RIMOSSO DA PAPA LEONE XIV Il VESCOVO DELL’AFFRESCO GAY. Prevost Sostituisce Paglia anche nell’Accademia Pontificia per la Vita

RIMOSSO DA PAPA LEONE XIV Il VESCOVO DELL’AFFRESCO GAY. Prevost Sostituisce Paglia anche nell’Accademia Pontificia per la Vita
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di Paola Persichetti

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AGGIORNAMENTO DEL 28 MAGGIO 2025

Monsignor Paglia Via dalla Pontificia Accademia per la Vita: Un Sospiro di Sollievo e la Speranza di un Ritorno Cattolico

A 80 anni, si conclude il controverso mandato di Monsignor Vincenzo Paglia. Mentre la sua successione alla Gran Cancelleria del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II con il Cardinale Baldassarre Reina era già nota, la vera notizia dirompente è che Paglia lascia anche la presidenza della Pontificia Accademia per la Vita (PAV), che passa a Monsignor Renzo Pegoraro.

Questa nomina, seppur formalmente un pensionamento, è un vero e proprio segnale di rottura: Monsignor Pegoraro è un medico con una formazione accademica e teologica finalmente coerente con la missione dell’istituzione, a differenza del suo predecessore.

Un’era giunta al termine, lasciando un’eredità che molti hanno bollato come “disastrosa” e che ha gettato un’ombra di imbarazzo sulla Chiesa. Per molti, la sua leadership ha rappresentato un profondo tradimento della dottrina cattolica e un motivo di vergogna, dimostrandosi uno dei peggiori “servi” degli interessi avversi alla fede in questi anni. Sembra che, finalmente, si possa tirare un sospiro di sollievo dopo anni in cui la “gestione Paglia” ha suscitato non poche e accese controversie.

La Chiesa ora guarda alle nuove nomine, inclusa quella di Monsignor Renzo Pegoraro alla PAV, nella speranza di un ritorno alla chiarezza, alla fedeltà al Magistero e, finalmente, a una direzione autenticamente cattolica, dopo un periodo che ha messo a dura prova la pazienza e la fede di tanti.

ARTICOLO DEL 21 MAGGIO 2025

Un Cambio di Rotta in Vaticano: La Sostituzione di Paglia e il “Nuovo Vento”

Un vero e proprio scossone ha attraversato il Vaticano, segnando un netto cambio di rotta con le prime significative nomine di Papa Leone XIV. Al centro di questa svolta, la sostituzione di Monsignor Vincenzo Paglia dal ruolo di Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Teologico “Giovanni Paolo II” per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia.

Questa mossa, apparentemente una semplice nomina, rivela profonde incongruenze con le direzioni passate e delinea chiaramente la portata della “sostituzione di Paglia” in questo nuovo vento che soffia in Santa Sede.

Il Ruolo del Gran Cancelliere: Garante dell’Ortodossia

Per comprendere la portata di questa decisione, è fondamentale chiarire il ruolo del Gran Cancelliere. Non è un incarico meramente formale, ma un pilastro nella tutela dell’ortodossia e della fedeltà al Magistero della Chiesa.

Egli è il garante dell’identità ecclesiale e della qualità scientifica dell’Istituto, vigila sulla fedeltà alla dottrina cattolica e sul rispetto degli statuti, e persino conferisce o revoca la missione canonica ai docenti. In sintesi, è il custode della Rivelazione divina, di un Magistero che, come sottolineato, “non muta con il passare dei secoli”.

La Scelta di Papa Francesco: Un’Eccezione che fece Rumore

La nomina di Paglia da parte di Papa Francesco nel 2016 fu, fin dall’inizio, una vistosa anomalia. Con una deroga esplicita agli statuti, Francesco aveva voluto Paglia, una figura “vicina alla Comunità di Sant’Egidio e già al centro di controversie giudiziarie per le sue posizioni pubbliche spesso in contrasto con la morale cattolica in materia di matrimonio, sessualità e bioetica”.

Questa scelta, definita all’epoca un'”eccezione voluta dal Pontefice”, fu profondamente divisiva e segnò una rottura con la tradizione dell’Istituto, nato per custodire il Magistero di San Giovanni Paolo II sulla visione immutabile della Chiesa su matrimonio e famiglia.

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Soprattutto dopo che fece realizzare di un affresco con personaggi omosessuali e transessuali nel Duomo di Terni ritratti accanto a lui stesso suscitando vibranti proteste tra i fedeli.

