di Redazione Gospa News
AGGIORNAMENTO DEL 18 SETTEMBRE – ORE 21:00 CET
Nuova ondata di esplosioni in Libano colpisce dispositivi personali, compresi i telefoni
Almeno 300 persone sono rimaste ferite in una serie di nuove esplosioni di dispositivi di comunicazione wireless in Libano, portando il numero delle vittime a nove, ha riferito il Ministero della Salute del Paese.
Secondo il canale televisivo Al Hadath, walkie-talkie, telefoni e dispositivi alimentati da batterie solari e agli ioni di litio sono esplosi in diverse regioni del Paese. L’incidente di mercoledì è avvenuto un giorno dopo la prima serie di esplosioni di cercapersone di ieri.
- Esplosioni di radio portatili, telefoni e altri dispositivi alimentati da batterie agli ioni di litio e solari sono state registrate in diverse regioni del Libano il 18 settembre.
- In precedenza, una fonte TASS nell’ufficio del sindaco di Ghobeiry ha affermato che sono state registrate esplosioni di radio portatili nei quartieri meridionali di Beirut. È probabile che dietro il nuovo attacco informatico ci sia Israele, ha affermato.
- Secondo il canale televisivo Al Arabiya, online sono iniziate a circolare foto che indicano che i walkie-talkie Icom IC-V82, realizzati dal produttore giapponese di radio Icom, potrebbero essere esplosi.
ULTERIORI AGGIORNAMENTI SU GOSPA NEWS INTERNATIONAL
La Russia condanna fermamente l’attacco senza precedenti al Libano e ai suoi cittadini
Mosca condanna fermamente l’attacco senza precedenti al Libano e ai suoi cittadini, esprime le sue condoglianze alle famiglie delle vittime e augura una pronta guarigione ai feriti, ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova in relazione a un massiccio attacco informatico in Libano, che ha provocato una serie di esplosioni di cercapersone.
“Condanniamo fermamente l’attacco senza precedenti al Libano amico e ai suoi cittadini, che costituisce una grave violazione della sua sovranità e una seria sfida al diritto internazionale con l’uso di armi non convenzionali. Offriamo le nostre sincere condoglianze alle famiglie delle vittime e auguriamo una pronta guarigione ai feriti”, ha affermato Zakharova.
Ha sottolineato che la Russia considerava l’ondata di esplosioni di cercapersone “un altro atto di guerra ibrida contro il Libano, che ha colpito migliaia di persone innocenti”.
“Con ogni probabilità gli organizzatori di questo attacco ad alta tecnologia hanno cercato intenzionalmente di fomentare uno scontro armato su larga scala con l’obiettivo di provocare una guerra importante in Medio Oriente”, ha detto Zakharova. Ha sottolineato che sullo sfondo delle crescenti tensioni al confine tra Libano e Israele “tali azioni irresponsabili sono gravide di conseguenze estremamente pericolose, poiché provocano una nuova tornata di escalation”.
ARTICOLO PUBBLICATO IL 18 SETTEMBRE – 7 CET
Anche i Media mainstream incolpano il MOSSAD per il massacro
18 morti, 4mila feriti di cui almeno 200 gravi
. E’ questo il bilancio di una strage accuratamente pianificata contro gli Hezbollah Libanesi e attribuita anche da vari media di mainstream al famigerato controspionaggio israeliano Mossad.
Decine di cercapersone di ultima generazione, in dotazione ai miliziani sciiti filoiraniani solo da poco tempo, sono stati sabotati con piccole cariche di esplosivo e sono scoppiati tutti insieme provocando caos, terrore ovunque.
L’attacco è stato condannato da ogni autorità del mondo arabo perchè ha causato una strage tra civili innocenti come sta compiendo Israele da quasi un anno nella Striscia di Gaza, dove stemina ogni giorno dei bambini e decine di palestinesi per poter colpire uno dei terroristi di Hamas che il 7 ottobre 2023 lasciò agire indisturbatamente nonostante gli avvertimenti ricevuti dall’intelligence egiziana sull’imminente attentato.
Quanto accaduto in Libano riporta alla memoria l’impunito massacro del 4 agosto 2020 nel porto di Beirut quando un missile, probabilmente con una piccola carica nucleare, fece esplodere un deposito com tonnellate di nitrato di ammonio.
Anche in quel caso i sospetti caddero su Israele e sukl Mossad, già ritenuto complice della “demolizione controllata” degli edifici del World Trade Center dourante gli attacchi aerei dell’11 settembre a New York che causarono il crollo delle Twin Tower ma anche dell’edificio 7 che non era stato minimamente interessato, ma anche additato come uno degli attori dell’abbattimento del DC9-Itavia sui cieli di Ustica il 27 giugno 1980.
Il nuovo massacro di civili dovrebbe preoccupare chiunque sul pianeta perchè evidenzia come Tel Aviv, pur di raggiungere i suoi scopi, non si curi affatto dei “danni collaterali” delle proprie operazioni militari. Ma anzi.
Come nel genocidio di Gaza gli servono come propaganda del terrore per ribadire il proprio potere geopolitico che fgli deriva sostanzialmente dalla toitale impunità che gli viene garantita dagli USA e dai politici che la rappresentano: basti rammentare che sia l’attuale amministrazione Biden-Harris supporta il Regime Sionista continuando a criticarlo a parole ma aiutandolo nei fatti con la fornitura di armi, mentre i loro rivali per le Elezioni Presidenziali del prossimo novemrne, Trump, Vance e anche il loro sostenitore RFK jr, si sono sempre dichiarati sostenitori incondizionati di Israele.
