Dal Governo Meloni Finanziamento Shock al Gender di Stato. Carriera Alias: diffida a una Scuola Novarese
di Piero Angelo De Ruvo
All’interno della legge di bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027, approvato da alcune settimane, è stato inserito e approvato un emendamento che stanzia MEZZO MILIONE DI EURO per corsi di educazione “sessuo-affettiva” nelle classi dei nostri figli e nipoti. È l’allarme lanciato in un suo comunicato Pro Vita & Famiglia.
Ne abbiamo parlato in una intervista con Francesca Romana Poleggi, insegna di diritto ed economia nella scuola secondaria da più di trent’anni, e nel 2012 ha fondato l’associazione Pro Vita & Famiglia insieme a Toni Brandi, l’attuale presidente. Attualmente Romana Poleggi dirige la rivista mensile Notizie Pro Vita & Famiglia ed è membro del Consiglio Direttivo.
La Legge di Bilancio è un documento fondamentale che definisce il piano finanziario dello Stato per l’anno in corso. È un momento critico per l’economia e per gli interessi dei cittadini. Tuttavia, questa finanziaria non ha esitato a sorprenderci con un emendamento fuori luogo e che potrebbe comunque avere un impatto significativo sulla società, stanziando ben 500mila euro per le scuole che intenderanno avvalersene per finanziare corsi di educazione “sessuo-affettiva”, un tipo di indottrinamento che mira a promuovere la consapevolezza e l’accettazione delle proprie identità sessuali e affettive.
Di fatto, le associazioni LGBTQ+ hanno esultato per questo stanziamento, entrando nelle nostre scuole dalla finestra, visto che tempo addietro, non erano riuscite ad entrare dal portone principale per via di una risoluzione firmata da tutta la maggioranza in commissione cultura della camera che mette al bando nelle scuole argomenti LGBTQIA+
L’emendamento, di cui il primo firmatario è il deputato Riccardo Magi, segretario di + Europa, lo schieramento guidato dall’esponente radicale Emma Bonino. Questo partito politico che in parlamento costa di una striminzita pattuglia di parlamentari (appena 6) è nota per il pubblico appoggio morale e finanziario ricevuto dal miliardario Geroge Soros che attraverso le sue fondazioni finanzia le centinaia di cliniche che praticano aborti e forniscono anche percorsi di terapia ormonale su richiesta, oltre a finanziare organizzazioni ed associazioni per la causa pro transizioni minorili.
Nel frattempo, ogni tipo di intervento strutturale a favore delle famiglie resta inesorabilmente vuoto, la legge di bilancio contiene al suo interno provvedimenti caritatevoli erogati alle famiglie, solo piccole briciole al fine di tener buono il suo elettorato.
Le associazioni LGBTQ+ arrivano tra i banchi di scuola
Secondo i proponenti dell’emendamento, l’obiettivo è quello di promuovere la sensibilizzazione e la consapevolezza sui diritti LGBTQ+ attraverso i giovani, l’idea è che gli studenti abbiano l’opportunità di imparare a conoscere e accettare le proprie identità, ma anche quelle delle persone intorno a loro.
Per quanto nobile possa sembrare la natura dell’emendamento, dietro all’educazione “sessuo-affettiva” si nasconde una vera e propria forma di indottrinamento che avrebbe un impatto rilevante e velenoso sulla crescita dei nostri figli. Infatti, questi corsi veicolano messaggi notevolmente fuorvianti, che parte dalla identità sessuale fluida alla normalizzazione dell’utero in affitto, passando per l’indottrinamento gender dei bambini da parte di pseudo insegnanti trans-femministi e dei movimenti LGBTQIA+.
Infine, in fase di crescita, per confondere ancor più i bambini in tenera età sull’identità sessuale, verrebbero istruiti all’idea che “si può nascere in un corpo sbagliato”, legittimando ormoni e interventi chirurgici anche in giovane età senza possibilità di tornare indietro.
Una Svista, giochi di prestigio o di potere, oppure …..
Ma come è stato possibile che un emendamento della Legge di Bilancio preveda il finanziamento di corsi su questo tema, con un Governo Meloni che a più riprese ha sempre messo tra le sue priorità la tutela della famiglia?
