WUHAN-GATES – 6. AI GIOCHI MILITARI IN CINA TROPPE INFLUENZE! Sospetti su COVID-19 da spadista italiano e pentatleta francese
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Una terribile influenza ha messo KO numerosi atleti durante i Giochi Militari di Wuhan. Lo ha rivelato la pentatleta francese Elodie Clouvel all’emittente televisiva Loire7, lo ha ribadito lo spadista italiano Matteo Tagliariol, campione trevigiano di scherma e oro olimpico a Pechino 2008, nelle sue dichiarazioni ai giornali locali italiani.
A distanza di oltre un mese dalle indiscrezioni riportate da Gospa News anche i media del mainstream hanno acceso i riflettori su quell’evento sportivo che avrebbe potuto essere l’occasione di contagio tra la Cina, primo paese colpito dal focolaio di SARS-CoV-2, e gli USA, il paese più falcidiato dalla pandemia con più di 71mila morti che fanno sembrare nulla i 4mila della provincia cinese di Hubei.
Chi abbia contagiato chi rimane per ora un mistero nel quale si intrecciano teorie di un complotto mondiale sempre più fondate dopo le dichiarazioni del vincitore del Premio Nobel per la Medicina, il virologo francese Luc Montagnier, sulle tracce di HIV-1 dentro al Covid-19 che ne proverebbero, secondo lui, la creazione in laboratorio.
Il nome del nuovo ceppo di CoronaVirus deriva proprio dalla sua scoperta nel dicembre 2019 ad opera del medico eroe Li Wenliang, perseguitato dal Governo per le sue rivelazioni e poi ucciso dalla malattia in circostanze rese misteriose dalla segretezza militare cinese. Ma ora le dichiarazioni di due atleti che parteciparono ai Giochi Militari di ottobre avvalora l’ipotesi che la nuova Sindrome Respiratoria Acuta Grave (Sars dall’acrononimo in inglese) sia apparsa almeno due mesi prima.
E con essa si rafforza il sospetto che l’epidemia non si sia diffusa per caso ma come “un veleno sparso da un paese ricco” secondo quanto sostenuto dal cardinale metropolita dello Sri Lanka, divenuto un po’ esperto di intelligence dopo il massacro nelle chiese del suo paese avvenuto nella Pasqua 2019 per gli attentati esplosivi dei kamikaze ISIS supportati da alcuni paesi stranieri.
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«A rilanciare i sospetti, già circolati nelle settimane scorse, sono state le ultime dichiarazioni della pentatleta francese Elodie Clouvel che, intervistata dall’emittente televisiva Loire7 per discutere del rinvio delle Olimpiadi di Tokyo, ha spiegato di non temere una possibile contaminazione da Covid-19: “Penso che con Valentin (Belaud, altro pentatleta) abbiamo già avuto il coronavirus perché eravamo a Wuhan per i Giochi Militari. Ci siamo ammalati, lui ha saltato tre giorni di allenamenti, io ho avuto problemi mai avuti prima. E quando abbiamo parlato con un medico militare, ci ha detto: penso che l’abbiate già avuto perché gran parte della delegazione si è ammalata».
Questo ha riferito l’agenzia italiana Ansa dedicando nel pomeriggio l’apertura del suo portale d’informazione alla notizia ma riportando poi l’inevitabile smentita ufficiale della Francia.
La delegazione francese che ha partecipato ai Giochi militari era composta da 406 persone di cui 281 atleti e, in seguito ai sospetti di possibili casi di Covid-19 al ritorno da Wuhan, il Ministero delle Forze Armate, che finora non si era espresso ufficialmente, ha diffuso una precisazione con cui smentisce che alcuni atleti abbiano contratto il virus.
«Il Ministero desidera ricordare che quando i Giochi mondiali militari estivi si sono svolti dal 18 al 27 ottobre 2019, a Wuhan, in Cina, l’epidemia legata al Covid-19 non era allora nota – si legge nella nota pubblicata da l’Equipe -. Il primo caso di Covid-19 è stato segnalato dalla Cina all’Oms solo il 31 dicembre, due mesi dopo la fine dell’evento».
