COVID “DELTA”: VACCINATI CONTAGIOSI! SOS in Israele, Usa e Italia. Pfizer Lucra $33 miliardi. Uk: attesa Variante più Letale

COVID “DELTA”: VACCINATI CONTAGIOSI! SOS in Israele, Usa e Italia. Pfizer Lucra $33 miliardi. Uk: attesa Variante più Letale

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

In una sola settimana l’entusiasmo dei Pro-Vax per il successo dei vaccini in tre paesi leader nella campagna di immunizzazione antiCovid si è notevolmente spento. A distanza di pochi giorni, infatti le massime autorità sanitarie di Israele, Stati Uniti d’America e Regno Unito hanno dovuto ammettere che la Variante Delta, ed altre eventuali mutazioni del SARS-Cov-2 ancor più contagiose e letali ipotizzate in un dossier scientifico britannico, rappresentano un grosso problema anche per i vaccinati.

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«Gli interventi medici forzati sono stati ripugnanti per i sostenitori della libertà e della dignità umana in ogni epoca. Il fatto che questi vaccini siano testati in modo scadente, sperimentali, non approvati e così rischiosi che i loro produttori non possano né ottenere una copertura assicurativa né indennizzare gli utenti contro lesioni gravi o morte dovrebbe amplificare la nostra repulsione etica» ha dichiarato l’avvocato Robert F. Kennedy jr., presidente del Children’s Health Defense, dopo la diffusione del documento interno del CDC (Center of Diseases Control) in cui si rivela che anche le persone completamente vaccinate possono diffondere la variante Delta alla stessa velocità delle persone non vaccinate. Ma soprattutto sono esse stesse esposte al rischio di contagi sintomatici…

Il commento di Kennedy giunge dopo i nuovi dati sulle reazioni avverse forniti dalla piattaforma di farmacovigilanza americana VAERS e dopo il monito del presidente USA Joseph Biden che annuncia misure restrittive per i lavoratori non vaccinati, ventilando l’obbligo di vaccinazione per gli operatori sanitari come già avvenuto in Italia.

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«Tra il 14 dicembre 2020 e il 23 luglio 2021, sono stati segnalati al VAERS un totale di 518.770 eventi avversi totali, inclusi 11.940 decessi, con un aumento di 535 rispetto alla settimana precedente. Nello stesso periodo di tempo sono stati segnalati 63.102 feriti gravi, in aumento di 14.717 rispetto alla settimana precedente. I dati statunitensi di questa settimana per i ragazzi dai 12 ai 17 anni mostrano: 15.086 eventi avversi totali, inclusi 909 classificati come gravi e 16 decessi segnalati, uno in meno rispetto a quanto mostrato dal VAERS la scorsa settimana» è la sintesi dell’articolo di The Defender che segnala una soglia d’attenzione particolare soprattutto per i più giovani dopo le drammatiche storie di alcune vittime.

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La comunità scientifica brancola nel buio sul funzionamento reale degli anticorpi e soprattutto sulla durata della protezione dei sieri antiCovid ma invece di rimettere in discussione l’intera strategia contro il virus della pandemia, prendendo in considerazione gli allarmi lanciati da eminenti virologi sulla pericolosità di una vaccinazione massiva durante l’epidemia in fase acuta e i rischi che essa stessa possa determinare micidiali varianti, prosegue nell’ostinazione per cui i vaccini sono l’unica risposta ad un agente patogeno ormai di bassa letalità (anche per le molteplici cure già utilizzate con successo da molti medici ma purtroppo ignorate dalle linee guida del Governo Italiano e molti altri occidentali).

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Il motivo è ben riassunto dal sito di Kennedy: «Come riportato da The Defender questa settimana, Pfizer prevede ora 33 miliardi di dollari di entrate per i vaccini COVID, un forte aumento rispetto alle proiezioni precedenti. Il produttore di vaccini prevede che i richiami, un vaccino progettato per la variante Delta e l’autorizzazione in attesa dei vaccini COVID per i bambini aumenteranno ulteriormente le vendite il prossimo anno».

Ma non è tutto: «Solo nell’anno fiscale 2020, da ottobre 2019 a settembre 2020, i dati aggregati per NIH e CDC mostrano che le agenzie hanno raccolto 63,4 milioni di dollari di entrate da royalty».

