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MEDICO PERSEGUITATO PER AVER CURATO I MALATI COVID RIFIUTANDO I VACCINI. Intervista al dottor Szumski, Candidato in Veneto per una Sanità Pubblica Efficiente

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Ennesimo medico radiato per aver curato i pazienti e non aver incoraggiato la vaccinazione

di Piero Angelo De Ruvo

Tutti i link agi precedenti articoli di Gospa News sono stati aggiunti a posteriori dalla Redazione di Gospa News

È importante fornire informazioni equilibrate e obiettive. In un mondo in cui le informazioni possono essere distorte o parziali. L’imparzialità è la chiave per una comprensione approfondita e una presa di decisioni informate.

Il dottor Riccardo Szumski, noto medico e sindaco di Santa Lucia di Piave (TV), il 21 ottobre del 2021 è stato radiato dall’Ordine dei Medici con la seguente motivazione “per il mancato rispetto dei protocolli ministeriali e delle linee guida nella gestione dei pazienti Covid mettendo in pericolo la loro vita, nonché la mancata promozione della vaccinazione come principale strumento di prevenzione, è quanto ha messo in evidenza il medico di famiglia raggiunto da GospaNews in una intervista che racchiude tutta la genuinità di chi è stato sempre vicino alle persone che soffrono.

Un provvedimento arrivato pochi mesi dopo la pensione, un’azione umiliante e punitiva prontamente impugnata in un ricorso presso la CCPS (Commissione Centrale Esercenti le Professioni Sanitarie), istituito presso il Ministero della Salute con il decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 13 settembre 1946, n. 233, che è ancora in attesa di essere esaminato dopo anni…

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Tuttavia, ci sono diversi aspetti del suo operato che meritano di essere presi in considerazione per offrire una visione più completa e meno polarizzata della sua condotta professionale. In primo luogo, è essenziale riconoscere il contesto straordinario in cui il dottor Szumski ha operato. La dichiarata pandemia di Covid-19 ha posto il sistema sanitario globale di fronte a sfide senza precedenti, richiedendo risposte rapide e adattamenti continui.

In questo contesto di incertezza, il dottor Szumski ha adottato un approccio che, sebbene possa essere stato percepito come non convenzionale, ha mirato a privilegiare il benessere dei suoi pazienti, “curavo le persone con una terapia precoce, nel senso che mica stavamo ad aspettare che uno andasse in ospedale – riferendosi alla tachipirina e vigile attesa -. Ottenendo buoni risultati e su questo ho avuto degli ostracismi da parte delle autorità a cui io ho comunicato la mia esperienza, perché non è che ognuno tiene per sé la sua conoscenza”.

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Evidenzia il Medico di famiglia. “successivamente quando è comparso il vaccino, leggendo la documentazione internazionale di coloro che erano studiosi dei vaccini, mi sono accorto che il periodo di sperimentazione era breve, io questa cosa qui non la faccio perché per me non è sicura, qualcosa non mi quadra”, conclude il dottor Szumski, adottando uno dei principi del giuramento di Ippocrate, “Primum non nŏcēre” quello di non nuocere alla salute dei pazienti. Questo suo modo di pensare lo ha messo nel mirino delle autorità sanitarie che lo hanno deferito all’ordine dei medici e successivamente radiato.

Ma il paradosso è che la radiazione è giunta dopo essere andato in pensione. A questo punto ci si chiede, radiato dopo il pensionamento perché pericoloso, oppure lo hanno sfruttato sino all’ultimo giorno in quanto la sanità era a corto di medici di famiglia?

 

La risposta punitiva ai medici sospesi e radiati.

Le sospensioni e le radiazioni dei medici di famiglia hanno causato un disagio per migliaia di mutuati che nel giro di poco più di 24 ore si sono trovati senza medico di famiglia, smistati come pacchi verso altri medici che non conoscevano, con l’ambulatori distanti decine di chilometri dalla loro abitazione. Al contrario, i medici di medicina generale, ligi alla dottrina della “tachipirina e vigile attesa”, sono passati da 1000 assistiti ad avere 1500-1800 ed in alcuni casi anche 2000 assistiti da dover seguire e curare.