La toppa è peggio del buco, direbbe una sarta. Il tentativo di nascondersi dietro al dito della “scoperta ufficiale” è infatti una giustificazione troppo banale per essere considerata attendibile. Mentre sono degne di grande attenzione le dichiarazioni dello spadista italiano Mario Tagliarol che al Gazzettino, quotidiano del Veneto, ha raccontato la sua terribile influenza nei dettagli.
«Sì, sono stato male dopo Wuhan. Adesso sto bene. Non so se ho preso il coronavirus: non sono mai stato testato e non ho le competenze scientifiche per saperlo – spiega l’atleta 37enne – appena possibile, quando il servizio sanitario nazionale non sarà più saturo delle richieste delle persone che hanno veramente bisogno di cure, sicuramente andrò a farmi testare».
Lo schermidore trevigiano in forza all’Aeronautica Militare, medaglia d’oro olimpica nella specialità spada individuale, era stato nella città cinese tra il 18 e il 27 ottobre dell’anno scorso per partecipare ai Giochi mondiali militari, che hanno richiamato oltre 10mila atleti di varie nazioni.
«Dopo i mondiali di fine ottobre a Wuhan molti atleti si erano ammalati di una forma influenzale. E anch’io mi ero ammalato – spiega Tagliariol – ho sviluppato una forma influenzale acuta, che ha colpito i polmoni, dalla quale sono guarito prendendo dei farmaci e con un decorso forse un po’ più lungo del solito. Le cose possono essere due: può essere che io sono asmatico e di conseguenza le forme influenzali mi colpiscono spesso ai polmoni oppure, visti i sintomi, c’è la possibilità che sia stato colpito dal coronavirus».
«Ci siamo ammalati tutti, 6 su 6 nell’appartamento e moltissimi anche di altre delegazioni. Tanto che al presidio medico avevano quasi finito le scorte di medicine. Ho avuto febbre e tosse per 3 settimane – ha aggiunto lo spadista azzurro secondo quanto riportato dall’Ansa – e gli antibiotici non hanno fatto niente; poi è toccato a mio figlio e alla mia compagna. Non sono un medico, ma i sintomi sembrano quelli del covid-19»
Nelle ultime ore i media hanno riportato una versione più “morbida” dello stesso Tagliarol che ha fatto ulteriori dichiarazioni improntate ad una maggiore cautela ribadendo di non avere alcuna certezza di aver contratto il Covid-19.
Nel momento in cui la comunità scientifica ha bersagliato persino il professor Montagnier cercando di confutare la sua rivelazione sulla presenza di sequesnze dell’HIV-1 nel nuovo ceppo di CoronaVirus nonostante il virologo francese abbia vinto il Nobel per la Medicina nel 2008 proprio per aver scoperto l’agente virale dell’AIDS, è assai facile immaginare che l’atleta dell’Aeronautica Militare abbia ricevuto fortissime pressioni.
I big media, invece, continuano ad ignorare o definire complottista la teoria della guerra biologica, sfuggita da un laboratorio o volutamente diffusa (ad esempio coi nano-droni come sostenuto da fonti di intelligence), sebbene sia l’unica in grando di spiegare il pandemonio causato dalla SARS-CoV-2 che ha fatto balzare alle stelle sulle Borse mondiali le azioni di alcune spregiudicate cause farmaceutiche, già sospettate di aver testato armi batteriologiche su cavie umane con molti decessi, grazie ai loro antivirali e alle ricerche sui vaccini.
Nel prossimo reportage Wuhangate 7 vedremo quali sono i 20 laboratori degli USA segnalati all’ONU in relazione alla Convenzione sulle Armi Biologiche che avevano le capacità tecniche per creare virus altamente pericolosi ed hanno sviluppato delicatissime ricerche sui “ricombinanti”. Alcune delle quali tenute nascoste anche alle Nazioni Unite!
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS
GOSPA NEWS – INCHIESTE LOBBY ARMI
VETERANS TODAY – WORLD MILITARY GAMES WUHAN
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