VESCOVI CRISTIANI LIBANESI CONDANNANO L’AGGRESSIONE DI ISRAELE. La RAI dei Politici Sionisti ItalianiCensura
Nell’immagine di copertina Mattarella e Netanyahu accanto al cardinale della Chiesa maronita libanese Béchara Boutros Raï
di Carlo Domenico Cristofori
Dinnanzi all’escalation in Medio Oriente favorita dalla complice strategia geopolitica dell’italia, propagandata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal Governo Meloni che ha continuato a fornire al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu le armi per continuare il suo genocidio a Gaza e iniziare quello in Libano, non si può far altro che comninciare a sperare nell’Iran per fermare il massacro degli innocenti civili.
Un paradosso parossistico per chi come noi scrive su un sito giornalistico d’informazione cristiana…
Ma al tempo stesso non possiamo fare a meno di capire dove sta un minimo di bene in contrappossizione a un male assoluto come quello che la premier Meloni, erede conclamata della cultura nazifascistam, sta palesando pubblicamente insieme ai suoi collaboratori a siostegno del regime ucraino nostalgico delle SS.
Come cristiano mai avrei pensato di dover sperare che una teocrazia islamica potesse giungere a risolvere i problemi del Mar Mediterraneo, nascosti dalle menzogne sulle guerre dalla NATO per chiara ammissione anche di un ex funzionario dell’Interpol, Antonio Evangelista, vicequestore della Polizia Italia in congedo ma già inviato in Libano, Bosnia, Kosovo e Giordania.
Grazie a queste menzogne il Nuovo Ordine Mondiale di cui è ambasciatore occulto il presidente Mattarella, legato a imbarazzanti rapporti con l’intelligence USA come suo padre e come il suo predecessore al Qurinale Giorgio Napolitano che legittimò l’inizio delle Primavere Arabe da cui scaturì un’ondata di migranti in Italia, sta continuando a cercare di nascondere dietro l’accusa di anti-semitismo il legittimo diritto delle popolazioni arabe a difendersi dai crimini di guerra che hanno portato Netanyahu ad essere colpito da un mandato d’arresto internazionale.
Oggi i media di mainstream occidentali censurano la dura condanna delle autorità ecclesiatiche libanesi alle azioni di guerra israeliane (leggi sotto) mentre cercano di dare spazio a presunte divisioni nel governo iraniano che non appaiono tali a chi come noi legge le fonti di Teheran:
«Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian afferma che Teheran darà sicuramente una risposta “più forte e schiacciante” a Israele se commetterà il “minimo” errore. Pezeshkian, che è in visita di due giorni in Qatar, ha rilasciato la dichiarazione in un incontro di mercoledì con una delegazione di alto rango del movimento di resistenza palestinese Hamas. L’incontro è avvenuto un giorno dopo che la Repubblica islamica ha condotto un’operazione di ritorsione contro Israele, soprannominata Operazione Vera Promessa II»
scrive PRESS TV, il più autorevole network iraniano.
Come abbiamo evidenziato in una precedente inchiesta la strategia di complicità nel genocidio sionista degli USA, portata avanti dal presidente ormai demente conclamato Jospeh Biden, e dalla presidente della Commissione UE Ursula Von der Leyen, denunciata da un’ong di Ginevra per tale reato di rilevanza mondiale, serve a tentare di coinvolgere la Russia nell’escalation di guerra del Medio Oriente per indebolire l’esercito di Mosca in Ucraina.
Dove sta portando avanti un successo militare pronosticato da ogni analista di geopolitica che non sia servo della Lobby delle Armi come il Ministro della Difesa italiano Guido Crosetto o il suo degno suddito Alberto Cirio, governatore del Piemonte dove le industrie belliche stanno portando avanti il progetto DIANA della NATO insieme a Bill Gates.
Ciò che fanno finta di ignorare questi complici del Sionismo creato dalla Massoneria apposta per combattere le radici cristiane, di cui la donna-single-madre Meloni è certo consono epifenomeno sociale, è che ormai l‘Iran possiede testate nucleari che sono in grado di devastare il Medio Oriente ma anche di spargere venti nucleari nel Mediterraneo e fino alle coste dell’Italia…
Possibile che l’Italia abbia ridotto il Parlamento e i politici a una mandria di vacche da mungere che sono disposte a qualsiasi schiavitù, dai vaccini obbligatori alle guerre ritenute inevitabili, pur di assecondare un vecchio decrepito in odore dei mafia come Mattarella e una donna cresciuta nella greppia politica persino incapace di avere un marito come la Meloni?
Fatta questa premessa sui servi massonici italiani leggete quello che scrivono i sacerdoti libanesi che nel TG 2 RAI ha avuto 5 secondi di spazio.
Libano: Vescovi maroniti, davanti all’aggressione subita dal Libano la comunità internazionale “si assuma le sue responsabilità”
I Vescovi maroniti, riuniti nell’assemblea mensile presieduta dal patriarca, card. Béchara Boutros Raï, esprimono “dolore di fronte all’orrore del disastro che ha colpito il Libano, dalla costa ai monti, con distruzioni che spesso ha colpito civili innocenti” ma anche riprovazione per “la prolungata aggressione israeliana, che ha causato centinaia di martiri e vittime, compreso il segretario generale di Hezbollah, Syed Hassan Nasrallah, e molti altri capi del movimento sciita”.
Lo riferisce l’agenzia Fides. I Vescovi “chiedono a Dio misericordia per chi è stato ucciso e conforto e consolazione per e loro famiglie e per i feriti”.
Allo stesso tempo si rivolgono alla comunità internazionale chiedendo “di assumersi le proprie responsabilità lavorando per un cessate il fuoco immediato e attuare le decisioni internazionali” con un preciso riferimento alla Risoluzione Onu numero 1701. Inoltre, i Vescovi insistono sull’urgente necessità che il Parlamento libanese “faccia il proprio dovere affinché, dopo una lunga attesa e tanta sofferenza, venga eletto un nuovo Presidente della Repubblica che completi il quadro delle istituzioni costituzionali”.
I Vescovi maroniti chiedono alle nazioni e alle istituzioni internazionali di sostenere gli sforzi umanitari verso gli sfollati tuttora in atto nelle aree colpite assicurando anche l’opera della Chiesa in soccorso ai feriti e agli sfollati tramite la rete delle sue parrocchie, monasteri e istituzioni, “soprattutto attraverso la Caritas Libano”. Parole di vicinanza, infine, vengono espresse anche verso i capi dell’esercito e le iniziative volte a “prevenire qualsiasi possibile colpo di Stato” messo in atto in un Paese che sta vivendo un momento di grande difficoltà e debolezza. Di fronte al disastro che sta colpendo il Libano, i vescovi chiedono a tutti i libanesi “di risvegliare una coscienza che custodisca e alimenti” i fattori di unità nazionale, con un riferimento a quello che definiscono un “segno di speranza in queste difficili circostanze”, ovvero la liturgia di canonizzazione dei martiri di Damasco, che sarà presieduta da Papa Francesco domenica 20 ottobre.
NUCLEAR NIGHTMARE. Israeli Attacks in Lebanon despite Iran is Close to have Atomic Warheads