PAPA FRANCESCO RINNEGA 3 VOLTE CRISTO CROCIFISSO. Proprio alla Vigilia della Festa dell’Esaltazione della Croce di cui ha pure Manipolato il Simbolo
“Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà”“E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni”
Sacra Bibbia – Vangelo di San Matteo Apostolo (16, 24-25 e 10, 7-8)
Nell’immagine di copertina Papa Francesco a Singapore con la sua croce pettorale senza Cristo Crocifisso
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Prima d accingermi a scrivere questa amara riflessione sull’ormai cronica degenerazione evangelica di Papa Francesco mi sono riletto con attenzione tutto il testo del suo Discorso per l’Incontro Interreligioso con i Giovani tenutosi a Singapore, pochi giorni fa in occasione del suo lungo viaggio in Oceania (testo integrale in calce all’articolo).
Successivamente, dopo aver pubblicato la prima versione di uesto articolo, per una delle grandi coincidenze che attribuisco sempre alla Divina Provvidenza, leggendo la Parola del Giorno su Vatican News ho scoperto una straordinaria frase del Pontefice pronunciata durante l‘Angeluso del 15 luglio 2018 in relazione al Vangelo di San Luca (9, 1-6) sul mandato di Gesù Cristo agli Apostoli.
“È proprio il Battesimo che ci rende missionari. Un battezzato che non sente il bisogno di annunciare il Vangelo, di annunciare Gesù, non è un buon cristiano”.
Dichiarò allora Jorge Mario Bergoglio prima di spingersi nel lungo pellegrinaggio nel Pacifico e scordare lui stesso questea sua perentoria sentenza con cui oggi condanna sè stesso.
Papa Francesco: “Tutte Le Religioni sono un Cammino verso Dio”
Al di là delle parole audaci che sono state già censurate da vari siti cattolici, a volte con veemenza aggressiva e cervellotiche discettazioni teologiche, esse colpiscono non per quello che dicono ma per quello che non dicono.
Esse scuotono la sensibilità e coscienza di ogni autentico credente cristiano per la loro “deficienza”, ovvero la clamorosa mancanza del nome Gesù in un messaggio annacquato, bolso e sterile come tanti del Vescovo di Roma, prescelto ad essere il Vicario di Cristo in terra da callidi cardinali forse proprio per la sua ingenuità e insicurezza psicologica che si è tramutata col tempo in impulsività vendicativa contro chi lo contesta e in palese pavidità a testimoniare il messaggio evangelico.
«Una delle cose che più mi ha colpito di voi giovani, di voi qui, è la capacità del dialogo interreligioso. E questo è molto importante, perché se voi incominciate a litigare: “La mia religione è più importante della tua…”, “La mia è quella vera, la tua non è vera…”. Dove porta tutto questo? Dove? Qualcuno risponda, dove? [qualcuno risponde: “La distruzione”]. È così. Tutte le religioni sono un cammino per arrivare a Dio. Sono – faccio un paragone – come diverse lingue, diversi idiomi, per arrivare lì. Ma Dio è Dio per tutti. E poiché Dio è Dio per tutti, noi siamo tutti figli di Dio. “Ma il mio Dio è più importante del tuo!”. È vero questo? C’è un solo Dio, e noi, le nostre religioni sono lingue, cammini per arrivare a Dio. Qualcuno sikh, qualcuno musulmano, qualcuno indù, qualcuno cristiano, ma sono diversi cammini. Understood? Ma per il dialogo interreligioso fra i giovani ci vuole coraggio. Perché l’età giovanile è l’età del coraggio, ma tu puoi avere questo coraggio per fare cose che non ti aiuteranno. Invece puoi avere coraggio per andare avanti e per il dialogo».
La sua omologazione di tutte le religioni quale stimolo di ricerca spirituale di Dio avrebbe potuto anche essere spiritualmente accettabilese avesse citato come esempio proprio Gesù
, capace di entrare nelle case dei Gentili, dei pubblicani e dei peccatori per convertirli alla religione del Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe-Israele che mai evitò di nominare.
