WUHAN-GATES – 38. VIRUS SARS-HIV CREATI IN LABORATORIO DAL DEEP STATE CINESE. Da figlio del Boia della Tienanmen e Gang di Shangai
In copertina a sinistra la ricercatrice del Wuhan Institute of Virology (WIV), Shi Zhengli, a destra, in alto, l’ex presidente cinese Jiang Zemin, definito il boia della Tienanmen, in basso (da sinistra) la direttrice del WIV, il figlio di Zemin, e il biologo molecolare Chen Zhu, ex ministro cinese della Salute, promotore del piano genomico nazionale
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
«Il 1 ° febbraio 2020, il sito Web militare cinese più influente www.xilu.com ha pubblicato un articolo in cui si riconosce che il CoronaVirus di Wuhan è stato creato dall’uomo accusando gli Stati Uniti di aver creato tale arma biologica contro la Cina». Tale affermazione, da noi citata nel reportage 2 della prima seria sulla pandemia denominato Coronavirus BioArma, è stata poi corroborata dalle autorevoli delucidazioni di una ricerca scientifica condotta in Cina tra tre ricercatori tra cui uno dell’Accademia delle Scienze Militari (Wu Zhong).
«I ricercatori sono rimasti scioccati quando hanno confrontato la proteina “S” SARS con la proteina “S” di Wuhan CoV e hanno scoperto che non altera la composizione strutturale del virus anche se sono stati sostituiti quattro aminoacidi. Questa ricerca indica un’importante scoperta che la proteina S Cohan di Wuhan supporta una forte interazione con le molecole umane di ACE2, che può portare a infettare le cellule epiteliali nel tratto respiratorio superiore. Questa scoperta ci ha anche detto che Wuhan CoV è altamente contagioso in termini di progettazione. Il punto chiave di tutte queste scoperte è che “quattro importanti proteine “S” sono state sostituite nel coronavirus di Wuhan”». Furono le conclusioni di un commento del Partito Comunista Cinese che poi affondò il colpo contro gli americani.
«Lo scopo è quello di mascherare Wuhan CoV come SARS per rendere più difficile per i ricercatori medici e i medici distinguerlo dalla SARS. Ciò li induce a prendere misure di prevenzione simili alla SARS, che possono comportare un ritardo del trattamento e una maggiore diffusione del virus. In secondo luogo, è così contagioso che si diffonde rapidamente in base al design – dichiarò ancora il PCC – Questo tipo di crimine attraverso la biotecnologia contro l’umanità può essere commesso da pipistrelli o ratti di bambù? Diecimila anni di evoluzione non possono produrre questo tipo di alterazione precisa di quattro importanti proteine S! Il fatto che il virus Wuhan sia stato creato in un laboratorio sotto l’influenza umana è indiscutibile. Questo è disumano all’estremo».
VIRUS DA LABORATORIO: UN AFFARE TRA CINA E USA
Piano piano, però, la tesi dell’arma batteriologica diventò secondaria nella narrazione di Pechino che fece di tutto, in virtù delle ottime relazioni con il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel condizionare il lavoro della Task-force inviata a Wuhan per fare luce sull’origine del virus composta anche dallo zoologo anglo-americano Peter Daszak, presidente dell’ong EHA di New York, tra i partner finanziatori dei pericolosi esperimenti condotti al Wuhan Institute of Virology (WIV). L’esito dell’inchiesta, contestato da tutti i giornalisti investigativi, dalla rivista del MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Cambridge (USA) e persino dallo stesso Ghebreyesus, fu l’improbabile origine del virus da laboratorio. Una tesi diametralmente opposta a quella diffusa un anno prima dal Partito Comunista Cinese.
Passarono i mesi e si giunse alla scheda informativa del Dipartimento di Stato USA sul WIV pubblicata il 15 gennaio 2021, alla scadenza dell’amministrazione Trump, in cui si rilevava che “diversi ricercatori” dell’Istituto si sono ammalati nell’autunno 2019, “prima del primo caso identificato dell’epidemia, con sintomi coerenti sia con il COVID-19 che con le comuni malattie stagionali”, sollevando interrogativi sulla credibilità delle affermazioni di Zhengli secondo cui “zero infezione” tra il personale e gli studenti della WIV prima della pandemia. La scheda informativa affermava anche che “gli scienziati in Cina hanno svolto ricerche sui coronavirus di origine animale in condizioni che aumentavano il rischio di esposizione accidentale e potenzialmente involontaria” e “progetti militari cinesi segreti” potrebbero essere stati condotti presso l’Istituto almeno dal 2017.
