di Carlo Domenico Cristofori
«La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, si è scagliata contro i media italiani accusandoli di “elogiare i neonazisti ucraini mentre posano in reportage indossando simboli delle SS”» è quanto riporta l‘agenzia italiana ANSA citando i media russi.
La Protesta di Mosca sul Reportage RAI
In particolare, Zakharova si riferisce al servizio dell’inviato della Rai Ilario Piagnerelli. “In precedenza, il corrispondente aveva già riferito di storie su Bucha e su un neonazista morto appartenente a Settore Destro, fuorilegge in Russia. Ora ha raggiunto un nuovo livello dopo aver fatto una video intervista mostrando un uomo che indossa un berretto con il segno della divisione SS ‘Leibstandarte Adolf Hitler'”, afferma la portavoce.
L’ANSA ne fa una questione di contenzioso tra Mosca e la RAI dopo l’incidente diplomatico della “invasione illegale in territorio russo di Kursk della giornalista Stefania Battistini” trasportata dai suoi amici delle truppe ucraine, ma non si cura minimamente che quanto trasmesso possa rappresentare una palese “apologia del nazismo”: sempre condannato dalle istituzioni italiane durante le commemorazioni dei massacri del Terzo Reich avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale ma di fatto legittimato dalla stessa Italia nel sostegno al regime di matrice neo-nazista del presidente Volodymyr Zelensky.
Non a caso Gospa New, 24 ore prima di questo nuovo “scandalo”, aveva puntato il dito contro la faziosa propaganda RAI a favore dei militari ucraini che in molteplici occasioni si sono rivelati idolatri delle SS come appunto la ‘Leibstandarte Adolf Hitler’.
“Per chi non lo sapesse – afferma ancora Zakharova – si trattava di una formazione d’élite, creata sulla base della guardia personale di Hitler, successivamente impiegata nel 1° Corpo Panzer delle SS, ritenuta responsabile di crimini di guerra durante la Seconda guerra mondiale”.
La Deriva Ideologica Filo-Nazista di RAI e Governo Meloni
“È strano che chi lavora nel servizio pubblico non sappia riconoscere i simboli nazisti. A giudicare dal video, qualcuno in fase di montaggio aveva provato a nasconderlo, ma ormai era già tardi – è quanto nota il reporter indipendente di contro-informazione Andrea Lucidi sul suo canale telegram – Come mai Piagnerelli non ha fatto domande sul perché un soldato ucraino portasse questi simboli? Ora ci diranno di nuovo che non c’è nazismo in Ucraina e che è tutta propaganda russa, vero?».
Non deve stupire questa subliminale forma di “apologia del Nazismo” fatta dalla TV di Stato visto che il Governo Meloni, per bocca del suo sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, guru ideologico di Fratelli d’Italia, aveva definito “eroi” i neo-nazisti del Battaglione Azov.
Come poi fece anche Boris Johnson, ex primo ministro britannico oggi dirigente del think tank CEPA che insieme alla NATO ha pianificato la militarizzazione dell’Europa dell’Est e dell’Ucraina provocando – di fatto – l’invasione russa.
Nel maggio scorso aveva avuto una vasta eco la notizia dell’espulsione dalla Germania di truppe ucraine che si trovavano lì in addestramento proprio perchè volevano esibire sull’uniforme simboli nazisti.
Nel dicembre 2023 aveva suscitato scalpore il voto contrario di Italia, Germania, USA, Canada, Regno Unito, Giappone e altri stati contro la mozione dell?ONU per la condanna della glorificazione del Nazismo (promossa dalla Russia e comunque approvata con 118 voti di altrettante nazioni).
Le Armi Nato alle Formazioni NeoNaziste
Nel giugno 2024 i paesi NATO hanno gettato la maschera legittimando la fornitura di armi anche alle formazioni paramilitari di palese ispirazione neo-nazista come il Battaglione Azov,
denunciato alla Corte Penale Internazionale dell’Aja per crimini di guerra compiuti nel Donbass fin dal 2014, che sono stati addestrati dal reparti speciale della CIA Ground Branch dopo decenni di attività di controspionaggio in favore dei nazionalisti ucraini di destra eredi di Stephan Bandera.
La ricostruzione di questa deriva ideologica di cui anche l’Italia è complice è stata fatta nella nostra inchiesta storica dal titolo “DALLA FINE DEL FASCISMO ALLA DITTATURA NAZI-SIONISTA NWO. Genocidi. Fosse Comuni. Deportati. Atenei Blindati. Milizie pro-SS nell’UE”.
Già nell’inchiesta Lobby Armi 2 pubblicata nel 2019, e quindi ben prima dell’operazione russa in Ucraina, avevamo infatti evidenziato gli stretti legami proprio tra i paramilitari dell’Azov, componente ufficiale della Guardia Nazionale Ucraina diretta dal Ministro dell’Interno di Kiev, e le industrie di armamenti Israeliane in una paradossale alleanza che va ben oltre alla storia passata…
Carlo Domenico Cristofori
© COPYRIGHT GOSPA NEWS
divieto di riproduzione senza autorizzazione
segui Fabio Carisio su Twitter
e Gospa News su Telegram
FONTI PRINCIPALI
GOSPA NEWS – NWO, MASSONERIA & COSPIRAZIONI
LOBBY ARMI – 2: LOSCHI AFFARI SIONISTI CON NEONAZISTI, ISLAMISTI E L’INDIA NUCLEARE