ESCALATION NAZISIONISTA DEI GOVERNI ITALIA & USA. La Destra di Trump & Meloni contro ogni POTERE GIUDIZIARIO per celare Affari Loschi con Israele, NWO e Terrroristi

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio – direttore Gospa News
La vittoria del repubblicano Donald Trump negli USA, grazie al sostegno dei conservatori GOP (Grand Old Party), delle Lobby Sioniste e del tycoon del digitale Elon Musk, ha portato al governo di una potenza nucleare una nuova estreman destra che strizza l’occhio ai ricchi megadonor Democratici di sinistra come Bill Gates per costruire una nuova oligarchia del Nuovo Ordine Mondiale e al tempo stesso sembra voler spazzar via con la furia dei venti che hanno incendiato Los Angeles ogni diritto democratico e potere giudiziario.
L’ascesa di uno dei più spudorati e famelici lupi del nazionalismo applicato alla geopolitica mondiale ha innescato un’escalation del nuovo fenomeno del Nazi-Sionismo, ovvero la paradossale simbiosi tra la dittatura governativa fascista e quella finanziaria del Movimento Sionistaa.
Il Sionismo è stato creato ad hoc dalla Massoneria occidentale per distruggere ogni valore del Cristianesimo e sottoporlo al predominio del Deismo Illuminista delle Logge esoteriche al fine di far sbocciare un settarismo religioso ben espresso dall’aberrante Ebraismo laico degli Aschenaziti, dall’Anglicanesimo che scrisse le regole massoniche e della Catto-Massoneria in cui il primato petrino della Chiesa Apostolica Romamna si è genuflesso e contaminato dal “fumo di Satana” serpeggiante in Vaticano.
Senza questa premessa di carattere storico-religioso diventa difficile capire l’abiura dei valori Cristiani fatta dal Governo di Trump sulle questioni sociali e di geopolitica mondiale a favore del Sionismo.
Essa ha accelerato un processo già palesemente in corso in Italia da parte della premier Giorgia Meloni e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: entrambi pur dicendosi cattolici osannano qualsiasi deriva anti-cristiana proposta dal nuovo laicismo sionista imperante proprio grazie alle fortissime radici massoniche della Repubblica Italiana.
La Deriva di Trump e Meloni contro il Potere Giudiziario
L’attacco al potere giudiziario nazionale e internazionale lanciato dagli USA di Trump e dall’Italia di Meloni è una delle più allarmanti degenerazioni delle nuove politiche di estrema destra di matrice Nazi-Sionista in difesa del genocidio compiuto a Gaza dal regime israeliano di Benjamin Netanyahu.
Di certo magistrati e giudici sia in Europa che nella penisola italica (ma anche in modo minore in Nord America) hanno fatto di tutto negli ultimi decenni per screditare, dinnanzi al Popolo nel nome del quale emettono le sentenze, la credibilità della loro “Casta”.
Negli Usa e in Europa i giudici sono diventati gli strumenti di azione di potenti lobby ideologiche come quelle finanziate da George Soros anche grazie agli aiuti dell’agenzia governativa USAID. Di cui Trump fece finta di ignorare le azioni criminali durante il suo primo mandato e che ora, grazie al DOGE guidato dal suo alfiere Musk, sta cercando di devastare senza seguire una linea conforme al diritto.
Basti rammentare che un giudice federale ha bloccato l’ordine esecutivo della Casa Bianca sul blocco dei fondi, in parte effettivamente usati per aiuti umanitari internazionali, e l’amministrazione Trump ha risposto chiudendo il sitoweb e licendiando centinaia di dipendenti tanto da guadagnarsi un’azione giudiziaria di 22 procuratori generali di altrettanti stati americani.
La battaglia legale sarà violenta e certamente ridimensionerà molto le politiche dittatoriali del nuovo inquilino della Casa Bianca tanto da vanificarne anche ogni aspetto positivo.