L’ex presidente americano Donald Trump divenne famoso nel mondo proprio per aver puntato il dito contro la Cina senza peraltro mostrare altra prova che la testimonianza di una giovane scienziata di Hong Kong, Li-Meng Yan, fuggita negli USA e divenuta whistleblower sotto la protezione della FBI. Ma ha sempre taciuto sui pericolosi esperimenti condotti durante l’amministrazione di Barack Obama, sotto la guida del dottor Anthony Fauci, nel laboratorio di Chapel Hill della North Carolina University in collaborazione con gli scienziati di Wuhan e con l’utilizzo del Guadagno di Funzione, un potenziamento di carica virale per finalità “dual-use” di bioarma e vaccino.
Dove sta quindi la verità? Da entrambe le parti. Proprio per questo, secondo una nostra personalissima opinione, né Trump, né il presidente cinese Xi Jimping avrebbero avuto il coraggio di svelare ai loro popoli le occulte trame dietro la pandemia.
Il virologo francese Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina nel 2008, nella sua prima dirompente intervista a una TV francese dell’aprile 2020 sostenne infatti che il SARS-Cov-2 è stato costruito in laboratorio “in un affare tra Cina e USA”. Confermò anche la presenza nel virus di alcune tracce dell’HIV/AIDS come scoperto da alcuni biologi indiani in “quattro sequenze”: ovvero proprio in quelle proteine “S” modificate…
Com’è possibile che una così macroscopica verità sulla pandemia sia stata artatamente occultata e abilmente insabbiata? I motivi “tecnici” li evidenziò bene il dottor Dany Shoham, microbiologo ed esperto di guerra chimica e biologica in Medio Oriente, in qualità di tenente colonnello in congedo del ministero della Difesa israeliano ed ex analista senior dell’intelligence militare Aman dell’IDF (Israel Defense Forces).
«Questo dibattito è molto complicato e contiene il potenziale per rivelazioni esplosive a molti livelli, ma le comunità di intelligence di tutto il mondo sono rimaste in gran parte in silenzio sulla questione. Questo è intrigante e non sorprende. Diversi paesi occidentali, così come Russia, India, Giappone e Australia, avevano formulato stime dell’intelligence già nel gennaio 2020, ma hanno tenuto nascoste le loro conclusioni».
Finora, nel ciclo d’inchieste Wuhan-Gates, abbiamo esaminato gli aspetti scientifici (i pericolosi esperimenti sui virus SARS del 2003 e MERS del 2012 infettati davvero con HIV nel Wuhan Institute of Virology fin dal 2004) e le tremende ed interminabili coincidenze in ambito geopolitico sul filo rosso che lega i profeti della pandemia al Democratic Party di Barack Obama e Joseph Biden ed all’intelligence CIA e del Pentagono, in sinergia con il PD in Italia e con i donors Dem Bill Gates e George Soros, anello di congiunzione tra Big Pharma, Deep State Usa e… Deep State cinese!
Esse sono alcune delle più potenti radici del Nuovo Ordine Mondiale, orchestrato dalla massoneria anglo-americana fin dal 1800 e finanziato dalle Lobby Sioniste che controllano le multinazionali farmaceutiche come la Lobby delle Armi. In un prossimo reportage vedremo le occulte interconnessioni geopolitiche tra Cina e Usa. Oggi cominciamo dai virus da laboratorio creati degli eredi del Boia della Tienanmen e dalla Gang di Shangai…
JIANG ZEMIN, L BOIA DELLA TIENANMEN
«La CIA può infiltrarsi in Cina attraverso la guerra di propaganda e provocare una “rivoluzione colorata” a Hong Kong, perché non può iniziare un attacco biochimico in Cina attraverso la manipolazione?» si chiesero gli analisti con gli occhi a mandorla sul già citato sito web militare www.xilu.com. Purtroppo, secondo quanto emerso dalle nostre inchieste basate su ricerche scientifiche pubblicate con tanto di foto al microscopio di una cellula del virus SARS infettata con HIV, le manipolazioni ci sono state davvero ma anche per l’intervento politico, militare e bio-ingegneristico del Deep State cinese e della cosiddetta Gang di Shangai in particolare.