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Non bisogna dimenticare che Pfizer, controllata dall’altra Big Pharma dei vaccini GlaxoSmithKline di cui è azionista Bill Gates, è stato uno dei principali sponsor della campagna elettorale del presidente americano Joseph Biden, che ha poi finanziato con 4 miliardi di dollari il piano di immunizzazione globale COVAX dell’OMS (gestito da Ong di Gates), gran parte dei quali serviranno ad acquistare mezzo miliardo di dosi di terapie geniche a base di RNA messaggero Pfizer-Biontech, in un macroscopico e scandaloso conflitto d’interessi.

 

TERZA DOSE PFIZER IN ISRAELE

I casi di “breaktrhough”, ovvero i contagi “breccia” di Covid tra persone che hanno ricevuto entrambe le dosi di vaccini, sono in aumento soprattutto in Israele dove al 30 luglio, più di 5,3 milioni di persone risultano essere completamente vaccinate (pari al 58 % della popolazione). Ma, come riportato in precedenza dal quotidiano Yedioth Ahronoth, che cita i dati del ministero della Sanità del paese, l’efficacia del vaccino Pfizer è scesa al 39% nella prevenzione dell’infezione e al 91% nella prevenzione di malattie gravi.

Eloquente una tabella pubblicata dalle autorità sanitarie israeliane nella settimana tra il 4 ed il 10 luglio quando è iniziato l’allarme per i vaccinati che ha indotto il governo di Gerusalemme a partire con la somministrazione della terza dose di Pfizer.

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Isaac Herzog, il presidente d’Israele sessantenne, e sua moglie Michal sono stati i primi nel Paese a ricevere la terza dose del vaccino contro il coronavirus. Herzog e la first lady d’Israele hanno ricevuto la terza iniezione nel Chaim Sheba Medical Center a Tel HaShomer, dove è stato presente anche il primo ministro Naftali Bennett.

Nella giornata di venerdì 30 luglio, il premier ha annunciato che, in seguito a una serie di consultazioni con i più importanti specialisti medici israeliani, è stata presa la decisione di somministrare la terza dose del vaccino Pfizer ai cittadini ultrasessantenni.

«Il passo che facciamo oggi è un passo molto importante per la solidarietà sociale in Israele» ha dichiarato il Capo dello Stato ai media locali mentre il Jerusalem Post ha però diffuso un sondaggio che evidenzia lo scetticismo della popolazione.

 

META’ DEGLI ISRAELIANI CONTRO LA TERZA DOSE

«Solo la metà (52%) degli israeliani che hanno ricevuto due dosi del vaccino COVID-19 ha affermato che avrebbe approfittato dell’opportunità per ricevere una terza vaccinazione, secondo un nuovo sondaggio pubblicato venerdì dal prof. Michal Grinstein-Weiss, direttore dell’Ufficio Sociale Policy Institute (SPI) presso la Washington University e visiting professor presso il Centro interdisciplinare di Herzliya.

La ricerca è stata condotta tra il 26 e il 28 luglio 2021 con il supporto di Yaniv Shlomo, un’associazione di ricerca senior presso SPI, e in collaborazione con il MasterCard Center for Inclusive Growth.

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«Il sondaggio ha anche scoperto che, poiché la variante Delta si diffonde in tutto il paese, inclusa la reinfezione di un’alta percentuale di individui vaccinati, più persone credono che il vaccino non funzioni. Solo il 59% degli intervistati ha affermato che il vaccino protegge dalle infezioni, il 69% ha affermato che previene la diffusione del virus e l’82% ha affermato che protegge dallo sviluppo dei sintomi» scrive il Jerusalem Post.

Uno studio condotto di recente proprio dall’istituto Sheba ha svelato che la risposta degli anticorpi dopo la vaccinazione presenta delle enormi differenze tra i vari individui, confermando che il funzionamento esatto del processo di immunizzazione dei sieri antiCovid è sconosciuto

LOBBY SIONISTE – 1. Fink (BlackRock) & Singer (Elliott) con Soros & Gates nelle Big Pharma antiCovid (Gilead e GSK)

La complicata situazione di Israele, uno stato dove l’ex premier Benjamin Netanyahu impose gravi restrizioni per i non vaccinati al fine di favorire la campagna di immunizzazione massiva con Pfizer, multinazionale americana sponsor del suo alleato Biden in vari affari tra farmaci e armi, è la spia di quanto sta avvenendo anche negli USA e nel Regno Unito, dove addirittura si teme l’arrivo di una variante ancora più letale.