In Italia le vergognose sentenze e i procedimenti giudiziari che hanno occultato o depistato le più tremende stragi, da quella del DC9 abbattuto da un missile su Ustica nel 1980 a quella dell’attentato di matrice militare al giudice Paolo Borsellino che stava indagando sull’assassinio dinamitardo dell’amico e collega Giovanni Falcone, gridano vendetta davanti a Dio e hanno consegnato alle fiamme eterne dell’inferno molte toghe che, grazie alla complicità di mafia, massoneria e servizi segreti, sono riusciti a sfuggire alla giustizia umana.
Ebbene dinanzi a questo sfascio premeditato dalla politica di apparati giudiziari, resi fortemente fragili e condizionabili dai poteri occulti trasversali al parlamento in quella strategia bipartisan che è il “trait d’union” dell’elite del Nuovo Ordine Mondiale, nè gli USA di Trump nè l’Italia della Meloni stanno intervenendo per bonificare gli anfratti MARCI del sistema giudiziario corrotto, corruttibile e pertanto di evidente stampo para-mafioso.
La Delegittimazione dei Giudici per gli Affari Loschi Internazionali
I nuovi Governi di estrema destra hanno come unica urgenza la totale delegittimazione del POTERE GIUDIZIARIO al fine di poter avere carta bianca nelle attività di geopolitica internazionale nei loschi affari
con il regime israeliano di Benjamin Netanyahu, con quello libico che conserva un torturatore come Almasri alla guida della polizia giudiziaria, e con quello siriano dove un ex tagliagole dell’ISIS e di Al Qaeda si è tolto la maschera da jihadista mercenario delle guerre armate dalla NATO per indossare i panni di un governante diplomatico.
I fatti sono noti a tutti e ben si sintetizzano nel violento attacco di Trump contro la Corte Penale Internazionale che ha spiccato un mandato di cattura contro Netanyahu. Le sue sanzioni nei confronti dei giudici internazionali sono la sfida mondiale al diritto internazionale.
Dinnanzi ad esse ben 79 Paesi si sono mobilitati: tra i firmatari, che sottolineano come le sanzioni USA aumentino il rischio di “impunità” ci sono anche i big della Ue (Germania, Francia, Spagna) e la Gran Bretagna ma non l’Italia che è entrata in rotta di collisione proprio con i giudici del Tribunale dell’Aja al fine di giustificare la sua scelta della liberazione torturatore libico e avere così più forza nella veemente opposizione al procedimento giudiziario per favoreggiamento e peculato avviato dal procuratore di Roma Francesco Lo Voi contro la premier Meloni e i ministri Nordio e Piantedosi.
Anche in questo caso, come negli affari italian sul gas del giacimento Marine Gaza, pesano gli affari militari internazionali intrapresi dal Governo Italiano come asbbiamo evidenziato in una dettagliaa inchiesta.
A difendere il tribunale con sede a L’Aia si è schierata quasi tutta l’Unione Europea. Ancor prima della dichiarazione congiunta, arrivata nel pomeriggio di venerdì 7 febbraio, sono state le Nazioni Unite ad intervenire. L’Onu ha infatti chiesto agli Stati Uniti di revocare le sanzioni alla Corte penale internazionale. “Deploriamo profondamente le sanzioni individuali annunciate giovedì contro il personale della Corte e chiediamo che questa misura venga revocata”, ha dichiarato la portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani, Ravina Shamdasani.
Non stupisce la posizione dell’Ungheria contro la CPI in quanto a suo tempo stigmatizzò il mandato di cattura internazionale emesso nei confronti del presidente russo Vladimir Putin dopo il vergognoso e storico abbraccio tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e l’avvocato britannico Kharim Khan, procuratore generale del Tribunale dell’Aja, e nemmeno quelle della Bosnia-Herzegovina, dove l’ex comandante di un battaglione jihadista accusato di crimini di guerra (ma poi divenuto generale al servizio di forze NATO) è sotto processo a Sarajevo da più di 6 anni senza che ancora sia stata emessa la sentenza di primo grado…
Ombre pesanti sull’operato dell’ICC. Ma quando il potere esecutivo politico decide di fare guerra a quello giudiziario ognuna delle due parti è destinata a soccombere in una gravissima sconfitta della democrazia che è quindi proitettata a trasformarsi in un’oligarchia dei poteri occulti del Nuovo Ordine Mondiale.
