MIGRANTI PROTETTI IN ITALIA, ARRESTATI IN POLONIA. Bieca Ipocrisia UE & Guerra Fredda NATO. Improvvisa Interruzione di Oleodotto Bielorusso
Dopo lo stop al Nord Stream 2 deciso dalla Germania
La Bielorussia chiude nel week-end un oleodotto per l’Europa
Per manutenzione straordinaria non programmata
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Sulla crisi dei migranti tra Polonia e Bielorussia si potrebbero scrivere pagine e pagine di reportages minuziosi per evidenziare la bieca ipocrisia dell’Unione Europea che usa esseri umani disperati come “scudi umani” in una guerra fredda giù persa in partenza da Bruxelles contro Minsk e Mosca.
L’analisi geopolitica delle tensioni tra l’UE, serva e purtroppo spesso complice della Nato in missioni internazionali da “stato canaglia” come in Siria, Libia ed Ucraina, e i paesi sotto l’influenza Russa, Gospa News l’ha fatta in tempi non sospetti, pochi giorni prima che gli scontri al confine tra Polonia e Bielorussa finissero sulle prime pagine dei quotidiani e nei reportage delle TV internazionali.
Lo scenario 2 di un probabile conflitto tra Nato e Russia, secondo il piano militare elaborato dal think tank CEPA di Washington grazie alla partnership con la Lobby delle Armi, è rappresentato dal “corridoio di Suwałki”, dal nome della regione polacca prossima ai confini lituani e bielorussi ma non lontano dall’enclave di Kaliningrad, la regione di importanza strategica per Mosca compresa entro la Lituania, la Polonia e il Mar Baltico. A 102 km esatti da quel crocevia nevralgico nella Guerra Fredda rilanciata da NATO, Ue e corporations belliche contro la Russia, si sta già respirando un clima di scontro geopolitico internazionale.
L’epicentro di una migrazione massiccia che sta diventando infernale per gravi violazioni dei diritti umani degli immigrati è infatti a Kuźnica, un villaggio nella contea di Sokółka, nel voivodato di Podlaskie, nel nord-est della Polonia, vicino al confine con la Bielorussia. Si trova all’estremità nord-orientale dell’autostrada S19 ed è un importante valico di frontiera con la Bielorussia si trova vicino al villaggio. Il nuovo posto di blocco è stato finanziato dall’Unione europea per essere aggiornato agli standard dell’UE in quanto è diventato un punto di ingresso della frontiera esterna Schengen quando la Polonia è entrata a far parte dell’area Schengen il 21 dicembre 2007. Il lato bielorusso del valico si chiama Bruzgi.
«Centinaia di migranti disperati che nella gelida notte bielorussa sfondano le recinzioni di filo spinato per entrare in Polonia. Più di 50 arrestati e gli altri respinti dalle forze di sicurezza di Varsavia, che ha schierato 15 mila soldati a presidiare il confine, dove restano accampate oltre duemila persone. È sempre più drammatica la crisi dei migranti sulla rotta dell’Europa dell’est. «Terrorismo di stato» da parte di Minsk, l’ha definito oggi il premier polacco Mateusz Morawiecki, che ieri aveva accusato Vladimir Putin di essere la «mente» dietro l’escalation. Parole che Mosca respinge come «irresponsabili e inaccettabili», accusando a sua volta l’Europa di usare l’emergenza come scusa per imporre nuove sanzioni al regime di Alexander Lukashenko» ha scritto il Messaggero.
LA GEOPOLITICA SUICIDA LASCIA L’EUROPA ALLA CANNA DEL GAS
Dal canto suo Lukashenko ha minacciato di chiudere il gasdotto che dalla Russia porta la preziosa risorsa energetica all’Unione Europea. Il Cremlino ha giudicato inaccettabile questa intimidazione ma, di fatto, per alcuni giorni, da giovedì fino a domenica, un importante oleodotto lascerà senza petrolio alcuni paesi UE (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Germania): ila motivazione ufficiale riferisce di alcuni lavori di manutenzione straordinaria non programmati. Ma esiste il sospetto che si tratti di un avvertimento di Minsk a Bruxelles…
Ciò rappresenta una ragione di grandissima preoccupazione per l’Unione Europea dove il prezzo del gas stava per schizzare alle stelle ma è stato calmierato dal generoso intervento di Putin che circa un mese fa ha promesso maggiori erogazioni della risorsa energetica. L’imprevisto in Bielorussia, tecnico o diplomatico che sia, avviene infatti dopo che la Germania ha interrotto la certificazione dell’altro gasdotto Nord Stream 2, creando un immediato rincaro del gas a livello internazionale, come riportato dalla BBC e dal giornalista investigativo italiano Maurizio. Blondet.