L’ipotesi più accreditata è che ci sia stato un compromesso tra la maggioranza di centrodestra e l’opposizione, un “Do ut des” che impone ideologie radicali calpestando il diritto dei genitori a educare i propri figli secondo i propri valori. Ma si sa, la politica è fatta anche di compromessi, aberrante quando si danneggiano i più piccoli.
Eppure, non è lontano quel settembre 2024, quando la commissione Cultura, Scienza e Istruzione ha approvato una risoluzione presentata dalla Lega, (primo firmatario il deputato Rossano Sasso) firmata da tutta la maggioranza, che si oppone alla propaganda gender nelle scuole, ma guarda caso è bastato il via libera di Federico Freni, sottosegretario leghista all’Economia e Finanza, per trovare la copertura economica.
E così l’emendamento, celato nel nugolo delle decine di altri approvati è passato indisturbato.
“Diciamo anche, perché va detta la verità tutta intera, -sottolinea la Prof.ssa Poleggi, – che hanno tentato con un ordine del giorno, vista la topica che hanno preso, una maggioranza che si è sempre detta contraria al gender, hanno cercato con un ordine del giorno di specificare che questi soldi devono essere impiegati per insegnare ai giovani quello che seve sulla fertilità e soprattutto per prevenire l’infertilità e favorire le nascite. È una toppa neanche tanto efficace”.
Afferma Francesca Romana Poleggi. “già adesso, senza bisogno di quella norma le scuole nostre sono piene di progetti molto discutibili che con la scusa dell’educazione sessuale, in realtà veicolano tutt’altro”. Conclude.
Propaganda gender nelle scuole
La propaganda gender nelle scuole segue uno schema ben preciso che parte proprio dai corsi sull’affettività e sull’educazione sessuale, “perché è così grave l’introduzione di corsi di educazioni sessuale nella scuola? – chiede la Professoressa, – purtroppo da decenni viviamo in un contesto globale in cui questa ideologia punta alla distruzione dell’uomo, ossia il nichilismo”.
“Un’ideologia veicolata a livello globale dalle grandi agenzie internazionali a cominciare dall’organizzazione per le Nazioni Unite. I progetti di educazioni sessuale vengono presentati da enti autorevoli, per esempio le agenzie dell’ONU, UNICEF, UNESCO, Save the Children, Amnesty international, nomi che sono sicuramente dotati nella opinione pubblica di una notevole autorevolezza. Da questi organi si promana quella che è l’educazione sessuale globale. Da decenni stanno cercando di entrare nelle scuole, perché bisogna incominciare a manipolare i bambini da piccoli”.
Introducendo un altro concetto molto pericoloso che sta prendendo piede nelle scuole. “la carriera ALIAS”.
Affrontando nello specifico, il concetto della carriera alias, la dott.ssa Poleggi puntualizza “l’educazione sessuale così come l’abbiamo spegnata, porta subito presso di sé il fatto che tutti i generi vanno bene e che il sesso è una cosa optional, non è vero che si nasce maschio o femmina, un bambino può decidere di essere maschio o femmina oppure altro, in questo modo il bambino può iniziare un percorso di transizione. Il primo passo, che poi finisce in un’operazione di castrazione, di mutilazione, ecc., è la transizione sociale, ossia far scrivere nei documenti interni ad una ente, pubblico o privato, un nome diverso da quello di battesimo, questo è la rovina del ragazzino perché le statistiche dimostrano che quando si comincia la transizione sociale quasi sempre ci si arriva alla transizione ormonale, prendendo bloccanti della pubertà oppure ormoni dell’altro sesso e molto spesso si finisce con la mutilazione del corpo”.
Conclude con voce turbata dal dispiacere la Dott.ssa Poleggi.
L’INTERVISTA VIDEO ALLA PROTAVOCE DI PRO VITA & FAMIGLIA
Ma quello che lascia davvero senza ossigeno è nel constatare che ci sono associazioni per i diritti dei pedofili che si uniscono ai movimenti LGBTQ, e chiedono la depenalizzazione del sesso con i bambini, se questi ultimi prestano il consenso. Queste associazioni si avvalgono della base giuridica data dal riconoscimento della capacità dei minori di decidere la propria identità sessuale e dare il consenso alla transazione di genere.
