di Carlo Domenico Cristofori
Toccherà alla supercaldera dei Campi Flegrei nel Napoletano, la sesta più grande del mondo in attività, o al megavulcano sotterraneo Marsili del Mar Tirreno, il più grande d’Europa, a dare compimento alla disastrosa profezia di Nostradamus?
Lo sapremo il 20 maggio 2025, o forse 2026, se va meglio 2027. Il celebre divinatore a cavallo tra esoterismo, ermeneutica biblica e religione cristiana ha infatti specificato giorno e mese, ma non l’anno…
Un anno fa è stato un media di mainstream come il portale news di Virgilio.it a lanciare l’allarme para-apocalittico sulla profetica visionaria del noto divinatore.
“La profezia di Nostradamus: terremoto e maxi eruzione in Italia” intitolava il sito con un articolo sbrigativo buono solo ad acchiappare qualche migliaia di click sul video, assolutamente vago e vacuo, utile solo a fatturate pubblicità Advertising indispensabile da vedere per poterlo guardare…
La SuperCaldera dei Campi Flegrei a rischio Eruzione
L’ignoranza soprannaturale del sito, che si è probabilmente affidato all’Intelligenza Artificiale per produrre il contenuto, non sapeva però che potrebbe aver centrato l’obiettivo puntando il faro sul vulcano dei Campi Flegrei che da mesi è in continua e inquietante agitazione sismica, ma, soprattutto, è sospettato di essere in una fase di prossima eruzione persino da una ricerca scientifica pubblicata su Nature Geoscience a cui solo Gospa News pare aver dato il giusto risalto.
Di questo abbiamo scritto senza però accennare al sovrano del mare che potrebbe nascondere le ire funeste sopite di Poseidone, secondo gli Ellenisti, o dell’Inferno di Lucifero, secondo i Biblisti… Ovvero il vulcano Marsili.
Ergo, ampliando lo spettro della profezia di Nostradamus, non è affatto imprudente inserire tra i potenziali pericoli eruttivi d’Italia quello del monte sotterraneo che potrebbe scatenare un maremoto capace di travolgere le coste del Mar Tirreno e fors’anche Roma con tutti i suoi maligni inquilini politici…
Prima di analizzare la profezia alla luce dei reali rischi scientifici rammentiamo che i Cristiani Marianisti da tempo conoscono l’imminente rivelazione dei 10 segreti di Medjugoje, i primi dei quali saranno segni tangibili di natura geofisica e alcuni di natura permanente, come potrebbero essere, appunto, un terremoto, uno tsunami o un’eruzione vulcanica perpetua…
Non conosciamo i 10 misteriosi segreti di Medjugorje e pertanto ci limitiamo ad analizzare le profezie storiche che tragicamente sembrano in estrema sintonia con quelle scientifiche…
L’Infausta Profezia di Nostradamus
«Si chiamava Michel de Nostredame, ma è passato alla Storia con il più suggestivo nome di Nostradamus. Medico, astrologo e autore francese del XVI è conosciuto in realtà per le sue presunte doti di veggente. Nel 1555 pubblicò un libro intitolo Les Prophéties (Le Profezie), una raccolta di previsioni su eventi che potrebbero accadere ai nostri giorni. Una potrebbe aver previsto un disastroso terremoto in Italia» ha scritto Virgilio.it il 28 marzo 2024, circa un anno prima della tremenda scossa di magnitudo 4,6 della caldera dei Campi Flegrei (inizialmente qualificata di livello 4,4).
«Due sono le profezie di Nostradamus che, secondo gli appassionati, riguarderebbero quello che sta per avvenire nel nostro Paese. Cioè un disastro mai visto prima e che potrebbe stravolgere le vite di più di mezzo milione di persone. Di seguito i testi con traduzione» aggiunge il sito pubblicando i versi ma anticipando che sono di natura enigmatica e liberamente interpretabili.
Sol vingt de Taurus û fort terre trembler,
Le grand théâtre remply ruinera,
L’air ciel & terre obscurcir & troubler,
Lors l’infidelle Dieu & faincts voguera.
(Il Sole venti del Toro in cui la terra tremerà forte,
Il grande teatro pieno cadrà in rovina,
l’aria, il cielo e la terra si oscureranno e traballeranno,
quando l’infedele Dio e i santi chiamerà).
Cinq & quarante degrez ciel bruflera,
Feu approcher de la grand’ cité neuve,
Inïtant grand flamme efparfe fautera
Quand on voudra des Normans faire preuve.
(Cinque e quaranta gradi il cielo brucerà,
Il fuoco si avvicinerà alla grande città nuova,
Un’improvvisa grande fiamma si diffonderà
Quando si vorrà mettere alla prova i Normanni).
«Queste due profezie, contenute in diverse parti degli scritti di Nostradamus, sono viste come messaggi premonitori dello stesso evento, che dovrebbe avvenire il 20 maggio, il mese del Toro, quando la terra, secondo gli interpreti delle quartine di Nostradamus, tremerà così forte da distruggere tutto. Non è dato sapere l’anno»
aggiunge Virgilio.it.
Il Terremoto che potrebbe Devastare Napoli
La seconda ci direbbe invece dove tutto questo accadrà: a Napoli, che si trova proprio a 40,5° di latitudine e il cui nome, dal greco, significa proprio Nuova Città.
