IL NUOVO ORDINE MONDIALE DELLE ARMI NEMICO DEI POVERI. Spese Militari al 5 % mentre l’Italia nega i Rimborsi per le Carrozzine ai Disabili

di Carlo Domenico Cristofori
Come abbiamo ribadito più volte un paese ricco come il Lussemburgo, la Svizzera o i paesi Scandinavi che garantiscono ai suoi cittadini ogni assistenza sociale e sanitaria degna del terzo millennio può giustamente lasciare al suo Governo di il compito di sperperare i soldi in abbondanza secondo logiche politiche anche opinabili.
Un paese come l’Italia, che vede il 30 % dell’economia controllata dalla mafia perchè troppi parlamentari si scoprono legati ad essa in quanto favorissce un flusso torrenziale di fondi neri in ogni campagna elettorale facendo vincere i soliti partiti nei quali sono arrestati illustri esponenti per consorso esterno in associazione di stampo mafioso, (o peggio), dovrebbe rendere chi pilota le istituzioni un pò più incline a scuotere la tovaglia delle briciole per i poveri mentre trangugia con golosa ingordigia degna dell’inferno (Sant’Antonio da Padova lo ha detto) la lurida torta sugli affari su Big Pharma e Lobby delle Armi, spesso assai loschi (la presdente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen e il Ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ne sono una prova evidente…)
Invece la premier Giorgia Meloni si accoda con disinvoltura al vergognoso incremento delle spese militari deciso dalla NATO (che sotto il profilo amministrativo e lesgislativo non ha peraltro alcuna valenza cogente) dopo aver lasciato i veri poveri senza reddito di cittadinanza e dopo aver persino lasciato a piedi i disabili paralizzati.
Ecco perchè mentre riportiamo la notizia dell’ultimo vertice dell’Alleanza Atlantica, guidata dal segretario generale Mark Rutte che, da ex premier olandese, insieme a George Soros ha finanziato il sanguinario golpe di Kiev da cui è scaturita l’attuale guerra tra Russia e Ucraina, riteniamo doverso connetterla alla polemica per i mancati rimborsi per la manutenzione delle carrozzine elettriche per i portatori di handicap gravi.
Ciò serve a smentire la matricolata bugiarda serva delle Lobby Sioniste che controllano il mercato dei signori della morte, overro Meloni, secono la quale “Non toglieremo nemmeno un euro dalle priorità del governo e dei cittadini italiani”.
E’ in parte vero. I soldi per poveri e disabili li ha già “rubati” agli Italiani per finanziare le spedizioni di armi al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, anch’egli sionista e alla guida di un regime filo-nazista palesemente riconosciuto come tale sia dall’Italia che dall’Europa in barba a ogni vomitevole retorica contro il nazifascismo di cui, perlatro, la stessa Meloni è erede politica, seppur remoto, tramite la sua apparnetenza all’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano.
Ecco di seguito i dettagli di quanto abbiamo sintetizzato.
Nato, la dichiarazione del summit: aumento della spesa per la difesa al 5%
Estratti di Rai News e altri quotidiani
Non commeneteremo nello specifico le affermazioni dei politic ma inseriremo link a precedenti inchieste che ne svelano gli schifosi e inquietanti retroscena
Gli stati membri Nato si sono impegnati ad aumentare la spesa annuale per la difesa fino a raggiungere il 5% del prodotto interno lordo (PIL) entro il 2035 e hanno ribadito il loro impegno alla difesa collettiva, affermando che “un attacco contro uno è un attacco contro tutti”. Nella dichiarazione del vertice dell’Aia, i leader della Nato hanno affermato che l’impegno per la difesa consisterà in investimenti pari ad almeno il 3,5% del PIL all’anno per le esigenze fondamentali della difesa.
Hanno inoltre promesso di spendere fino all’1,5% del PIL per spese relative alla sicurezza, tra cui la protezione delle infrastrutture critiche e il rafforzamento della base industriale di difesa dell’alleanza.
Questi investimenti sono necessari per affrontare “gravi minacce alla sicurezza”, hanno affermato i leader, citando in particolare “la minaccia a lungo termine rappresentata dalla Russia per la sicurezza euro-atlantica e la persistente minaccia del terrorismo”.
I progressi compiuti rispetto agli obiettivi di spesa elevati, in aumento rispetto all’attuale obiettivo del 2% del PIL, saranno riesaminati nel 2029. Gli alleati hanno ribadito il loro “impegno sovrano duraturo” a sostenere l’Ucraina, ma hanno omesso i riferimenti alla possibile futura adesione dell’Ucraina all’alleanza, che erano stati inclusi in alcune precedenti dichiarazioni del vertice.
