MELONI INDAGATA PER IL TORTURATORE LIBICO RIMPATRIATO CON VOLO DI STATO. Grida al Complotto con Allusioni Boomerang su Intrighi Mafiosi, diffusi anche in FdI

MELONI INDAGATA PER IL TORTURATORE LIBICO RIMPATRIATO CON VOLO DI STATO. Grida al Complotto con Allusioni Boomerang su Intrighi Mafiosi, diffusi anche in FdI

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Nell’immagine di copertina la premier Meloni mostra la comunicazione di iscrizione nel registro degli indagati e il torturatore Almasri riportato in Libia da un volo di Stato italiano

di Carlo Domenico Cristofori

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Sotto il profilo morale il Governo Meloni, che consente ai Poliziotti di menare i manifestanti Pro-Palestina tanto da beccarsi una censura formale per violazione dei diritti umani da Amnesty International ma scarcera un pericoloso torturatore libico colpito da un mandato d’arresto internazionale, è già stato censurato da tutti i giornalisti e opinionisti onesti.

Sotto il profilo giudiziario la premier Giorgia, alleata di veri stati canaglia come il regime sionista del genocida Benjamin Netanyahu e la nuova Siria in mano a un ex tagliagole dell’Isis, considera un complotto di lesa maestà l’atto dovuto di ricevere un avviso di garanzia dai magistrati contro cui ha aperto una guerra senza riserve nel tnetativo di pilotare il Codice Penale verso la totale immunità dei politici come avvenuto con la cancellazione dell’abuso d’ufficio.

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Sotto il profilo politico, in una deriva di prosopopea vaneggiante che riporta ai tempi del Duce da cui il suo partito Fratelli d’Italia ha ereditato la fiamma del Movimento Sociale, deborda in dichiarazioni con allusioni su intrighi mafiosi per delegittimare il querelante.

Ecco in sintesi l’analisi di un’alktra pagina vergognosa della storia d’Italia che rischia di diventare una buccia di banana su cui potrebbe scivolare il Governo Meloni. Vediamo ora i dettagli della vicenda.

La Premier Meloni e due Ministri ufficialmente indagati

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano hanno ricevuto un avviso di garanzia da parte della Procura di Roma in merito alla vicenda del libico Najeem Osema Almasri Habish

Colpito da mandato di arresto internazionale n. ICC-01/11-149-US-EXP emesso in data 18.1.2025 dalla Corte Penale Internazionale per i reati di crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi nella prigione di Mitiga (Libia) dal
15.2.2011 puniti con la pena massima dell’ergastolo.

L’ordinanza della Corte di Appelllo di Roma di scarcerazione di Amasri (link PDF in calce all’articolo) e l’atto di iscrizione nel registro degli indagati di Meloni della Procura della Repubblica di Roma

Meloni pubblica un video sui suoi canali social in cui mostra l’avviso di garanzia e ripercorre la vicenda:

“La notizia di oggi è questa il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino Almasri avviso di garanzia inviato anche al ministro Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano presumo al seguito di una denuncia che è stata presentata dall’avvocato Luigi Li Gotti ex politico di sinistra molto vicino a Romano Prodi conosciuto per avere difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi”. 

Le Dichiarazioni Boomerang di Meloni sulle Allussioni a Intrighi Mafiosi

Che un avvocato scelga di difendere degli ex mafiosi divenuti poi collaboratori di giustizia è un fatto assolutamente legittimo altrimenti verrebbe a cadere uno dei principi cardini della giurisrudenza per cui anche il peggiore malavitoso ha diritto ad avere un’assistenza legale.

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Che Fratelli d’Italia abbia accolto con entusiasmo nel 2017 un avvocato massone del calibro di Giancarlo Pittelli poi arrestato dal pm Nicola Gratteri e condannato a 11 anni di reclusione per concorso esterno in associazione di stampo mafioso è una scelta legittima ma quantomeno imbarazzante che dovrebbe indurre la Meloni a tacere sugli intrighi tra politizia e mafia vista anche la presenza di un condannato per mafia nello staff di un eurodeputato del suo partito…

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Queste relazioni pericolose non sono secondarie visti gli affari di ‘Ndrangheta e Cosa Nostra con la Mafia Nigeriana che gestisce proprio il traffico dei migranti provenienti dalla Libia!