Anzi fu crocifisso proprio per essersi dichiarato davanti al Sinedrio dei Farisei depositari della Legge Ebraica “Figlio di Dio”: proprio di Yahweh e non del dio ignoto della cultura ellenistica….
Ma soprattutto il suo ragionamento sarebbe stato ben più comprensibile se Papa Francesco avesse fatto riferimento al Cristianesimo quale esempio vivente del dialogo contemporaneo con ogni popolo e religione facendo anche menzione storica del Concilio di Gerusalemme in cui si affrontò la spinosa questione della circoncisione tra i Pagani non Giudei che desideravano ricevere il Battesimo (Atti degli Apostoli, 15, 7-12).
«Sorta una grande discussione, Pietro si alzò e disse loro: “Fratelli, voi sapete che, già da molto tempo, Dio in mezzo a voi ha scelto che per bocca mia le nazioni ascoltino la parola del Vangelo e vengano alla fede. E Dio, che conosce i cuori, ha dato testimonianza in loro favore, concedendo anche a loro lo Spirito Santo, come a noi; e non ha fatto alcuna discriminazione tra noi e loro, purificando i loro cuori con la fede. Ora dunque, perché tentate Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri né noi siamo stati in grado di portare? Noi invece crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati, così come loro”. Tutta l’assemblea tacque e stettero ad ascoltare Bàrnaba e Paolo che riferivano quali grandi segni e prodigi Dio aveva compiuto tra le nazioni per mezzo loro».
Il Vescovo emerito Strickland: “Cristo Unica Via per arrivare a Dio padre”
In un articolo pubblicato dal sito integralista cattolico americano LIfeSiteNews il vescovo emerito Joseph Strickland ha avvertito che negare Cristo come “unica via per Dio” è un rifiuto del Cattolicesimo e “si chiama eresia”.
“L’unica via per arrivare a Dio Padre è attraverso Suo Figlio Gesù Cristo”, ha continuato Strickland. “Negare questo è negare la fede cattolica, questa si chiama eresia”.
“Vi prego di pregare affinché Papa Francesco affermi chiaramente che Gesù Cristo è l’unica Via. Negare questo è negare Lui. Se neghiamo Cristo, Lui ci negherà, non può negare se stesso”, ha scritto Strickland in un altro post sui social media.
Sotto il profilo squisitamente teologico l’alto prelato – che continuò a pregare per il Pontefice nonostante lo avesse rimosso dalla guida della Diocesi texana di Tyler – ha indubbiamente ragione.
Sotto il profilo pastorale in un dialogo aperto verso i credenti giovani di altre religioni anche l’invito alla spiritualità di Jorge Mario Bergoglio appare ispirato da una prudente sobrietà di rispetto dell’altro che, di fatto, fu la stessa predicata da San Paolo per il Battesimo dei Pagani non circoncisi.
La differenza sostanziale sta nella tremenda assenza di Gesù Cristo Crocifisso e Risorto quale esempio di libertà umana e di amore universale: ovvero quale “via, verità e vita“.
Se si parla di Dio senza accennare al Salvatore il Cristianesimo da Parola Viva diventa lettera morta. Si appiattisce sulle posizioni gnostiche e filosofiche propagandate dalla Massoneria, scomunicata da Papa Leone XIII con l’Humanus Genus in quanto ritenuta figlia di Satana, per cui esiste soltanto il Grande Architetto dell’Universo suggerito dai Deisti dell’Illuminismo in contrapposizione ai Teisti della Religione Abramitica rivelata in cui si è innestata la Risurrezione di Cristo dalla Morte e la nascita stessa del Cristianesimo.
Le Altre Omissioni di Papa Francesco sul Crocifisso
L’offesa alla memoria del Crocifisso di Papa Francesco assume la valenza del triplice tradimento di San Pietro se letta alla luce di altre concatenate omissioni.
