Nell’immagine di copertina una foto esclusiva del meeting di Dresda in cui sono stati esposti i droni-kamikaze HERO (fabbricati in Sardegna da RWM per conto di Univision Rheinmetall) forniti all’Ucraina dall’Italia e utilizzati per colpire le popolazioni civili in Russia con un palese crimine di guerra
di Carlo Domenico Cristofori
I massimi funzionari militari degli stati membri della NATO e dell’Ucraina si sono riuniti nella città tedesca di Dresda per colloqui segreti, secondo quanto riportato dal quotidiano Bild alcuni giorni fa e rilanciato dal sito russo RT bannato in tutta Europa e consultabile solo grazie a browser protetti come TOR.
Gli Affari d’oro della Multinazionale Tedesca partner dell’Italia
Il paese ospitante avrebbe sfruttato l’opportunità per promuovere le ultime innovazioni dei suoi produttori di armi.
La principale azienda di difesa tedesca Rheinmetall ha annunciato di aver quasi raddoppiato il suo utile operativo nella prima metà del 2024. Il gigante delle armi ha affermato che il conflitto in Ucraina era tra i fattori che “hanno migliorato significativamente le prestazioni aziendali”.
«In un articolo, Bild ha riferito che i comandanti delle forze di terra di 35 nazioni europee, nonché di Ucraina e Stati Uniti, si erano riuniti per un incontro a porte chiuse a Dresda, che si ritiene si sia svolto da martedì a giovedì (fine Agosto – ndr). Secondo il quotidiano tedesco, l’evento è stato avvolto nel segreto, con misure di sicurezza rafforzate in atto per preoccupazioni di spionaggio» ha riportato RT (già Russia Today).
Tra gli argomenti discussi c’erano le nuove aree operative della NATO in Svezia e Finlandia, che hanno entrambe aderito al blocco militare guidato dagli Stati Uniti negli ultimi 18 mesi, nonché l’analisi delle minacce e le lezioni apprese dal conflitto in Ucraina, ha riportato il documento.
Quello che non ha evidenziato l’articolo di RT è l’ostentata esibizione dei droni-kamikaze HERO, tecnicamente definiti loitering munitions, prodotti in Italia da RWM, una società italiana controllata dalla tedesca Rheinmetall che ha appena lanciato un progetto per la costruzione di nuovo carro armato europeo insieme alla multinazionale italiana della difesa Leonardo.
Tali “munizioni vaganti” di differenti potenzialità e gittata soino realzzati dall’industria tedesca in partnership con Univsion, una società israeliana che li sta fornendo anche all’Israel Defense Forces per massacrare i bambini palestinesi.
La questione assume una notevole rilevanza alal luce dei molteplici droni-killer usati dall’Ucraina per l’attacco nel territorio russso di Kursk dove si sospetta che siano stati usati proprio i potenti UAV HERO per distruggere edifici civili ed ammazzare molti residenti come voluto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel tentativo di terrorizzare la popolazione russa in quanto incapace di vincere il conflitto sul campo di battaglia.
Qualora ciò fosse confermato l’Italia risulterebbe perseguibile per la fornitura segreta di armi utilizzate per crimini di guerra e pertanto potrebbe essere messa sotto inchiesta dalla Corte Penale Internazionale per complicità in violazione dei diritti umani.
Il fatto che proprio le loitering munitions costruite in Sardegna da RWM abbiano fatto bella mostra nell’esposizione di Dresda a cui hanno preso parte anche i comandanti miltari di Zelensky rappresenta una prova tangibile delle menzogne raccontate dal Ministro della Difesa Guido Crosetto, già presidente della Confindustria delle Armi e consulente di Leonardo, partner di Rheinmetall, in relazione alla qualità e quantità di armi fornite a Kiev.
Ma poche ore dopo l’articolo di RT sono spariti dal web tutti i link sia allla fonte originale di BILD che al sito Rheinmetall che pubblicizzava la fiera militare a Dresda. Gli screenshot che abbiamo salvato in tempo sia dell’articolo di RT che della foto dell’esposizione di armamenti bellici sono la conferma più autorevole della fondatezza della notizia.