Friedrich Merz (Germania): “Storico” vertice Nato, con il 5% da un segnale di forza
Quello che si é tenuto all’Aja è “un summit storico per la Nato, in cui tutti insieme abbiamo deciso di alzare nei prossimi anni la quota destinata alla difesa al 5%. E questo è un segnale di forza di fronte a tutti i nostri possibili avversari. E un segnale di determinazione”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz, parlando alla stampa a margine del vertice. “Dobbiamo prendere con serietà il revisionismo russo. E dobbiamo essere in grado di difenderci per non doverci difendere”, ha aggiunto.
Nato, Trump: “L’accordo sul 5% della spesa in difesa è monumentale”
“L’accordo sul 5% della spesa in difesa è monumentale” Così il presidente ha definito l’accordo in sede Nato per aumentare le spese per la difesa al 5% del Pil di ogni stato membro, in una conferenza stampa dopo il vertice.
“È stato raggiunto davvero un grande obiettivo, una pietra miliare storica di questa settimana”, ha insistito, “qualcosa che nessuno pensava davvero possibile”.
Ora “è fondamentale che questi fondi aggiuntivi siano spesi per equipaggiamenti militari di alta qualità, non per la burocrazia. E si spera che questi equipaggiamenti siano prodotti in America, perche’ abbiamo i migliori equipaggiamenti al mondo”, ha assicurato. Abbiamo riaffermato la credibilità della deterrenza americana, che è diversa da nessun altro popolo alla Nato”, ha aggiunto.
Meloni: spese Nato necessarie, non distoglieremo fondi da altre priorità
“Il mondo sta cambiando e cambia anche la difesa”, quello della Nato è stato “un vertice importante per gli impegni che vengono assunti, impegni significativi e sostenibili”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a margine della plenaria Nato a L’Aja, spiegando che quelle approvate sono “spese necessarie per rafforzare la nostra difesa e la nostra sicurezza. Non toglieremo nemmeno un euro dalle priorità del governo e dei cittadini italiani, non riteniamo di usare la clausola di salvaguardia” del Patto di Stabilità nel 2026 per la difesa
Carrozzine elettriche, il Servizio sanitario nazionale nega il rimborso delle batterie ai Disabili
Da gennaio 2025 è entrato in vigore il nuovo decreto tariffe, che ha aggiornato – dopo oltre vent’anni – le tariffe relative ai Livelli essenziali di assistenza (Lea). Un provvedimento atteso da anni, che però sta generando incertezze e difficoltà in molte Regioni, soprattutto per quanto riguarda gli ausili alla mobilità delle persone con disabilità, come le batterie per le carrozzine elettriche.
Uno dei primi casi si è registrato in Veneto, dove alcune aziende sanitarie hanno cominciato a negare i rimborsi per la sostituzione delle batterie, un tempo coperte dal Servizio sanitario nazionale. L’assenza di indicazioni chiare nel nuovo decreto, unita a una documentazione frammentaria e poco accessibile, ha aperto un vuoto normativo che rischia di tradursi in un grave danno economico e sociale per le persone con disabilità.
Carrozzine per persone con disabilità: “Riparazioni a carico delle Asl”
“Per le carrozzine per le persone disabili le regioni e Asl devono stipulare contratti attraverso gare pubbliche ed i fornitori devono garantire l’adattamento e personalizzazione dei dispositivi da parte di professionisti abilitati, la manutenzione ordinaria, oltre alla sostituzione dei componenti come le batterie. Non è una raccomandazione, ma una norma di legge“. A dirlo è il ministro della Salute, Orazio Schillaci, durante il question time in Aula alla Camera rispondendo a una domanda del Movimento 5 stelle.
Il tema è quello denunciato da un articolo del Fattoquotidiano.it di inizio giugno che denunciava come in Veneto “le persone con disabilità” fossero “costrette a pagarsi la batteria delle carrozzine elettriche”. Il motivo, secondo la nota della Regione, ricevuta dopo la pubblicazione dell’articolo, era un cambio della normativa di cui utenti e associazioni non erano stati informati. In particolare, specificava la regione, “il nuovo Nomenclatore (Allegato 5 – DPCM 12/2017) non prevede più i codici relativi alle riparazioni e sostituzioni per gli ausili rientranti nel codice ISO 12.23 (carrozzine a motore elettrico)”.
Secondo Schillaci, invece, “il nuovo decreto tariffe del 2025, non ha cambiato nulla sui diritti dell’assistito, l’innovazione riguarda solo la modalità di approvvigionamento, ma i diritti dei cittadini sono rafforzati”.
Insomma, ha rimarcato il ministro “la riparazione rimane a carico delle aziende sanitarie e all’assistito non dovrebbe essere richiesta alcuna compartecipazione alla spesa per la riparazione e sostituzione delle carrozzine, se questo sta accadendo, qualcuno non applica le normative. Non è accettabile“:
https://gospanews.net/2025/01/21/pfizer-gate-incubo-giustizia-scandalo-la-procura-europea-sostiene-limmunita-di-von-der-leyen-davanti-alla-corte-di-liegi/