Questo ci basti per evidenziare l’impronta totalmente autolesionista e fallimentare delle politiche europee che appaiono pedestremente orientate verso un’incancrenita ed inveterata russofobia dopo il Golpe sanguinario a Kiev del febbraio 2014, orchestrato dal plutarca George Soros con l’aiuto di ambasciate occidentali e centri studi Nato, e la conseguente – e ben comprensibile – annessione della Crimea da parte di Mosca.
Ma non basta ad inquadrare la gravità dell’ipocrisia criminale europea nei confronti del fenomeno delle migrazioni da lei stessa scatenato e protetto nel Mar Mediterraneo, come ha ben spiegato Maria Zakharova, portavoce del Ministro degli Esteri Sergei Lavrov, in una lunga conferenza stampa del 10 novembre scorso.
«Abbiamo ripetutamente affermato che la colpa dell’ennesima ondata della crisi migratoria in Europa non dovrebbe essere trasferita a Minsk. Questa crisi non è iniziata a novembre o in estate o in primavera di quest’anno. Questo è un esodo di persone dai paesi che le “democrazie sviluppate” hanno deciso di dare forma. Ormai da diversi anni è in fase attiva. Questa crisi è stata innescata dall’interferenza armata occidentale in Medio Oriente e Nord Africa e dalle conseguenze dell’operazione fallita in Afghanistan. Quello che è successo in quel paese ha portato a nuove fasi della crisi migratoria che è in atto da anni. Questa è una notizia solo per chi non ha mai sentito parlare dell’Afghanistan. Se sai, anche superficialmente, cosa è successo nel mondo negli ultimi anni, sei obbligato a conoscere le cause profonde di questa crisi» ha dichiarato Zakharova affermando quanto più volte evidenziato dai reportage di Gospa News sulle guerre civili e le tensioni in Medio Oriente: dalla Siria all’Iraq, dalla Libia al Libano.
La NATO, invece di fare “Mea Culpa” per aver avallato le primavere arabe ed euroasiatiche (Ucraina) dell”amministrazione americana Obama-Biden, si aggrappa allo scenario geopolitico destabilizzato ai confini del Vecchio Continente per accusare Bielorussia e Russia di “guerra ibrida”, un termine che ricorre più volte nel già citato piano militare CEPA sostenuto dai vertici UE e del Patto Atlantico.
L’unica verità latente in tutto ciò riguarda il business delle armi: senza piccoli o grandi conflitti – ma anche solo l’incubo di essi – gli speculatori di Wall Street si ritrovano costretti a tagliare i dividendi agli investitori, col rischio che magari essi si rivolgano a paesi più affidabili, in proiezione futura, per le loro stesse risorse del sottosuolo: in primis Cina e Russia, ma anche Africa e America Latina dove Pechino e Mosca stanno sviluppando enormi progetti senza derubare le nazioni, secondo lo stile colonialista occidentale, ma comprando e investendo.
IPOCRISIA UE SUI MIGRANTI: PROTETTI IN ITALIA E UCRAINA, MALEDETTI IN POLONIA
L’emergenza in Bielorussia avviene perciò in un contesto di bieca ipocrisia criminale nella gestione dei migranti che in Italia e in Ungheria vengono protetti a costo di censure politiche internazionali, mentre in Polonia vengono “maledetti” come confermano sia i reportages quotidiani (sfollati aggrediti dai cani della polizia lituana o bersaglio di idranti e gas lacrimogeni di quella polacca) ma anche il progetto del muro: “dannato e razzista” quando ne cominciò la costruzione al confine col Messico, l’ex presidente USA Donald Trump, ma ora ritenuto necessario per sbarrare la porta ai migranti che premono alle porte orientali dell’Unione Europea.
«La Polonia inizierà a costruire un muro al confine con la Bielorussia a dicembre. Lo annuncia il governo di Varsavia, nel pieno della crisi dei migranti con Minsk. Già negli scorsi giorni, il ministro degli Interni polacco Mariusz Kaminsky aveva dichiarato che la struttura sorgerà entro la metà del 2022: “Sarà lunga 180 chilometri, alta 5,5 metri e verranno utilizzate le soluzioni più moderne”. I contratti saranno firmati entro il 15 dicembre e i lavori sul confine inizieranno nel corso del mese, andando avanti 24 ore al giorno su tre turni. La barriera ha un costo stimato di 353 milioni di euro e si prevede che si estenderà per 180 chilometri, circa la metà della lunghezza totale del confine tra Polonia e Bielorussia. Il mese scorso il Parlamento aveva dato il suo via libera alla costruzione della barriera» ha riportato TGCOM24.