«Secondo Bild, l’incontro ha anche presentato un’esposizione di hardware dell’industria della difesa tedesca, tra cui il sistema antiaereo Skyranger di Rheinmetall. Con il suo cannone automatico tipo revolver e un potente radar, Bild lo ha descritto come ideale per intercettare i droni nemici. A giugno, il giornale ha citato il capo dei sistemi terrestri di Rheinmetall, Bjorn Bernhard, che ha affermato che una variante dello Skyranger, montata sul telaio del carro armato tedesco Leopard 1 dell’era della Guerra Fredda, potrebbe presto essere fornita all’Ucraina»
«Inoltre, un nuovo obice telecomandato RCH 155 è stato presentato ai dignitari militari a Dresda, secondo quanto affermato nell’articolo. Le prime 54 unità dell’armamento saranno presumibilmente consegnate all’Ucraina l’anno prossimo, con diversi eserciti europei che avrebbero espresso interesse. Rheinmetall sta attualmente costruendo un nuovo stabilimento in Bassa Sassonia e la società ha dichiarato a maggio di voler produrre fino a 700.000 proiettili di artiglieria all’anno entro il 2025.
Il produttore di armi tedesco ha aperto un centro di manutenzione di carri armati nell’Ucraina occidentale a giugno e ha annunciato piani per l’istituzione di più fabbriche di munizioni e difesa aerea sul suolo ucraino. Alti funzionari russi hanno avvertito che Mosca considererebbe queste strutture “obiettivi legittimi” per attacchi militari.
«Il Cremlino ha costantemente sostenuto che gli aiuti militari occidentali a Kiev servono solo a prolungare lo spargimento di sangue, senza riuscire a cambiarne l’esito finale. Le azioni della società di difesa tedesca Rheinmetall sono crollate dopo le segnalazioni secondo cui Berlino potrebbe tagliare le consegne di armi all’Ucraina» ha scritto RT.
Il prezzo delle azioni di Rheinmetall è sceso fino al 4,5% a € 536 ($ 592) dopo l’apertura dei mercati europei lunedì mattina, sebbene in seguito sia rimbalzato parzialmente a € 554. Le azioni del gigante tedesco della difesa erano in rialzo dall’inizio dell’anno, guadagnando fino all’85%. A luglio, la società ha registrato un balzo del 111% nei soli profitti del secondo trimestre.
Rheinmetall rimane uno dei principali produttori di armi nell’UE, che è alla disperata ricerca di più armi e munizioni nel mezzo dello stallo con la Russia sull’Ucraina.
Operazioni Losche di Crosetto con la Lobby delle Armi
Come abbiamo evidenziato nella precedente inchiesta Lobby Armi -18 rimane avvolta dal mistero la fornitura italiana di armi all’esercito di Kiev perchè è stata secretato dal Governo Draghi e da quello Meloni al fine di nascondere ai cittadini e ai parlamentari stessi (ad eccezione dei membri del COPASIR che hanno accesso agli atti con vincolo però al segreto) l’elenco di bombe, missili e altre munizioni.
Tra quelle che l’Italia del ministro Crosetto avrebbe fornito all’Ucraina ci sarebbero proprio i droni-kamikaze HERO di RWM secondo quanto sostenuto da media nazionali e internazionali.
Come ci sono arrivate? Hanno fatto parte del pacchetto di aiuti militari o sono stati venduti a parte?
Il mistero resta perchè il Ministero della Difesa, da quando è guidato da un promoter di armamenti beccato in castagna per operazioni finanziarie sospette con Leonardo da quasi 2milioni die euro, non è stato affatto un esempio di trasparenza.