«Jiang Zemin, alla pari del suo padrino politico Deng Xiaoping, passerà alla storia come un personaggio dalle contraddizioni estreme. Se per dodici anni è stato il massimo leader della Cina in uno dei periodi più fortunati per questa nazione, lo deve al peccato originale di un golpe istituzionale. Di fronte al movimento studentesco dell’89 Deng esautorò di fatto gli organi del partito e del parlamento, fece imprigionare il leader riformista Zhao Ziyang (tuttora agli arresti domiciliari), promosse Jiang alla guida del partito e gli diede carta bianca per soffocare nel sangue le aspirazioni democratiche».
A descrivere così l’ex presidente della Repubblica Popolare Cinese Jiang Zemin (in carica dal 1989 al 2002 e noto anche con il soprannome di Alvin) fu il quotidiano Repubblica definendolo «uno dei “boia di Tienanmen”, responsabile del massacro di centinaia di studenti nel giugno 1989 a Pechino». Ne parlò nel 2004 quando il vegliardo comunista fu costretto a cedere «anche l’ultimo incarico di potere, cioè la guida delle forze armate che gli consentiva di condizionare il nuovo presidente Hu Jintao».
«Si può definire, a ragione, il capo politico più brutale, malvagio e crudele che la Storia moderna abbia mai visto. Nato il 17 agosto 1929, l’ex dittatore cinese Jiang Zemin è famoso anche per essere arrivato al potere tramite corruzioni e crimini, rivelandosi il tiranno più astuto e dissennato dei nostri tempi. Il primo maggio 2015, l’adozione di una nuova legge ha dato la possibilità ai cinesi di denunciare un dirigente del PCC, ancora in carica o dimesso. Da allora, un’ondata di azioni penali contro Jiang Zemin ha iniziato ad arrivare da tutta la Cina e da tutto il mondo: al 15 luglio 2016, oltre 209 mila cittadini cinesi avevano denunciato l’ex dittatore per crimini contro l’Umanità» scrive di lui Epoch Times, un quotidiano multilingue fondato da un gruppo di cinesi americani.
«Non solo: Jiang è stato incriminato per genocidio, torture e crimini contro l’Umanità in 30 Paesi, tra cui Stati Uniti, Svizzera, Australia, Belgio, Spagna, Taiwan, Hong Kong, Germania e Canada. La valanga di procedimenti penali contro l’ex dittatore comunista, è la più rilevante azione giudiziaria internazionale in materia di diritti umani del 21esimo secolo. Durante il suo mandato come capo del Partito Comunista Cinese dal 1989 al 2002, ha causato danni incommensurabili alla Cina, toccando il fondo il 20 luglio 1999, quando ha personalmente ordinato un vero e proprio genocidio al fine di “annientare” il Falun Gong, antica pratica di meditazione fondata sui principi di verità, compassione e tolleranza» aggiunge il media che è stato creato a Manhattan proprio dai seguaci di tale credenza.
IL WUHAN INSTITUTE E IL PRINCIPINO COMUNISTA
Negli ultimi anni del suo potere nel Wuhan Institute of Virology, prestigioso centro di ricerca microbiologica dell’Accademia Cinese delle Scienze (CAS) fondato nel 1956, lo studio patogeno delle malattie infettive emergenti diventò uno dei principali campi di ricerca. Il merito – o demerito alla luce delle pericolose ricerche evdienziate nei reportages WuhanGates – va al “principino” del Partito Comunista Cinese. Con tale epiteto veniva indicato Jiang Mianheng, il figlio maggiore dell’ex presidente Zemin, leader del PCC, ma per estensione anche gli altri della sua discendenza.