Gli Anni di Paglia: Dalla “Nuova Teologia Pastorale” alle Polemiche

L’arrivo di Paglia coincise con una contestata ristrutturazione dell’Istituto. Numerosi docenti, considerati la continuità con lo spirito originario, furono allontanati in nome di una “nuova teologia pastorale”, i cui contorni apparvero a molti ambigui e potenzialmente in contrasto con la perenne dottrina della Fede. Questo processo culminò nel 2019 con le dimissioni del Presidente Monsignor Livio Melina e la sospensione dell’intero corpo docente.

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Le nomine successive sembravano distanziarsi dalle posizioni morali tradizionali, aprendo a interpretazioni “più favorevoli all’omosessualità e alla contraccezione”, nonché a posizioni sull'”apertura alla comunione per i divorziati risposati”, la “difesa del suicidio assistito” e persino “l’elogio dello spirito di Marco Pannella”, figura storica del radicalismo italiano e sostenitore dell’aborto. Le parole di Monsignor Melina all’epoca furono inequivocabili: “Se le decisioni prese dall’arcivescovo Paglia non vengono revocate, allora ciò che stanno dicendo è: L’interpretazione del Magistero di Papa Francesco in continuità con il Magistero precedente, è intollerabile nella Chiesa.”

Il Ritorno alle Origini con Cardinale Reina: Un Segnale Forte

Con la nomina del Cardinale Baldassarre Reina, già Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma e Gran Cancelliere della Pontificia Università Lateranense, Papa Leone XIV, pur non modificando formalmente gli Statuti del 2019, ripristina la linea istituzionale tradizionale. Reina è una figura di “indiscussa garanzia, rappresentativa della Santa Sede e della sua unità di intenti nella custodia del Depositum Fidei”.

Il Cardinale Baldassarre Reina e monsignor Vincenzo Paglia

Questa decisione implica l’estromissione di Vincenzo Paglia, le cui affermazioni negli anni avevano “suscitato scandalo e perplessità nel mondo cattolico, venendo giudicate incompatibili con l’insegnamento bimillenario della Chiesa sul matrimonio e sulla sacralità della vita umana”. L’auspicio è che a questa rimozione segua una “revisione più ampia delle sue responsabilità ecclesiali, a tutela della verità rivelata e della fedeltà al Vangelo di Cristo”.

Il Nuovo Vento e le Reazioni Esterne

Le prime affermazioni di Papa Leone XIV sulla famiglia, definita “la cellula di base della società civile” e fondata sull'”Unione stabile tra uomo e donna”, hanno generato reazioni contrastanti. Se da un lato si registra l’evidente soddisfazione del mondo pro-life, dall’altro sono giunte critiche feroci da parte di chi vede in queste parole un “netto ritorno a posizioni più conservatrici”.

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Dal Circolo di Cultura Omosessuale “Mario Mieli” a figure televisive come Luxuria, fino all’attrice Micol Olivieri e l’influencer Tommaso Zorzi, la condanna è stata unanime, accusando il Papa di reazionarismo. Persino Elly Schlein ha rilanciato la necessità di una legge sull’omotransfobia. Di fronte a queste reazioni, Papa Leone XIV ha ribadito la necessità di “evitare l’imposizione di un pensiero unico”, sottolineando la centralità della famiglia come “istituzione fondamentale” per la tutela della dignità di ogni persona, dal nascituro all’anziano.

Un Cambio di Passo Concreto

La sostituzione di Paglia, in linea con le prime chiare affermazioni del Pontefice sull’importanza dell’unione tra uomo e donna e sul ruolo primario della famiglia, non è solo un atto formale, ma un atto concreto che segna un potenziale cambio di passo nella gestione di importanti istituzioni vaticane dedicate a questi temi.

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Il “nuovo vento” che soffia da Roma potrebbe tradursi in scelte operative e nomine che riflettono una rinnovata enfasi sull’importanza dell’Unione tra uomo e donna e sul ruolo insostituibile della famiglia così concepita, baluardo della civiltà e riflesso dell’amore divino.

prof. ssa Paola Persichetti
presidente dell’Associazione Trilly  APS La Gente come Noi Terni 

Paola Persichetti, oltre ad essere Associazione Trilly APS  La Gente come Noi Terni e già leader del comitato spontaneo La Gente come Noi nella lotta contro l’imposizione di Green pass e Vaccini obbligatori, è Laureata in Lingue e Letterature Straniere, inglese, francese, lingua e Cultura ebraica, all’Università di Perugia con  110/110, bacio accademico e menzione d’onore.  Corso di storia e del Cristianesimo antico, università Perugia. Master universitario in fonti, storia, istituzioni e norme del Cristianesimo ed Ebraismo.

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Paola Persichetti

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