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Esclusiva dal Libano! “ISRAELE BOMBARDA PURE LE CISTERNE D’ACQUA POTABILE”. Urlo di “Terrore” di un Soldato Italiano dal Bunker

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Nell’immagine di copertina la torretta di una delle basi italiani Unifi in Libano colpita dak colpo di cannone di un tank israeliano. Accanto un Casco Blu che esce dal bunker

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio – direttore Gospa News

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«Pensavamo che la minaccia fosse solo Hezbollah, ma purtroppo non è cosi».

Sono miste di amarezza, angoscia e terrore le parole che un Casco Blu della Brigata Sassari dell’Esercito Italiano ha inviato dal bunker a un amico ex militare lombardo, il quale ha avuto la bontà di girarcele permettendoci di capire la gravità dello scenario di vera e proprio guerra intorno e contro le basi italiane dell’operazione di pace UNIFIL condotta sotto l’egida ONU.

Non serve ingegnarsi per capire che la sua frase è rivolta all’Israel Defense Forces (IDF) che con due carri armati ieri ha sfregiato l’Italia e Nazioni Unite abbattendo la recinzione della postazione militare UNIFIL di Ramiya dopo aver aperto il fuoco causando il ferimento di 15 militari ghanesi.

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L’esercito israeliano ha voluto così ribadire il concetto già ripetuto da tutta la diplomazia di Tel Aviv all’ONU e ai giornalisti e in seguito dal portavoce del dispotico e genocida Benjamin Netanyahu: “I Caschi Blu devono lasciare il Libano perchè Hezbollah usa le basi come protezione” e i militari di 40 nazioni come “scudi umani”.

Niente di più falso. Visto che con la scusa di scovare Hamas e le sue armi il diabolico sionista che guida Israele ha distrutto 21 scuole di Gaza in un mese uccidendo e mutilando decine di migliaia di bambini tanto da mostrarsi più spietato del suo idolo Adolf Hitler.

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Dato che l’Occidente non l’ha fermato in tempo nel genocidio dei civili della della Striscia finalizzato al depoplamento nemmeno quando “Bibi” ha poi attaccato la Cisgiordania, controllata dall’Autorità Nazionale Palestinese riconosciuta dall’ONU, inevitabile che stia applicando la medesima strategia in LIbano, dove vivono oltre 2 milioni di abitanti cristiani ben lontani dalle logiche dei paramilitari islamici sciiti filo-iraniani della Birigata militare di Hezbollah (peraltro partito regolarmente eletto nell’assemblea nazionale).

La drammaticità della situazione dei Caschi Blu assediati dai tank dell’IDF nei bunker dove sono rifugiati a rischio di fame (come evdienziato nel precedente articolo da Piero Angelo De Ruvo che fece due missioni in Libano) traspare eloquente dallo sfogo del soldato della Brigata Sassari nei messaggini inviati all’ex collega raccomandandosi ovviamente di mantenere anonima la sua identità.

8 Messaggini dal Libano che valgono più di un’Intervista

Proprio per questo non possiamo nemmeno rivelare la nostra fonte militare che ben conosciamo per le sue missioni internazionali e la sua serietà professionale, anche nel condividere con noi solo informazioni che non possono mettere a repentaglio la sicurezza nazionale.

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Il grido di sdegno, delusione e mestizia è stato condensato in 8 messaggini inviati nel giro di un solo minuto questa mattina; ma vale più dell’intervista di un’ora.

«Ciao… la situazione è abbastanza particolare, abbiamo vissuto gli ultimi giorni veramente nel terrore, ci hanno tirato in base sia con munizionamento leggero, che con razzi e missili 120 dei Merkava per fortuna non diretti»

Il Merkava è un carro armato progettato e prodotto in Israele in dotazione al corpo corazzato israeliano dell’IDF. Abbiamo lasciato i msg nella versione originale senza correggere piccoli errori al fine di non adulterarli.

«Hanno sparato ai mezzi di trasporto, alle cisterne d’acqua, ai pannelli per l’acqua calda, hanno sparato ad altezza uomo e verso i loro bunker, hanno dato fuoco ad una parte della base».

La Postazione UNP 131 in uno screenshot satellitare da noi fatto con Google map

Ecco quindi la conferma del nostro precedente scoop per cui i militari dell’Esercito Italiano non rischiano soltanto la fame per l’estrema difficoltà degli approvigionamenti ma addirittura la sete!!!

«Sembra oggi che Israele stia chiedendo scusa per ciò che ha fatto e che qualcuno pagherà, ci hanno preso i fari della luce, i ponti radio e ci hanno sparato verso il bunker dove eravamo, quello di 1-31 praticamente se l’hanno vista peggio, li hanno praticamente sequestrati. E gli hanno fatto fuori tutte le telecamere».

«Ora ci stanno sorvolando con i droni quelli piccoli vengono a vederci non so per quale motivo Spero solo che ci stiano monitorando per avere sicurezza e sapere che stiamo al sicuro quando devono operare qua vicino».

Il Necessario Ritiro delle Truppe dalla Missione Unifil

Negli ambienti militari si sta diffondendo l’indiscrezione che il Ministero della Difesa sia pronto a richiamare la Brigata Sassdari cedendo ai ricatti di Netanyahu

.

Il silenzio che è calato sui TG RAI dell’ora di pranzo accredita tale ipotesi. Anche se dall’Unifil arrivano comunicati ufficiali in senso opposto.

Se fosse vero sarebbe evidente l’intenzione del minsitro Guido Crosetto di gestire l’operazione in sordina onde non rimangiarsi le sue vacue intimidazioni al premier israeliano che hanno peggiorato gli attacchi contro le postazioni della Brigata Sassari.