Attraverso finanziamenti di dubbia provenienza che indussero il Dipartimento di Stato degli Usa ad accusarlo di una massiccia corruzione favorita dal potere toralitario del padre, Mianheng, grazie a Cina Netcom, divenne per il mondo intero “il re delle telecomunicazioni.
«Mentre era impegnato a dirigere l’impero delle telecomunicazioni, Jiang Mianheng è stranamente riuscito ad ottenere la nomina più alta nel più prestigioso istituto di ricerca scientifica cinese, nonostante non avesse mai raggiunto alcun risultato accademico. Dal 1999 al 2001, Jiang è stato vice presidente dell’Accademia Cinese delle Scienze. Nel 2005, è divenuto presidente della succursale dell’accademia di Shanghai, ma nel 2015 si è dimesso “a causa dell’età”, un curioso sviluppo dato che Jiang era ancora lontano dall’età di pensionamento ufficiale. Questo pensionamento anticipato è un chiaro segno che il clan di Jiang si trova sotto una forte pressione politica».
Il quotidiano EpochTimes rileva questa interessante storia che il webmedia GNews, vicino al giornalista e politico Steve Bannon, già consulente di Trump, arricchisce di alcuni particolari interessanti tirando in ballo altri personaggi che paiono la rappresentazione del Deep International State del Sol Levante cresciuto proprio intorno al laboratorio di Wuhan. Secondo tale fonte fu Jiang Mianheng a raccomandare al padre Jiang Zemin la nomina dell’emergente scienziato cinese Chen Zhu a vicepresidente dell’Accademia Cinese delle Scienze nell’ottobre 2000 che divenne il vero protagonista delle spregiudicate ricerche nell’ambito delle scienze umane e delle biotecnologie.
LE SFIDE BIOTECH DELLA GANG DI SHANGAI
Chen Zhu è stato capace di conservare un immenso potere anche durante la presidenza di Xi Jimping, giunto ai ferri corti con la cosiddetta “gang di Shangai”, un’entità politica in cui era cresciuto il potere del suo predecessore Jiang Zemin proprio perché aveva iniziato la sua carriera pubblica diventando Sindaco di quella metropoli nel 1985. Per comprendere a fondo la gravità dello scontro creatosi tra le fazioni dei rivali in seno al Partito Comunista Cinese basta citare due episodi clamorosi avvenuti nell’ambito della campagna anti-corruzione avviata da Jimping, sia come presidente della Repubblica Popolare che in veste di segretario generale PCC.
«Il caso dell’ex zar della sicurezza Zhou Yongkang è un buon esempio. Durante i primi mesi del 2013, i compagni di Zhou, mentre erano ai rispettivi posti di lavoro – una compagnia petrolifera della provincia di Sichuan e l’apparato di sicurezza statale – sono stati trascinati via dalla polizia disciplinare del Partito. Zhou è stato formalmente indagato un anno più tardi e poi condannato all’ergastolo nel luglio 2015» rammenta Epoch Times rivelando poi la clamorosa notizia rimbalzata su vari media internazionali nel giugno 2016 quando una fonte di Shanghai a conoscenza delle indagini disciplinari riferì che Jiang Mianheng fu messo agli arresti domiciliari per fare luce su un enorme giro d’affari ritenuto viziato da una sistematica corruzione.
La notizia fu confermata anche da IntelligenceOnline e Business Insider e da sola basta a spiegare le improvvise dimissioni del “principino” comunista dall’Accademia delle Scienze di Shangai, divenuta nel frattempo fulcro della ricerca biotecnologica proprio nelle mani del suo “raccomandato” Chen Zhu.
Il 29 ottobre 1998 a Shangai era nato ufficialmente il “National Human Genome Research Center for the South” nel gigantesco complesso biotecnologico Zhangjiang Hi-Tech Park nella nuova area di Pudong: una struttura di ricerca genomica fortemente voluta dal presidente Zemin.
Ne assunse la direzione il biologo molecolare Chen Zhu al ritorno da un lungo periodo di studi a Parigi tanto da essere definito in alcuni articoli “lo scienziato francese”. Rimase alla guida del centro fino al 2016 bruciando le tappe non solo in ambito scientifico ma anche in politica. Dopo l’incarico di vicepresidente dell’Accademia delle Scienze ottenne quello di Ministro della Salute che mantenne fino al 2013 diventando di fatto l’anello di transizione tra l’era di Zemin e quella di Jimping.