Il discorso del Pontefice, infatti, è giunto proprio alla vigilia del 14 settembre, la ricorrenza dell’Esaltazione della Croce. Questa festa, che in Oriente è paragonata a quella della Pasqua, si collega alla dedicazione delle basiliche costantiniane costruite sul Golgota e sul Sepolcro di Cristo e in ricordo del ritrovamento della Croce di Gesù da parte di sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, avvenuto, secondo la tradizione, il 14 settembre del 320.
Ma le radici della rimozione del Crocifisso nella storia pastorale di Bergoglio si annidano fin da quando era vescovo di Buenos Aires e poi cardinale primate dell’Argentina.
Il Papa infatti non porta al collo il classico Crocifisso con Gesù in Croce ma una croce con all’interno il Buon pastore, opera dello scultore genovese Antonio Vedele come spiega nel dettaglio il sito delle Edizioni paoline:
“La Croce del buon pastore rappresenta il rapporto di Gesù con noi e, similmente al recente Giubileo, ci dice molto su papa Francesco, come segno della misericordia cristiana al centro del suo apostolato. La scelta di indossare questa Croce, senza il Crocifisso come invece le tradizionali, ma ugualmente radicata nella Parola antica e nell’attualità, è messaggio di consolazione e di salvezza, contemporaneamente unica e universale, e vale un’enciclica. Quella indossata dal papa è di prezioso ma semplice argento e gli fu regalata a Roma quando era ancora arcivescovo di Buenos Aires: da allora la porta sempre al collo con devozione. Vi sono raffigurati: in alto la colomba dello Spirito Santo; sotto, il gregge che fa corona al buon pastore; che, al centro, porta sul collo la pecora ritrovata”.
E’ comprensibile che il Vescovo di Roma voglia porre l’accento sulla sua missione pastorale anche nell’emblema ma sarebbe stato un esempio di più verace devozione ostentarlo occasionalmente e non indossarlo in perpetua rimozione del vero ed unico Crocifisso, morto e Risorto.
Basti rammentare che la croce in sè non è esemplificativa del Cristianesimo in quanto è anche il sinbolo della divinità africana Papa Legba nelpantehon politeistico degli Yoruba poi adottato dai seguaci del Vudù haitiano.
Se tre indizi fanno una prova, come sosteneva il detective Hercule Poirot di Agatha Christie, non c’è stare allegri circa la stabilità psicologica e intellettiva del Sovrano dello Stato Vaticano che già in altre occasioni aveva denotato disturbi cognitivi simili a quelli provocati dai sieri genici Covid…
La Chiesa Cattolica sta perdendo le Missioni degli Apostoli
In tal senso assumono un grave peso le parole del Vangelo di San Matteo Apostolo citate nell’incipit dell’articolo:
“E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni”
Gli esorcisti della Chiesa Cattolica sono ormai una rarità, le guarigioni miracolose vengono praticate solo da qualche sacerdote di Medjugorje o dell’Africa che rischia ogni giorno di essere perseguito dalle stesse autorità eclclesiastiche, se anche il compito di evangelizzazione degli apostoli comincia a venire meno cosa può restare del Cristianesimo?
Non dobbiamo scordare che a causa di una prassi di comodità prima è stata dimezzata l’Eucaristia, privando i fedeli del Calice di Vino, poi è stata cancellata la prodigiosa valenza sacramentale dell’acquasanta per fare posto nei templi al gel antiCovid durante un’emergenza che non pare aver fine…
Ringraziamo Bergoglio perchè con le sue derive dialettiche sta forgiando i Cuori dei Cristiani più devoti con la Croce dell’umiltà e li ha preparati per la festa di oggi: la Beata Vergine Maria Addolorata.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTI PRINCIPALI
INCONTRO INTERRELIGIOSO CON I GIOVANI – DISCORSO DEL SANTO PADRE
GOSPA NEWS – NWO – COSPIRAZIONI – MASSONERIA
GOSPA NEWS – CRISTIANI PERSEGUITATI
GOSPA NEWS – SQUILLI DI APOCALISSE