carlo Domenico Cristofori

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«Il ministro dell’intelligence iraniano afferma che l’assassinio del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran da parte del regime israeliano è stato eseguito con l’approvazione di Washington. Ismail Khatib ha rilasciato queste dichiarazioni venerdì in un messaggio di condoglianze che ha pubblicato in occasione del martirio di Haniyeh» è quanto riporta il sito della televisione iraniana PRESS TV.

L’assassinio è costato la vita a Haniyeh, capo dell’ufficio politico del movimento di resistenza palestinese, e a una delle sue guardie del corpo nella capitale iraniana mercoledì, 31 luglio. Il leader della resistenza era in città per partecipare alla cerimonia di insediamento del presidente iraniano Masoud Pezeshkian.

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Il Summit tra Mossad e CIA a Roma prima dell’Attentato

L’attentato sarebbe stato pianificato da tempo con un ordigno piazzato “all’incirca due mesi fa” in una sorta di fortezza gestita dai Pasdaran (le Guardie della Rivoluzione Islamica – IRGC).

La rivelazione arriva dal New York Times sulla scorta di diverse testimonianze di funzionari iraniani e membri dell’intelligence americana, ovviamente tutti coperti da anonimato.

Oggi l’agenzia iraniana Tasnim ha semtnito questa notizia e l’IRGC ha rilasciato una dichiarazione ufficiale sostenendo che l’alloggio sia stato colpito da un razzo di corto raggio.

Il segretario di Stato, Antony Blinken, ha puntualizzato che gli Usa non sono stati “informati” né “coinvolti” nell’assassinio. Ma ora viene smentito da un importante esponente del governo iraniano.

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L’accusa – tutta da dimostrare – assume una rilevanza estremamente pesante alla luce del vertice dell’Intelligence americana e Israeliana tenutosi a Roma nella giornata di domenica 28 luglio che sarebbe dovuto servire a trattare una tregua ma, dopo l’uccisione del leader politico di Hamas e quella presunta del capo militare Mohamed Dief (negata dai palestinesi), ogni margine di accordo è saltato secondo una strategia più volte adotatta dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che ha l’unico obiettivo di sterminare la popolazione della Striscia di Gaza per cancellare la Palestina dalla faccia della terra.

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Non sarebbe la prima volta che gli agenti segreti del Mossad e quelli della Central Intelligence Agency di Langley (Virginia) stringono accordi segreti prima di azioni militari destabilizzanti, come avvenne per la liberazione del califfo fondatore dell’ISIS Al Baghdadi, ritenuto dallle Forze di Mobilitazione Popolare Irachene (Hashd al-Shaabi), uno 007 al servizio del regime sionista e degli USA.

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Va anche rammentato che proprio il fallimento dell’intelligence di Tel Aviv è stato oggetto di un’azione legale intrapresa da 42 superstiti all’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, ripetutamente annunciato da fonti ufficiali egiziane.

Il summit tenutosi nella capitale italiana si era concluso nella serata di domenica e intorno al tavolo si sono seduti il capo del Mossad David Barnea, il direttore della Cia William Burns, il premier del Qatar Mohammed Al-Thani e il capo dell’intelligence egiziana, Abbas Kamal. Il tema al centro della discussione è lo sviluppo nelle trattative per un cessate il fuoco a Gaza, dopo che sabato Israele aveva presentato agli Stati Uniti la propria proposta “aggiornata” per un accordo sulla tregua e il rilascio degli ostaggi.

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Nella proposta erano contenute le condizioni sollevate da Netanyahu, tra le quali, scrive Axios, un meccanismo straniero per monitorare e impedire il movimento di armi e militanti palestinesi dal sud di Gaza al nord, senza specificare come funzionerebbe o chi ne sarebbe responsabile, il mantenimento del controllo israeliano sul confine tra Gaza e l’Egitto e modifiche nei luoghi in cui avrà luogo il ridispiegamento delle forze dell’IDF nella Striscia nella prima fase dell’accordo, che resteranno nel corridoio di Filadelfia.

L’ufficio del premier israeliano, a incontro concluso, ha fatto sapere che “le parti hanno discusso il documento chiarificatore inviato da Israele in merito all’accordo proposto. Nei prossimi giorni proseguiranno le trattative sulle questioni principali”.

L’Iran: “L’Assassinio mostra la Natura Bestiale Sionista”

Ma l’attentato al capo politico di Hamas ha vanificato ogni dialogo.

“L’assassinio del martire Ismail Haniyeh è avvenuto per mano degli usurpatori sionisti con il via libera degli Stati Uniti. L’assassinio ha nuovamente messo in mostra la natura bestiale del regime sionista” ha affermato Il ministro dell’intelligence iraniano Ismail Khatib

Ismail Haniyeh, leader politico di Hamass

«Nel corso dei decenni, Washington ha difeso senza eccezioni il regime dalle misure punitive internazionali, è stato il suo più grande fornitore di armi e gli ha fornito una stretta cooperazione di intelligence sia per proteggerlo che per facilitare le sue atrocità desiderate» scrive PRESS TV facendo un’analisi assolutamente condivisibile.

Il leader della Rivoluzione islamica, l’ayatollah Seyyed Ali Khamenei, ha risposto avvisando il regime di una “dura risposta” e affermando che era dovere della Repubblica islamica vendicare il sangue del leader della resistenza.

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Ex Parlamentare Libanese: “Attentati decisi da Netanyahu”

Un ex parlamentare libanese afferma che la recente visita del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu negli Stati Uniti ha visto un coordinamento tra Tel Aviv e Washington per quanto riguarda le operazioni di assassinio contro importanti figure della resistenza.

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Naser Kandeel ha fatto queste osservazioni in un post su X mercoledì, riferendosi alla visita della scorsa settimana a Washington del primo ministro israeliano, seguita poco dopo a Beirut dall’assassinio da parte dell’esercito israeliano di Fuad Shukr, un comandante di alto rango del movimento di resistenza libanese Hezbollah.

“L’esito della visita di Netanyahu a Washington: coordinamento delle operazioni di assassinio dei leader tra l’intelligence americana e israeliana”, ha scritto Kandeel, secondo quanto riportato da PRESS TV

FONTI

GOSPA NEWS INTERNATIONAL

“RABBIA ANCHE IN EGITTO PER IL GENOCIDIO DI ISRAELE A GAZA”. Intervista Esclusiva a una Giornalista Egiziana (video in Italiano)

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Carlo Domenico Cristofori

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