di Carlo Domenico Cristofori
A Gaza 45.317 morti, tra cui 14.500 bambini. 58 in 24 ore
Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF) ha segnalato che circa 14.500 bambini palestinesi hanno perso la vita da quando il regime israeliano ha lanciato la sua guerra genocida sulla Striscia di Gaza.
Anche le donne palestinesi sono state profondamente colpite, insieme ai bambini, subendo il peso delle atrocità in corso, ha affermato l’agenzia delle Nazioni Unite, secondo il quotidiano libanese Al-Manar.
L’UNICEF ha sottolineato che in un solo mese, 160 bambini palestinesi sono stati uccisi a Gaza. Guerra di Gaza genocidio Inoltre, Al-Araby Al-Jadeed ha riferito che le donne a Gaza stanno soffrendo condizioni estremamente difficili a causa della mancanza di beni di prima necessità. Il rapporto afferma che la politica israeliana di evacuazione forzata ha portato allo sfollamento di due milioni di palestinesi a Gaza, la maggior parte dei quali è costituita da donne e bambini.
È salito ad almeno 45.317 morti e 107.713 feriti nella Striscia di Gaza il bilancio delle vittime palestinesi dall’inizio della guerra il 7 ottobre del 2023. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza, precisando che il bilancio delle ultime 24 ore, nell’antivigilia di Natale, è di 58 morti e 86 feriti.
Secondo il ministero, molte vittime sono ancora sotto le macerie e sulle strade e le ambulanze e gli equipaggi della Protezione civile non sono in grado di raggiungerle.
Israele attacca i campi profughi in Cisgiordania, raid e scontri a terra
Le forze israeliane hanno fatto irruzione nei campi occupati della Cisgiordania. Lo riporta Al Jazeera secondo cui l’esercito di Netanyau ha schierato cecchini nel campo profughi di Tulkarem e si sta scontrando con combattenti palestinesi nel campo profughi di al-Ein. Sono segnalati raid israeliani in altre parti del territorio occupato, tra cui la città di Azzun, a est di Qalqilya, e la città di Hizma, a nord della Gerusalemme est occupata.
Le forze israeliane continuano i loro attacchi martellanti contro l’ospedale Kamal Adwan, a malapena funzionante, nel nord di Gaza, facendo esplodere veicoli telecomandati e ferendo almeno 20 pazienti e personale medico. Lo riporta Aljazeera.
Almeno 8 palestinesi hanno perso la vita in un raid notturno israeliano contro una ex scuola adibita a rifugio per gli sfollati nel quartiere Daraj, nella parte nord di Gaza City. Lo scrive l’emittente qatarina Al Jazeera citandoproprie fonti giornalistiche sul posto.
Il parlamento monocamerale israeliano (Knesset) ha approvato l’estensione dello stato d’emergenza del Paese fino al 16 dicembre 2025, in conformità con le raccomandazioni del gabinetto di sicurezza. Lo riportano i media locali.
La denuncia del Pontefice: “Crudeltà a Gaza”. ONU “E’ genocidio”
“Con dolore penso a Gaza, a tanta crudeltà, ai bambini mitragliati, ai bombardamenti di scuole e ospedali. Quanta crudeltà” ha poi ribadito il Pontefice, tornando sulle parole pronunciate ieri nel saluto alla Curia romana.
Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme è entrato a Gaza e “ha presieduto la Santa Messa presso la chiesa della Sacra Famiglia nell’ambito della sua visita di solidarietà in vista delle gioiose celebrazioni natalizie”. Lo scrive su X il Patriarcato Latino di Gerusalemme.
“Non vi abbandoneremo mai”: così il Patriarca di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, si rivolge ai fedeli di Gaza nella chiesa della Sacra Famiglia. La voce del cardinale, nell’omelia della messa, è costantemente sovrastata dal rumore in sottofondo dei droni. “Non abbiate paura”, ripete più volte Pizzaballa, e “preservate il vostro cuore”, “insieme ricordiamo che Gesù è qui con voi”.
Il Commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA), Philippe Lazzarini, ha confermato ieri, domenica, che tutte le regole della guerra vengono violate nella Striscia di Gaza, che è stato sottoposto a un genocidio israeliano in corso da più di 14 mesi.
In un post sulla piattaforma “X”, Lazzarini ha detto: “Tutte le guerre hanno delle regole, ma tutte queste regole sono state violate a Gaza. Gli attacchi alle scuole e agli ospedali sono diventati comuni, e il mondo non dovrebbe abituarsi a ciò
Genocidio Peggiore di Auschwitz in quanto legittimato da Italia e altre Democrazie Occidentali
Il ministro della Difesa Guido Crosetto, a Tel Aviv per una visita ufficiale, ha incontrato il collega israeliano Israel Katz. Un importante incontro durante il quale è stato riaffermato l’impegno dell’Italia per favorire la stabilità in Medio Oriente, sottolineando l’importanza del rispetto del cessate il fuoco in Libano.