Va anche ricordato che tra i principali azionisti delle Big Pharma ci sono i fondi d’investimento americani (come BlackRock ed Elliott dei dichiarati sionisti Larry Fink e Paul Singer) che speculano anche sulle corporations della Lobby delle Armi.

 

VACCINATI CONTAGIATI IN AUMENTO NEGLI USA

«Da gennaio, secondo i documenti del CDC, le persone che sono state infettate dopo la vaccinazione rappresentano una quota crescente di ricoveri e decessi in ospedale tra i pazienti COVID. Tale tendenza coincide con la diffusione della variante Delta» scrive Megan Redshaw su The Defender, il sito di Kennedy.

Il Washington Post ha anche riferito di uno studio del CDC che ha rivelato che tre quarti delle persone infette in un focolaio di COVID del Massachusetts sono stati vaccinati. Il rapporto rafforza l’ipotesi che le persone vaccinate possano diffondere la variante più trasmissibile e possa essere un fattore nell’ondata estiva di infezioni.

I dati, dettagliati nel Rapporto settimanale sulla morbilità e la mortalità del CDC, hanno fornito prove chiave che hanno convinto gli scienziati dell’agenzia a invertire le raccomandazioni sull’uso della mascherina e consigliare alle persone vaccinate di indossare mascherine in ambienti pubblici al chiuso in alcune circostanze, secondo The Post.

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Finora, i ricercatori si sono concentrati sulla carica virale, un termine per indicare la quantità di virus presente nei corpi delle persone infette, che può influire sulla trasmissibilità e sulla gravità. Le infezioni con la variante Delta portano a livelli più elevati di virus nel corpo, anche in casi di “breccia Covid” in individui completamente vaccinati, afferma il documento.

“La linea di fondo era che, in contrasto con le altre varianti, le persone vaccinate, anche se non si sono ammalate, sono state infettate e hanno diffuso virus a livelli simili a quelli delle persone non vaccinate che sono state infettate”, il dott. Walter Orenstein, a capo del L’Emory Vaccine Center e chi ha visionato i documenti, ha detto alla CNN.

 

VACCINI EFFICACI CONTRO SINTOMI GRAVI

Tuttavia, secondo il direttore del CDC, la dott.ssa Rochelle Walensky, le epidemie si verificano principalmente tra individui non vaccinati, come riportato dalla NBC

“Penso che siamo ancora in gran parte in una pandemia di non vaccinati”, ha detto Walensky martedì in una conferenza stampa per annunciare una guida aggiornata sull’uso delle maschere. “La stragrande maggioranza della trasmissione, la stragrande maggioranza delle malattie gravi, dei ricoveri ospedalieri e della morte avviene quasi esclusivamente tra le persone non vaccinate”.

Il documento rileva che il rischio di infezione è tre volte inferiore nelle persone vaccinate e il rischio di malattie gravi o di morte è almeno dieci volte inferiore nelle persone vaccinate.

Una delle prove citate nel documento proveniva da un’epidemia a Provincetown, nel Massachusetts, dove il 74% dei casi riguardava individui completamente vaccinati. In un rapporto sull’epidemia pubblicato venerdì dal CDC, i ricercatori hanno affermato che la variante delta è stata implicata nell’89 percento dei casi e, nei casi rivoluzionari, il 79 percento delle persone ha sviluppato sintomi.

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Da notare che i test PCR, utilizzati per determinare se qualcuno è infetto, hanno mostrato livelli simili del virus nelle persone vaccinate rispetto alle persone non vaccinate. I risultati della PCR, ha scritto il CDC, “potrebbero riflettere il livello del virus infettivo”.

E’ però curioso rilevare che questa analisi scientifica si basa essenzialmente sui tamponi PCR per i quali lo stesso CDC ha richiesto il ritiro dell’autorizzazione alla FDA (Food and Drug Administration) a partire dal 31 dicembre 2021 perché ritenuti poco affidabili nel distinguere il SARS-Cov-2 dai virus dell’influenza.

