BATTAGLIA POPOLARE DI POLIZIOTTI E AVVOCATI CONTRO IL DECRETO LORENZIN. “Firmate per il Referendum per Abolire i 10 Vaccini Obbligatori ai Bimbi”

Legge Lorenzin: Obbligo, Ricatto E Silenzio – Benvenuti Nello Stato Bio-Autoritario
di Piero Angelo De Ruvo
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la Legge Lorenzin ha sancito un principio tossico: il tuo bambino può essere escluso da scuola se non riceve le vaccinazioni imposte dallo Stato. Non importa se è sano, se ci sono motivi medici, etici o anche solo dubbi. Se non ti allinei, Sei FUORI. Sei ESCLUSO da tutto e a volte anche da tutti.
In esclusiva Gospa News ha raggiunto l’avv Antonietta Veneziano del foro di Lamezia terme, Avv. Gianfrancesco Vecchio Professore di Diritto privato presso l’Università di Cassino e del Lazio meridionale, e Antonio Porto, segretario generale nazionale dell’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia (OSA), per capire meglio le ragioni e l’utilità sul “referendum della libertà di scelta vaccinale pediatrica” proposto da varie associazioni.
Quando l’obbligo vaccinale diventa una forma di ricatto di Stato
Nel 2017 lo Stato italiano ha varcato una soglia pericolosa, con il sorriso della “scienza” e il mantello della “salute pubblica”, grazie alla Legge Lorenzin (n. 119/2017), ha imposto dieci vaccinazioni obbligatorie ai bambini per poter accedere alla scuola dell’infanzia e, indirettamente, anche agli altri gradi di istruzione. L’obiettivo, forse nobile, è di rafforzare la protezione della salute pubblica con una copertura vaccinale estesa. Ma siamo sicuri che sia stato davvero questo il motivo? Oppure è stata l’ennesima prova che, quando la paura incontra la politica, il diritto cede il passo al controllo.
Ma perché la legge Lorenzin va modificata.
Lo abbiamo chiesto all’Avv. Antonietta Veneziano:
“La legge Lorenzin, introdotta come decreto-legge nel 2017, ha imposto 10 vaccinazioni obbligatorie in Italia, basandosi su una presunta emergenza epidemiologica di morbillo nel Regno Unito. Tuttavia, non vi erano dati epidemiologici sufficienti per giustificare la straordinaria necessità ed urgenza richiesta per l’emanazione del decreto, considerando che le coperture vaccinali in Italia erano già elevate. Inoltre, il decreto prevedeva l’istituzione di una commissione per monitorare i dati epidemiologici e le reazioni avverse, ma tale commissione non è mai stata attivata. Pertanto, la legge Lorenzin dovrebbe essere modificata per adeguarsi alle reali necessità sanitarie e per garantire maggiore trasparenza e sorveglianza attiva”.
Quando l’obbligo vaccinale diventa una forma di ricatto di Stato?
A questa domanda risponde Antonio Porto, in qualità di presidente del sindacato OSA; infatti, ci si chiede se lo Stato, nel tentativo di tutelare la salute pubblica, non abbia oltrepassato il limite del rispetto delle libertà individuali.
” L’imposizione di obblighi vaccinali, specialmente quando legati all’accesso a diritti fondamentali come istruzione e lavoro, costituisce una forma di coercizione indiretta che limita la libertà di scelta terapeutica e la responsabilità genitoriale nelle vaccinazioni pediatriche. Questo approccio esercita una pressione indebita sul cittadino, costringendolo ad accettare un trattamento medico per evitare svantaggi sociali. Un esempio recente è l’obbligo vaccinale imposto durante la pandemia di COVID-19 a categorie lavorative essenziali come sanità, scuola e comparto difesa e sicurezza, che ha generato una forte resistenza e un calo di fiducia nella medicina, in quanto l’imposizione di farmaci potenzialmente associati a effetti avversi ha aumentato il senso di coercizione. Questo effetto negativo evidenzia il rischio di ritorni avversi per chi subisce tali obblighi”.