LA GIOVANE DIRETTRICE DI WUHAN IN POLITICA
Il 2 novembre 2001, presso l’Accademia Cinese delle Scienze si tenne un seminario sulla pianificazione innovativa dei campi biologici a Wuhan nel quale il vicepresidente Chen Zhu presentò un rapporto dal titolo “Le scienze della vita e la biotecnologia all’inizio del nuovo secolo: opportunità e sfide affrontate dalla Cina”. Secondo GNews e altre fonti fu lui a indirizzare il direttore dell’Istituto di virologia di Wuhan, Hu Zhihong, a intraprendere e lanciare il progetto del laboratorio di biosicurezza Bsl-4, quella necessaria per condurre gli esperimenti con agenti patogeni più pericolosi e virali. Ma è ritenuto anche il mentore di Wang Yanyi di cui Gospa News si occupò nel reportage WuhanGates 5.
«Numerosi articoli ampiamente diffusi sull’app sociale WeChat hanno accusato Wang Yanyi, l’attuale direttrice del Wuhan Institute of Virology, di avere un background accademico debole e di essere salita al suo posto attraverso il nepotismo in età relativamente giovane» scrisse Ye Ruolin sul media cinese in inglese SixThones. «Qualcuno sospetta che Wang è stata scelta solo per suo marito Shu Hongbing, che è un accademico presso l’Accademia cinese delle Scienze ed è l’ex direttore dell’Istituto di Virologia» aggiungeva il giornale asiatico.
In realtà, se facciamo un approfondimento, scopriamo che la 39enne biologa Wang può vantare un altro requisito assai importante in Cina come in altre parti del mondo: è infatti vicepresidente del Comitato Municipale di Wuhan del China Zhi Gong Party, un movimento tradizionalista che appoggia le politiche del Partito Comunista e per tale motivo nel 2007 fu premiato con il Ministero della Scienza e Tecnologia affidato al leader dello schieramento Wan Gang, divenuto ministro nello stesso anno di Chen Zhu, con cui ha così tante analogie da apparire persino sospette.
Entrambi sono infatti nati a Shangai a differenza di un anno, Wan nel 1952 e Zhu nel 1953, dove crebbe il potere di Zemin ed entrambi dopo la laurea si sono recati in Europa per fare carriera, il primo in Germania nel settore automobilistico dell’Audi, il secondo in vari ospedali universitari in Francia. La loro esperienza è simile a quella di Shu Hongbing, marito della biologa Wang Yanyi, che, dopo la laurea in Cina, ha studiato e avuto successo negli USA, prima come assistente ricercatore all’University of Michigan Medical Center, poi al David Goeddel’s laboratory dell’azienda Tularik di San Francisco, in California. Proprio in quella città nacque nel 1925 il China Zhi Gong Party, il partito dei cinesi d’oltreoceano che, in virtù dell’appoggio al governo del PCC, consentì a Wan Gang di diventare Ministro della Tecnologia dal 2007 fino al 2018, dopo essere stato richiamato alla presidenza della Tongji University di Shanghai.
La nomina di Wan Gang, unitamente a quella di Chen Zhu al Dicastero della Salute suscitò molto stupore in Cina perché dagli anni ‘70 non venivano chiamati alla guida di un ministero due esponenti politici esterni al Partito Comunista, Zhu era infatti diventato leader del Partito Democratico dei Contadini e dei Lavoratori cinesi che diede l’appoggio al governo PCC. Nel periodo in cui il biologo molecolare Zhu fu Ministro della Salute, il ricercatore Shu Hongbing fu nominato prima membro dell’Accademia delle Scienze (2011) e poi direttore del Wuhan Insitute of Virology (2013), prima di cedere il testimone a sua moglie Wang Yanyi, che nel 2012 lui stesso aveva cooptato nel laboratorio come leader delle ricerche proprio sul virus SARS del 2003.
