LOCKDOWN TOTALE SENZA VERGOGNA! Chiesto dall’Ordine dei Medici: difese i colleghi pagati dalla Big Pharma dei Vaccini GSK

LOCKDOWN TOTALE SENZA VERGOGNA! Chiesto dall’Ordine dei Medici: difese i colleghi pagati dalla Big Pharma dei Vaccini GSK

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

“Lockdown totale, in tutto il Paese”. A chiederlo, alla luce dei dati, soprattutto quelli sui ricoveri in ospedale e nelle terapie intensive, è il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli, dalla pagina Fb della stessa Federazione.

“Considerando i dati di questa settimana come andamento-tipo e se li proiettiamo senza prevedere ulteriori incrementi, la situazione fra un mese sarà drammatica e quindi bisogna ricorrere subito ad una chiusura totale. O blocchiamo il virus o sarà lui a bloccarci perchè i segnali ci dicono che il sistema non tiene ed anche le regioni ora gialle presto si troveranno nelle stesse condizioni delle aree più colpite. Con la media attuale, in un mese arriveremmo ad ulteriori 10mila decessi”. Lo afferma all’ANSA il presidente della Federazione degli Ordini dei Medici Filippo Anelli.

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Un allarme che appare quanto meno azzardato visto che la curva sta rallentando come riportato da altri media e la gravità di questa ondata di Covid-19 non appare tragica perchè finalmente esistono le cure come evidenziato da illustri medici. Un allarme soprattutto curioso perché lo stesso dottor Anelli scese in campo senza remore in difesa dei colleghi pagati da una nota Big Pharma che è in prima linea per la la produzione di quel vaccino che ovviamente le misure restrittive rendono sempre più agognato.

Dove sta l’imbarazzante questione? Che l’intervento difensivo a favore di alcuni esponenti della categoria medica avvenne nel gennaio 2019 quando dalle indagini della Guardia di Finanza emerse che costoro erano stati foraggiati dalla GSK, alias GlaxoSmithKline, l’azienda farmaceutica di Londra condannata in varie parti del mondo per reati in ambito sanitario nata dall’inglobazione della SmithKline che in Italia pagò le memorabili tangenti all’ex Ministro della Sanità Francesco De Lorenzo ed al direttore del dicastero Duilio Poggiolini prima che il vaccino sull’Epatite B divenisse obbligatorio. Non va poi dimenticato che GSK è anche finanziata dal promotore dell’immunizzazione mondiale Bill Gates, come confermato anche dal fatrto che il CEO (amministratore delegato) Emma Walmsley è pure direttore (non esecutivo) di Microsoft Corporation, il colosso dell’informatica fondato dal noto finanziere dell’IT.

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I pagamenti a migliaia di medici di base risalgono al 2017, nello stesso anno in cui il Decreto Lorenzin rese 10 vaccini obbligatori in età scolare consentendo un incremento di fatturato notevole alla stessa GSK che per produrli aveva raddoppiato i propri stabilimenti in Toscana. Tra i beneficiari dei versamenti GSK ci sarebbe stato anche l’Istituto Superiore di Sanità, deputato a dettare le linee guida di prevenzione contro il Covid-19, che avrebbe ricevuto ben 93 milioni di euro secondo quanto riportato da Doctor 33, sito online specialistico di medicina.

Analoga inchiesta era stata attivata nel 2003 per altre migliaia di medici che erano finiti sul libro dei pagamenti di GSK. Ma il Presidente della Fnomceo non solo sminuì la vicenda ma si arrampicò sugli specchi per sostenere che un medico, anche se operante nel sistema sanitario pubblico, pagato da un’azienda farmaceutica non rappresenta necessariamente una presunzione di illecito. Riportiamo di seguito il testo integrale dell’articolo pubblicato da Doctor 33 il 24 gennaio 2019. Ognuno si faccia le proprie opinioni in merito…

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MEDICI (PUBBLICI) PAGATI DALLE AZIENDE FARMACEUTICHE

Pubblicato su Doctor 33 il 24 gennaio 2019

«La trasparenza non può ritorcersi contro chi l’adotta, siamo proprio noi medici a volerla e l’abbiamo codificata con l’industria. Ma il fatto che un medico sia pagato dall’industria non può trasformarsi in una presunzione di rapporto illecito».

Filippo Anelli presidente della Fnomceo dice la sua sul caso  dell’elenco di medici, ospedali e fondazioni pagati dalla multinazionale  farmaceutica Glaxo Smith Kine nel 2017. Si tratterebbe di alcune migliaia di  nomi, uno degli stanziamenti più cospicui riguarda l’Istituto superiore di Sanità  con 93 milioni; i medici hanno in media preso poche centinaia di euro.