 

CRESCONO I CONTAGI IN ITALIA

Con la variante Delta sono aumentati i casi, i decessi, ma anche i ricoveri. Cresce l’epidemia e «di fatto siamo entrati nella 4/a ondata», come riporta il Gimbe. Dopo 15 settimane di calo, tornano a salire le vittime: 111 nell’ultima settimana, sono state il 46% in più rispetto ai 76 della settimana precedente. Lo rileva il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 21-27 luglio 2021, che vede un incremento settimanale del 64,8% di nuovi casi (31.963 rispetto 19.390), un aumento del 42,9% di persone in isolamento (68.510 rispetto a 47.951), un aumento del 34,9% di ricoveri con sintomi (1.611 rispetto a 1.194) e del 14,5% delle terapie intensive.

Tra essi, come rivelato in una precedente inchiesta, oltre a centinaia di vaccinati morti si celano anche i casi di oltre 3mila infettati di cui non si conosce l’esito del decorso clinico.

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«Se le vaccinazioni nella popolazione raggiungono alti livelli di copertura si verifica l’effetto paradosso per cui il numero assoluto di infezioni, ospedalizzazioni e decessi può essere simile tra i vaccinati rispetto ai non vaccinati. In questi casi, l’incidenza, però, (intesa come il rapporto tra il numero dei casi e la popolazione), è circa dieci volte più bassa nei vaccinati rispetto ai non vaccinati. Questi numeri se letti correttamente, quindi, ribadiscono quanto la vaccinazione sia efficace».

L’Istituto Superiore della Sanità di Roma mette le mani avanti sull’aumento di casi di Covid tra i vaccinati anche in Italia. Purtroppo i numeri reali restano purtroppo un mistero da tra le reazioni avverse ai vaccini segnalate alla piattaforma EudraVigilance, che raccoglie per conto dell’European Medicines Agency (EMA), i dati dei 27 paesi dell’Unione Europea.

«La vaccinazione anti-COVID-19, come accade per tutte le vaccinazioni, non protegge il 100% degli individui vaccinati. Attualmente sappiamo che la vaccinazione anti-COVID-19, se si effettua il ciclo vaccinale completo, protegge all’88% dall’infezione, al 94% dal ricovero in ospedale, al 97% dal ricovero in terapia intensiva e al 96% da un esito fatale» scrive ancora l’ISS sul suo sito ufficiale.

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«Con l’aumentare della copertura vaccinale decresce il numero dei casi proprio per l’efficacia della vaccinazione: questo comporta che i pochi casi tra i vaccinati possano apparire proporzionalmente numerosi; in gruppi di popolazione con una copertura vaccinale altissima, la maggior parte dei casi segnalati si potrebbe così verificare in soggetti vaccinati, solo perché la numerosità della popolazione dei vaccinati è molto più elevata di quella dei soggetti non vaccinati. Questo è un paradosso, atteso e ben conosciuto, che bisogna saper riconoscere per evitare preoccupazioni e perdita di fiducia nella vaccinazione» conclude la nota dell’Istituto Superiore della Sanità. Mentre qualcosa di inatteso giunge dal Regno Unito…

 

IN UK L’INCUBO DI UNA VARIANTE ANCORA PIU’ LETALE

«Un comitato scientifico del governo britannico ha affermato che potrebbe emergere una variante del coronavirus con un tasso di mortalità del 35%, simile a quello osservato nella sindrome respiratoria mediorientale (MERS), e che potrebbero essere necessarie dosi di richiamo del vaccino» riporta Russia Today, facendo tornare alla mente l’incubo della variante Epsilon che ha dimostrato di resistere a tutti i vaccini anche se non è ancora molto diffusa dopo la sua identificazione in California.

Un rapporto pubblicato venerdì dal Scientific Advisory Group for Emergencies (SAGE) ha esaminato una serie di scenari ipotetici relativi alle varianti di Covid-19, trovando una “possibilità realistica” che una mutazione potesse apparire con un tasso di mortalità paragonabile alla SARS ( 10%) o MERS (35%), entrambi appartenenti alla famiglia del coronavirus.

«Mentre l’ente ha affermato che i vaccini esistenti rimarranno efficaci contro la “malattia grave” da una tale variante, tranne nel caso di “deriva significativa” nelle proteine ​​spike del virus, ha comunque aggiunto che “un aumento della morbilità e della mortalità ci si aspetterebbe anche di fronte alla vaccinazione”, poiché l’inoculazione non “previene completamente l’infezione nella maggior parte degli individui”» si legge su RT.