LA BATWOMAN DEI PERICOLOSI ESPERIMENTI
Ciò avvenne pochi anni prima che cominciassero le sperimentazioni sui pipistrelli cinesi a ferro di cavallo della virologa Shi Zhengli, responsabile del Centro di Ricerca Malattie Infettive, che fu ribattezzata “batwoman” a causa di tali test biochimici con agenti patogeni SARS infettati anche con HIV almeno fin dal 2004, grazie ai finanziamenti della Commissione Europea presieduta da Romano Prodi.
A ricostruire, parzialmente, le ricerche sospette è stata anche la nota del Dipartimento di Stato Usa del gennaio 2021. «A partire almeno dal 2016 – e senza indicazione di un’interruzione prima dell’epidemia di COVID-19 – i ricercatori della WIV hanno condotto esperimenti che coinvolgono RaTG13, il coronavirus dei pipistrelli identificato dalla WIV nel gennaio 2020 come il suo campione più vicino a SARS-CoV-2 ( 96,2% simile). Il WIV è diventato un punto focale per la ricerca internazionale sul coronavirus dopo l’epidemia di SARS del 2003 e da allora ha studiato animali tra cui topi, pipistrelli e pangolini».
«Il WIV ha un documento pubblicato sulle ricerche sul “guadagno di funzione” per progettare virus chimerici. Ma il WIV non è stato trasparente o coerente sul suo documento di studio dei virus più simili al virus COVID-19, incluso “RaTG13”, che ha campionato da una grotta nella provincia dello Yunnan nel 2013 dopo che diversi minatori morirono di malattia simile alla SARS – ha aggiunto la nota dell’amministrazione Trump ormai in scadenza prima dell’esito dell’inchiesta sulle origini del virus – Gli investigatori dell’OMS devono avere accesso alle registrazioni del lavoro del WIV su pipistrelli e altri coronavirus prima dell’epidemia di COVID-19. Come parte di un’indagine approfondita, devono avere un resoconto completo del motivo per cui il WIV ha modificato e quindi rimosso i documenti online del suo lavoro con RaTG13 e altri virus».
Questa circostanza risulta infatti avvenuta solo in parte visto che Gospa News è stata in grado di rintracciare almeno tre ricerche sui pseudovirus SARS infettati con HIV, ma effettivamente risulta “non pubblicata” la ricerca fondamentale l’anticorpo monoclonale (mAb o moAb, prodotto con clonazione di globuli bianchi) creato con una contaminazione di HIV, come si può leggere nella ricerca principale dell’inchiesta WuhanGates 9.
«La segretezza e la non divulgazione sono prassi standard per Pechino. Per molti anni gli Stati Uniti hanno espresso pubblicamente preoccupazioni per il passato lavoro cinese sulle armi biologiche, che Pechino non ha né documentato né eliminato in modo dimostrabile, nonostante i suoi chiari obblighi ai sensi della Convenzione sulle armi biologiche – scrive ancora il Dipartimento di Stato americano in riferimento alla BWC dell’United Nations Office for Disarmament Affairs (UNODA) di Ginevra – Nonostante la WIV si presenti come un’istituzione civile, gli Stati Uniti hanno stabilito che la WIV ha collaborato a pubblicazioni e progetti segreti con l’esercito cinese. Il WIV si è impegnato in ricerche classificate, compresi esperimenti su animali da laboratorio, per conto dell’esercito cinese almeno dal 2017. Gli Stati Uniti e altri donatori che hanno finanziato o collaborato alla ricerca civile presso la WIV hanno il diritto e l’obbligo di determinare se qualcuno dei nostri fondi per la ricerca è stato deviato a progetti militari cinesi segreti presso il WIV».
Ma l’amministrazione Trump ha taciuto un tassello fondamentale della questione. Proprio quando la giovane biologa Wang Yanyi divenne vice direttrice nel 2015 e poi direttrice nel 2018 la sua collaboratrice “batwoman” e altri scienziati cinesi si affiancarono alle ricerche sui supervirus chimerici, fornendo i campioni menzionati a base di “plasmidi infettati con HIV”, condotte in precedenza su ceppi di Coronavirus dall’University of North Carolina (nel team del dottor Ralph Baric) grazie ai finanziamenti del progetto PREDICT di Obama, sostenuto dall’agenzia governativa USAID (strumento CIA) e Bill & Melinda Gates Foundation. E i ricercatori di Wuhan collaborarono anche con il National Microbiology Laboratory of Canada di Winnipeg, dove destò scalpore l’improvvisa e prematura morte di Frank Plummer, uno dei più grandi esperti di virus SARS e HIV del mondo intero.
