NETANYAHU RINVIA ACCORDO CON HAMAS PER PROSEGUIRE IL GENOCIDIO. 73 Morti a Gaza dopo Intesa su Ostaggi. 302mila Bambini uccisi in 9 mesi (video)
Nell’immagine di copertina il premier israeliano Benjamin Netanyahu, non troppo sorridente dopo l’asportazione della prostata per un tumore benigno, e i bambini innocenti di Gaza che giocano sorridenti nel profondo del cuore nonostante la mutilazione delle gambe (video sotto)
Dall’inizio del conflitto a Gaza il 7 ottobre, in media più di 10 bambini al giorno, hanno perso un arto. Inoltre, a causa della paralisi del sistema sanitario causata dal conflitto, molte delle amputazioni sono state eseguite senza alcuna anestesia. Lo denunciava Save the Children nel gennaio 2024, poi si è perso il conto persino di quelli uccisi…
di Carlo Domenico Cristofori
Abbiamo atteso ore prima di pubblicare l’entusiastica notizia dell’accordo raggiunto per un cessate il fuoco a Gaza e la liberazione graduale degli ostaggi israeliani da parte dell’organizzazione terroristica Hamas perché ci aspettavamo la sopresa dell’ultimo minuto che consentisse al ricercato internazionale Benjamin Netanyahu, alla guida del regime sionista di Tel Aviv, di trovare una scusa per continuare il genocidio.
L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu denuncia quella che ha definito una “crisi dell’ultimo minuto”, accusando Hamas di avere rinnegato parti dell’accordo nel tentativo di “estorcere concessioni dell’ultimo minuto”.
“Il Gabinetto israeliano non si riunirà” per approvare l’accordo su cessate il fuoco a Gaza e rilascio degli ostaggi “finché i mediatori non comunicheranno a Israele che Hamas ha accettato tutti gli elementi dell’accordo”, ha dichiarato l’ufficio di Netanyahu. La riunione del Gabinetto israeliano per l’ok all’accordo era inizialmente attesa per stamattina alle 11 ora locale, le 10 in Italia.
Famiglie degli ostaggi, “solo Netanyahu responsabile se l’accordo crolla”
Le famiglie degli ostaggi del Forum Haim, facendo riferimento all’annuncio dell’ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu secondo cui “Hamas ritratta le sue intese”, hanno affermato che “né Hamas né Ben Gvir, ma Benyamin Netanyahu, sarà responsabile di qualsiasi ulteriore ostacolo al ritorno degli ostaggi”.
Families of Israeli Hostages threaten Legal Action against Netanyahu over blocked Gaza deal
Secondo le famiglie, “l’accordo deve essere avviato immediatamente in tutte le sue fasi”. Molte di loro hanno già presentato formali denunce contro il governo che si aggiungono a quelle dei superstiti degli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 in cui si è contestato all’Israel Defense Forces e all’Intelligence di aver ignorati gli allarmi sull’imminente azione terrroristica.
In tale contesto non va scordato che molti esperti di intelligence americani hanno accusato Hamas di essere pilotata dal comntrospionaggio israeliano del Mossad per agevolare il piano di pulizia etnica e depopolamento della Striscia di Gaza programmato da Israele…
“Hamas non sta facendo marcia indietro sulle intese raggiunte per una tregua a Gaza”. A dirlo è Izzat el-Risheq, alto funzionario di Hamas, che nega con il Times of Israel le accuse secondo cui il gruppo terroristico avrebbe rinnegato alcuni dettagli dell’accordo sugli ostaggi.
Anche qualora l’intesa fosse confermata si dovrà vedere se reggerà. Visto che in Libano Israele ha violato il cessato il fuoco centinaia di volte.e ha nuovamente rimandato il ritiro dai territori libanesi meridionali…
Analogamente le IDF non lasceranno il corridoio Filadelfia durante la prima fase dell’accordo. Lo dice l’ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu in una nota.
“Contrariamente a resoconti fuorvianti, Israele non si ritirerà dal corridoio di Filadelfia. Israele rimarrà nella Fase A del corridoio per l’intero periodo di 42 giorni”, si legge nella dichiarazione.
The Lancet: Numeri Reali del Disumano Genocidio Sionista
Almeno 73 persone sono rimaste uccise negli attacchi israeliani a Gaza dopo l’annuncio dell’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Lo rende noto la Protezione Civile di Gaza.
Il numero reale di persone morte direttamente a causa della guerra a Gaza è circa il 41% più alto rispetto alle cifre ufficiali riportate dal ministero della Salute palestinese, secondo uno studio pubblicato su Lancet.
Il ministero della Salute ha riferito che 37.877 persone sono morte durante i primi nove mesi di operazioni aeree e terrestri di Israele a Gaza, ma la cifra reale è più vicina a 64.260, hanno stimato i ricercatori dopo aver analizzato diversi set di dati sovrapposti.