L’illusione di una patria “sicura” nell’Unione Europea è stata creata da quei nuovi guru dell’antropologia finalizzata al meticciato etnico e culturale come il magnate ungaro-americano George Soros che ha finanziato le rivoluzioni colorate per sua stessa ammissione, portate avanti dal Centro Otpor di Belgrado (grazie a un progetto della Central Intelligence Agency, il controspionaggio Usa) poi trasformatosi nell’associazione di sedicenti non violenti CANVAS, di cui abbiamo scritto in relazione ai regime-change in Georgia e Libano.
Quanto appare come un progetto globale del Nuovo Ordine Mondiale, Soros è come Bill Gates megadonor del Democratic Party negli Usa e riferimento dell’entourage del Partito Democratico in Italia, proiettato verso uno slancio umanitario, non solo è invece la concreta attuazione del piano Kalergi per un’immigrazione incontrollata creata con lo scopo preciso di un abbattimento del costo dei lavori di bassa manovalanza, ma è anche la prosecuzione del complotto avviato dalla massoneria britannica per annientare il Cristianesimo (soprattutto Cattolico) a favore di un deismo, un ateismo o un anglo-cattolicesimo progressista in chiave antievangelica di cui l’attuale presidente Joseph Biden è perfetta incarnazione: pro aborto e pro No Gender.
Ciò fu ben evidente nel ruolo dei massoni per la Rivoluzione Francese, la Spedizione dei Mille, l’assassinio di Abraham Lincoln dopo la vittoria dell’Unione Nordista contro i secessionisti sudisti (guidati dal “papa” della massoneria americana Albert Pike), nella Prima Guerra Mondiale, nella Rivoluzione Bolscevica fino ad arrivare alle Primavere Arabe ed alla Pandemia, accomunate da losche strategie di intelligence evidenziate nel reportage WuhanGates 33.
Ma lasciamo le radici storiche del Nuovo Ordine Mondiale per tornare alle imposture del contro-colonialismo in cui le migrazioni massive divengono strumento utile ai complotti internazionali anche per la facile infiltrazione di terroristi jihadisti dell’ISIS come quella gestita dall’intelligence turca MIT verso l’Europa, sia via terra, che via mare.
Per comprovare la bieca e faziosa ipocrisia dell’Unione Europea in merito alle migrazioni faremo ora alcuni esempi eclatanti di clamorose contraddizioni. Partiamo da una premessa: i migranti dei barconi arrivano dall’Africa (Libia e Tunisia soprattutto) in Italia attraverso una complicata rete di organizzazioni criminali. Esse cominciano dalla Mafia Nigeriana che propaganda l’illusione del benessere in Italia e negli altri paesi dell’Unione Europea salvo poi creare dei veri nuovi schiavi secondo differenti modalità ampiamente descritte in precedenti inchieste.
MAFIA NIGERIANA – 2. I SUPER-BOSS NERI NELLA TRATTA DEI NUOVI SCHIAVI
Va rammentato che i feroci Clubs fioriti nelle università di Benin City presentano connotati di affiliazione molto simili a quelli delle logge massoniche che in Italia strinsero alleanze con le cosche di Cosa Nostra fin dai tempi dello Sbarco degli Alleati nel 1943 in Sicilia, agevolato dai mafiosi in un accordo tra Lucky Luciano, il boss dei due mondi, e gli agenti segreti americani dell’OSS, poi divenuto CIA.
Non appare quindi un caso se oggi la Mafia Nera esportata dalla Nigeria ha stretto solidissime alleanze con quella Siciliana o Calabrese, l’ormai potentissima ‘Ndrangheta, specializzatasi nelle relazioni criminali con i colletti bianchi in ambito massonico-politico.
Una volta reclutati, i giovani migranti dell’Africa centrale vengono condotti dai malavitosi fino in Libia dove inizia il loro inferno. Il passaggio più agevole c’è per quelle ragazze di bell’aspetto ingaggiate dalle “maman” per entrare nel giro della prostituzione da strada nell’evoluto e civile Vecchio Continente. Il loro viaggio è garantito da un indebitamento per ripagare il quale dovranno sacrificare l’intera gioventù, onde evitare ripercussioni dei mafiosi nigeriani sui familiari rimasti in Africa.