“in Germania esiste anche un partito politico che si candida alle elezioni che promuove la pedofilia, è una storia vecchia quella dei pedofili che cercano di essere sdoganati” sottolinea Francesca Poleggi, evidenziando che “questa educazione sessuale fatta in questo modo nelle scuole, aprire i bambini a delle cose che neanche loro immaginano, ma senza la richiesta del ragazzino, quando non è una sua esigenza sapere certe cose, ed andare ad aprire il mondo su rapporti anali, orali ed altro, si crea uno scompenso psicologico nel ragazzino”.
Carriera Alias nelle scuole, una delle ultime diffide del 2024 inviata ad un Istituto Superiore della provincia di Novara.
La carriera Alias è un regolamento illegale, che viola l’art 97 della costituzione e numerosi articoli del Codice civile e del Codice Penale,
(vedi link 1) oltre ai vari decreti del Presidente della Repubblica, ordinanze e pronunce della Suprema Corte di Cassazione, sono riportate in una delle ultime diffide inviate dai legali dell’associazione “Pro Vita & Famiglia” ad un istituto superiore della provincia di Novara.
La carriera Alias sostiene l’associazione Pro Vita & Famiglia, consiste nello smantellare il comportamento o ruolo tipicamente maschile o femminile, insinuando che si tratterebbe sempre di arbitrarie imposizioni culturali.
Uno studente o una studentessa verrebbero iscritti nei registri di classe, non in base al loro sesso biologico (maschile o femminile) ma alla loro presunta “identità di genere” auto percepita, in base a come si “sentono”: maschi, femmine o una delle infinite identità di genere (almeno 56 riconosciute: per es. pangender, asessuale, agender, etc). La prevalenza dell’“identità di genere” sul sesso biologico, è il primo passo per la conseguente normalizzazione della transessualità e del transgenderismo e della sessualizzazione prematura dei bambini.
L’EUROPA capofila nell’annientare le identità dei nostri studenti.
Nell’ambito del programma Erasmus Plus, per il 2025 l’UE ha previsto lo stanziamento di 5 miliardi di euro per promuovere cooperazione e mobilità, come si evince dal sito ufficiale (vedi link 2). A questi si aggiungono i 2,5 milioni di euro spesi lo scorso anno per 21 progetti LGBTQ rivolti a minori, tra cui il progetto “Drag Tivism jr”, una scuola estiva per minori tra i 14 e 17 anni al fine di formare Drag queen e e attivisti LGBTQ per insegnare agli adolescenti a truccarsi, travestirsi e a esibirsi in spettacoli drag sessualmente espliciti e provocanti, una vera e propria officina di indottrinamento queer e genderfluid dove viene effettuato il lavaggio del cervello ai minorenni.
La pornografia minorile viene presentata come arte.
La sessualizzazione precoce e la fluidità di genere viene presentata come arte, ma è solo pornografia minorile.
Come si può leggere sul programma online, gli ideatori del progetto sostengono che, sviluppando una personalità drag e imparando le abilità drag, «i giovani saranno in grado di trasferire le competenze che hanno acquisito nella loro vita quotidiana» e saranno in grado di «trovare un impiego futuro», ovvero propongono a minorenni la prospettiva di una futura carriera lavorativa come Drag. maschi travestiti in maniera esagerata con abiti femminili, che nelle loro performance utilizzano elementi di “spettacolo” che includono tratti altamente sessualizzati, esagerati e provocatori, che non sono affatto adatti a giovani minorenni.
Piero Angelo De Ruvo
Sottufficiale dell’Esercito Italiano in Congedo.. Ex sindacalista militare
Membro del direttivo dell’associazione Constitutio Italia
Ogni link a precedenti articoli di Gospa News è stato aggiunto a posteriori dalla Redazione
APPROFONDIMENTI SUL TEMA
TUTTI GLI ARTICOLI DI PIERO ANGELO DE RUVO
FONTI PRINCIPALI
GOSPA NEWS – DOSSIER GENDER – PEDOFILIA
Link n 1
Art. 97 della Costituzione,
Art. 89 del decreto del Presidente della Repubblica n 396 del 3 novembre del 2000
Art. 6 del c.c
Ordinanza ministeriale del 2 agosto del 1993 n 236
art. 479 del cp falso ideologico quando viene fatto da un pubblico ufficiale
Art. 494 del Codice penale
Art. 110 del cp concorso di persona nel medesimo reato.
Art. 414 del cp istigazione a commettere uno o più reati.
“la suprema corte di cassazione” con un’ordinanza del 17 /02/2020 n 3877
Link n 2
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