Crosetto aveva già ventilato questa possibilità in momenti meno tesi e certamente non ha senso lasciare lì soldati italiani e stranieri che non hanno veicoli e armamenti  necessari confrontarsi in una vera battaglia. Ecco perchè sono stato il primo a invocare la soluzione del ritiro delle truppe sia italiane che straniere.

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Tutta l’attenzione è stata oggi però rivolta all’infausta coincidenza del match calcistico tra Italia e Israele valido per la National League in programma stasera a Udine dove i movimenti pacifisti hanno annunciato uno dei tanti inutili cortei: utili solo agli infiltrati per creare caos e al Governo Meloni per limitare sempre più il diritto a manifestare.

Personalmente trovo erroneo prendersela con una partita di calcio ma è comprensibile la rabbia degli anti-Sionisti (legittimati ad esserlo perché si oppongono a un movimento politico creato dalla Massoneria due secoli fa) e quella degli antiSemiti (sempre deprecabili e mai giustificabili per  il loro razzismo religioso contro gli Ebrei peraltro simile a quello di Netanyahu contro i Cristiani) in quanto anche il mondo sportivo ha usato un colossale doppio-pesismo escludendo la Russia dalle competizioni internazionali come i giochi olimipici ma non Israele.

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La Polemica sulle Armi Italiane fornite a Israele

Tornando al campo di battaglia dove si stanno scontrando le truppe israeliane contro di Kata’ib Hezbollah (la Brigata militare del Partito di Dio), prima di riportare le dichiarazioni del portavoce italiano UNIFIL vediamo le news più salienti.

Una serie di ordigni esplosivi incendiari, posizionati lungo la strada che conduce alla base operativa avanzata UNP 1-32A, nel sud del Libano, è stata individuata questa mattina da una pattuglia del contingente italiano di Unifil durante un movimento logistico.

«Un team di artificieri del contingente nazionale, dopo essere intervenuto, ha messo in sicurezza l’area ma non ha potuto completare le operazioni di bonifica poiché, per cause in via di accertamento, uno degli ordigni si è innescato provocando un rogo nell’area circostante. Non si registrano danni a persone o mezzi» scrive RAI News.

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Dal 7 ottobre dell’anno scorso noi abbiamo bloccato tutti i contratti che riguardano la vendita di armi ad Israele. Non c’è più un contratto che autorizza la vendita di armi. Quindi non ne sono state date più” ha chiarito il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Berlino, rispondendo ai giornalisti.

«Alla domanda se ci siano armi italiane sulle navi israeliane che colpiscono il Libano, Tajani ha risposto: “Se sono armi vendute in passato, io questo non lo so. Ma noi non ne abbiamo più vendute”» aggiunge RAI News.

Ma la stessa RAI News aveva pubblicato un’inchiesta dettagliatissima ripresa quasi soltanto da Gospa News che lo ha smentito due mesi fa, ancor prima di questo commento odierno.

Il Portavoce Unifil: “Attacchi Deliberati. Restiamo in Libano”

Gli “attacchi deliberati” sui caschi blu di Unifil “sono anche una violazione del diritto internazionale”.

Lo ha detto il portavoce della forza di pace Onu nel Libano Meridionale, Andrea Tenenti, al sito di informazione delle Nazioni Unite UN News. Tenenti ha definito “estremamente preoccupante” la situazione nella regione, “con attacchi alle nostre truppe” e “dopo che le forze di difesa di Israele ci hanno chiesto di ritirarci”.

Il portavoce ha ribadito che “Unifil resta. Abbiamo preso la decisione perchè siamo nel Libano meridionale sotto mandato del Consiglio di Sicurezza, ed è quindi importante mantenere una presenza internazionale e che la bandiera dell’Onu resti nella regione”.

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Tenenti ha aggiunto che la presenza di Unifil nel Libano meridionale “è più cruciale che mai” alla luce delle crescenti tensioni. “È importante restare o per monitorare la situazione e riferire al Consiglio di Sicurezza” ha detto il portavoce di Unifil, ammettendo peraltro che “le capacità di monitoraggio in questo momento sono limitate a causa dei bombardamenti”.

Ovviamente non è certo Tenenti a decidere anche per il Governo Meloni che probabilmente sta cercando di salvare la faccia dopo aver vantato per un anno una posizione vergognosamente filo-sionista come il Presidente della Repoubblica Italiana Sergio Mattarella.

MASSONERIA & SIONISMO – 3. VERSO L’APOCALISSE DIABOLICA. Centinaia di Morti in Israele (previsione The Guardian). Migliaia in Italia e nell’UE per i Venti Nucleari

D’altronde la politica italiana di oggi è più che mai erede di quella triade che condiziona lo Stivale dallo Sbarco degli Alleati del luglio 1943 in poi: ovvero Servizi Segreti anglo-americani e Massoneria, che hanno favorito l’ascesa delle Lobby Sioniste.

leggi anche – Netanyahu chiede al capo dell’ONU di ritirare le forze di peacekeeping dal Libano

I veri responsabili dell’escalation iin Libano sono infatti gli USA di Biden-Harris che hanno legittimato l’invasione di terra e ora si sono impegnati a fornire a Tel Avive anche i sistemi missilistici americani THAAD di ultima generazione in vista di una rappresaglia contro l’Iran che sarebbe mortifera per il sostegno già espresso dalla Russia a Teheran…

Il terzo soggetto della triade potete facilmente intuirlo ma nel caso lo trovate nell’ultima inchiesta Massoneria e Sionismo – 3.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
direttore Gospa News
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FONTI PRINCIPALI

RAI NEWS – Israele: “Unifil fa scudo a Hezbollah”. Un drone dal Libano buca Iron Dome, quattro soldati morti

GOSPA NEWS – ZONE DI GUERRA – MEDIO ORIENTE

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