Per gli altri si profila una lunga attesa con conseguente prigionia nei campi di detenzione libici gestiti dai rais delle tribù locali. Uno di questi, Fitour al Dabbashi, poi rimasto ucciso nella guerra civile libica, nel 2017 ricevette 5 milioni di euro dallo Stato Italiano per non far partire i barconi verso la penisola del Mediterraneo, primo approdo per le migrazioni via mare. Ottenne quei soldi nonostante alcuni suoi parenti fossero stati arrestati per aver facilitato l’ingresso in Libia di combattenti dell’ISIS radicalizzati in Tunisia.
UCCISO IL RAIS LIBICO PAGATO DALL’ITALIA: ottenne $5 milioni per fermare i migranti
Ma siccome l’Italia è uno dei principali partner energetici della Libia, per preservare le piattaforme di petrolio ENI ed il gasdotto sottomarino GreenStream, i governi italiani ed europei sono disposti a chiudere un occhio, quando serve tutti e due, e a tapparsi entrambe le orecchie per non sentire i rapporti della Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite in relazione alle atrocità che avvengono in quei lager, quando basterebbe toglierli dalle mani lucrose delle precarie e corrotte autorità libiche ed affidarli in gestione ad un ente umanitario internazionale.
POLITICI PERSEGUITATI E JIHADISTI E NEONAZISTI AIUTATI
Il terzo passaggio avviene quando gli scafisti di professione, ovviamente conniventi con clan tribali e mafia nigeriana, si accordano con le Navi delle Ong per il recupero organizzato dei migranti. A volte ciò avviene a poche miglia nautiche dalle coste libiche, altre vole in acque internazionali dove si consuma il primo grave affronto politico all’Unione Europea: il totale rifiuto di Malta di soccorre le imbarcazioni in difficoltà o di far sbarcare quelli recuperati dalle ONG.
Pur di difendere il diritto alla migrazione la magistratura italiana, con la complicità delle organizzazioni umanitarie sostenute dal già menzionato Soros e di molti esponenti politici della sinistra (Partito Democratico ed in particolare Europa +, direttamente finanziata da Soros), è giunta a mettere sotto processo l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini (Lega) con l’accusa di sequestro di persona per aver ritardato di alcuni giorni lo sbardo dei migranti recuperati dalle imbarcazioni di ONG straniere.
Salvini ha potuto essere perseguito in quanto il Parlamento ha concesso alla magistratura l’autorizzazione a procedere. Pertanto è finito nell’occhio del ciclone per una precisa scelta politica simile a quella che nei giorni scorsi ha colpito l’Ungheria.
TERRORISTA ISIS CON CARTA DI CREDITO UE: UNGHERIA CONTRO BRUXELLES
«L’Europa boccia la politica di gestione dei flussi dei migranti dell’Ungheria. La Commissione europea deferisce Budapest alla Corte di giustizia, chiedendo di «imporre sanzioni pecuniarie nella forma di una somma forfettaria e di una penalità giornaliera» che rischiano di costare molto caro al Paese dell’est. A Viktor Orban e al suo esecutivo si contestano gli hotspot creati lungo la frontiera con la Serbia. Le modalità di gestione delle domande di asilo violano almeno tre diverse normative comunitarie. La procedura d’infrazione avviata a dicembre 2018 ha visto confermate le irregolarità contestate da Bruxelles. La Corte di giustizia dell’UE, con la sentenza di dicembre 2020, ha condannato l’Ungheria, intimando di mettersi in regola. Cosa che non è avvenuta. Ad oggi, critica la Commissione, «l’Ungheria non ha affrontato diversi aspetti della sentenza». In particolare non sono state adottate le misure necessarie per garantire un accesso effettivo alla procedura di asilo. L’Ungheria non ha inoltre chiarito le condizioni relative al diritto di rimanere sul territorio in caso di ricorso in una procedura di asilo, nel caso in cui non vi sia situazione di crisi causata dall’immigrazione di massa» ha riportato La Stampa il 12 novembre.
