“DEMONI” DI BIBBIANO PROMOTORI LGBTQ A TORINO. Altro Processo alla Psicoterapeuta “Lupa Cattiva” del Centro Studi patrocinato dalla Regione
Nell’immagine di copertina la psicoterapeuta Nadia Bolognini del Centro Studi Hansel e Gretel coinvolto nello scandalo di Bibbiano che organizzò una conferenza a Torino con l’attivista LGBTQ della Val d’Enza Federica Anghinolfi
di Redazione Gospa News
«La sessualità “si fa ma non si dice”: logica perversa, servizio sociale e prevenzione dell’abuso».
Su questo tema intervenne nel marzo 2017 a Torino l’ormai popolare attivista LGBTQ Federica Anghinolfi, responsabile Servizio Sociale Val d’Enza (Reggio Emilia), insieme a Francesco Monopoli, assistente sociale e vice-presidente Rompere li silenzio, entrambi licenziati dai loro incarichi pubblici dopo lo scandalo dell’inchiesta “Angeli e Demoni di Bibbiano”. Entrambi sono ancora sotto processo davanti al Tribunale di Reggio Emilia.
Grazie al patrocinio del Comune di Torino e della Regione Piemonte prese parte a uno dei convegni del Centro Studi Hansel e Gretel gestita dagli psicoterapeuti Claudio Foti (direttore scientifico), condannato a 4 anni per l’inchiesta dei Carabinieri di Reggio Emilia e poi miracolosamente assolto in Cassazione, e Nadia Bologninim, sua ex compagna nella vita e pronta a travestirsi da “lupa cattiva“ per indurre i bambini a confessare abusi sessuali – poi rivelatisi fasulli – per giustificare gli affidi facili e le sedute psicologiche.
Bolognini è oggi sotto processo davanti al Tribunale emiliano ma è anche stata rinviata a giudizio dal Giudice dell’Udienza Preliminare di Torino per un caso che presenta varie analogie con quelli di Bibbiano.
Nonostante ciò sul sito Piemonte Giovani gestito dalla Regione Piemonte la loro associazione è ancora inserita tra quelle da contattare per la tutela dei minori…
Si tratta sicuramente di una “svista” dato che il caso torinese fu portato alla luce da un ex assessore regionale che indirizzò i Carabinieri del capoluogo piemontese e i magistrati sulla pista giusta, anch’essa viziata da un affido gay.
Il Rinvio a Giudizio della Psicoterapeuta
Ma consente di capire quanto fosse potente la rete creata da Foti e Bolognini che, spacciandosi per guru nel campo degli abusi minorili, hanno irretito nelle loro conferenze psicologi, avvocati e persino magistrati.
“Contrastare al negazione nella psicoterapia delle vittime enegli autori” è il tema che Nadia Bolognini, psicoterapeuta CSHG, trattò durante un Convegno del 2013 che godette di altisonanti patrocini proprio nello stesso anno in cui lei avrebbe inziato a compiere i suoi reati nell’amibo della tutela minorile. Il condizionale è d’obbligo visto che il processo in Piemonte comincerà solo nei prossimi mesi…
«Con un lungo e dettagliato provvedimento, stamattina (11 maggio), il gup di Torino Stefano Sala ha rinviato a giudizio tre persone in relazione all’inchiesta dei carabinieri sul presunto affido pilotato di due fratellini nigeriani, allontanati quasi dieci anni fa dalla famiglia d’origine. Tra i tre c’è Nadia Bolognini, psicologa ed ex moglie dello psicoterapeuta Claudio Foti, coinvolto e poi assolto (in via definitiva) nel processo sui presunti affidi illeciti di minori a Bibbiano, in Emilia-Romagna»
E’ quanto ha riportato l’edizione di Torino del Corriere nel maggio scorso.
