Introduzione di Carlo Domenico Cristofori
L’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco dipendente dal Governo ed ente regolatore di ogni medicinale in commercio, di fatto sbuguiarda sè stessa. Ammette cioè che la raccomandazione delle vaccinazioni non aveva alcuna ragione di essere sulla base della prevenzione del contagio.
Il Vaccino Obbligatorio Voluto da Draghi, Tajani, Salvini e Mattarella
Nonostante ciò le inculazioni di sieri sperimentali pericolosi furono rese obbligatorie dal Governo Draghi, grazie ai voti di attuali ministri del Governo Meloni come Antonio Tajani (Forza Italia), e Matteo Salvini (Lega) coi Decreti firmati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il più grande sostenitore delle Big Pharma americane dei vaccini.
Questa informazione non rappresenta una grande novità essendo già stata svelata e confermata da anni e mesi dai più importanti centri universitari mondiali di ricerca medica.
I Vertici dell’AIFA IMPUNITI per una Sperimentazione Criminale
La vera novità sta nel fatto che l’ex presidente dell’AIFA Giorgio Palù
– da tempo promosso a cmembro del Comitato Scientifico Biotecnopolo di Siena dove operano Bill Gates e Anthony Fauci con GSK (partner di Pfizer) – e l’ex direttore Nicola Magrini, quello che ammise che i dati sui morti Covid furono “gonfiati”, dopo aver compiuto la loro opera di sperimentazione di massa che non si può definire altro che “CRIMINALE” avendo spacciato per efficaci e sicuri dei sieri genici mRNA sperimentali che non lo erano, si godono le prebende acquisite lavoranda all’AIFA senza che un solo magistrato sia ancora andato a chiedergli conto.
Ho scritto l’altro giorno a un’amica che il più grande cancro dell’Italia sono due CASTE: quella dei giornalisti e quella dei magistrati che dopo il vergognoso e infame scandalo del PalamaraGate hanno ottenuto comunque un salvacondotto per eccedere negli abusi d’ufficio (reato cancellato dall’attuale Governo Meloni).
L’Italia è un popolo bue, che si è fatto ignorante per non vedere i problemi o ha seguito sirene complottiste per coltivare false infoirmazioni come voluto dall’intelligenge del Nuovo Ordine Mondiale, ma è sempre più comandato dalla triade di Massoneria, Mafia e Servizi Segreti stranieri (CIA) che hanno beneficiato dell’emergenza Covid e hanno avuto un ruolo enorme nella diffusione del SARS-Cov-2 creato in laboratorio.
Finchè i leoni da tastiera dei social non capiscono queste elementari verità e non cominciano a rimbalzare i nomi dei respoonsabili non ci può essere speranza per l’Italia. E finchè la Chiesa Cattolica, tramite i cardinali infiltrati della massoneria, sostiene il SISTEMA CRIMINALE, anche gli autentici Cristiani saranno disorientati. Ecco sotto la notizia.
L’ammissione di Aifa riscrive la storia: «Il vaccino non ferma il contagio»
di Andrea Zambrano – pubblicato in origine su La Nuova Bussola Quotidiana
Tutti i link ai precedenti articoli di Gospa News sono stati aggiunti a posteriori per attinenza coi temi trattati
Emergono nuove e sorprendenti conferme sul fatto che le autorità sanitarie italiane fossero perfettamente a conoscenza del fatto che i vaccini anti Covid 19 non impedissero la trasmissione del virus. Conferme che mettono definitivamente in crisi l’assioma spacciato per dogma di draghiana memoria del «non ti vaccini, muori e fai morire».
L’ultimo in ordine di tempo arriva in questi giorni sotto forma di risposta che Aifa ha dato all’associazione Arbitrium PSG.
«Nessun vaccino Covid-19 approvato presenta l’indicazione “prevenzione della trasmissione dell’infezione dall’agente Sars cov-2”». L’affermazione è contenuta nelle 8 pagine con cui la dirigente di Aifa Carla Cantelmo ha dato risposta alla richiesta di accesso agli atti amministrativi (FOIA) presentata il 20 giugno scorso dall’associazione Arbitrium-pronto soccorso giuridico presieduta dagli avvocati Valeria Panetta e dalla vice Manola Bozzelli.
Arbitrium PSG aveva inviato la richiesta anche all’Istituto Superiore di Sanità e al Ministero della Salute.
«Ma mentre il Ministero – spiega l’avvocato Panetta alla Bussola – ci ha risposto di non avere documentazione e l’Iss ci ha rimbalzato ad Aifa, la risposta dell’ente nazionale del farmaco è quella che ci ha lasciato più spiazzati».
Nei nove quesiti presentati, l’ultimo era inerente alle indicazioni terapeutiche dei vaccini Covid e si articolava così: «Si chiede di indicare quale specialità̀ medicinale sia stata autorizzata in Italia con indicazione specifica “prevenzione della trasmissione dell’infezione dall’agente Sars cov-2”».
Dopo più di un mese, la risposta di Aifa ha fatto sobbalzare gli estensori della richiesta: «Nessun vaccino Covid-19 approvato presenta l’indicazione “prevenzione della trasmissione dell’infezione dall’agente Sars cov-2”».
«La risposta ci ha lasciato spiazzati in senso positivo – ha proseguito Panetta -, Aifa non ha potuto nascondere ciò che si sapeva e tra l’altro avevano già detto le case produttrici e cioè che i vaccini non possono prevenire un bel niente».
Cerchiamo di capire perché la risposta è per certi versi clamorosa.
«Perché apre a molti scenari politici e giudiziari, confermando che la legislazione di riferimento sul Covid si basava su assunti dimostratisi falsi. Nel Dl 44/2021 infatti, il primo decreto che istituiva l’obbligo di vaccinazione per i medici e gli operatori sanitari, era scritto a chiare lettere che la vaccinazione veniva resa obbligatoria per prevenire l’infezione da Sars Cov 2, non la malattia da Covid 19».
All’articolo 4 di quella legge così discussa e rivoluzionaria si legge: «Disposizioni urgenti in materia di prevenzione del contagio da Sars-CoV-2 mediante previsione di obblighi vaccinali per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario» e poco più avanti: «sono obbligati (i sanitari ndr.) a sottoporsi a vaccinazione gratuita per la prevenzione dell’infezione da Sars-CoV-2. La vaccinazione costituisce requisito essenziale per l’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati».
Lapidaria la risposta della Panetta: «Questo significa che lo Stato ha obbligato la somministrazione di un prodotto che non aveva funzione per la sua ratio legis».
di Andrea Zambrano – pubblicato in origine su La Nuova Bussola Quotidiana
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