Alcune persone prendono con filosofia la convivenza con i fenomeni sismici, ma la scossa di magnitudo 4.6 delle 12,47 con epicentro nel castello aragonese di Baia, a Bacoli, ha fatto davvero paura.
“E’ stata forte ed è durata più del solito – ha riferito all’Ansa un abitante della zona – i lampadari oscillavano, abbiamo sentito i muri scricchiolare. Qualcuno si è riversato per strada. Era un po’ che non si faceva sentire il terremoto, oggi è tornato a farsi vivo. Ci dobbiamo abituare, la paura è stata tanta ma qui nessuno molla“.
Lo scorso 14 maggio l’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv aveva rilevato un lungo sciame sismico nella zona dei Campi Flegrei. Erano stati registrati 30 terremoti di magnitudo compresa tra 0 e 3.1. Quattro gli eventi sismici di magnitudo superiore a 1.
Sconcerta il fatto che anche gli esperti intervistati da RAI News tendono a escludere l’imminente disastro che potrebbe essere causato da un’improvvisa e ciclopica eruzioone vulcanica.
Esiste infatti uno studio internazionale pubblicato su Nature Geoscience, a cui solo Gospa News ha dato il giusto risalto, che evidenzia tutti i segnali non solo di una grave accelerazione dell’innalzamento del suolo dopo il bradisismo tipico della caldera, ovvero il suo abbasamento (dettagli tecnici sotto), ma anche dell’inquietante aumento delle emissioni gassose.
Il Video dell’INGVVulcani sulla Simulazione dell’Eruzioone Pliniana
Sconcerta ancora di più il fatto che l’allarme di una possibile eruzione Pliniana (dalla tipologia della caldera) fu documentato da una simulazione video pubblicata nel 2011 dal’INGVVulcani, la pagina ufficiale di informazione sull’attività vulcanica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
L’eruzione di tipo pliniano prende il nome da Plinio il Giovane, che per primo ne descrisse il fenomeno. È un tipo di eruzione che si produce dai vulcani esplosivi, caratterizzati dall’emissione di lava molto viscosa che non fluisce dal cratere, impedendo ai gas di liberarsi; questo provoca l’aumento della pressione interna che porta a far esplodere parzialmente o, nei casi più disastrosi, totalmente il vulcano.
Il video è una «simulazione numerica tridimensionale della fase di collasso di una colonna Pliniana ai Campi Flegrei. L’evento simulato ha una scala analoga all’eruzione di Agnano Monte Spina (avvenuta circa 4.500 anni fa), una delle più grandi degli ultimi 15000 anni» si legge sotto il video.
«La bocca eruttiva è ipotizzata al centro della conca di Agnano. Le condizioni della miscela eruttiva assunte alla bocca sono basate sulla ricostruzione dell’eruzione di Agnano Monte Spina e il flusso di massa ipotizzato è dell’ordine di 1.E8 kg/s. Le isosuperfici mostrate nel video rappresentano la temperatura della miscela piroclastica a 100°C (esterno, rosa) e 350°C (interno, da rosso a giallo). La topografia è rappresentata da un modello digitale del terreno (DEM) con risoluzione di 10 m sul quale sono state sovrapposte delle ortofoto aeree».
«L’animazione mostra l’evoluzione della temperatura del gas attraverso due isosuperfici che raccolgono i punti in cui la temperatura raggiunge i 100°C (isosuperficie estera, semitrasparente) e quelli a 350°C (isosuperficie interna, in rosso e giallo). La topografia è rappresentata con un modello digitale del terreno DEM con un’accuratezza di 10 m, su cui è stata sovraimposta un’ortofoto aerea».
Campi Flegrei: Identificate le sorgenti di pressione responsabili del sollevamento del suolo e dei terremoti
«Dopo la fase di abbassamento del suolo successiva alla crisi bradisismica del 1982-1984, a partire dal 2005 la caldera dei Campi Flegrei ha ripreso un lento ma costante sollevamento, che oggi ha raggiunto i 140 cm (rispetto al 2005) nell’area del Rione Terra. Parallelamente, dal 2018 si è osservato un progressivo aumento sia nella frequenza sia nell’energia dei terremoti vulcano‑tettonici, con un’accelerazione netta a partire dal 2023».
Scrivono gli esperti vulcanologi Domenico Patanè, Graziella Barberi e Claudio Martino sulla pagina INGVVulcaniin un articolo pubblicato il 25 aprile del 2025, dopo la tremenda scossa tellurica di marzo, analoga a quella di ieri.

«Questa intensificazione sismica accompagna e, in parte, riflette le dinamiche di sollevamento del suolo.La maggior parte dei terremoti si concentra a profondità inferiori ai 3 km, specialmente sotto la zona Solfatara‑Pisciarelli e nell’area a nord di Pozzuoli. In mare aperto invece i terremoti risultano più profondi. Complessivamente, la distribuzione degli epicentri segue un andamento ellittico che ricalca la forma estesa della caldera ( Figura 2)».
Lo Studio sul Rischio di Eruzione pubblicato da Nature GeoScience
«La letteratura vulcanologica sull’attuale fase di bradisismo offre interpretazioni diverse e talvolta contrastanti: alcuni studi attribuiscono l’attività in corso a intrusioni superficiali di magma, mentre altri la collegano principalmente a perturbazioni del sistema idrotermale, indotte dall’iniezione di gas magmatici provenienti da profondità maggiori (ca. 8 km)» concludono gli scienziati soffermandosi poi in considerazioni assai tecniche (link tra le fonti).
Il riferimento ai movimenti magmatici, rilevati dall’incremento delle emissioni di solforose, è proprio quello segnalato dall’articolo di Nature Geoscience firmato anche da Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio vesuviano dell’Ingv.
Ma le reazioni dei politici sono state protese a minimizzare il rischio di eventi disastrosi imminenti per non dover affrontare un “piano di esodo” immediato dell’area con costi astronomici per il Governo Meloni.
Musumeci Tocca Ferro: “Mai pensato sfollare 500 mila persone”
Emblematica la reazione del Ministro della Protezione Civile Nello Musumeci che invitò a “toccare ferro” nel mese di marzo, mentre il Vescovo di Pozzuoli, monsignor Carlo Villano, invitò la popolazione a pregare:
«Come credenti in Cristo sentiamo di poter chiedere al Signore di sostenerci in questo tempo della prova dove tutto sembra essere precario» disse il prelato dopo la forte scossa di marzo.
«Io non ho mai detto di lasciare l’area dei Campi Flegrei: trasferire 500 mila persone in altre parti della Campania o del Paese mi sembra un provvedimento estremo che allo stato attuale non avrebbe giustificazione. Ritengo però che ci siano alcune porzioni della caldera particolarmente vulnerabili per cui sarebbe utile suggerire di liberare quella zona».
Lo ha detto il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci intervistato a SkyTg24, commentando la scossa di ieri nei Campi Flegrei. Ha fatto molto bene il Vescovo di Pozzuoli a invitare i credenti a pregare perché non si verifichi un altro disastro annunciato eullo della Diga del Vajont…
Fabio Giuseppe Carlo Carisio – direttore Gospa News
FONTI PRINCIPALI
GOSPA NEWS – SQUILLI DI APOCALISSE – TERREMOTI – CAMPI FLEGREI
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