«Ci sarebbe stato un grave ritardo nel dare l’allarme prima dell’affondamento del Bayesian. Su questa ipotesi stanno lavorando i magistrati della procura di Termini Imerese. Al vaglio degli inquirenti c’è ora la posizione del membro dell’equipaggio che quella notte era di turno in plancia e aveva a disposizione le più sofisticate apparecchiature che rilevano allerte meteo e le condizioni della nave» scrive RAI News.
Il tg1 ha mostrato le immagini dell‘accensione del razzo di segnalazione avvenuta mezz’ora dopo l’affondamento avvenuto durante uno dei tanti temporali che si sono abbattuti sulle coste italiane nel wee-end per una tempesta geomagnetica, di dubbia origine, ma ampiamente annunciata da vari siti meterologici.
Dalla Deriva Alzata al Portellone Aperto: Troppi Misteri ed Errori Umani
Ecco quindi la serie innumerevoli di questiti che la conferenza stampa della Procura di Termini Imerese non è ancora stata in grado di fugare vincolandosi a uno stretto riserbo.
- Perché il Bayesian è rimasto in rada e non è entrato in porto?
- Perché barche più piccole non hanno subito lo stesso naufragio?
- E’ vero che la deriva, come emerso dalle prime indiscrezioni sulle ricognizioni dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco, era stata alzata a 4 metri e non si trovava quindi nella massima profondità di 7 metri che avrebbe dato maggiore stabilità al veliero?
- E’ verso che, come trapelato dalle dichiarazioni di una società di brokeraggio assicurativo, il portellone di poppa (parte da cui si è inabissato il superyacht) era rimasto aperto dopo il rientro del tender con Linch e amici a tarda notte?
- Chi ha deciso di alzare la deriva e non ha controllato la chiusura del portellone posteriore?
«Il riserbo da parte degli investigatori è molto alto e legato all’approfondimento delle indagini. Al momento rimane il fatto che, stando anche alle risposte date da Raffaele Macauda, comandante della Capitaneria di Porto di Palermo, e dal sostituto procuratore Raffaele Cammarano, non è stata ancora trovata la scatola nera» aggiunge RAI News.
Il Recupero del SuperYacht e l’Ipotesi del Sabotaggio Interno
«Tra le questioni ancora non chiare c’è quella relativa ai portelloni laterali (chiusi o aperti) e a quale fosse la posizione della deriva» evidenzia anche RAI News.
Tra gli indagati, oltre al comandante, ci potrebbe essere anche il suo vice e l’uomo che era in plancia quando si è scatenato il temporale e il downburst. Le autopsie sui cadaveri delle vittime dovrebbero cominciare la prossima settimana dopo la notifica degli avvisi di garanzia.
«Si va delineando la catena di errori umani che avrebbe determinato il disastro marittimo: dalla deriva mobile, parzialmente alzata, che potrebbe avere avuto un ruolo determinante nella minore stabilità dello scafo, ad alcuni portelloni aperti, che avrebbero imbarcato una grande massa d’acqua in poco tempo favorendo il rapido inabissamento del veliero ai motori spenti e al mancato funzionamento del sistema che in questi casi dovrebbe sigillare i boccaporti e gli accessi all’interno» rimarca anche RAI News.
Manslaughter Probe into British Tycoon’s Superyacht Disaster
In attesa del recupero del Bayesian la Procura di Termini Imerese non saputo (o voluto) fornire informazioni utili in merito a questi due cruciali elementi della deriva e dei portelloni la cui posizione, essendo per loro stessa natura mobili, potrebbe essere alterata durante le complesse operazioni necessarie per riportare il panfilo in superficie e condurre le successive perizie.
Ecco quindi che ammesso e non concesso che possa esserci stato un sabotaggio esso va individuato come un INSIDE JOB, una manomissione dall’interno, e non come un improbabile attacco esterno.
Ecco perché l’esame autoptico sarà fondamentale per comprendere se proprio Linch e i suoi amici VIP deceduti avessero assunto volontariamente o involontariamente sostanze alteranti o narcotizzanti.
La Misteriosa Morte in Inghilterra del Socio di Linch
«Diversi giornali mettono in fila i misteri ancora irrisolti e le coincidenze che alimentano teorie del complotto attorno a questo caso, a partire dalla morte per un incidente stradale del socio di Lynch, solo due giorni prima del naufragio della Bayesian, fino alle attività informatiche legate ai segreti di Intelligence» ha riportato anche RAI News.
Stephen Chamberlain, ex top manager della multinazionale dell’informatica Autonomy, era stato assolto negli Usa in un processo per frode lo scorso giugno insieme al fondatore della stessa società: Mike Lynch. Chamberlain è morto mentre faceva jogging nella contea inglese del Cambridgeshire, investito da una signora di 49 anni.
Chamberlain, anche grazie a Lynch, aveva raggiunto i ranghi più alti nel mondo della tecnologia britannica prima che il suo successo venisse oscurato dalla lunga battaglia legale legata al periodo in cui avevano diretto una delle startup più importanti del Regno Unito. La notizia viene data con grande risalto sui media del Regno Unito che già parlano di “maledizione” attorno ai vertici societari che solo due mesi fa avevano rischiato di subire dure condanne da parte della giustizia americana.
Dopo aver lasciato la società Autonomy nel 2012, il top manager aveva lavorato come direttore operativo per la Darktrace, multinazionale inglese di cybersecurity creata da Lynch tramite il suo braccio finanziario Invoke Capital e fin da subito legata ai servizi segreti britannici, dall’MI5, che opera all’interno del Regno in funzione di controspionaggio, all’Agenzia per la sorveglianza elettronica Gchq. Steve Huxter, un ex uomo dell’MI5, aveva cofondato la società, di cui era consulente l’ex direttore dello stesso servizio, Sir Jonathan Evans, molto criticato per aver detto che le informazioni ottenute attraverso la tortura “devono essere viste nel contesto dei tempi” quando l’intelligence di Londra era finita sotto accusa per il trattamento di sospetti terroristi britannici all’estero nel programma delle ‘rendition’ messo in campo dagli americani dopo l’11 settembre.
Già la prima azienda di Lynch, la Cambridge Neurodynamics, aveva lavorato per i servizi segreti.