ATTACCHI TERRORISTICI CONTRO LA PACE IN UCRAINA. Esplosione in una Petroliera in Italia, altre 2 nel Mediterraneo. Punti Critici del Piano Trump per la Tregua con Putin
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di Carlo Domenico Cristofori
La Russia ordina ispezioni subacquee nei porti dopo gli attacchi alle petroliere
Le autorità russe stanno rafforzando le misure nei porti, tra cui l’impiego di sommozzatori per ispezionare la parte inferiore delle navi, in risposta alle crescenti minacce alla navigazione mercantile e alle infrastrutture, secondo una lettera visionata da Reuters.
La lettera, emessa dal Ministero dei Trasporti russo e dall’Agenzia federale per i trasporti marittimi e fluviali (ROSMORRECHFLOT), istruisce i capitani dei porti marittimi a informare gli armatori che tutte le navi dovranno essere ispezionate per verificare la presenza di oggetti estranei e di esplosivi all’arrivo nei porti marittimi, anche utilizzando sommozzatori e apparecchiature telemetriche per gli esami subacquei.
“Potrebbe essere stato un sabotaggio ucraino. Ma prima bisogna vedere da dove arriva il greggio. Se la qualità è Rebco Api 27 o Ural Api 31, significa che effettivamente è russo. Alcuni lo usano per fare un blend con il greggio venezuelano o, in mancanza, con quello libico. Da quel che si è capito la Seajewel aveva fatto scalo in Turchia. È lì che potrebbe aver caricato, oppure potrebbe avere addirittura effettuato un’operazione di transhipment in alto mare».
E’ quanto sostiene una fonte citata dal quotidiano Avvenire, di proprietà della Conferenza Episcopale Italiana e perciò assai cauto nel lanciare ipotesi inquietanti di intrighi gepoòlitici.
L’attentato Terroristico contro la Petroliera in Italia
Un’esplosione avvenuta sotto lo scafo della petroliera Seajewel, battente bandiera maltese, rischia di innescare un caso internazionale. La nave, lunga 245 metri, è ancorata davanti alla costa di Savona con una falla di circa un metro di diametro: in rada era arrivata venerdì mattina, senza poi più muoversi.
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Sul posto, come appreso da Avvenire, sono intervenute le forze speciali della Marina militare, in particolare il reparto palombari del Comsubin (Comando subacquei e incursori) di La Spezia, massimi esperti nelle tecniche di sabotaggio marino.
«La nave, secondo quanto era stato ricostruito in alcune inchieste giornalistiche, è sospettata di avere trasportato in Europa greggio russo, nonostante l’embargo» aggiunge il quotidiano della CEI.
La procura di Savona ha aperto un fascicolo, subito avocato dalla Dda di Genova, che ora indaga su una precisa ipotesi di reato: naufragio aggravato dal terrorismo. Intanto il tratto di mare attorno alla Seajewel è stato isolato: vietato per chiunque avvicinarsi.
La nave, secondo quanto era stato ricostruito in alcune inchieste giornalistiche, è sospettata di avere trasportato in Europa greggio russo, nonostante l’embargo.
Questo episodio non sarebbe abbastanza inquietante se fosse stato isolato.
Altre Espolosioni in Due Petroliere nel Mar Mediterraneo
Come hanno riferito due fonti assai differenti, ovvero il TG RAI e il giornale libanese Al Mayadeen, l’attentato potrebbe rientrare in uno schema molto più grave che il controspionaggio russo ha individuato come tentativo da parte dell’Ucraina e dei paesi NATO di sabotaggio degli accordi di pace tra Mosca, Washington e Kiev.
«Tre petroliere sono state danneggiate nel Mediterraneo il mese scorso, hanno riferito a Reuters fonti di spedizione e sicurezza. Secondo l’agenzia di stampa, le navi sono state danneggiate da esplosioni, tuttavia, le cause rimangono sconosciute. Questi incidenti segnano la prima volta, in decenni, che navi non militari hanno subito danni da esplosione nel Mediterraneo» è quanto hanno scritto i giornalisti libanesi ieri.
Un totale di quattro esplosioni hanno danneggiato tre navi al largo delle coste di Italia, Turchia e Libia, hanno rivelato fonti.
