Nell’immagine di copertina la giornalista RAI Stefania Battistini e il compianto reporter Andy Rocchelli ucciso dalla Guardina Nazionale Ucraina nel Donbass
di Fabio Giuuseppe Carlo Carisio
Proprio come nei periodi più bui del ventennio fascista i giornalisti di stato possono fare liberamente il loro lavoro solo se fanno propaganda al regime neonazista di Volodymyr Zelensky che la NATO, proiezione concreta del Nuovo Ordine Mondiale teorizzato da George Soros, sta usando per una guerra indiretta contro la Russia.
Italian, US, Ukrainian reporters on Russian Wanted List for illegally crossing border into Kursk
Reportage RAI a Kursk: Mosca convoca l’Ambasciatrice Italiana
Scrive RAI News:
«Dopo le minacce di ritorsioni e di azioni penali punitive nei confronti dei due giornalisti della Rai, Stefania Battistini e Simone Traini, che al seguito delle truppe di Kiev hanno “sconfinato” in Russia, per documentare l’incursione dell’esercito ucraino in territorio nemico, arrivano manifestazioni di stima e solidarietà da parte delle forze politiche e, in azienda, da parte delle rappresentanze sindacali. I media russi hanno riferito che il ministero dell’Interno di Mosca intende sporgere denuncia penale contro Stefania Battistini e Simone Traini, che hanno fatto un servizio nella regione di Kursk e sono per questo colpevoli di “attraversamento illegale di confine di Stato”».
Mentre l’agenzia russa TASS riporta che l’ambasciatrice italiana in Russia Cecilia Piccioni è stata convocata il 16 agosto al ministero degli Esteri russo dopo che i giornalisti della RAI (Radiotelevisione italiana) sono entrati illegalmente nella regione di confine russa di Kursk per denunciare l’attacco dell’Ucraina.
“È stata espressa una forte protesta all’ambasciatore per le azioni di una troupe televisiva della RAI, la società di radiodiffusione televisiva e radiofonica di stato italiana, entrata illegalmente nel territorio russo per evidenziare l’attacco terroristico dei militanti ucraini nella regione di Kursk. I corrispondenti italiani hanno palesemente violato le leggi russe e le elementari regole dell’etica giornalistica e hanno utilizzato la loro permanenza nel territorio del nostro paese per insabbiare il sostegno propagandistico ai crimini del regime di Kiev”, ha affermato il ministero degli Esteri russo.
“Le azioni dei cittadini italiani rientrano nell’ambito del Codice penale russo. Le agenzie russe competenti stanno adottando le misure necessarie per indagare sulle circostanze del reato commesso dai dipendenti RAI per adottare le misure corrispondenti”, ha rimarcato il Ministero di Mosca.
Cremlino: “Un’Incursione Pianificata dalla NATO” con Droni prodotti in Italia
Fin qui c’è lo scontro tra due visioni dell’incidente diplomatico dal quale traspare un’evodente faziosità nel racconto della guerra da parte di Battistini che è solita bivaccare in trincea con i militari dell’esercito di Kiev.
Il reportage, infatti, è di fatto una propaganda dell’azione militare di Zelensky effettuata con l’aiuto dell’Occidente e dei droni-kamikaze prodotti in Italia (come abbiamo rivelato nella precedendente inchiesta Lobby Armi – 18).
“L’incursione dell’Ucraina nella regione di confine russa di Kursk è stata pianificata con la partecipazione della NATO e dei servizi speciali occidentali, ed è stata sollecitata dalla consapevolezza da parte di Kiev del suo imminente collasso”, ha affermato l’assistente presidenziale russo Nikolay Patrushev.
“È stato l’Occidente a portare la giunta criminale al potere in Ucraina. I paesi della NATO hanno inviato armi e istruttori militari in Ucraina, continuano a fornire loro dati di intelligence e controllano le azioni dei gruppi neonazisti”, ha affermato in un’intervista al quotidiano Izvestia. “L’operazione nella regione di Kursk è stata pianificata anche con la partecipazione della NATO e dei servizi speciali occidentali”.
“Questa impresa criminale è stata sollecitata dalla consapevolezza del regime neonazista di Kiev del suo imminente crollo”, ha aggiunto il funzionario.
Nel servizio giornalistico.si ignora la strage di vittime civili causate dall’attacco dell’Ucraina a cui viene legittimato il diritto a compiere un’invasione che invece è stata causa di pesanti sanzioni contro la Russia intervenuta nel Donbass per interrompere il genocidio della popolazione filorussa da parte dei paramilitari della Guardia Nazionale Ucraina.