I riferimenti al teatro e ai Normanni, che conquistarono tutto il Sud della penisola italiana tra l’XI e il XII secolo, influenzando pesantemente la cultura e la società partenopei, sembrerebbero confermare questa ipotesi.
L’evento, un terremoto e poi un’eruzione vulcanica, farà cambiare idea a tutti gli scettici, gli infedeli che, metaforicamente, torneranno a credere. Sono in tanti oggi a sottovalutare il rischio che si cela alle porte di Napoli. Non si tratta del Vesuvio, ma di un super vulcano ancora più spaventoso.
«La previsione potrebbe infatti riferirsi al maxi vulcano dei Campi Flegrei, la cui recente attività è motivo di preoccupazione per una parte della comunità scientifica. I frequenti terremoti potrebbero anticipare infatti un’eruzione che potrebbe rivelarsi catastrofica e innescare uno tsunami».
E’ quanto scriveva un anno fa il sito di Virgilio senza sapere cosa sarebbe accaduto nel 2025 e, soprattutto, quanto avrebbe previsto un articolo scientifico pubblicato su Nature Geoscience sull’imminente rischio di eruzione vulanica.
Ma sarebbe assai riduttivo limitarsi a questo pericoloso fenomeno come purtroppo hanno fatto molti impoortanti vulcanologi di Stato evitando di mettere in ipotetica correlazione i terremoti avvenuti nel Napoletano con quelli accaduti in Sicilia…
Nessuno degli esperti nazionali, infatti, sembra aver preso in minima considerazione l’ipotesi che lo sciame sismico dei Campi Flegrei e i sussulti terrestri in altri zone mericionali d’Italia abbiano una minima correlazione con il supervulcano sotterraneo dei Marsili.
Eppure persino Wikipedia ne mette in luce la pericolosità… Lasciamo ad esso la parola!
Marsiili, un Incubo Peggiore dei Campi Flegrei
«l Marsili è un vulcano sottomarino localizzato nel Tirreno meridionale e appartenente all’arco insulare Eoliano. Si trova a circa 140 km a nord della Sicilia e a circa 150 km a ovest della Calabria ed è il più esteso vulcano d’Europa. È stato indicato come potenzialmente pericoloso, perché potrebbe innescare un maremoto che interesserebbe le coste tirreniche meridionali» scrive Wikipedia citando molteplici fonti istituziuonali autorevoli.
I fenomeni vulcanici sul monte Marsili sono tuttora attivi e sui fianchi si stanno sviluppando numerosi apparati vulcanici satellitari. I magmi del Marsili sono simili per composizione a quelli rilevati nell’arco Eoliano, la cui attività vulcanica è attribuita alla subduzione di antica crosta Tetidea (subduzione Ionica).[10] Si stima che l’età d’inizio dell’attività vulcanica del Marsili sia inferiore a 200.000 anni. Sono state inoltre rilevate tracce di collassi di materiale dai fianchi di alcuni dei vulcani sottomarini i quali potrebbero aver causato maremoti nelle regioni costiere tirreniche dell’Italia meridionale.
Assieme al Magnaghi, al Vavilov e al Palinuro, il Marsili è inserito fra i vulcani sottomarini pericolosi del mar Tirreno. Mostra, come già avvenuto per il Vavilov, il rischio di un esteso collasso in un unico evento di un crinale del monte. Inoltre, rilievi idrogeologici fatti in acque profonde indicano l’attività geotermica del Marsili insieme a quella di: Enareta, Eolo, Sisifo, la Secca del Capo e altre fonti idrotermali profonde del Tirreno meridionale.
«Nel febbraio 2010 la nave oceanografica Urania, del CNR, ha iniziato una campagna di studi sul vulcano sommerso. Sono stati rilevati rischi di crolli potenzialmente pericolosi che testimoniano una notevole instabilità. Una regione significativamente grande della sommità del Marsili risulta inoltre costituita da rocce di bassa densità, fortemente indebolite da fenomeni di alterazione idrotermale; cosa che farebbe prevedere un evento di collasso di grandi dimensioni» precisa Wikipedia.
Il sismologo Enzo Boschi, ex presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ha dichiarato:
«La nostra ultima ricerca mostra che il vulcano non è strutturalmente solido, le sue pareti sono fragili, la camera magmatica è di dimensioni considerevoli. Tutto ciò ci dice che il vulcano è attivo e potrebbe entrare in eruzione in qualsiasi momento».
«Il cedimento delle pareti muoverebbe milioni di metri cubi di materiale, che sarebbe capace di generare un’onda di grande potenza. Gli indizi raccolti ora sono precisi, ma non si possono fare previsioni. Il rischio è reale e di difficile valutazione. Quello che serve è un sistema continuo di monitoraggio, per garantire attendibilità.»
Scrive il giornalista Giovanni Caprara sul Corriere della Sera, del 29 marzo 2010, intervistando Enzo Boschi:[1] «La caduta rapida di una notevole massa di materiale — spiega Boschi — scatenerebbe un potente tsunami che investirebbe le coste della Campania, della Calabria e della Sicilia provocando disastri».
L’effettiva probabilità di un collasso tale da innescare un maremoto non è però ancora chiara… Ma nel dubbio tenersi pronti per il 20 maggio di ogni anno!
FONTI PRINCIPALI
VIRGILIO – La profezia di Nostradamus: terremoto e maxi eruzione in Italia
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