Filippo Anelli, Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo)

L’associazione di consumatori Codacons però ha inviato l’elenco dei medici,  tratto dal sito dei produttori europei Efpia, all’Anac, l’Authority anticorruzione, e  chiederà alla Guardia di Finanza di verificare se le entrate dei camici bianchi  siano state dichiarate al Fisco. In una trasmissione l’avvocato Carlo Rienzi ha  spiegato che in alcune situazioni potrebbero ravvisarsi profili di illecito.

Dunque, Codacons chiederà alle Asl le ricette per vedere se i medici prediligano i farmaci delle aziende con cui sono in contatto. E ha intimato agli ordini dei  medici veneti e friulani (in Veneto ha sede GSK in Italia) di imporre agli iscritti  pagati dall’azienda di illustrare ai pazienti i loro eventuali legami con le  multinazionali del farmaco.

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Nel 2003 GSK fu al centro di uno scandalo che il tempo ha sgonfiato; su 4713medici indagati inizialmente, molti di famiglia, tre quarti sono usciti subito, e sul resto ci sono state fin qui sei condanne e un patteggiamento. Il presidente Anelli  ribadisce comunque che la Fnom non lascerà «nulla di intentato per verificare le affermazioni di Rienzi, che pure al momento sembrano basate su poco. Se qualcuno dovesse avere informazioni su possibili illeciti commessi da iscritti li segnali, tuttavia sottolineo che fasi importanti della ricerca a partire dalle sperimentazioni di fase III e IV le industrie non possono farle senza i medici, cui va poi riconosciuto il lavoro (e qui parliamo spesso di appena 300 euro a medico per 2 mila camici interessati). Quanto possiamo fare in più rispetto ad adesso è codificare ulteriormente le regole».

Anche qui, peraltro, nel 2016 Farmindustria ha elaborato un codice di condotta che rende improbabile che un medico non sappia come le sue collaborazioni saranno passate al setaccio  (anche del Fisco se non dichiarate) e rese pubbliche. GSK pubblica ormai puntualmente l’elenco dei medici con cui ha rapporti e, appreso delle iniziative  di Codacons, sottolinea come i versamenti riguardino sia corrispettivi per  prestazioni rese sia rimborsi per la partecipazione a eventi Ecm previsti dalla normativa.

La rendicontazione «è liberamente e gratuitamente consultabile da  ogni cittadino e disponibile, come previsto dai Codici deontologici Farmindustria  ed Efpia, sul sito www.gsk.it/operatori-sanitari/». GSK ha scelto tra le modalità  di trasparenza «la più rigorosa decidendo di collaborare solo con gli operatori  sanitari che avessero preventivamente acconsentito alla pubblicazione da parte  di Gsk stessa, nelle forme sopra descritte, dei compensi ovvero dei rimborsi ricevuti».

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Gsk è «grata a questi medici poiché, oltre a contribuire al progresso della scienza e della medicina con il loro lavoro, hanno anche deciso di rinunciare al loro diritto alla riservatezza per il bene superiore della trasparenza nei confronti della comunità». In ragione di ciò, andrebbero portati ad esempio e non additati negativamente.

Lo stesso pensa Anelli: «Perché se ho avuto dei rapporti con un’azienda a scopo di ricerca, per esprimere un parere su un dato tema, devo sentirmi condizionato negativamente? GSK fa bene a pubblicare i dati, tutti dovrebbero farlo, tuttavia fa riflettere l’imporsi del sillogismo: trasparenza uguale soldi da aziende uguale illecito del medico».

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C’è poi la richiesta agli ordini imporre agli iscritti il “coming out” verso i loro pazienti, «è doveroso che un paziente conosca i rapporti tra il curante e le ditte produttrici dei medicinali che lui prescrive», dice Rienzi.

«Non esiste», replica Anelli. «O ci vengono segnalate delle violazioni o si deve presumere che questi colleghi abbiano svolto un lavoro lecito di ricerca; comunque abbiamo dato indicazione di approfondire, e stiamo lavorando a un corso di formazione a distanza Fnomceo che spieghi le regole sulla corruzione. Il sistema va migliorato, e nessuno dev’essere portato a pensare di tornare indietro in tema di trasparenza a causa di un cattivo uso di questo diritto».

FONTI

ANSA – LOCKDOWN TOTALE CHIESTO DAI MEDICI

DOCTOR 33 – MEDICI PAGATI DALLE AZIENDE FARMACEUTICHE

GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE

GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS


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Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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