«Le altre che persone che andranno a processo sono le due mamme affidatarie, una poliziotta e un’impiegata. L’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Giulia Rizzo ipotizzava – a vario titolo – i reati di falso, abuso d’ufficio, frode processuale, accesso abusivo al sistema informatico e anche la truffa ai danni non solo dei genitori biologici, ma anche del Comune di Torino che – tra il 2013 e il 2021 – ha erogato alle affidatarie 115mila euro di rimborso spese (accusa, quest’ultima, caduta nell’udienza preliminare). ».
Il gup ha invece deciso il non luogo a procedere – ovvero, ha prosciolto- altri sei imputati, tra neuropsichiatri infantili e funzionari dei servizi sociali della Città di Torino che seguirono il caso. Altre quattro persone, tre poliziotti e un’avvocata, avevano invece chiesto la messa alla prova relativamente al reato di accesso abusivo al sistema informatico.
«La vicenda era particolarmente complessa: i due fratelli, che oggi hanno sui 12 e 14 anni, all’epoca dei fatti per i quali fu deciso l’allontanamento, erano stati oggetto di presunti abusi da parte dei genitori biologici. Tutto partì con la separazione della madre naturale dal marito: la donna si rivolse ai servizi sociali torinesi per gravi problemi economici che le impedivano di mantenere i due figli. Così si arrivò al primo affidamento alle due donne».
Secondo gli inquirenti, però, gli abusi che giustificarono la prosecuzione dell’affidamento erano stati inventati e indotti proprio dalle due mamme affidatarie e dalla Bolognini che seguiva il caso. La psicologa ipotizzò che la precoce sessualizzazione dei bambini fosse riconducibile a un abuso del padre biologico.
L’Affidamento a Coppie Omosessuali
«Per la procura di Torino ci sono “preoccupanti analogie con i fatti di Bibbiano”. Quanto scoperto dai carabinieri non può non riportare alle dinamiche viste nell’inchiesta Angeli & Demoni sul sistema illecito di affidi della Val d’Enza. In particolare, la consuetudine di affidare minori a coppie omosessuali, contrariamente a quanto dispone la legge, che si rivelano poi inadatte a ricoprire ruoli genitoriali arrivando persino a maltrattare i bambini che vengono affidati loro» scrisse invece Andrea Zambrano su La Nuova Bussola Quotidiana un paio d’anni fa focalizzandosi sulla questione etica della propaganda LGBTQ.
Il giornalista del giornale online cattolico ha ricordato che «a Bibbiano aveva fatto clamore il caso della ragazzina maltrattata dalle due affidatarie, una coppia di lesbiche che era in amicizia con la responsabile dei servizi sociali della Val d’Enza Federica Anghinolfi. Ora quelle donne sono state tutte rinviate a giudizio e dovranno rispondere di maltrattamenti nel prossimo processo che si aprirà a giugno sui fatti di Bibbiano. A Torino la dinamica ha tutta l’aria di essere la medesima».
Nel capoluogo piemontese, infatti, si è verificata una vicenda simile che è venuta alla luce grazie al corposo dossier attraverso cui l’assessore regionale al Welfare Maurizio Marrone (esponente di Fratelli d’Italia) ha rilevato tutte le irregolarità nella gestione affidi da parte di molti comuni che dall’Ente regionali ricevono i necessari fondi.
Al telefono con la Bussola, Marrone ha poi aggiunto che “sebbene il caso finito sotto indagine non sia tra quelli che abbiamo segnalato noi, l’Arma ha lasciato intendere che si continuerà ad indagare su eventuali illeciti in particolare sull’affidamento di minori a coppie omosessuali, cosa che è proibita dalle normative perché la legge sul punto è chiara”.
Come svelato ora da Gospa News fin dal 2017 Federica Anghinolfi era una preziosa relatrice ai convegni del Centro Studi Hansel e Gretel patrocinati da Comune di Torino e Regione Piemonte (durante il Governo Chiamparino – Partito Democratico)
Come è stato spiegato nel corso della conferenza stampa dell’attività coordinata dal pubblico ministero Giulia Rizzo, l’inchiesta è nata da uno stralcio di una precedente indagine del 2019 per verificare le modalità di affido e di custodia e mantenimento dei minori e accertare «preoccupanti analogie con le note vicende giudiziarie relative ad affidi di cui si è occupata la Procura della Repubblica di Reggio Emilia».
