ISRAELE APPROVA TREGUA CON HAMAS DOPO TREMENDO GENOCIDIO. The Lancet: 302mila Bambini Morti in 9 mesi (video)

ISRAELE APPROVA TREGUA CON HAMAS DOPO TREMENDO GENOCIDIO. The Lancet: 302mila Bambini Morti in 9 mesi (video)

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Nell’immagine di copertina il premier israeliano Benjamin Netanyahu, non troppo sorridente dopo l’asportazione della prostata per un tumore benigno, e i bambini innocenti di Gaza che giocano sorridenti nel profondo del cuore nonostante la mutilazione delle gambe (video sotto)

 

Dall’inizio del conflitto a Gaza il 7 ottobre, in media più di 10 bambini al giorno, hanno perso un arto. Inoltre, a causa della paralisi del sistema sanitario causata dal conflitto, molte delle amputazioni sono state eseguite senza alcuna anestesia. Lo denunciava Save the Children nel gennaio 2024, poi si è perso il conto persino di quelli uccisi… 


ENGLISH VERSION con Ultimi Aggiornamenti

di Carlo Domenico Cristofori

AGGIORNAMENTO DEL 18 GENNAIO 2025 – 4 AM – CET

I ministri del governo votano a favore dell’approvazione dell’accordo di cessate il fuoco con ostaggi con Hamas

Il governo israeliano al completo ha votato sabato mattina a favore dell’approvazione dell’accordo di cessate il fuoco con ostaggi con Hamas, dopo che il gabinetto di sicurezza ha dato la sua benedizione all’accordo venerdì.

L’ufficio del primo ministro ha rilasciato una breve dichiarazione dopo l’1 di notte confermando che il governo ha approvato l’accordo dopo una riunione durata più di sette ore, per la quale i media ebraici hanno riferito che 24 ministri hanno votato a favore e otto contrari.

La dichiarazione ha aggiunto che l’accordo entrerà in vigore domenica, quando i primi tre ostaggi israeliani saranno liberati. Trentatré ostaggi saranno liberati nella prima fase di 42 giorni dell’accordo.

ISRAEL KILLS at least 10 Palestinians just a few hours after GAZA CEASEFIRE took effect

Il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir è stato raggiunto dai membri del gabinetto del suo partito ultranazionalista Otzma Yehudit, Yitzhak Wasserlauf e Amichai Eliyahu, nel votare contro l’accordo, a cui si sono opposti anche il ministro delle finanze Bezalel Smotrich e il suo partito di estrema destra Religious Zionism, Orit Strock e Ofer Sofer.

Otzma Yehudit ha minacciato di abbandonare la coalizione per l’accordo, mentre Religious Zionism apparentemente rimarrà nel governo nonostante si sia opposto all’accordo dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu avrebbe raggiunto un’intesa con Smotrich per mantenere la sua fazione nel gregge.

Ma questo non cancella la memoria di un tremendo, immane genocidio…

The Lancet: Numeri Reali del Disumano Genocidio Sionista

Almeno 73 persone sono rimaste uccise negli attacchi israeliani a Gaza dopo l’annuncio dell’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Lo rende noto la Protezione Civile di Gaza.

Il numero reale di persone morte direttamente a causa della guerra a Gaza è circa il 41% più alto rispetto alle cifre ufficiali riportate dal ministero della Salute palestinese, secondo uno studio pubblicato su Lancet.

Il ministero della Salute ha riferito che 37.877 persone sono morte durante i primi nove mesi di operazioni aeree e terrestri di Israele a Gaza, ma la cifra reale è più vicina a 64.260, hanno stimato i ricercatori dopo aver analizzato diversi set di dati sovrapposti.

Il totale stimato significherebbe che quasi il 3% della popolazione di Gaza è stata uccisa tra ottobre 2023 e giugno 2024.

“L’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha già condannato l’elevato numero di civili uccisi nella guerra a Gaza e le nostre scoperte suggeriscono che il bilancio delle vittime di lesioni traumatiche è sottostimato di circa il 41%”, ha affermato Zeina Jamaluddine, epidemiologa presso la London School of Hygiene and Tropical Medicine, scrive BMJ.

Il sito cristiano americano Countercourrents.org ha fatto un’analisi dello studio ancor più nel dettaglio:

Il 9 gennaio 2025 gli epidemiologi hanno pubblicato un articolo sulla principale rivista medica The Lancet in cui hanno stimato 64.260 decessi a Gaza per lesioni traumatiche nei 9 mesi dal 7 ottobre 2023, ma applicando una stima esperta di 4 decessi indiretti per 1 decesso diretto (Rashid et al, The Lancet, 10 luglio 2024) si indicano 4 x 64.260 = 257.040 ulteriori decessi per privazioni imposte e un totale di 321.300 decessi a Gaza per violenza e privazioni nei primi 9 mesi.