Se da un lato, la sottrazione dei pazienti voleva essere la risposta punitiva attraverso la radiazione di quei medici che hanno osato discostarsi dal pensiero isterico-dominante, dall’altra ha rappresentato una lama a doppio taglio sia per i medici che hanno subito un carico di lavoro burocratico non indifferente, consolati però nel veder quasi raddoppiare i loro introiti, ma soprattutto da parte dell’ammalato che ha visto in gran parte dei casi un eclissarsi delle visite a domicilio, venendo a mancare quel contatto umano che è alla base della società.

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Ogni paziente è unico come uniche sono le decisioni e le esigenze cliniche a cascun caso e di adattare le sue decisioni cliniche alle esigenze uniche di ogni persona. Questo approccio, sebbene possa averlo portato a divergere dai protocolli standardizzati, è stato guidato dalla convinzione che ogni paziente merita un’attenzione personalizzata e che la cura non può essere ridotta a un’unica soluzione valida per tutti.

Inoltre, il dottor Szumski ha mostrato una volontà di mettere in discussione le direttive ufficiali quando ha ritenuto che queste potessero non essere in linea con le migliori pratiche mediche ma soprattutto con i bisogni dei suoi pazienti. Questo atteggiamento critico, pur essendo stato fonte di controversie, sta contribuendo ad un dibattito politico-scientifico, ed ha stimolato una riflessione più approfondita sulle modalità di gestione della pandemia, come sta avvenendo con la Commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria SARS-COV-2.

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Infine, è importante riconoscere che il dottor Szumski ha sempre agito con l’intento di tutelare la salute dei suoi pazienti e di garantire loro il miglior trattamento possibile. La sua radiazione dall’Ordine dei Medici non dovrebbe oscurare il suo impegno professionale e la dedizione alla cura dei suoi pazienti, anzi è un faro che dovrebbe guidare le nuove generazioni.

I medici che mancano sono quelli sospesi, radiati e deceduti.

Da un’analisi fatta nel 2024 dall’associazione GIMBE, mancano circa 3100 MMG (Medici di Medicina Generale) (link tra le fonti). Effettuando un rapido calcolo, tra i medici radiati, coloro che negli ultimi 5 anni hanno lasciato la professione per sopraggiunti limiti di età o che sono in procinto di farlo, considerando anche che il 40% dei medici deceduti durante e dopo il periodo Covid (ormai diventato uno spartiacque temporale) erano medici di famiglia.

Ecco trovata la causa dell’emorragia dei medici.

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Quella del medico di base, è una figura ormai burocratizzata, e destinata se va bene, ad effettuare un consulto per telefono, oppure nella peggiore dei casi ad essere sostituita dall’intelligenza artificiale. “dobbiamo aggiungere una cosa – evidenzia il dottor. Szumski – che si è fatto di tutto per avere meno medici, sono 15 anni che dico che, quando la mia generazione andrà in pensione, di medici ce ne saranno molti di meno e saranno insufficienti”.

Szumski: un Sindaco dalla parte dei cittadini e dei lavoratori

Ma anche nei panni di Sindaco, Szumski ha portato avanti tantissime iniziative a favore della comunità, primo tra tutti ridurre la burocrazia

“sono uno di quelli che come sindaco ha messo in campo una serie di osservazioni che alla fine degli anni 90 hanno portato a creare il movimento dei sindaci del nord est, se ci hanno tolto il segretario comunale che possiamo sceglierlo quando andiamo insediati (ndr, insediamento dei sindaci), è perché abbiamo fatto una di queste azioni, perché non è possibile che il sindaco ha le responsabilità e cambia ogni 4, 5 anni ed il segretario cambia ogni 30 anni” precisa il dottor Szumski, continuando ad elencare le sue azioni e gli ostacoli affrontati in tutti i suoi mandati per il bene della collettività.