I militari dell’Arma hanno perquisito l’abitazione della Bolognini e il suo ufficio e hanno sequestrato computer, cellulare e tablet. “Le violenze – si legge su Corsera -, soprattutto quelle psicologiche, sarebbero state indirizzate a spezzare quel delicato equilibrio tra loro e la madre. In particolare, le vittime nel tempo avrebbero maturato un rifiuto delle proprie origini: non solo affettive, ma anche culturali. Nel corso delle indagini, inoltre, sarebbe emerso che successivamente all’affido – da parte dei servizi sociali – la coppia si sarebbe rivolta alla psicoterapeuta Bolognini. La professionista avrebbe aperto alla possibilità che i minori fossero abusati dal padre: una ricostruzione che sarebbe avvenuta sulla base di disegni e colloqui (di cui però al momento mancano le registrazioni)”.
L’assessore ha aggiunto poi che l’Arma ha definito molto utile l’apporto dato dalla Regione e che ora sta indagando anche sugli aspetti economici della gestione affidi e “se emergeranno delle responsabilità da parte dei servizi la Regione si costituirà parte civile perché i Comuni ricevono soldi dalla Regione”.
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Ma è sull’aspetto degli affidamenti alle coppie omosessuali che Marrone vuole puntare l’accento: «In particolare avevo denunciato gli affidi di minori a coppie omosessuali disposti dai servizi sociali del Comune di Torino contro il parere delle famiglie di appartenenza e, soprattutto, contro la lettera della norma nazionale che prescrive che il bambino venga affidato, se non c’è il consenso della famiglia, ad una coppia preferibilmente con figli o, se questo non è possibile, ad una persona sola».
La Cassazione Rigetta il Ricorso della Procura e dà Ragione a Foti
Pochi giorni fa la Corte di cassazione ha depositato le motivazioni della sentenza che ha rigettato il ricorso della Procura generale di Bologna e ha confermato l’assoluzione da tutti i reati di Claudio Foti nell’inchiesta per i presunti affidi illeciti a Bibbiano, in Val d’Enza (Reggio Emilia). A darne notizia è il difensore dello psicoterapeuta, l’avvocato Luca Bauccio, come riporta RAI News.
«Il processo a Claudio Foti è stato un processo alla scienza e la vicenda Bibbiano una montatura politica fondata sulla manipolazione e sulla speculazione. Claudio Foti non aveva inventato il Metodo Foti, piuttosto Il Metodo Bibbiano ha inventato colpevoli, streghe e stregoni che null’altro erano che persone innocenti dedite a proteggere bambini in gravi difficoltà, spesso abusati, quasi sempre trascurati e traumatizzati. Speriamo dopo questa sentenza che la verità storica venga ricostruita nel nome della giustizia e della scienza».
Abbiamo già visto nel caso dei vaccinati danneggiati o morti per i sieri genici mRNA qual è stata la posizione “scientifica” della Procura Generale della Cassazione: quella di mettere sotto inchiesta disciplinare una giudice del Tribunale di Firenze che ha segnalato alla Procura della Repubblica di Roma le reazioni avverse anche letali ai vacicni Covid.
Dopo lo scandalo PalamaraGate e la conseguente assoluzione di tutte le toghe coinvolte nell’aberrante politicizzazione della magistratura non è arduo affermare che la giustizia in Italia non viene più amministrata nel Nome del Popolo Italiano ma dei Politici Amici.
E per una strana coincidenza sia lo scandalo di Bibbiano che il PalamaraGate hanno coinvolto esponenti del Parito Democratico di cui fu deputato l’attuale presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, ovvero il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, tra i principali sponsor della cultura gender e LGBTQ.
Redazione Gospa News
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FONTI PRINCIPALI
CENTRO STUDI HANSEL E GRETEL – CONVEGNO 2017 A TORINO CON I FUNZIONARI DI BIBBIANO
GOSPA NEWS – GENDER – MINORI – PEDOFILIA