“Unifil svolge un ruolo fondamentale per la pace ma deve essere messa nelle condizioni di operare efficacemente” ha detto Crosetto, aggiungendo come sia stata “ribadita l’importanza del processo di pace nella Striscia di Gaza e condivisa la preoccupazione per la situazione in Siria, che potrebbe destabilizzare intera regione. Rinnovata vicinanza a familiari e ostaggi, dei quali auspichiamo una rapida liberazione”.
Da circa un anno politici e governanti italiani, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla premier Giorgia Meloni, vomitano ipocrisia condannando le stragi di civili compiute dal regime sionista di Benjamin Netanyahu ma continuando a sostenere ogni diritto di Israele a difendersi, anche con fornitura di armi italiane, di fatto legittimando un genocidio.
Ciò è avvenuto in perfetta sintonia con gli USA che hanno continuato a fornire missili a Israele destinati a colpire campi profughi, ospedali e scuole come denunciato più volte dall’Autorità Nazionale Palestinese e dall’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA), di cui Israele ha chiesto l’espulsione prima di bombardarne la sede a Gaza.
Ecco perché quanto sta accadendo a Gaza è peggio di quanto accaduto nel campo di concentramento di Auschwitz in quanto il nazista Adolf Hitler, peraltro idolo di Netanyahu, non cercò mai di giustificare o celare la pulizia etnica come invece sta cercando di fare il suo erede nazi-sionista in Terra Santa (non solo in Palestina ma anche in Libano e Siria).
L’Esercito Israeliano, infatti, costringe i palestinesi a rifugiarsi nei campi profughi e poi bombarda queste precarie strutture paragonabili a lager col solito mantra che deve dare la caccia ai terroristi.
La Norvegia chiede alla FIFA di indagare sulle Violazioni di Israele
La Norvegia si è aggiunta agli altri paesi europei che hanno condannato il genocidio (tra cui Spagna e Irlanda del Nord) portando al mandato d’arresto nei confronti di Netanyahu emesso dalla Corte Penale Internazionale.
La Palestinian Football Association (PFA) ha accolto martedì la dichiarazione di Lise Klaveness, Presidente della Norwegian Football Federation, che ha chiesto alla FIFA di indagare sulle violazioni di “Israele” prima della partita di qualificazione alla Coppa del Mondo tra Norvegia e “Israele”.
Klaveness ha sottolineato che la partecipazione della Norvegia alle partite contro “Israele” trascende il regno sportivo, esprimendo profonda preoccupazione per i continui attacchi contro civili innocenti a Gaza.
In risposta, la PFA ha elogiato la posizione di principio della Norvegia, affermando che riflette un sentimento globale più ampio che chiede giustizia e responsabilità per le azioni di “Israele”. L’associazione ha sottolineato che la FIFA e la comunità calcistica internazionale non possono rimanere in silenzio mentre persistono gravi violazioni dei diritti umani.
Norway seeks to expel Israel GENOCIDE regime from FIFA World Cup competition
La PFA ha sottolineato il sistematico attacco agli sport palestinesi da parte delle forze israeliane, evidenziando gli attacchi agli atleti e la distruzione di infrastrutture sportive vitali.
La Federazione calcistica norvegese ha preso una posizione decisa rifiutandosi di affrontare Israele nelle qualificazioni per la Coppa del Mondo 2026. Citando la guerra in corso a Gaza e quello che definisce “genocidio israeliano” dal 7 ottobre 2023, la federazione ha condannato le azioni di Israele contro i civili palestinesi.
Hamas complice di Israele per distruggere la Palestina
Lunedì la Reuters ha riferito che le lacune tra “Israele” e Hamas su un potenziale cessate il fuoco a Gaza si sono ridotte, sebbene questioni significative restino irrisolte. Gli sforzi dei mediatori di Egitto, Qatar e Stati Uniti per mediare una tregua hanno guadagnato terreno nelle ultime settimane, ma non sono state annunciate grandi novità.
Un funzionario palestinese coinvolto nelle discussioni ha rivelato che, nonostante alcuni punti controversi siano stati affrontati, persistono dei disaccordi sulla lista dei prigionieri palestinesi che devono essere liberati da “Israele” e sul futuro posizionamento delle truppe israeliane all’interno di Gaza.
Il ministro della diaspora israeliana Amichai Chikli ha fatto eco a queste preoccupazioni, affermando che le due parti sono più vicine a un accordo di quanto non lo siano state negli ultimi mesi, ma ha menzionato che le questioni irrisolte potrebbero determinare il successo o la longevità di qualsiasi tregua. La motivazione è semplice e l’abbiamo spiegata più volte.
L’organizzazione terroristica Hamas, finanziata dagli USA e pilotata dal MOSSAD israeliano, è il movente che sta consentendo a Israele di compiere il depopolamento della Striscia di Gaza pianificato molti mesi prima degli attentati del 7 ottobre 2023.
Tra gli obiettivi sionisti c’è anche il completo controllo dei giacimenti marini di gas Marine Gaza, in cui è stata coinvolta anche l’Italia.
Ecco perchè da ormai 14 mesi le due paerti continuano a non raggiungere una tregua (rimasta in essere solo per due settimane). Gli interessi di Netanyahu sotto il profilo geopolitico, militare ed economico sono ben più rilevanti della vita degli ostaggi.
Carlo Domenico Cristofori
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