Nel primo incidente, la petroliera greca Seajewel è stata colpita da due esplosivi in un porto nel nord Italia
, sabato. Le esplosioni sono avvenute a 20 minuti di distanza, con la prima che ha causato una breccia interna di un metro sotto la linea di galleggiamento della petroliera. Il procuratore di Savona ha affermato che la nave era all’ancora di fronte al porto di Savona-Vado.
Il secondo caso ha coinvolto la petroliera Seacharm, che è stata danneggiata al largo del porto turco di Ceyhan nel Mediterraneo a fine gennaio.
L’ultimo incidente ha coinvolto la petroliera Grace Ferrum, battente bandiera liberiana, che è stata danneggiata al largo della costa libica. Una fonte ha detto a Reuters che la nave avrebbe richiesto un’operazione di recupero a causa dell’entità del danno.
Vale la pena notare che tutte e tre le navi avevano recentemente fatto scalo nei porti russi. A fine dicembre 2024, il Ministero degli Esteri russo ha affermato che una nave cargo russa Ursa Major è affondata nel Mediterraneo dopo che un’esplosione ha colpito la sua sala macchine.
Coincidenze? Non sembrerebbe rammentando tutti i tremendi attacchi esplosivi perpetrati dai servizi segreti militari ucraini con il suppoorto logistico della NATO, come più volte acclarato dalle inchieste Russe e di giornalisti investigativi americani.
L’Allarme sugli Attacchi Terroristici in Europa per Sabotare la Pace in Ucraina
Il 20 febbraio 2025, il politologo russo Sergei Markov dichiarò che i servizi segreti ucraini stavano preparando una serie di attacchi terroristici contro le missioni diplomatiche russe nei paesi europei, allo scopo di interrompere i negoziati avviati tra Mosca e Washington.
Markov cita informazioni fornite dal Servizio di intelligence estero russo (SVR), che mette in guardia su possibili attacchi alle ambasciate e ai consolati russi in Germania, nonché nei paesi baltici e scandinavi. Secondo il politologo, tali azioni mirano a destabilizzare la situazione e a indebolire gli sforzi diplomatici volti a risolvere l’attuale conflitto.
In precedenza, il 18 febbraio, si erano svolti a Riad, capitale dell’Arabia Saudita, i negoziati tra le delegazioni di Russia e Stati Uniti. Da parte russa, all’incontro hanno partecipato il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, l’assistente del presidente Yuri Ushakov e il capo del Fondo russo per gli investimenti diretti Kirill Dmitriev. Dopo l’incontro, Ushakov ha osservato che i negoziati si sono svolti bene e Dmitriev ha descritto le consultazioni come positive. Tuttavia, l’assenza di rappresentanti dell’Ucraina e dell’Unione Europea ai negoziati ha sollevato interrogativi nella comunità internazionale.
Un “dittatore mai eletto”, “un comico mediocre” che “rifiuta di indire elezioni, è molto giù nei sondaggi ucraini e l’unica cosa in cui è stato bravo è l’aver suonato Biden come un violino”.
“Vive in una bolla di disinformazione russa”, gli aveva replicato Zelensky, che proprio oggi ha ricevuto un imbarazzato Keith Kellogg, l’inviato Usa per il conflitto russo-ucraino.
Donald Trump ha scaricato mediaticamente Volodymyr Zelensky su Truth in uno scontro verbale che i due leader hanno iniziato dopo che il tycoon ha accusato il presidente ucraino di aver iniziato la guerra con Mosca. Ma come sovente accade le parolone del Tycoon di New York abituato a fare il pagliaccio della geopolitica internazionale fanno fatica a trovare conferma nella realtà per vari motivi.
I Tre Punti Critici della Trattativa tra Trump e Putin
In primis la trattativa con la Russia è soltanto ai passi preliminari e inchiodata su due punti della strategia della Casa Bianca che il Cremlino non è minimamente disposto a prendere in considerazione.
Il primo ministro britannico Keir Starmer presenterà al presidente degli Stati Uniti Donald Trump, durante un incontro a Washington la settimana prossima, un piano che prevede l’invio di circa 30.000 soldati europei in Ucraina per mantenere un eventuale accordo di cessate il fuoco mediato dagli Usa. L’indiscrezione arriva dal Telegraph, secondo fonti sentite dal giornale, Starmer illustrerà nei dettagli come queste truppe potrebbero far rispettare l’eventuale accordo di cessate il fuoco e sosterrà che è nell’interesse degli Stati Uniti continuare a impegnarsi per impedire una terza invasione russa dopo la fine dei combattimenti.
