di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Dopo un trionfale secondo tie-break uno dei NUMI CRISTIANI (scusate l’ossimoro) del gotha sportivo mondiale, si è inginocchiato, ha pianto e ha fatto un segno della croce che si scolpirà indelebile nella storia delle Olimpiadi più blasfeme mai viste.
Si chiama Novak Djokovic, è uno dei tennisti più vittoriosi di sempre, ed è fieramente e devotamente cristiano.
Il suo gesto rievoca quello leggendario del calciatore brasiliano Kaka quando nel 2007 , dopo la vittoria della Coppa dei Campioni, cadde in ginocchio e alzò le braccia al cielo dopo aver mostra la maglietta con scritto “I belong to Jesus”, ovvero “Io appartengo a Gesù”.
Oggi, domenica 4 agosto, il campione serbo ha realizzato il suo sogno, quello di vincere la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici per la Serbia. il suo successo è il miglio prodigio che un campione di 37 anni con un piccolo infortunio al ginocchio potesse compiere contro lo sfidante di 16 primavere più giovane di lui.
Era l’unico titolo che mancava nella bacheca del 37enne di Belgrado che vanta 24 tornei del grande Slam, tra cui 3 Roland Garros. Soltanto Agassi, Nadal, Serena Williams e Steffi Greff erano riusciti a vincere sia i tornei dello Slam che l’oro olimpico. Il 21enne Carlos Alcaraz, vincitore di quattro Slam in carriera, che quest’anno si è imposto al Roland Garros e a Wimbledon, ha disputato una grande partita ma alla fine si è dovuto accontentare della medaglia d’argento.
Anche Musetti, vincitore del Bronzo, con il Crocifisso al Collo
Ma la sua vittoria è stata anche la più miracolosa risposta della Divina Provvidenza alla cricca di gay-sionisti di Macron e alla sguaiata propaganda LGBTQ del Comitato Olimpico francese.
E non è la sola. Anche Lorenzo Musetti, vincitore dello storico Bronzo per l’Italia dopo essere stato sconfitto in semifinale proprio dall’imperatore serbo del tennis, ha colpito i social con la foto in cui ha preso il crocifisso in bocca dopo aver sbagliato una palla break.
L’ultima medaglia che l’Italia del tennis aveva conquistato alle Olimpiadi è il bronzo di Uberto de Morpurgo. Poi Musetti, il 3 agosto, è arrivato terzo nel torneo olimpico di Parigi 2024 sul campo Philippe Chatrier – tempio mondiale della terra rossa – sconfiggendo il canadese Félix Auger-Aliassime in tre set, con il punteggio di 6-4; 1-6; 6-3. Due medaglie con 100 anni di distanza tra loro.
Il Bacio al Crocifisso in risposta alla Blasfema Cerimonia Inaugurale di Parigi 2024
Se Musetti ha vissuto con riserbo la sua devozione cristiana, facendosi notare solo dagli sportivi come chi scrive che sanno quanto sia fastidioso ma provvidenziale giocare una gara con un crocifisso al collo, Djiokovic, già diventato eroe dei NO-VAX e di ogni cittadino del mondo sensibile al valore della libertà, per la sua restistenza all’obbligo vaccinale e la persecuzione subita agli Australian Open del 2022 (poi vinti l’anno dopo), aveva baciato il crocificco proprio in gesto polemico contro la vergognosa Cerimonia Inaugurale dei Giochi Olimpici in cui volgari e orripilanti Drag Queen hanno cercato di mimare l’Ultima Cena di Gesù Cristo con gli Apostoli, beccandosi anche la censura del Vaticano.
Per un’altra prodigiosa coincidenza la ferma condanna dell’oltraggio disaacrante è avvenuta proprio oggi, alla vigilia dell’incontro di Novak che aveva risposto in modo forte e chiaro alle polemiche sorte durante l’inaugurazione delle Olimpiadi di Parigi 2024. Il tennista serbo ha mostrato la sua croce di battesimo, simbolo della sua profonda fede cristiana, sottolineando l’importanza di rispettare tutte le religioni e le convinzioni personali.
Il gesto del campione serbo arrivano in seguito alle accuse di cristianofobia mosse nei confronti degli organizzatori delle Olimpiadi, accusati di aver escluso riferimenti espliciti alla religione cristiana durante la cerimonia di apertura. La decisione ha suscitato un ampio dibattito a livello internazionale, con molti che hanno sottolineato l’importanza di riconoscere il ruolo della religione nella storia e nella cultura dell’umanità.
Una Medaglia d’oro Cristiana nel giorno di un Santo Francese e in Memoria di Pablito
Djokovic, da sempre impegnato in numerose iniziative umanitarie, si è dimostrato ancora una volta un esempio di coraggio e determinazione. Il suo gesto ha toccato il cuore di milioni di persone in tutto il mondo, diventando un simbolo della lotta contro ogni forma di intolleranza e discriminazione.
«Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del Regno dei Cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Oggi, nel giorno del santo francese san Giovanni Maria Vianney, la Divina Provvidenza ha contribuito a legare al collo di un eroico sportivo cristiano la Medaglia d’Oro.
Un grazie a Djolkovic e Musetti e sia lode sempiterna a Gesù Cristo! Con una prece anche per il cristianissimo Pablito, al secolo Paolo Rossi, che sicuramente gli sta accanto…
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTI PRINCIPALI
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