LA RIFORMA DELLA CORTE DEI CONTI PUO’ PROTEGGERE I POLITICI DAI DANNI ERARIALI. Come il Governo Meloni rischia di Incentivare gli Abusi di Potere

Riforma Corte Conti: primo Sì Parlamentare
di Piero Angelo De Ruvo
Tutti i link ai precedenti articoli di Gospa News sono stati aggiunti a posteriori dalla Redazione di Gospa News
Il Parlamento ha approvato in prima lettura una riforma della Corte dei conti, suscitando preoccupazioni da parte dell’Associazione nazionale dei magistrati contabili che teme rischi di illegalità e inefficienza nel controllo dei fondi pubblici. La riforma introduce uno scudo rafforzato per i politici in buona fede, un tetto al risarcimento per danno erariale colposo e ridefinisce i termini di prescrizione. Mentre la maggioranza difende la riforma come necessaria, le opposizioni e il procuratore Nicola Gratteri esprimono forti critiche, paventando un indebolimento del potere deterrente della Corte. Il provvedimento ora passa al Senato per la sua approvazione definitiva.
Le preoccupazioni dell’Associazione Magistrati corte dei conti (Amcc)
La riforma della legge 20 del 1994, approvata la scorsa settimana dal Parlamento e passata in sordina, pur presentandosi come un tentativo di modernizzare il sistema di controllo e responsabilità della Corte dei conti, ha sollevato numerose perplessità e critiche.
“Questo intervento normativo, anziché rafforzare la trasparenza e l’efficienza amministrativa, rischia di compromettere seriamente il sistema di vigilanza sulle risorse pubbliche”, è la sintesi di una lettera aperta dell’Associazione nazionale dei magistrati della Corte dei conti (link 1) inviata direttamente alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni chiedendo altresì un incontro chiarificatore con il governo.
Uno dei punti più controversi è la limitazione della responsabilità erariale ai soli casi di dolo, escludendo la colpa grave. Questa scelta legislativa sembra ignorare la realtà di molte situazioni in cui la negligenza, pur non essendo dolosa, può causare danni significativi alle casse pubbliche. La riforma limita la responsabilità amministrativa ai soli casi in cui sia presente l’elemento soggettivo del dolo, riducendo così il rischio di penalizzare funzionari pubblici per errori commessi in buona fede.
Meno responsabilità più negligenza e abusi di potere. Ma a pagare è il cittadino.
Ridurre la responsabilità in questo modo potrebbe incentivare comportamenti poco attenti o addirittura negligenti da parte dei funzionari pubblici. Inoltre, il giudice contabile avrà il potere di ridurre l’importo del danno accertato, stabilendo un tetto massimo pari al 30% del pregiudizio o al doppio della retribuzione lorda annua del responsabile.
La modifica del regime di prescrizione per il risarcimento del danno erariale, che decorre dal momento del fatto dannoso, è stata vista come una possibile limitazione alla capacità della Corte di individuare e perseguire danni occulti. Infatti, l’introduzione dello “scudo erariale” per i politici, che presume la loro buona fede salvo prova contraria, rappresenta un ulteriore passo indietro.
Questo meccanismo rischia di creare una zona d’ombra nelle decisioni politiche, riducendo la possibilità di individuare e sanzionare eventuali abusi di potere o cattiva gestione. La riforma potrebbe essere percepita come un passo indietro nella lotta alla corruzione, poiché limita le possibilità di perseguire comportamenti negligenti, diminuendo da parte dei cittadini quella percezione di giustizia.
Queste critiche evidenziano un dibattito acceso tra la necessità di semplificare e rendere più efficiente l’azione amministrativa e quella di garantire un controllo rigoroso e responsabile delle risorse pubbliche.
Anche l’ampliamento del controllo preventivo della Corte dei conti, sebbene teoricamente positivo, potrebbe avere effetti controproducenti. L’inclusione dei contratti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ed al Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari (PNC), nei controlli preventivi rischia di rallentare ulteriormente i processi amministrativi, compromettendo l’efficacia e la tempestività nell’utilizzo dei fondi pubblici.
Infine, la possibilità di copertura assicurativa per il danno erariale solleva dubbi sulla reale efficacia del sistema di responsabilità. Questo strumento potrebbe essere percepito come un incentivo a comportamenti meno responsabili, poiché i funzionari pubblici potrebbero sentirsi protetti da eventuali conseguenze economiche.
In sintesi, anche se l’intendo della riforma della legge 20 del 1994 sarebbe quello di bilanciare l’efficienza amministrativa con la necessità di controllo, sembra invece più orientata a proteggere i funzionari e i politici che a garantire una gestione trasparente e responsabile delle risorse pubbliche. Questo approccio rischia di minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e di compromettere la lotta contro la corruzione e gli sprechi, se nel frattempo non vi è una fattiva capacità delle istituzioni di mantenere alti standard di trasparenza e responsabilità.
Piero Angelo De Ruvo
Sottufficiale dell’Esercito Italiano in Congedo.. Ex sindacalista militare
Membro del direttivo dell’associazione Constitutio Italia
Ogni link a precedenti articoli di Gospa News è stato aggiunto a posteriori dalla Redazione
SOSTIENI GOSPA NEWS CON UNA PICCOLA DONAZIONE
TUTTI GLI ARTICOLI DI PIERO ANGELO DE RUVO
FONTI PRINCIPALI
Link 1
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE GIORGIA MELONI SULLA RIFORMA DELLA CORTE DEI CONTI
https://www.gospanews.net/2025/02/02/affari-militari-italia-libia-dietro-il-caso-almasri-meloni-sfida-i-giudici-sperando-nel-csm-guidato-dallavvocato-della-lobby-delle-armi-di-leonardo/