La Corte Penale Internazionale ignorata da Nordio

Vediamo ora nel dettaglio quali potrebbero essere le motivazioni dei due reati denunciati dall’avvocato Li Gotti in assenza della querela dove sono stati esposti.

Il favoreggiamento potrebbe essere ravvisabile nel fatto che la Corte Penale Internazionale dell’Aja non è stata informata dal Ministro di Grazia e Giustizia Carlo Nordio in relazione all’arresto e tantomeno è stata interpellata sul da farsi.

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Ciò è ben evidenziato nell’Ordinanza emessa dalla Corte d’Appello di Roma che ha disposto la scarcerazione di Almasri:

  • «vista l’istanza di scarcerazione pervenuta in data odierna dall’Avv. Asa Peronace, nell’interesse del suo assistito NAJEEM Osema Almasri Habish; vista la nota con la quale codesta Corte, in data odierna, ha richiesto a questo
    Ufficio di voler esprimere il proprio parere in ordine alla predetta istanza difensiva, “. . concernente la posizione cautelare del soggetto sopra indicato, a fronte della normativa speciale che regola la fattispecie e, in particolare, all’applicabilità a slifatta procedura del disposto di cui all’art. 716 c.p.p.” e di comunicare, altresì, “se vi sia, comunque, richiesta di applicazione di misura cautelare nei confronti dell’interessato, ai
    sensi dell’art. 11 L. 237/2017;
  • chiede che codesta Corte dichiari la irritualità dell’arresto in quanto non preceduto dalle interlocuzioni con il Ministro della Giustizia, titolare dei rapporti con la Corte Penale internazionale; Ministro interessato da questo Ufficio in data 20 gennaio u.s., immediatamente dopo aver ricevuto gli atti dalla Questura di Torino, e che, ad oggi, non ha fatto pervenire nessuna richiesta in merito.
  • Per l’effetto non ricorrono le condizioni per la convalida e, conseguentemente, per una richiesta volta all’applicazione della misura cautelare. Ne deriva la immediata scarcerazione del prevenuto.

Non sarà facile al ministro Nordio spiegare perchè ha commesso una così macroscopica leggerezza…

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Il Rimpatrio in Libia con un Volo di Stato

Come non sarà facile per Meloni e Piantedosi spiegare perchè il pericoloso latitante è stato rimpatriato in Libia su un volo doi Stato dei servizi segreti, aurorizzabile solo dalla Preidenza del Consiglio dei Ministri in qualità di responsabile di tutta l’intelligence attraverso il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS).

E’ siccome quel viaggio è stato pagato con i soldi di tutti i contribuenti su questo punto che potrebbe essere stato ipotizzato il reato di peculato, ovvero l’appropriazione indebita commessa dal pubblico ufficiale durante l’esercizio delle sue funzioni.

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Ecco quinci che la denuncia dell’avvocato Li Gotti, anche se alimentata da un impulso di faziosità politica, appare quanto meno minimamente fondata. Spetterà ovviamente alla magistratura e al Tribunale dei Ministri in primis valutare se sia cravvisabile il dolo indispensabile per la configurazione di questi reati.

L’Associazione Nazionale Magistrati: “Si tratta di un atto dovuto”

“Si segnala, al fine di fare chiarezza, il totale fraintendimento da parte di numerosi esponenti politici dell’attività svolta dalla procura di Roma, la quale non ha emesso, come è stato detto da più parti impropriamente, un avviso di garanzia nei confronti della presidente Meloni e dei ministri Nordio e Piantedosi ma una comunicazione di iscrizione che è in sé un atto dovuto perché previsto dall’art. 6 comma 1 della legge costituzionale n. 1/89».

“La disposizione impone al procuratore della Repubblica, ricevuta la denuncia nei confronti di un ministro, ed omessa ogni indagine, di trasmettere, entro il termine di quindici giorni, gli atti al Tribunale dei ministri, dandone immediata comunicazione ai soggetti interessati affinché questi possano presentare memorie al collegio o chiedere di essere ascoltati. Si tratta, dunque, di un atto dovuto”.

Così in una nota l’Associazione nazionale magistrati.

Carlo Domenico Cristofori


FONTI PRINCIPALI

RAI NEWS

ORDINANZA CORTE D’APPELLO ALMASRI


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Carlo Domenico Cristofori

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