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Il rapporto ha suggerito una serie di modi per affrontare una mutazione più mortale, tra cui “dosi di richiamo del vaccino per mantenere la protezione contro malattie gravi” e misure per limitare l’introduzione di nuove varianti dall’estero.

SAGE ha anche considerato la probabilità “quasi certa” di una variante che “sfugge ai vaccini attuali” (come ad esempio la Epsilon, secondo lo studio pubblicato su Science), affermando che potrebbe verificarsi in diversi modi. La causa più probabile sarebbe una forma di variazione genetica nota come “deriva antigenica”, che si verifica quando un virus muta a un punto in cui gli anticorpi che hanno impedito l’infezione causata da ceppi precedenti non funzionano più.

Uno scenario “peggiore” descritto nel documento potrebbe verificarsi quando il sistema immunitario di un paziente non è più in grado di produrre anticorpi per nuove varianti, a causa del suo passato contatto con il virus o a causa di “vaccini precedentemente sperimentati”. Un simile scenario apocalittico renderebbe “difficile rivaccinare” i pazienti, ma i ricercatori hanno concluso che l’esito era “meno probabile”.

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La stessa agenzia ha pubblicato venerdì un rapporto separato sui vaccini, che ha rilevato che l’immunità è “molto probabile” che diminuisca nel tempo, suggerendo che “ci saranno campagne di vaccinazione contro SARS-CoV-2 per molti anni a venire”. Tuttavia, il rapporto sulle varianti ha anche notato che il nuovo coronavirus potrebbe seguire un percorso evolutivo che lo vede diventare più trasmissibile ma meno virulento, dato che il virus si adatta completamente ai suoi ospiti umani.

SAGE ha concluso che il Regno Unito dovrebbe continuare a “sostenere in modo proattivo” una campagna di vaccinazione globale, affermando che potrebbe aiutare a ridurre la probabilità che “emergano varianti pericolose in altre parti del mondo”. Ha anche chiesto maggiori investimenti nella sorveglianza virale per tenere sotto controllo le mutazioni.

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Mentre il paese ha visto una tregua nei casi durante la primavera, l’estate ha portato un nuovo picco, che i funzionari attribuiscono alla variante Delta più contagiosa osservata per la prima volta in India. I decessi giornalieri hanno superato i 100 più volte nell’ultima settimana con nuovi casi al giorno a decine di migliaia.

Nonostante ciò il governo britannico è andato avanti con la sua prevista riapertura all’inizio di questo mese, revocando la maggior parte delle sue restrizioni Covid dopo mesi di blocchi paralizzanti e chiusure di attività. Il primo ministro Boris Johnson ha comunque esortato i britannici a esercitare “tutta la giusta prudenza e rispetto per le altre persone e per i rischi che la malattia continua a presentare”.

 

MUTAZIONI O NUOVO GENOTIPO DA LABORATORIO?

Come evidenziato anche in precedenti articoli esiste però un ulteriore amletico dubbio ancora irrisolto da cui sorge un inquietante interrogativo. Poiché l’origine del virus SARS-Cov-2 non è stata ancora certificata dalla comunità scientifica, sebbene ormai molte ricerche biologiche e rapporti d’intelligence sostengano che è stato creato dall’uomo in laboratorio, le nuove varianti in circolazione sono effettivamente mutazioni dell’agente patogeno originario identificato a Wuhan oppure rappresentano differenti genotipi sparsi da “apprendisti stregoni” per un progetto sociale e sanitario globale in ossequio al cosiddetto Great Reset?

WUHAN-GATES – 9. LE PROVE: HIV inserito in un virus SARS nel 2004. Grazie ai milioni UE della Commissione Prodi

 

Proprio il dossier britannico SAGE legittima questa domanda poiché fa riferimento alla letalità dei virus SARS e MERS utilizzati in molteplici esperimenti per la costruzione di supervirus ricombinanti con HIV-AIDS, con carica virale potenziata dal guadagno di funzione, in Cina, USA e Canada. Il Guadagno di Funzione è una tecnica usata nei laboratori batteriologici di massima sicurezza (Bsl 3 o 4) per una sperimentazione “dual use” vaccino-bioarma che è simile al concetto di arricchimento dell’uranio nelle armi nucleari.