Il totale stimato significherebbe che quasi il 3% della popolazione di Gaza è stata uccisa tra ottobre 2023 e giugno 2024.
“L’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha già condannato l’elevato numero di civili uccisi nella guerra a Gaza e le nostre scoperte suggeriscono che il bilancio delle vittime di lesioni traumatiche è sottostimato di circa il 41%”, ha affermato Zeina Jamaluddine, epidemiologa presso la London School of Hygiene and Tropical Medicine, scrive BMJ.
Il sito cristiano americano Countercourrents.org ha fatto un’analisi dello studio ancor più nel dettaglio:
Il 9 gennaio 2025 gli epidemiologi hanno pubblicato un articolo sulla principale rivista medica The Lancet in cui hanno stimato 64.260 decessi a Gaza per lesioni traumatiche nei 9 mesi dal 7 ottobre 2023, ma applicando una stima esperta di 4 decessi indiretti per 1 decesso diretto (Rashid et al, The Lancet, 10 luglio 2024) si indicano 4 x 64.260 = 257.040 ulteriori decessi per privazioni imposte e un totale di 321.300 decessi a Gaza per violenza e privazioni nei primi 9 mesi.
La stima di 64.260 decessi violenti a Gaza nei primi 9 mesi del Lancet (9 gennaio 2025) corrisponde a 64.260 x 12/9 = 85.680 decessi violenti nel primo anno del massacro di Gaza. Tuttavia, come attentamente stimato di seguito, ciò indica 5 x 85.680 = 429.300 morti per violenza e privazioni imposte nel primo anno del massacro di Gaza, tra cui la morte di 302.743 bambini, 39.668 donne e 86.891 uomini.
I numeri sono controversi ma confermano sostanzialmente l’enorme portata di un genocidio avallato dai paesi NATO tra cui gli USA e l’Italia che pur piangendo ipocritamente i morti civili hanno sempre legittimato e armato il governo di Benjamin Netanyahu nel perpetrare l’olocausto arabo.
Gli Arabi festeggiano la Tregua, Israele si Divide
Per comprendere chi sta dalla parte giusta della storia e chi sarà destinato a essere ricordato come l’Hitler del Terzo Millennio basta analizzare pochissimi fatti successivi all’acordo per un cessate al fuoco e la graduale liberazione degli ostaggi raggiunto tra i rappresentanti di Israele e Hamas in Qatar con la mediazione di USA ed Egitto.
In Palestina come in Iran si è scei in piazza per festeggiare il tanto atteso accordo sulla tregua di 42 giorni e il rilascio di 33 ostaggi. Lo stesso hanno fatto molti israeliani che da mesi protestano in solidarietà con i familiari dei rapiti per l’inerzia del governo israeliano nelle trattative sul rilascio.
Invece, il partito di estrema destra Sionismo religioso si riunirà questa mattina per valutare se dimettersi dal governo israeliano dopo l’accordo di tregua raggiunto con Hamas. Lo riporta il Times of Israel.
Il leader di Sionismo religioso, Bezalel Smotrich, ha definito l’accordo ”cattivo e pericoloso”. Citando una fonte anonima ben informata, Ynet riferisce che Smotrich teme che l’accordo possa danneggiare la sua reputazione tra i suoi elettori se rimanesse nella coalizione di governo.
I Punti principali dell’Intesa Israele-Hamas
Se l’intesa sarà confermata nonostante i dubbi delle ultime ore si svilupperà in tre fasi e prevede una tregua di sei settimane a partire da domenica 19 gennaio, accompagnata dall’apertura di negoziati per la cessazione totale della guerra.
Nell’arco di sei settimane, 33 dei quasi 100 ostaggi saranno ricongiunti ai loro cari dopo mesi di prigionia senza contatti con il mondo esterno, anche se non è chiaro se siano tutti vivi. Gli Israeliani rilascerebbero in cambio 1000 detenuti palestinesi.
Nel frattempo le truppe israeliane dovrebbero ritirarsi gradualmente da Gaza e lasciare libero accesso all’ONU per permettere l’assistenza umanitaria della popolazione.
Non è ancora chiaro quando e quanti palestinesi sfollati saranno in grado di tornare a ciò che resta delle loro case e se l’accordo porterà alla fine completa della guerra e al ritiro completo delle truppe israeliane da Gaza – richieste chiave di Hamas per il rilascio dei prigionieri rimanenti.
https://www.gospanews.net/2023/10/11/attacco-hamas-permesso-da-false-flag-israele-ex-agente-cia-sospetta-la-trappola-di-bibi-e-mossad-per-radere-al-suolo-gaza/