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La stima di 64.260 decessi violenti a Gaza nei primi 9 mesi del Lancet (9 gennaio 2025) corrisponde a 64.260 x 12/9 = 85.680 decessi violenti nel primo anno del massacro di Gaza. Tuttavia, come attentamente stimato di seguito, ciò indica 5 x 85.680 = 429.300 morti per violenza e privazioni imposte nel primo anno del massacro di Gaza, tra cui la morte di 302.743 bambini, 39.668 donne e 86.891 uomini.

I numeri sono controversi ma confermano sostanzialmente l’enorme portata di un genocidio avallato dai paesi NATO tra cui gli USA e l’Italia che pur piangendo ipocritamente i morti civili hanno sempre legittimato e armato il governo di Benjamin Netanyahu nel perpetrare l’olocausto arabo.

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AGGIORNAMENTO DEL 17 GENNAIO 2025

Firmato accordo a Doha. Resta Crisi Politica in Israele

I rappresentanti di Israele, Hamas, Stati Uniti e Qatar hanno firmato ufficialmente l’accordo sugli ostaggi a Doha, con un giorno di ritardo e dopo aver superato gli ultimi ostacoli. Lo riporta Ynet citando un funzionario secondo cui la questione degli ostaggi è stata risolta in serata e poi il presidente del partito ultraortodosso Shas, Aryeh Deri, ha accettato tutti i dettagli concordati.

Secondo un funzionario statunitense citato da Axios, dopo l’annuncio dell’accordo c’è stato disaccordo sulla lista finale dei prigionieri palestinesi che dovranno essere rilasciati. Hamas ha chiesto di scambiare diversi nomi sulla lista con i leader militari del gruppo che stanno scontando molteplici ergastoli.

Resta invece aperta la questione politica all’interno del governo israeliano, dove i due ministri dell’estrema destra sionista minacciano le dimissioni e l’opposizione di Lapid si offre invece di venire in soccorso al premier Netanyahu.

“Se l’accordo sul rilascio dei rapiti sarà approvato, presenteremo lettere di dimissioni e non faremo parte del governo. Ritorneremo a far parte dell’esecutivo se la guerra a Gaza riprenderà”. Lo annuncia Itamar Ben Gvir, esponente dell’ultradestra sionista, ministro israeliano della Sicurezza nazionale, da sempre contrario all’accordo tra Israele e Hamas.

Secondo la tv israeliana Channel 12, il governo sarebbe pronto a rinviare la votazione sull’accordo a sabato sera, quindi l’entrata in vigore potrebbe slittare a lunedì. I ministri si riusciranno venerdì, come previsto, ma la riunione continuerà sabato sera per rispettare lo Shabbat. Dopo il voto chi è contro l’accordo avrà 48 ore per presentare ricorso alla Corte Suprema.

Per far cessare le polemiche, però, all’ultimo momento il primo ministro Netanyahu ha convocato d’urgenza il Gabinetto di sicurezza questa mattina, venerdì 17 gennaio, prima del Consiglio dei Ministri in modo da rispettare la scadenza iniziale di inizio della tregua per domenica, quando saranno rilasciati i primi tre osstaggi, probabilmente delle donne civili.


ARTICOLO PUBBLICATO IL 16 GENNAIO 2025

Netanyahu rinvia OK all’Intesa con Hamas, Prosegue il Genocidio

Abbiamo atteso ore prima di pubblicare l’entusiastica notizia dell’accordo raggiunto per un cessate il fuoco a Gaza e la liberazione graduale degli ostaggi israeliani da parte dell’organizzazione terroristica Hamas perché ci aspettavamo la sopresa dell’ultimo minuto che consentisse al ricercato internazionale Benjamin Netanyahu, alla guida del regime sionista di Tel Aviv, di trovare una scusa per continuare il genocidio.

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L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu denuncia quella che ha definito una “crisi dell’ultimo minuto”, accusando Hamas di avere rinnegato parti dell’accordo nel tentativo di “estorcere concessioni dell’ultimo minuto”. 

“Il Gabinetto israeliano non si riunirà” per approvare l’accordo su cessate il fuoco a Gaza e rilascio degli ostaggi “finché i mediatori non comunicheranno a Israele che Hamas ha accettato tutti gli elementi dell’accordo”, ha dichiarato l’ufficio di Netanyahu. La riunione del Gabinetto israeliano per l’ok all’accordo era inizialmente attesa per stamattina alle 11 ora locale, le 10 in Italia.