Purtroppo, però, i magistrati dell’Aja sono diventati il bersaglio dei nuovi regimi governativi nazi-sionisti proprio nel momento in cui hanno deciso di denunciare la violazione della “linea rossa” dei crimini umanitari superata dal genocidio a Gaza di Netanyahu…
L’Attacco di Tajani alla Corte Penale Internazionale
In riferimento alle denunce presentate da alcune vittime delle torture di Almasri nel carcere libcio di Mitiga è giunta un’inquietante risposta da un membro del governo italiano:
«Possono fare tutti gli esposti che vogliono, ci vuole molta pazienza» commenta in un colloquio con La Stampa il Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, stizzito sulle prime al punto tale da ribattere che «forse bisogna aprire un’inchiesta sulla Corte penale internazionale e chiedere chiarimenti su come si è comportata».
Va rammentato che Tajani, segretario nazionale di Forza Italia, ha raccolto l’eredità di Silvio Berlusconi, più volte processato per atti di corruzione giudiziaria e per presunte collusioni con la mafia che hanno portato alla condanna del suo braccio destro ed senatore FI Marcello Dell’Utri per concorso esterno in associazione di stampo mafioso e, per lo stesso reato, a 11 anni del senatore di FI Giancarlo Pittelli.
Nel 2014 Dell’Utri fu viene condannato a 7 anni di reclusione (ne ha scontati 4 in carcere e più di 1 ai domiciliari) essendo stato riconosciuto mediatore tra Cosa Nostra e Silvio Berlusconi. Ma il suo sacrificio è stato ben ripagato: Nel 2023 è stato uno dei beneficiari per testamento del patrimonio di Berlusconi, da cui ha ereditato a titolo di legato 30 milioni di euro.
Da che pulpito viene la predica!
Ma la questione non finisce qui. Mentre il Ministro della Giustizia Carlo Nordio insiste sulla separazione delle carriere tra giudici e PM, ignorando che il problema sono i condizionamenti politici e l’impunità delle toghe come nel caso del cosiddetto scandalo PalamaraGate che è stato insabbiato dal Consiglio Superiore della Magistratura senza gravi conseguenze per i magistrati coinvolti.
Lo stesso Nordio non pronuncia una sola parola in merito all’ignominiosa assoluzione di un noto killer mafioso per prescrizione del reato di omicidio nei confronti della giovanissima moglie incinta assassinata in un agguato di Cosa Nostra insieme al marito poliziotto.
Mentre il Governo Meloni enfatizza le presunte fughe su dossier riservati che riguardano attività sospette dei membri del suo esecutivo.
I Politici contro i Giudici sulle inchieste per Operazioni Sospette
«Sono state diffuse notizie sensibili per la sicurezza dello Stato e per questo gli inquirenti della Procura di Roma devono essere perseguiti. È questo, nella sostanza, il contenuto di un esposto in relazione a quanto avvenuto rispetto all’informativa dell’Aisi sul caso di Gaetano Caputi, capo di Gabinetto della premier Giorgia Meloni» riportano i media nazionali.
Appare una vendetta a orologeria contro il procuratore Lo Voi, finito al centro delle polemiche politiche per l’iscrizione nel registro degli indagati della presidente del Consiglio, del sottosegretario Alfredo Mantovano, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica e quindi responsabile dell’intelligence, e dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, per la vicenda Almasri.
Toccherà al procuratore di Perugia Raffaele Cantone valutare se il suo collega di Roma ha violato la legge diffondendo un documento riservato dell’Aisi. L’esposto è stato presentato dal Dis, il Dipartimento che coordina le agenzie di intelligence.