Ecco dunque la palese contraddizione tra i migranti del Mediterraneo, quelli che dalla Serbia premono alle porte dell’Ungheria e invece quelli che cercano di entrare in Polonia dalla Bielorussia dove non sono arrivati attraverso una rete di organizzazioni criminali, come dalla Libia, ma prenotando i voli su aerei di linea e pagandosi il biglietto. Ciò, secondo i pregiudizi UE, rappresenta una palese complicità, non il sostegno a migranti economici in gran parte profughi di guerra.
Facile sospettare che dietro la macchina malavitosa ci siano interessi economici e geopolitici direttamente o indirettamente correlati alla Nato, come induce a supporre il ruolo della Turchia (lautamente pagata dall’UE per fermare le migrazioni) indurrebbe a supporre vista l’esperienza dei politici di riferimento dei Fratelli Musulmani, ad Ankara come a Doha, nella gestione di jihadisti dell’ISIS e di Al Qaeda.
STRAGE VOLO MALAYSIA: DEPISTAGGI A KIEV TRA NATO, 007 E ONG DI SOROS
Vogliamo fare l’ultimo esempio del disgustoso scenario di speculazioni geopolitiche sulle migrazioni? Rammentiamo quanto accadde pochi anni fa in Ucraina, passata da un governo filo-russo ad uno vicino al Patto Atlantico grazie ad un’operazione di propaganda iniziata nel 2007 dal primo Kiev Security Forum che vide la presenza addirittura di George W. Bush, l’ex presidente repubblicano divenuto sponsor dell’accordo bipartisan all’insegna del Deep State-NWO per la candidatura vittoriosa di Biden alla Casa Bianca.
Nel dicembre 2018, infatti, si scoprì che l’ex presidente Peter Poroshenko decise di premiare con il passaporto ucraino, ben accetto nell’Unione Europea, tutti componenti delle formazioni paramilitari alleate dell’esercito regolare nella guerra civile del Donbass.
Tra questi c’era anche il battaglione dei ribelli musulmani ceceni, denominato Sheikh Mansur dal nome di un famoso sceicco musulmano, è stato addestrato dall’Isis e combatte fianco a fianco con i neonazisti di Right Sector, la famigerata organizzazione ultranazionalista ucraina utilizzata per le azioni più sordide e pericolose contro gli indipendentisti del Donbass delle autoproclamate Repubbliche filorusse di Donetzk e Lugansk. Nessuno nell’Unione Europea si prese il grattacapo di segnalare le ricadute internazionali di questo gravissimo problema, minimizzato con due brevi righe dal Times.
Un fotoreporter italiano, Andrea Rocchelli di Pavia, fu ucciso dal tiro al bersaglio di una di queste fazioni paramilitari della Guardia Nazionale Ucraina. Il suo presunto assassino fu condannato in primo grado ma assolto in Appello dopo le pressioni internazionali esercitate da ministri di Kiev e da politici italiani finanziati da Soros. Ecco l’ennesima conferma di quanto sia importante essere sul lato “giusto” dello scacchiere geopolitico: per i giornalisti come per i migranti.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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Caro Carisio, sempre che sia accetto il confronto.
Ho letto e poi ho letto TG4com24 e i commenti è ho inteso del “doppio standard” di valutazione di difesa del suolo sacro dell’Europa (che secondo Ida Magli non esiste e il perché è in “Dittatura Europea” e in articolo su cieliparalleli).
Intanto a chi appartiene il TG4? a Berlusconi che è parte del sistema anti Trump (lui scrisse, amplificato da tutto il mainstream cartaceo e televisivo che Trump che si lamenta della truffa elettorale deve fare un passo indietro come quello che fece lui, anche che se nessuno si peritò di dirne che il motivo è “Ruby Love”) ma questo dice pure che è parte del più becero sistema (e basterebbero a dimostrarlo, a chi è amante del dubbio e della curiosità delle domande, che su “Ruby love” in due link a campione di giornali a tiratura nazionale del Corsera e del FQ, non cancellabili perché in atto Golpe, c’è una cosa e il suo esatto contrario, e se non suona strano un suo influente e poliglotta collaboratore bresciano è stato da più voci, non smentite, definito talpa della Procura di Milano).
Tornando “a bomba”, a mio avviso la notizia nuda e cruda svia dalla geopolitica che è dietro questo fatto. Qui oltre quanto da te scritto.
In via generale:
Chi è la Bielorussia? È una Nazione che ha subito una cd “rivoluzione colorata” (grossomodo tipo Ukraina) ma che a differenza delle altre è Fallita. E si deve dire Soros e chi egli rappresenta?