Famiglie degli ostaggi, “solo Netanyahu responsabile se l’accordo crolla”

Le famiglie degli ostaggi del Forum Haim, facendo riferimento all’annuncio dell’ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu secondo cui “Hamas ritratta le sue intese”, hanno affermato che “né Hamas né Ben Gvir, ma Benyamin Netanyahu, sarà responsabile di qualsiasi ulteriore ostacolo al ritorno degli ostaggi”.

Families of Israeli Hostages threaten Legal Action against Netanyahu over blocked Gaza deal

Secondo le famiglie, “l’accordo deve essere avviato immediatamente in tutte le sue fasi”. Molte di loro hanno già presentato formali denunce contro il governo che si aggiungono a quelle dei superstiti degli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 in cui si è contestato all’Israel Defense Forces e all’Intelligence di aver ignorati gli allarmi sull’imminente azione terrroristica.

In tale contesto non va scordato che molti esperti di intelligence americani hanno accusato Hamas di essere pilotata dal comntrospionaggio israeliano del Mossad per agevolare il piano di pulizia etnica e depopolamento della Striscia di Gaza programmato da Israele…

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“Hamas non sta facendo marcia indietro sulle intese raggiunte per una tregua a Gaza”. A dirlo è Izzat el-Risheq, alto funzionario di Hamas, che nega con il Times of Israel le accuse secondo cui il gruppo terroristico avrebbe rinnegato alcuni dettagli dell’accordo sugli ostaggi.

Anche qualora l’intesa fosse confermata si dovrà vedere se reggerà. Visto che in Libano Israele ha violato il cessato il fuoco centinaia di volte.e ha nuovamente rimandato il ritiro dai territori libanesi meridionali…

Analogamente le IDF non lasceranno il corridoio Filadelfia durante la prima fase dell’accordo. Lo dice l’ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu in una nota.

“Contrariamente a resoconti fuorvianti, Israele non si ritirerà dal corridoio di Filadelfia. Israele rimarrà nella Fase A del corridoio per l’intero periodo di 42 giorni”, si legge nella dichiarazione.

Gli Arabi festeggiano la Tregua, Israele si Divide

Per comprendere chi sta dalla parte giusta della storia e chi sarà destinato a essere ricordato come l’Hitler del Terzo Millennio basta analizzare pochissimi fatti successivi all’acordo per un cessate al fuoco e la graduale liberazione degli ostaggi raggiunto tra i rappresentanti di Israele e Hamas in Qatar con la mediazione di USA ed Egitto.

In Palestina come in Iran si è scei in piazza per festeggiare il tanto atteso accordo sulla tregua di 42 giorni e il rilascio di 33 ostaggi. Lo stesso hanno fatto molti israeliani che da mesi protestano in solidarietà con i familiari dei rapiti per l’inerzia del governo israeliano nelle trattative sul rilascio.

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Invece, il partito di estrema destra Sionismo religioso si riunirà questa mattina per valutare se dimettersi dal governo israeliano dopo l’accordo di tregua raggiunto con Hamas. Lo riporta il Times of Israel.

Il leader di Sionismo religioso, Bezalel Smotrich, ha definito l’accordo ”cattivo e pericoloso”. Citando una fonte anonima ben informata, Ynet riferisce che Smotrich teme che l’accordo possa danneggiare la sua reputazione tra i suoi elettori se rimanesse nella coalizione di governo.

I Punti principali dell’Intesa Israele-Hamas

Se l’intesa sarà confermata nonostante i dubbi delle ultime ore si svilupperà in tre fasi e prevede una tregua di sei settimane a partire da domenica 19 gennaio, accompagnata dall’apertura di negoziati per la cessazione totale della guerra.

Nell’arco di sei settimane, 33 dei quasi 100 ostaggi saranno ricongiunti ai loro cari dopo mesi di prigionia senza contatti con il mondo esterno, anche se non è chiaro se siano tutti vivi. Gli Israeliani rilascerebbero  in cambio 1000 detenuti palestinesi.

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Nel frattempo le truppe israeliane dovrebbero ritirarsi gradualmente da Gaza e lasciare libero accesso all’ONU per permettere l’assistenza umanitaria della popolazione.

Non è ancora chiaro quando e quanti palestinesi sfollati saranno in grado di tornare a ciò che resta delle loro case e se l’accordo porterà alla fine completa della guerra e al ritiro completo delle truppe israeliane da Gaza – richieste chiave di Hamas per il rilascio dei prigionieri rimanenti.

https://www.gospanews.net/2023/10/11/attacco-hamas-permesso-da-false-flag-israele-ex-agente-cia-sospetta-la-trappola-di-bibi-e-mossad-per-radere-al-suolo-gaza/

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Carlo Domenico Cristofori

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