«Nel corso del 2023, l’Italia ha venduto armi all’Ucraina per un valore di 417 milioni di euro. È quanto il ministro della Difesa Guido Crosetto, messo alle strette da un parlamentare del Movimento 5 Stelle in occasione di un question time nell’aula di Montecitorio, ha confermato ieri. Il dato era emerso da un articolo pubblicato lo scorso 22 marzo da L’Espresso, sulla base del quale i pentastellati hanno calibrato un’interrogazione rivolta al titolare del dicastero di via XX Settembre. Come ricordato dal partito guidato da Giuseppe Conte, infatti, l’art. 2-bis del decreto n.14/2022, prorogato per ben due volte nell’ultimo biennio, autorizzerebbe la cessione – e non la vendita – di mezzi militari a Kiev, previo atto di indirizzo delle Camere. I membri del M5S hanno dunque immediatamente chiesto ai rappresentanti dell’esecutivo di spiegare in che modo, mancando una apposita norma, il governo abbia autorizzato tali vendite, peraltro senza informare i due rami del Parlamento«.
E’ quanto ha riportato il quotidiano online L’Indipendente alcuni mesi fa. La questione è stata direttamente sottoposta a Crosetto dal deputato pentastellato Marco Pellegrini.
«Vorremmo sapere qual è la base giuridica su cui poggerebbe questa vendita di armi», ha chiesto il parlamentare, dal momento che il decreto legge n. 14 del 2022, all’articolo 2-bis, in deroga alle disposizioni della legge 9 luglio 1990, n. 185 (che vieta la vendita di armi a Paesi in stato di conflitto armato), «identifica esattamente le modalità di cessioni di armamenti e di equipaggiamenti militari da parte dell’Italia al governo ucraino e non ne prevede di diverse».
«La fornitura di armi a Kiev, che esercita il diritto all’autodifesa previsto dall’articolo 51 della Carta ONU, non è vietata dalla legge 185 del 1990», ha risposto Crosetto, facendo riferimento al fatto che tale interdizione non varrebbe per l’invio di materiale militare ai Paesi che si trovino a difendersi da un’aggressione. Il ministro ha poi confermato poi le cifre messe nero su bianco da L’Espresso, spiegando che lo scorso anno le vendite di armi all’Ucraina «hanno raggiunto un valore di 417 milioni di euro».
Pellegrini non si è però sottratto a una dura controreplica.
«Questo Parlamento, nel 2022, ha deciso di derogare alla legge n. 185 del 1990, che vieta la vendita e la cessione di armi a Paesi belligeranti e a Paesi in conflitto. Questa deroga fu fatta proprio per consentire all’Ucraina il suo legittimo diritto di difendersi», ha detto in aula il deputato, puntualizzando che il cuore della sua interrogazione verteva «su una questione politica e, cioè, il fatto che questo Parlamento intende essere informato sulle cessioni e anche sulle vendite che vengono fatte all’Ucraina, perché pretende il rispetto della legge n. 185 del 1990». Il parlamentare ha concluso affermando che «per norma vigente, non è possibile fare questo tipo di cessioni», dal momento che «il Parlamento aveva perimetrato esattamente come esse dovevano essere effettuate».
Ora Gospa News ha pubblicato l’immagine inequivocabile della propaganda delle loitering munitions HERO prodotte in Sardegna al meeting di Dresda per gli acquisti degli sgherri militari di Zelensky, oppositore di ogni trattativa di pace fino a far ammazzare dal Servizio di Sicurezza SBU un delegato ucraino per le trattative per assecondare gli ordini del Regno Unito di Boris Johnson ora diventato sostenitore dei neonazisti del Battaglione Azov.
Non stupisce, pertanto, che il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, primo sostenitore della guerra voluta dalla NATO in Ucraina, continui a fare pubblici proclami contro il fascismo per occultare a parole il complotto Nazi-Sionista che sta ormai dominando l’Europa e l’Italia in ossequio a una matrice massonica anticristiana.
Carlo Domenico Cristofori
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FONTI PRINCIPALI
GOSPA NEWS – INTELLIGENCE – OSINT
L’INDIPENDENTE – Il governo ha ammesso la vendita di armi a Kiev, all’insaputa delle Camere
GIALLO A KIEV. Negoziatore di Pace con la Russia Ucciso dai Servizi di Sicurezza Ucraini SBU