ALLARME SHOCK UE: “FATE SCORTA DI ACQUA E CIBO”. Inquietante Dossier sul Rischio Nucleare. Ma la NATO Esige più Armi (e Guerre)
Nell’immagine di copertina l’ex presidente finlandese Sauli Ninisno, autore dello scioccante Dossier UE, in un incontro ufficiale del 23 ottobre 2023 con la premier italiana Giorgia Meloni che è attiva sostenitrice della Lobby delle Armiin cui è intrigato il suo Ministro della Difesa Guido Crosetto
di Redazione Gospa News
In un sorprendente nuovo rapporto, l‘Unione Europea (UE) sta dicendo ai suoi cittadini di prepararsi a possibili disastri, tra cui un conflitto nucleare. Questo avvertimento proviene dall’ex presidente finlandese Sauli Niinisto e sottolinea la necessità che le persone abbiano scorte sufficienti per durare almeno tre giorni.
L’UE vuole che i suoi cittadini facciano scorta di beni di prima necessità che potrebbero aiutarli a sopravvivere in caso di crisi. Ciò include cibo, acqua e altri beni essenziali.
Il titolo del rapporto è agghiacciante: “Preparare l’Europa a un mondo più pericoloso”
Il 20 marzo, il Presidente della Commissione europea, insieme all’Alto rappresentante/Vicepresidente, ha chiesto al Consigliere speciale Sauli Niinistö, ex Presidente della Repubblica di Finlandia, di scrivere un rapporto su come migliorare la preparazione e la prontezza civile e di difesa dell’Europa entro ottobre 2024.
La Questione Militare simile al Rapporto Draghi su Nuovi Armamenti e Guerre
Questo rapporto ha lo scopo di valutare le complesse sfide che l’UE e i suoi Stati membri devono affrontare in un panorama geopolitico volatile e presentare raccomandazioni per migliorare la preparazione e la prontezza dell’UE01.
La questione militare è un tema che ricorre in modo financo ossessivo nel dossier proprio come nel programma geopolitico economico di sviluppo scritto dall’ex premier italiano Mario Draghi su richiesta della presidente Ursula Von Der Leyen.
Possono essere considerati i lavori preparatori alla Quinta riunione della Comunità politica europea che ha preso il via il 7 novembre a Budapest dove il premier ungherese Viktor Orban ha accolto i leader invitati, da Meloni e Zelensky al segreteraio della Nato, Mark Rutte.
Al vertice seguirà, oggi venerdì 8 novembre, un Consiglio europeo informale dal quale si attende un “Nuovo patto europeo per la competitività” sulla base dei rapporti redatti dagli ex premier italiani Enrico Letta e Mario Draghi. Al summit sono invitati 47 capi di Stato e di governo dei Ventisette e dei loro vicini, dalla Turchia, all’Ucraina, al Regno Unito, oltre ai vertici della Comunità Europea.
Ma in realtà, la motivazione economica, è solo uno specchietto per le allodole utile giustificare nuovi investimenti su armi e guerre…
“E’ chiaro che i membri dell’Alleanza devono mettere molto più del 2% del Pil” nella difesa. Servirà un dibattito per decidere se dovrà essere “un obiettivo generale”, o se apportare “percentuali diverse Paese per Paese, ma è assolutamente chiaro che non arriveremo ai nostri obiettivi con il 2%” del Pil dedicato alla spesa militare”.
Lo ha detto il segretario generale della NATO Mark Rutte arrivando alla riunione della Comunità Politica europea di Budapest.
Si tratta dell’ex premier olandese che finanziò il golpe del 2014 a Kievper la destituzione del presidente ucraino filo-russo, legittimamente eletto, Viktor Janukovyč orchestrato da paesi NATO e George Soros, da cui è deflagrato il conflitto in Ucraina.
“Quando si parla dell’obiettivo del 2% del Pil è un obiettivo giusto che noi stiamo cercando di raggiungere perché ci sarà un aumento costante delle spese per la difesa – ha commentato subito Antonio Tajani, Ministro degli Affari Esteri italiano – chiediamo però, e il nuovo commissario europeo alla Difesa ci ha dato ragione, di scorporare le spese della Difesa dal patto di stabilità. Se la difesa europea è una priorità allora dobbiamo scorporare queste spese”.
Le Industrie Belliche e i Think-Tank dei Rockefeller
Essi sono funzionali alla logica di un incremendo degli armamenti che, inevitabilmente, devono poi essere utilizzati come sta avvenendo in Ucraina al fine di garantire i lucrosi affari della Lobby delle Armi e dei governanti italiani e stranieri che hanno intessuto ciclopici conflitti d’interessi.
Proprio come Von Der Leyen, già Ministro della Difesa tedesco finito sotto inchiesta per consulenze d’oro, e il Ministro della Difesa italiano Guido Crosetto, oggetto di un’inchiesta per operazioni finanziarie sospette correlata a incassi milionari con l’industria bellica nazionale Leonardo spa, partner sempre più sgtretto della tedesca Rheinmetall che ha raddoppiato il suo fatturato grazie alla guerra in Ucraina e ai droni fabbricati dalla sua filiale RWM in Sardegna.