In una dichiarazione riportata dal Daily Mail il presidente Trump ha sostenuto tale possibilità già chiaramente anticiopata nel piano CEPA realizzato da un think-tank di Washington insiema i vertici NATO e UE grazie al finanziamento della Lobby delle Armi che prevedeva proprio la militarizzazione dell’Europsa dell’Est…
Trump ha anche commentato la possibilità che le truppe europee assumano un ruolo di mantenimento della pace in caso di cessate il fuoco. “Se vogliono farlo, è fantastico. Sono tutto a favore. Se vogliono farlo, penso che andrebbe bene”. Per quanto riguarda le forze statunitensi, “non dovremo mandarne lì, perché, sai, siamo molto lontani”, ha detto Trump.
Ciò è avvenuto dopo che Lavrov ha criticato duramente i piani di mantenimento della pace del primo ministro britannico Keir Starmer, affermando che le nazioni della NATO non possono pattugliare il confine della Russia con l’Ucraina “sotto un’altra bandiera”.
Ma il limite del “confuso” piano di tregua di Washington non si ferma qui.
Il 20 febbraio 2025 si è saputo che l’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump sta valutando la possibilità di includere in un eventuale accordo di pace con la Russia una clausola sull’adesione automatica dell’Ucraina alla NATO nel caso in cui Mosca violi gli accordi raggiunti. Lo riporta la NBC News citando fonti informate.
Secondo questi dati, tale misura mira a rafforzare le garanzie di sicurezza per l’Ucraina e a creare un ulteriore incentivo affinché la Russia rispetti i termini di un possibile accordo di pace. Si presume che l’adesione automatica dell’Ucraina all’Alleanza del Nord Atlantico diventerà una sorta di “assicurazione” nel caso in cui Mosca decida di violare i propri obblighi.
Perché l’Intelligence NATO appoggeràò la Vittoria di Zelensky in eventuali Elezioni
Ma le questioni di geopolitica internazionale non finiscono qui…
Trump ha incolpato Zelensky di non essere riuscito a prevenire la guerra all’interno del suo paese, e il presidente ha affermato di essere lui stesso dietro una spinta per richiedere all’Ucraina di tenere nuove elezioni prima che qualsiasi piano di pace possa essere approvato.
Il nuovo presidente USA non considera però alcuni elementi che potrebbero anche portare alla riconferma di Zelensky quale presidente dell’Ucraina:
- dal 2007 l’intelligence britannica ha iniziato a formare i giovani universitari di Kiev che grazie al supporto del controspionaggio britannico MI 6 e di quello americnao delal CIA hanno innescato il golpe del 2014 gcon l’aiuto dei finanziamenti di Geroge Soros e di alcuni paesi NATO.
- dal 2014, anno di inizio della Guerra Civile del Donbass, le formazioni paramilitari neonaziste hanno avuto il pieno sostegno del governo (e poi di UE e NATO) e sono state arruolate nella Guardia Nazionale Ucraina che, tra le altre cose, è accusata di aver ucciso a sangue freddo con un bombardamento mirato il reporter italiano Andrea Rocchelli
- all’inizio dell’Operazione Militare Speciale Russa in risposta alle continue violazioni degli accordi del trattato di Minsk da parte di Kiev è stata propalata un’estrema propaganda russofoba capace di coinvolgere persino dei sacerdoti francescani che hanno incitato la popolazione ad armarsi, contro ogni principio cristiano, e non si sono curati delle persecuzioni di Zelensky nei confronti della Chiesa Ortodossa Ucraina
Ecco perchè, dinnazni alle facili provocazioni di Trump, un politico sostenuto da l Regno Unito e dall’Unione Europea come Zelensky rischierebbe di trionfare alle elezioni ovviamente controllate dai suoi uomini del Servizio di Sicurezza Ucraino (SBU) che nel marzo 2022 uccisero con un colpodi pistola alla testa uno dei negoziatori ucraini della trattativa della pace…
Carlo Domenico Cristofori
FONTI PRINCIPALI
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