Chi è la Polonia? È una Nazione critica verso la Dittatura Europea che manco per sogno, almeno fino a “ieri”, risarcirà la richiesta di risarcimento della lobby ebraica per fatti della II ww, richiesta di cui si è fatta paladina la Dittatura Europea (l’unico link che ti sottopongo è un vignetta https://laforzadellaverita.files.wordpress.com/2019/11/parco-giochi.jpg).
La Nato da che parte sta? Dalla parte di Soros contro la perfida Bielorussia e l’ancor più perfido Putin. Ma Soros è anche la “faccia” dietro le migrazioni.
Una domanda: ma chi sono questi profughi, tutti con le dita a V come Churchill, e come hanno fatto ad arrivare in Bielorussia? In quanto letto non lo si dice.
Ipotesi: se la rivoluzione colorata in Bielorussia è fallita ciò non vuol dire che non siano sopravvissuti apparati Sorosiani i quali potendo decidere dove farli arrivare optano proprio per la Bielorussia (e il governo legittimo non dice forse che non ci sono prove e che non si piegheranno ai diktat €U. Ma aggiungo, con più riserve: non potrebbe essere pure un set cinematografico?).
Si ha così il classico colpo Nato di due piccioni con una sola fava.
Quanto al piccione Polonia, si, si costruisci il muro (che non ha la stessa funzione di quello di Trump… perché questo muro è il fantasma inverso di quello abbattuto di Berlino) e noi ti aiutiamo.
Ma scommetto che, che stupidi come sono, in cambio dell’aiuto la Polonia cederà sui risarcimenti ebraici.
Mi spiace dirti che essendo concentrato a scrivere tanto e a leggere TGCOM24 non leggi con attenzione gli articoli che commenti. Nella terza parte dell’articolo è spiegato bene come i migranti mediorientali sono arrivati in Bielorussia. Acneh le analisi geopolitiche più originali e fondate, come le relazioni della Polonia con l’UE e il mancato golpe in Bielorussia, dovrebbero partire da una lettura meticolosa dei testi che si commentano. Grazie
dall’afganistan, pagandosi il biglietto aereo? quindi esibendo documenti e il “green pass universale”? tutti ricchi? e poi perchè pagarselo per la bielorussia quando avrebbero potuto (essendo un viaggio comitiva, come per i tifosi in trasferta) con poche soldi in più per Parigi o Roma?
E’ la terza volta che accusa di non leggere: ma lei legge o è solo autoreferenziale?
Le auguro di vincere il pulitzer.
Saluti
Beppe Pal, mi fa piacere che sia simpatico e intelligente. Grazie per l’augurio 😉
Ps se vuole scrivere un articolo su Gospa News ogni tanto mi contatti a redazione@gospanews.net
La risata se è genuina è buona cosa e fa buon spirito.
E spero che non stia “babbiando” come amava dire Camilleri. A proposito di Camilleri, in un suo romanzo, anche televisivo, fu ritrovata una testa mozza di un mediorentale, senza storia. C. Palermo in La Bestia scrive per la strage di Alcamo Marina (i due CC uccisi nel sonno) che pure lì fu trovata una testa di un mediorientale senza storia.
La zona era “l’ombelico del mondo” del traffico d’armi e nel specifico del caso verso la Libia.
C. Palermo pensa che quella testa sia di qualche agente israeliano che non si è fatto li cazzi sua o che non sapeva che quel traffico era benedetto da tutti anche Nato, KGB, Israele, Inghilterra etc.
Io ho avuto Modo di scrivere nel 2011 qui https://comedonchisciotte.org/appello-agli-utenti-di-cdc/ e qui https://comedonchisciotte.org/forum/postid/159061/ poi nel 2014 anche qui http://www.progettoalternativo.com/2016/02/lattacco-alla-famiglia-e-il-piu-infame.html ma ho già scritto che questi, con tanti altri, sono siti di regime… e io punito perché come il mediorientale non mi so fatto li cazzi mia.
Poi FB mi ha aperto una pagina, parco gioco si, ma dove posso scrivere di tutto (tipo sono Deep State pro Biden e Mondialismo) ma invisibile agli altri se non quando allego un link di un file (e in un anno e mezzo ne ho scritti in tutto 18: su Bill Gates, Mattarella, Draghi…). Ho scritto pure la Parte I del Testamento https://www.facebook.com/genge.moscarda.378/posts/427283715789488
Come vedi non mi manca di scrivere mi fanno mancare di comunicare.
Saluti