Fino al 2018 anche Zhu e Gang rimasero ai vertici del potere politico in rappresentanza dei rispettivi partiti di cui sono ancora leader: il primo come vicepresidente del Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo e il secondo come vicepresidente del Comitato permanente della Conferenza consultiva politica del popolo cinese (CPPCC).
COMUNISTI E ISLAMISTI TRA OMS E WUHAN
Dal 2015, inoltre, Zhu è anche presidente della Croce Rossa Cinese (Red Cross Society of China) ma anche vicepresidente della Federazione Internazionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (IFCR), in una strategica simbiosi tra comunisti e islamici, nonostante la Cina sia diventata nota nel mondo per la persecuzione degli Uiguri, un’etnia turcofona di religione islamica che vive nel nord-ovest della Cina, soprattutto nella regione autonoma dello Xinjiang.
L’orientamento geopolitico di strategica influenza nel mondo musulmano del biologo Zhu è simile a quello del suo collega africano, il direttore dell’OMS, Tedros Adhanom Gebreyesus, sedicente cristiano ma fiancheggiatore dei musulmani che costituiscono la componente principale del Fronte Popolare di Liberazione del Tigrè (TPLF), una formazione di guerriglieri di cui Ghebreyesus fu leader politico per molti anni al punto da divenire ministro durante la dittatura TPLF in Etiopia e costruire consolidati business con Pechino prima di essere scelto da Gates, principale finanziatore OMS, alla guida dell’agenzia sanitaria dell’ONU.
E’ certamente significativo che proprio negli anni di maggiore intensità delle ricerche sui supervirus SARS finanziate in Cina dalla Commissione Europea prima e dal piano PREDICT sponsorizzato Obama e Gates, ai vertici dei ministeri competenti, quello della Salute e quello della Tecnologia, ci fossero due politici estranei al Partito Comunista Cinese che si erano formati all’estero ed avevano guadagnato visibilità e potere negli ultimi anni di forte influenza dell’ex presidente Jang Zemin, proprio grazie all’ingerenza politica della “gang di Shangai”.
Ancora il quotidiano Repubblica descrisse il “boia della Tienanmen” come «un uomo di mondo, cosmopolita e innamorato dell’America, non perde occasione per parlare inglese, cita a memoria Mark Twain, ha cantato Love Me Tender di Elvis Presley a un pranzo con Bush e ha trascinato in un giro di valzer un’esterrefatta Condoleezza Rice. Lo stesso Jiang però è il leader dei favolosi anni 90, in cui la Cina è diventata campione mondiale della crescita economica e delle esportazioni» ed inoltre «nella produzione di scienziati e ricercatori ha superato l’Europa e si colloca dietro gli Stati Uniti».
«Custode dell’intransigenza sulla questione di Taiwan. In realtà seppe ricucire i rapporti con l’Occidente dopo l’isolamento dell’89. Poi gestì con moderazione esemplare due crisi che potevano diventare gravi: il bombardamento Nato dell’ambasciata cinese a Belgrado nel 1999, e l’aereo-spia americano intercettato sui cieli cinesi nell’aprile 2001».
Ma passò alla storia anche per uno strategico accordo siglato con il presidente americano Bill Clinton, di cui vedremo le correlazioni in una prossima inchiesta, nello stesso anno in cui, a Shangai, il biologo Chen Zhu iniziava la sua brillante carriera nel campo delle biotecnologie diventando direttore del “National Human Genome Research Center for the South” prima di dedicarsi al potenziamento dei laboratori di Wuhan.
WUHAN-GATES – 32. BILL III: IMPERATORE DI VACCINI nel Cartello Big Pharma
Perché stupirsi, dunque, se il dottor Tedros è quello che ha consentito la nomina dello zoologo Peter Daszak all’interno Task-force inviata dall’OMS a Wuhan pur sapendo che lo scienziato aveva finanziato e collaborato agli esperimenti della “batwoman” Zhengli Shi e istigato 27 ricercatori della comunità scientifica della famosa rivista The Lancet a negare l’origine artificiale del SARS-Cov-2 fin dall’inizio della pandemia?