Ma anche durante il periodo Covid è sempre stato solidale con i cittadini, tranquillizzandoli “fate i prudenti, e cercate di non fare gli assurdi, perché andare in giro con le mascherine per i campi non serve assolutamente a niente, respirate l’aria pura che è molto meglio”, è una delle raccomandazioni che gli abitanti di Santa Lucia di Piave, una cittadina di circa 9000 abitanti ricevevano dal loro primo cittadino.

“Io ho sempre trovato incredibilmente sbagliato terrorizzare la gente dal punto di vista sanitario, ho tenuto una posizione che era di prudenza e di informazione dicendo che non stavamo tutti morendo, perché io avevo i dati degli anni precedenti, pensate che nel 2020 abbiamo avuto meno morti degli anni precedenti, mentre veniva venduta come la più grande epidemia dopo la spagnola. Queste cose mi hanno fatto andare fuori dai gangheri ….. siamo stati gli unici ad aver fatto un consiglio comunale contro il ricatto per lavorare, una cosa più anticostituzionale di quella non l’ho mai vista, se vuoi lavorare, devi fare una cosa che ti impongo” conclude l’ex amministratore pubblico.

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L’ex sindaco e medico, recentemente ha ufficializzato la sua candidatura con la lista “ReSistere”, sostenuta da vari movimenti ed associazioni. “proviamo a portare avanti una proposta locale per il veneto con la mia persona, considerato bravo o meno ma almeno credo di essere stato coerente tenendo duro e non avendo paura delle moltissime intimidazioni che ho subito a livello istituzionale e altro, oltre ai provvedimenti citati prima. Ho discusso parecchi mesi con varie forze dicendo, se siamo tanti piccoli ed in giro per conto nostro, il risultato non c’è”.

“Possiamo presentarci e dare una opportunità di scelta che abbia la possibilità di ottenere un risultato, rivolgiamoci prima a tutti i delusi a chi la pensa diversamente. E molte formazioni, Forza del Popolo, Vita, Popolo di San Marco ecc, hanno aderito, ma c’è posto per tutti. Vogliamo partire dalla sanità, impiegare le risorse per poter sviluppare quello che il territorio e la gente chiede. Poter dire la nostra concretamente, confrontarci con lo stato centrale e cercare di chiedere quelli che sono i giusti riconoscimenti, con atti concreti, partendo dalla sanità che è già autonoma, ma non è ammissibile che per curarsi la gente deve andare dal privato o aspettare un anno, questo è inammissibile per un servizio pubblico”.

Sono queste ed altri argomenti inserite nelle linee guida che il futuro candidato regionale esprime con quella semplicità, coerenza e dignità di chi non ama sottostare a balzelli di intrighi politici. È fondamentale seguire le linee guida e i protocolli sanitari per garantire un approccio uniforme e sicuro alla gestione delle emergenze sanitarie, ma è altrettanto importante riconoscere il valore della diversità di approcci e del dibattito critico. Il dottor Szumski ha rappresentato una voce alternativa in un contesto di grande complessità e incertezza, ed il suo operato merita di essere valutato con equanimità e intelligenza.

Piero Angelo De Ruvo

Sottufficiale dell’Esercito Italiano in Congedo.. Ex sindacalista militare
Membro del direttivo dell’associazione Constitutio Italia

Ogni link a precedenti articoli di Gospa News è stato aggiunto a posteriori  dalla Redazione


TUTTI GLI ARTICOLI DI PIERO ANGELO DE RUVO

Fonti

https://www.dottnet.it/articolo/32536001/medici-di-famiglia-la-situazione-regione-per-regione-fra-carenze-e-massimali

Elenco dei Medici caduti nel corso dell’epidemia di Covid-19

In Italia sempre meno medici di famiglia

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