Libertà non significa rifiutare la scienza. Libertà significa poterla discutere.
Chi ha paura del referendum ha paura delle domande, ha paura del confronto, ha paura che la gente smetta di obbedire e cominci a pensare. Quando un popolo inizia a pensare, il potere trema. Sulla scia di questa considerazione, abbiamo chiesto al Prof. Gianfrancesco Vecchio quale è il delicato equilibrio tra libertà individuale e responsabilità collettiva. Ovvero…
Come si può sostenere la libertà individuale quando le scelte personali mettono a rischio la salute collettiva?
” Secondo diversi medici, tra cui Paolo Bellavite ed Eugenio Serravalle, per 8 delle 10 vaccinazioni obbligatorie previste dalla legge Lorenzin non sussiste l’effetto gregge poiché riguardano malattie non trasmissibili. Solo morbillo e rosolia potrebbero giustificare tale obbligo, ma entrambe non rappresentano un pericolo rilevante. Negli Stati Uniti, il Ministero della Sanità sta indagando sull’assenza di studi di controllo tra vaccinati e non vaccinati, situazione che mette in dubbio la sicurezza dei vaccini pediatrici. Inoltre, si sta indagando sull’aumento dei casi di disturbi dello spettro autistico. La legge Lorenzin presenta incongruenze giuridiche, come l’obbligo di vaccinazione anche per chi ha già contratto una delle malattie, reso inapplicabile dall’uso di vaccini combinati (esavalente e quadrivalente). La proposta referendaria suggerisce l’introduzione delle monodosi per evitare la vaccinazione inutile per malattie già contratte, garantendo maggiore sicurezza e trasparenza”.
Il vaccino non è il problema. L’obbligo sì.
La Legge Lorenzin sulle vaccinazioni obbligatorie è stata introdotta con l’obiettivo di proteggere la salute pubblica, ma ha suscitato forti critiche, in particolare per il modo in cui impone un obbligo sanitario legato all’accesso all’istruzione.
I sostenitori della modifica della legge non sono contro i vaccini, ma ritengono che la libertà di scelta terapeutica e il diritto all’autodeterminazione siano principi costituzionali da tutelare.
L’obbligo di vaccinazione, imposto senza spazio per il dibattito o per il consenso informato, ha generato divisione sociale e un clima di sfiducia nei confronti delle istituzioni sanitarie.
IL VIDEO INTEGRALE DELL’INTERVISTA QUI
Modificare la legge non significa negare la scienza o la salute pubblica, ma riconoscere che ogni individuo ha il diritto di scegliere consapevolmente, in base alle proprie circostanze e convinzioni, per sé e per i propri figli.
È fondamentale promuovere l’educazione, il dialogo e la trasparenza piuttosto che ricorrere alla coercizione. La proposta di modifica della Legge Lorenzin si inserisce in un percorso di rispetto dei diritti individuali e di equilibrio tra salute collettiva e libertà personale, restituendo ai genitori il diritto di prendere decisioni mediche informate per i propri figli. Questo cambiamento non è solo necessario, ma è anche un atto di maturità democratica, che riconosce l’importanza del confronto, del dibattito e della scelta consapevole.
Il problema non sono i vaccini in sé. Il problema è l’idea perversa che uno Stato possa decidere cosa iniettare nel corpo dei nostri figli, sotto minaccia di esclusione sociale ed educativa. Un principio da regime autoritario, non da democrazia europea. In nome della “copertura di gregge”, si è costruito un impianto legislativo che colpisce bambini innocenti, punisce i genitori dissidenti e zittisce il dissenso scientifico.
Questa legge non ha “convinto” nessuno.
Ha semplicemente obbligato, punito, costretto. E il risultato? Un clima di sospetto, diffidenza e rabbia. Una divisione profonda nella società. E, soprattutto, una classe di genitori trattata come sudditi, non come cittadini pensanti.
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Piero Angelo De Ruvo
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Sottufficiale dell’Esercito Italiano in Congedo.. Ex sindacalista militare
Membro del direttivo dell’associazione Constitutio Italia
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