Abbiamo già evidenziato molte volte che se il presidente russo Vladimir Putin non si fosse curato di evitare il più possibile danni collaterali tra la popolazione civile a quest’ora Kieve e altre città sarebbero state rase al suolo grazie alla potenza dei missili ipersonici di Mosca.
L’Ipocrisia del Deputato di Soros che difese l’Assassino del Reporter Andy Rocchelli
La palese contraddizione di matrice “fascista” nella gestione giornalistica e politica del “diritto d’informazione” va infatti letta non solo nel fatto che i paesi NATO hanno legittimato la fornitura di armi a battaglioni neo-nazisti, come uno di quelli che hanno effettuato l’incursione nella regione russa di Kursk, ma anche nella memoria della tremenda vicenda del reporter italiano Andrea Rocchelli che diurante la guerra civile tra le Repubbliche Separatiste di Donetzk e Lugansk si recò sul posto a documentare il massacro costato poi la vita a 5mila civili tra cui circa 500 bambini.
Andy fu ucciso dopo un’azione di tiro al bersaglio da parte della Guardia Nazionale Ucraina. Una pratica che si ripete pressochè ogni settimana…
Il principale sospettato Vitaly Markiv fu condannato in primo grado dalla Corte di Cassazione di Pavia a 24 anni di carcere per duplice omicidio volontario (mnorì anche l’interpretete e fotografo russo Andrei Mironov) ma venne poi assolto, per un cavillo giudiziario, sia in Corte d’Appello che in Cassazione, come voluto dal partito + Europa notoriamente finanziato da George Soros che, insieme ad alcuni paesi NATO, fu artefice del sanguinario golpe del 2014 a Kiev con cui fu cacciato il presidente ucraino filorusso – legittimamente eletto – Viktor Janukovyč.
A prendere le difese di Markiv, e non del giornalista ucciso, fu proprio deputato di +Europa Benedetto Della Vedova, sostenuto da Soros, che oggi invece dichiara: “Nel suo personale e distopico mondo, il regime putiniano minaccia un procedimento giudiziario contro Stefania Battistini e Simone Traini, i giornalisti che hanno realizzato uno speciale del Tg1 nel Kursk, la zona oggetto dell’incursione e occupazione ucraina in territorio russo”,
Ecco quindi che il giornalismo è libero di informare solo se segue la propaganda del regime neonazista di Zelensky.
Non se ne mette in discussione le atrocità che hanno causato prima una guerra civile e poi l’operazione militare russa a causa delle ripetute violazioni della tregua sancita negli accordi di Minsk da parte dell’esercito di Kiev, come avvenne anche il 20 febbraio 2022. +
I giornalisti RAI, nei mesi scorsi, non hanno nemmeno menzionato la morte in prigionia del giornalista cileno-americano, sposatosi in Ucraina, Gonzalo Lira, che fu torturato a morte e privato dei farmaci per curarsi..
Volontari Russi di ONG Umanitarie uccisi senza Pietà
La portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha sottolineato l’ipocrisia delle organizzazioni internazionali che non hanno condannato l’omicidio dei volontari del Fronte Popolare Nikolay Kovalyov e David Sokolov nella regione di Kursk.
Ha sottolineato sul suo canale Telegram che i volontari uccisi erano ciò che l’Occidente chiama “umanitari”, stavano aiutando i civili, “implementando i diritti umani nel loro senso più alto”.
5 MILIONI USA AI CASCHI BIANCHI: “COMPLICI DI JIHADISTI E LADRI D’ORGANI”
“Ecco il motivo, tragico e inequivocabile, per cui gli ‘esperti dei diritti umani’ di tutte le organizzazioni internazionali specializzate hanno espresso le loro condoglianze ai parenti e ai cari e la loro indignazione verso il regime estremista di Kiev. Ma no. Dopotutto, questo non è il progetto dei ‘caschi bianchi’ dell’intelligence britannica, che è stato usato come copertura per attività terroristiche”, ha detto il diplomatico alludendo a quanto già avvenuto in Siria.
Anche loro, secondo le veline fasciste della TV di stato e delle istituzioni giornalistiche, possono essere ammazzati impunemente come Andy. Perchè non fanno il tifo per il clan nenonazista di Zelensky…
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Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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