WUHAN-GATES – 39. “SARS-2 COSTRUITO IN LABORATORIO”. Due nuove Ricerche accusano Cina e Fauci. Ma ignorano Intrighi Gates-Biden e Tracce di HIV

Questi dubbi sono altresì legittimati dal fatto che la comunità scientifica ha inizialmente messo al bando la teoria del virus artificiale a favore di quella naturale. Ma nel corso dei mesi sono venuti a galla clamorosi e sconcertanti conflitti d’interessi proprio tra coloro che sostenevano la zoogenesi del Sars-Cov-2 e accusavano di complottiamo chi, come il virologo Lui Montagnier e il bio-ingegnere Pierre Bricage, invece puntavano il dito sulle ricerche condotte al Wuhan Institute of Virology ed alla North Carolina University in Chapel Hill, in un “affare tra Cina e Usa”.

WUHAN-GATES – 31. SARS-2, BUGIE E INTRIGHI DI SCIENZIATI ALL’OMBRA DI GATES. Svelati da Daily Mail e Die Welt. L’OMS nega l’origine da laboratorio. La Germania manipolò studi sui rischi Covid-19

Lo zoologo anglo-americano Peter Dasxak, infatti, nominato dall’OMS nell’inconcludente Task Force per indagare sulle origini del virus, non solo collaborò con la ricercatrice cinese Shi Zhengly, ribattezzata “Batwoman” proprio per gli esperimenti condotti a Wuhan sui pipistrelli cinesi fin dai primi finanziamenti della Commissione Europea (2004, presieduta da Romano Prodi), ma ne finanziò gli studi grazie all’Ong americana EcoHelathAlliance, sponsorizzata anche da Big Pharma come Johnson&Johnson e dal NIH (National Institute of Health) diretto da Anthony Fauci, insieme alla Bill & Melinda Gates Foundation che, il 30 settembre 2020, ha poi siglato un accordo “di cartello” per la campagna di immunizzazione e di contrasto al Covid con tutte le più importanti Big Pharma del settore. Coincidenze davvero sospette…

WUHAN-GATES – 32. BILL III: IMPERATORE DI VACCINI nel Cartello Big Pharma

“A pensar male si fa peccato ma spesso si indovina” sentenziò lo statista Giulio Andreotti, per sette volte Presidente del Consiglio in Italia. Nessuna frase è già confacente a descrivere l’incubo dell’attuale pandemia: tra una strage di malati di Covid che si è consumata negli ospedali per terapie domiciliari tardive o completamente ignorate e il progetto del Green Pass che pare propedeutico al microchip già sperimentato dal Pentagono (Dipartimento della Difesa Usa) in attesa di quello, simile al funzionamento del biblico Marchio della Bestia, studiato da Microsoft Corporation di Bill Gates per gestire coi bioritmi i pagamenti con criptovalute. Brevetto 060606 del 2020! Sia mai che chi ha orecchi per intendere non intenda…

Per leggere in sintesi tutti i retroscena del SARS-Cov-2 da laboratorio acquista il libro WuhanGates…

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES

GOSPA NEWS – WUHANGATES REPORTAGE

GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS

CHILDREN’S HEALTH DEFENSE – VACCINATED SPREAD COVID

SPUTNIK ITALIA – PRESIDENTE ISRAELIANO SI VACCINA CON TERZA DOSE

JERUSALEM POST – ONLY HALF OF ISRAELIS WANT A THIRD COVID VACCINE SHOT

NBC – CDC WARNS INTERNAL DOCUMENT WAR HAS CHANGED

IL MESSAGGERO – ALLARME VARIANTE DELTA IN ITALIA

ISS – NOTE UFFICIALI SUI CONTAGI TRA VACCINATI

RUSSIA TODAY – COVID MUTATION DEATH RATE

COVID-19, STRAGE DI STATO: VALANGA DI 500 DENUNCE NELLE PROCURE. Gli Italiani rispondono all’appello di Trinca e Fusillo

https://www.gospanews.net/2021/06/15/green-pass-ue-microchip-sottopelle-e-marchio-della-bestia-di-gates-il-piano-transumanista-di-klaus-schwab-great-reset-e-nwo-contro-il-cristianesimo/

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Fabio Giuseppe Carlo Carisio