Cantone, ex presidente dell’ANAC (Autorità AntiCorruzione) voluto dal premier Matteo Renzi durante il Governo dell’alleanza anomala tra Partito Democfratico e Forza Italia di Berlusconi, fu molto contestato all’interno del plenum del Consiglio Superiore della Magistratura che fu chiamato a sceglierlo come dirigente a Perugia, sede strategica competente per i reatio dei magistrati romani.
Fu lui a graziare con patteggiamenti o proscioglimenti il pm Luca Palamara e altri nello scandalo degli accordi segreti tra toighe e parlamentari per pilotare gli incarichi dirigenziali.
E’ stato lui a chiedere, senza ottenerlo, l’arresto la custodia cautelare degli arresti domiciliari per l’ex sostituto procuratore della Dna Antonio Laudati e il finanziere Pasquale Striano, indagati nell’inchiesta sui presunti accessi abusivi alle banche dati.
Cantone, nei mesi scorsi, ha depositato un documento secondo il quale nel 2020 i vertici della Procura nazionale antimafia sarebbero stati informati circa presunte anomalie nelle attività di Striano dall’allora procuratore aggiunto Giovanni Russo, con una relazione in cui venivano segnalate presunte interferenze del finanziere addetto al gruppo segnalazioni operazioni sospette sulle attività di altri gruppi di investigatori.
Il caso fu denunciato dal Ministro della Difesa Guido Crosetto in quando si sentì vittima di dossieraggio perchè le SOS (segnalazioni operazioni sospette) finirono sui giornali svelando una consulenza da quasi 2milioni di euro ricevuta dall’industria bellica Leonardo (già al centro di varie inchieste per occruzione) secondo modalità di pagamento irregolari.
In tutta risposta a questo clima di tensioni su conflitti d’interessi e affari di guerra il Consiglio Superiore della Magistratura ha eletto come vicepresidente l’avvocato Fabio Pinelli, già consigliere dalla Fondazione Leonardo e difensore di Armando Siri, che da sottosegretario nel governo Conte 1 fu costretto a dimettersi per un’indagine di corruzione proprio legato all’industria bellica.
Nordio fece Indagare il Giudice dell’Allarme sui Vaccinati morti
Ecco perché la riforma della giustizia proposta da Nordio e lo scontro del potere esecutivo contro quello giudiziario, di cui la Costituzione sancisce l’indipendenza, sono il paravento dietro al quale la premier Meloni, col benestare del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, presidente di diritto del CSM ma senza attività concreta per consuetudine istituzionale, vuole nascondere gli affari loschi smontando ogni strumento di controllo dei magistrati nei confronti dei politici.
Come il ministro Nordio ha già fatto con l’abolizione del reato di abuso d’ufficio e come vuole fare limitando le attività d’indagini della Procura generale della Corte dei Conti chiamata a verificare la congruità delle spese dello Stato Italiano.
Ed è stato pure l’ispiratore di un procedimento disciplimare contro la giudice Susanna Zanda che ebbe il corgagio di denunciare alla Procura di Roma i vaccinati morti o danneggiatti dai pericolosi sieri genici Covid…
Ciò è in perfetta sintonia con lo strapotere acquisto dal Ministro della Sanità Orazio Schillaci, già rettore di un ateneo intrigato con Big Pharma dei vaccini e ricerche militari del Pentagono, che grazie alla complicità di Meloni e Mattarella con Bill Gates continua a portare avanti il piano di immunizzazione globale lanciato proprio in Italia nel 1999 e uso dell’intelligenza articiale anche in ambito sanitario.
“Ci sarà pure un giudice a Berlino”si chiese Bertold Brecht…
Di certo quelli che a Roma si svegliano dal torpore e ogni tanto vogliono fare luce sui vergognosi conflitti d’interessi dei membri del nuovo governo Nazi-Sionista rischiano di essere spazzati via.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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