Nel rapporto l’ex presidente finlandese insiste sul ruolo dei think-tank notoriamente controllati da NATO, Rockefeller e George Soros che, grazie al finanziamento delle industrie delle armi, hanno preparato il rapporto CEPA con cui si è giustificata la militarizzaszione dell’Europa dell’Est, uno degli elementi scatenanti dell’Operazione Militare Speciale avviata dalla Russia in Ucraina.
Nel dossier si accenna anche alle gravi problematiche inerenti alle emergenze per cambiamenti climatici, ovviamente senza minimamente accennare ai pericolosissimi esperimenti di geoingegneria condotti dalla stazione americana HAARP dell’Alaska (spesso in partnership con l’US Air Force e il Penatgono) che nel 2024 ha più volte effettuato test di bombardamento elettromagnetico della ionosfera determinado le eccezionali aurore rosse ea cui sono seguiti tremendi nubifragi.
Come Preparare i Cittadini Europei alla Guerra
Le seguenti domande hanno guidato il lavoro sul rapporto:
- come migliorare l’identificazione del rischio, l’analisi anticipatoria, la previsione strategica e l’allerta precoce come
motore per un’azione coordinata; - come integrare la preparazione civile e militare in tutti i settori per superare un approccio a compartimenti stagni
e migliorare la resilienza dell’UE; - come garantire che le necessarie capacità civili e militari siano idonee allo scopo di prevenire, riprendersi e rispondere a crisi di diversa origine, assicurando al contempo che i meccanismi e le strutture di risposta siano ben coordinati (a livello UE e nazionale)
- come promuovere la cooperazione civile-militare nonché i partenariati pubblico-privati e sfruttare i partenariati internazionali per rafforzare la nostra preparazione;
- come migliorare la consapevolezza e la resilienza dei cittadini e delle società dell’UE.
L’analisi contenuta nel rapporto si basa e integra vari filoni di lavoro pertinenti già in corso, in particolare nel contesto della gestione orizzontale delle crisi, l’attuazione della Strategic Compass e altre strategie, iniziative e politiche UE pertinenti in tutti i settori, tra cui la protezione civile, l’industria della difesa, le minacce ibride, le infrastrutture critiche, la sicurezza informatica, la disinformazione, lo spazio, la mobilità militare, la sicurezza marittima, la sicurezza sanitaria e alimentare, la sicurezza economica, ecc.
Si basa su consultazioni con le parti interessate nelle istituzioni e negli organi dell’UE, negli Stati membri, nelle organizzazioni internazionali pertinenti, nei rappresentanti del settore privato e negli esperti di think tank e del mondo accademico.
La relazione intende informare, tra l’altro, le azioni future che saranno proposte dall’Alto rappresentante e dalla Commissione alla luce degli orientamenti politici per la prossima Commissione (2024-2029), come presentati dalla Presidente von der Leyen, e delle sue lettere di missione ai Commissari entranti e all’Alto rappresentante. Viene inoltre offerta come una valutazione analitica indipendente che può fornire ispirazione ai decisori in tutte le istituzioni dell’UE e nelle capitali degli Stati membri.
L’ambiente di sicurezza dell’Unione europea ha preso per molti versi una piega negativa negli ultimi anni
Rapporto di Sauli Niinistö, ex Presidente della Repubblica di Finlandia,
Il mondo è più pericoloso e soggetto a crisi. La continuazione della pace non può essere data per scontata e la sicurezza non può essere vista come un dato di fatto, come dimostra il crescente danno causato dal cambiamento climatico. Dobbiamo essere meglio preparati, non solo per sopravvivere, ma anche per prosperare in questa nuova realtà. Ciò richiede una revisione del modo in cui noi europei vediamo il ruolo dell’Unione nel mantenere tutti noi al sicuro.
L’obiettivo dell’integrazione europea dopo la seconda guerra mondiale era quello di creare una pace duratura tra i suoi membri. Si è visto che solo la pace e la sicurezza rendono possibile lo sviluppo e il benessere delle persone. Ciò ha creato un nuovo spirito europeo e una nuova idea di cooperazione che ha fatto grandi passi avanti. Questo è un grande risultato dei paesi e della comunità che formano l’UE odierna.
Nonostante tutte le guerre, i conflitti e i disastri che hanno avuto luogo nel vicinato dell’UE e oltre, l’UE e i suoi Stati membri sono stati al sicuro da minacce esistenziali immediate sin dalla fine della Guerra Fredda.
Durante i primi decenni dopo la Guerra Fredda, è diventato facile pensare che la sicurezza non fosse qualcosa di molto presente nella nostra vita quotidiana. Eppure, in realtà, abbiamo bisogno di sicurezza per tutto.
Ciò vale allo stesso modo per gli individui, le comunità, gli Stati e l’intera Unione Europea. Non possiamo vedere e sentire la sicurezza quando la abbiamo, il che rende la sua perdita ancora più drammatica e dolorosa.
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EU Warns Citizens To Stockpile Supplies for Possible Nuclear Disaster