Perché meravigliarsi se il Partito Comunista Cinese inizialmente parlò di bioarma come se lo stesso presidente Xi Jimping fosse stato colto di sorpresa dalla diffusione dei contagi per il nuovo ceppo di Coronavirus? Per questo già nel gennaio 2020 arrivò al WIV il generale maggiore dell’Esercito Popolare Cinese, Chen Wei, virologa all’Accademia di Scienze mediche militari ed esperta di armi biochimiche, per verificare la situazione e iniziare la ricerca di un vaccino?
L’antidoto contro il Covid-19 Sinopharm, prodotto dall’impresa statale China National Pharmaceutical Group, già utilizzato nel paese asiatico ed in altri suoi partner, è stato autorizzato lo scorso 8 maggio dall’OMS (per il piano COVAX, purtroppo gestito da un’ong di Gates e amministrato da una ex manager GSK in palesi conflitti d’interessi) ma non ancora dall’agenzia del farmaco europea (EMA).
Quanto realmente sapeva il capo di stato cinese di quegli esperimenti sui virus SARS infettati con l’HIV condotti da decenni nel laboratorio di Wuhan da “burattini” del Deep State di Shangai coi soldi USAID-CIA, dal NIH (National Institute of Health) USA per volontà di Fauci e dalla EcoHealthAlliance di Daszak grazie ai contributi ricevuti dal Pentagono (agenzia DTRA)?
Sono domande legittime perché l’attuale governo di Pechino potrebbe aver scoperto soltanto dopo il complotto, celato dietro una «pandemia pianificata da decenni», come come sostiene l’avvocato Robert F. Kennedy jr, figlio dell’ex procuratore generale USA e nipote di JFK (entrambi assassinati all’ombra del Deep State di Washington), ritrovandosi però in mano la “pistola fumante” delle trame del Nuovo Ordine Mondiale, ordite durante il regime del “boia della Tienanmen”, e correndo il rischio di diventare, dinnanzi agli occhi del mondo, il palese “esecutore materiale” di occulti e ancor più potenti mandanti internazionali.
E’ vero, come sostiene il webmedia The Gateway Pundit, che il numero 2 di Wuhan, il direttore dell’unità di ricerca Yuan Zhiming, risoluto nello smentire che il virus sia uscito da lì, è partner dell’altro facoltoso “principino” comunista Jiang Zhicheng (figlio di Jiang Mianheng e nipote dell’ex capo di stato Jiang Zemin), affarista come George Soros nella WuXi AppTec, che controlla la Fosun Pharma a Wuhan?
E’ certamente vero che Zhicheng è uno dei fondatori di Boyu Capital, società di private-equity partner del misterioso Ant Group ma soprattutto azionista del colosso delle vendite online Alibaba, arricchitosi come Amazon durante le restrizioni da Covid-19. Alla luce di questi intrighi internazionali assumono quindi ancora più importanza alcuni avvenimenti “politici” capitati prima e dopo lo scoppio della pandemia causata dal SARS-Cov-2 che Montagnier e altri scienziati ritengono costruito in laboratorio in un affare tra Cina e Usa. Ma li analizzeremo nel prossimo reportage…
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Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – WUHANGATES REPORTAGE
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS
REPUBBLICA – LA STORIA DI JIANG ZEMIN
EPOCH TIMES – DENUNCE A JIANG ZEMIN PER CRIMINI CONTRO L’UMANITA’
EPOCH TIMES – JIMPING SMANTELLA LA GANG DI SHANGAI
CRIMES EMPIRE – JIANG ZEMIN AS COMMUNIST PARTY GANGSTER
EPOCH TIMES – IL FIGLIO DI JIANG ZEMIN IN ARRESTO
US STATE DEPARTMENT – FACTSHEET ON COVID
GNEWS – THE WUHAN’S SECRETS AND CHEN ZHU
GATEWAY PUNDIT – CONNECTIONS BETWEEN ZEMIN AND SOROS
Siete bravi! Avanti cosi’ grazie!!