Allerta in Israele per i Timori di una Rappresaglia
L’attentato avvenuto intorno alle 3 del pomeriggio di martedì 17 settembre ha fatto 7 morti accertati nella capitale siriana e 11 in Libano. Tra cui una bambina di 9 anni, figlia di un membro del partito di Dio che si trovava in casa nel villaggio di Saraain quando la deflagrazione l’ha colpita. Tra le vittime risulta anche il figlio di un deputato del gruppo di Hassan Nasrallah, oltre a leader e alti comandanti del gruppo islamista. Ferito anche l’ambasciatore iraniano in Libano Mojtaba Amani.
Mentre l’operazione era appena stata messa a segno, non rivendicata da alcuno ma immediatamente attribuita a Israele dal mondo intero, l’aeronautica dello Stato ebraico ha lanciato raid micidiali contro strutture terroristiche nell’area di Ayita al-Sha’ab e al-Khyam, nel sud del Libano, e in profondità nel Paese, a 100 chilometri dal confine.
Da allora varie compagnie aree hanno interrotto i voli di linea su Tel Aviv e su Beirut temendo l’inevitabile rappresaglia degli Hezbollah e dei loro alleati Houti che l’altro giorno hanno lanciato un potente missile balistico intercontinentale ipersonico contro Israele, esploso però in volo.
Secondo gli esperti, chiunque abbia pianificato e messo a punto l’attacco l’ha preparato a monte, introducendo mini cariche esplosive all’interno dei cercapersone sviluppando al contempo la capacità di far deflagrare simultaneamente i dispositivi con un unico comando.
Il portavoce del governo libanese ha affermato che l’esecutivo ritiene Israele responsabile dell’attacco coordinato e lo considera una violazione della sovranità del Paese. Il consigliere di Nasrallah, Hossein Khalil, ha dichiarato che ora “il nemico dovrà aspettarsi tutto dal Libano dopo i crimini che ha commesso”.
L’ufficio del premier israeliano ha invece preso le distanze da un portavoce che sui social ha adombrato la responsabilità di Gerusalemme. Pochi minuti dopo Benyamin Netanyahu e il ministro della Difesa Gallant si sono riuniti nella fossa della Kyria, il bunker del ministero a Tel Aviv, per un incontro d’emergenza tra il governo e i vertici della sicurezza.
Condanna dell’Escalation di ONU, Libano e Giordania
L’Onu in serata ha dichiarato che “gli sviluppi in Libano sono estremamente preoccupanti, considerando il contesto molto instabile” e ha deplorato le vittime civili.
Il primo ministro libanese Najib Mikati ha tenuto una riunione di gabinetto dopo le esplosioni simultanee che si sono verificate nel Paese. Il governo ha “condannato all’unanimità questa aggressione criminale israeliana, che viola palesemente la sovranità del Libano”, ha reso noto l’ufficio stampa al termine della riunione.
La Giordania ha annunciato di essere pronta a fornire “qualsiasi assistenza medica necessaria al settore sanitario libanese per curare migliaia di cittadini libanesi feriti”, in seguito alle esplosioni del cercapersone che hanno provocato nel Paese 11 morti e 4mila feriti.
Durante una telefonata con il primo ministro libanese Najib Mikati, il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi ha ribadito “il sostegno della Giordania alla sicurezza, alla sovranità e alla stabilità del Libano”. Safadi ha anche sottolineato la necessità di “fermare la pericolosa escalation a cui si assiste nella regione, attraverso l’arresto immediato dell’aggressione israeliana a Gaza”.
Sky News: “Cercapersone Sabotati dal Mossad”
Sky News Arabia cita fonti secondo cui l’attacco su larga scala con cercapersone in Libano è stato possibile perché l’agenzia di spionaggio israeliana, il Mossad, è entrata in possesso dei dispositivi di comunicazione di Hezbollah prima che venissero consegnati. Secondo la fonte, una quantità di Petn, materiale altamente esplosivo, è stata collocata sulle batterie dei dispositivi. L’esplosione sarebbe stata innescata a distanza aumentando la temperatura delle batterie.
In precedenza, il Wall Street Journal aveva riferito che alcuni membri di Hezbollah avevano sentito i loro cercapersone surriscaldarsi e li avevano eliminati prima delle esplosioni. Al Jazeera cita una fonte della sicurezza libanese secondo cui il peso dell’esplosivo inserito in ogni dispositivo era inferiore a 20 grammi e che i cercapersone fatti saltare in aria erano stati importati cinque mesi fa.
Israele ha condotto i suoi attentati contro Hezbollah nascondendo materiale esplosivo all’interno di un nuovo lotto di cercapersone di fabbricazione taiwanese, importati in Libano. Lo riferisce il New York Times, citando funzionari americani e di altri Paesi.
Stando a queste fonti, i cercapersone che Hezbollah aveva ordinato alla azienda Gold Apollo di Taiwan sono stati manomessi prima di arrivare in Libano. Secondo il quotidiano newyorkese, gli esplosivi sono stati piazzati accanto alla batteria di ogni dispositivo ed è stato inserito un meccanismo per causare le esplosioni a distanza. I cercapersone sono stati fatti esplodere simultaneamente con un messaggio. Anche la Cnn riferisce che le esplosioni sono conseguenza di una operazione di Mossad ed esercito israeliano.
L’azienda di Taiwan Gold Apollo ha negato di aver prodotto i cercapersone destinati a Hezbollah che Israele sarebbe riuscito a manomettere, secondo la ricostruzione del New York Times, causando le esplosioni in Libano. “Non sono nostri prodotti”, ha assicurato il capo dell’azienda, Hsu Chin-kuang, parlando con i giornalisti a Taipei.
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