MATTARELLA: OVAZIONE DI CASTA
PRIMA ALLA SCALA DI MILANO:
APPLAUSI DAI VIP NON PAGANTI
AL PRESIDENTE MENO AMATO.
PER IRONIA DELLA SORTE
PROTAGONISTA DI… ATTILA!
___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___
Ci sono momenti in cui l’ironia della sorte gioca davvero brutti scherzi! Ne è un esempio la prima del Teatro alla Scala di Milano con il lungo applauso della platea di invitati, autorità o vip delle varie caste socio-economiche, al Presidente meno amato nella storia della Repubblica Italiana (purtroppo in Italia sembrano vietati i sondaggi sul gradimento dell’inquilino del Quirinale): quel Sergio Mattarella che esercita a pieno titolo il ruolo di portavoce degli europeisti a tutti costi, dei servi dell’Euro senza se e senza ma, e dei mondialisti della finanza globale che controllano Bce, la spa tra banche private che lucra sul denaro prestato agli stati europei (anche con metodi usurai quando si muove la Troika), e quell’Europarlamento in cui, come rivelato in un dossier segreto riportato anche da Gospa News (link a fondo pagina), ben 226 deputati su 751 risultano essere influenzati o controllati dal magnate George Soros, il plutarca che “governa” grazie alla ricchezza accumulata in selvagge speculazioni.
Quel Mattarella che interpreta in ogni circostanza la resistenza della sinistra incompetente, corrotta e sconfitta che col Pd (di cui è stato deputato e ministro) in sette anni di governo ha violentato il sistema economico sociale portando l’Italia ad avere una persona su quattro a rischio di povertà. Quell’ex politico democristiano originario della Sicilia che si è guadagnato la nomina a Capo dello Stato nonostante la macchia indelebile di un processo (da cui uscì assolto) per i buoni benzina ricevuti per la campagna elettorale da un imprenditore mafioso e di una paternità adombrata da collusioni con Cosa Nostra (link a fondo pagina). Quello stesso Mattarella che nella scorsa primavera ha posto il veto sul tentativo di nascita di un governo di centrodestra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia portando alla gestazione della mostrosa alleanza giallo-verde quale estremo escamotage per scongiurare un altro governo tecnico, ovviamente di sinistra, ma non ha posto alcun veto sulla nomina di un deputato del Pd a vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura: prima volta in cui il plenum del Csm si spacca sul nome del vicepresidente da eleggere, seconda volta che un politico Pd (già capitò con Giovanni Legnini) e non un magistrato laico assume tale incarico, seconda volta che il vicepresidente è dello stesso partito del presidente del Csm, ovvero lo stesso Presidente della Repubblica (link a fondo pagina). C’è quindi da stupirsi nel leggere, ovviamente enfatizzato sull’Ansa, organo d’informazione ufficiale del regime mondialista in Italia, del lungo applauso all’arrivo del Capo dello Stato al Teatro alla Scala. C’è da restare increduli di fronte alla claque dell’autorevole pubblico se non si rammentasse che per la maggior parte è ospite, ovvero a spese dello Stato, in questo show istituzionale che rappresenta ormai un evento più mondano che culturale ma soprattutto è oggi l’epifenomeno della suntuosa danza della casta in faccia a 17 milioni di italiani a rischio povertà assoluta. Ma ecco che la sorte sa cucinare la sua vendetta meglio di qualsiasi contestazione premeditata: per grottesca ironia alla Scala va di scena un’opera minore ma di interessante rilievo storico di Giuseppe Verdi: il suo Attila. Ovvero il flagello di Dio! Adesso sì che comprendiamo bene lo scrosciante applauso all’arrivo del protagonista principale…
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
© COPYRIGHT GOSPA NEWS
divieto di riproduzione senza autorizzazione