“CI VOGLIONO POVERI E CONTROLLATI”. L’Allarme nel Rapporto dell’Osservatorio Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo

“CI VOGLIONO POVERI E CONTROLLATI”. L’Allarme nel Rapporto dell’Osservatorio Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo la presentazione del 14mo Rapporto dell’Osservatorio Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo in cui si lancia l’allarme sui rischi connessi al cosiddetto Great Reset e alla globalizzazione esasperata innescata dalla pandemia da Covid-19 come già denunciato da monsignor Giampaolo Crepaldi, vescovo di Trento e fondatore dell’Osservatorio. I link agli articoli di Gospa News sono stati aggiunti a posteriori.


di Stefano Fontana – direttore dell’Osservatorio Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo

Invito all’acquisto e alla lettura del 14mo Rapporto dell’Osservatorio Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo, appena uscito. Il libro può essere ordinato alla nostra segreteria e per l’Italia sarà inviato senza spese postali (vedete qui le istruzioni). L’argomento che in esso viene trattato è il grande tentativo in atto di privare il cittadino della possibilità di avere qualcosa in proprietà, per poterlo così controllare e dominare. I

l titolo del Rapporto è eloquente: “Proprietà e libertà: contro lo sharing globalista”.  

Prenderemo a nolo e poi restituiremo perché altri possano a loro volta prendere e nolo – come nei Falansteri di Fourier – l’abitazione, l’automobile, gli elettrodomestici, i vestiti? Il possesso verrà soppiantato dall’accesso, come preannunciava Jeremy Rifkin? (Colui che qualche decennio fa aveva predetto che lo Stato e il lavoro sarebbero finiti, cosa poi per nulla verificatasi) ossia dalla condivisione su una piattaforma on line di beni e servizi? (e di chi sarà questa piattaforma?, sarà anch’essa condivisa o sarà di proprietà di qualcuno? E i beni condivisi di chi saranno? E chi fisserà le regole della condivisione?).

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Ci procureremo le cose di cui abbiamo bisogno premendo un tasto? Non lavoreremo più e non ci approprieremo del frutto del nostro lavoro in termini di proprietà, da destinare alla famiglia e da lasciare in eredità ai figli? Ai nostri figli penserà lo Sharing globale?

Il rapporto tra la negazione della proprietà come diritto naturale e il controllo economico, sociale e politico è di grande evidenza, e spiega la convergenza verso questi obiettivi sia del neo-comunismo sia del neo-capitalismo: “Capitalismo e comunismo non sono la via per un buon futuro, ma due fratelli omicidi e ostili che sono strisciati fuori dal grembo della stessa visione del mondo atea e materialista” scrive il cardinale Müller nel Rapporto.

Come spiegano gli Autori del Rapporto dell’Osservatorio, il rapporto con la proprietà delle cose mette in atto la volontà e l’azione della persona, tempra il suo senso di responsabilità, abitua a misurarsi con i propri limiti perché non arriviamo a possedere tutto. Inoltre, le cose di proprietà ci legano ad una storia, gli oggetti che possediamo contengono molti ricordi personali, la terra e la casa ci radicano in un territorio e nella sua cultura.

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La sostituzione della proprietà con un leasing universale priva la persona di tutti questi legami e la riduce ad un numero, ad una entità anonima la cui essenza coincide con il suo profilo digitale, quello che gli permette l’accesso e lo induce a fare a meno della proprietà.

Il Rapporto spiega che i regimi totalitari hanno bisogno di individui così fatti: sradicati, dipendenti e controllati in una massa virtuale.

La proprietà permette spazi di libertà, l’accesso, invece, è costantemente monitorato. Quando avremo la nostra Identità Digitale, non potremo più usare il contante né fare alcun tipo di transazione fuori del sistema di controllo del potere, quando la casa dove viviamo non sarà più nostra ma concessa temporaneamente in uso, quando la bicicletta di nostro figlio sarà condivisibile con altri dentro il sistema di sharing deciso dall’alto, allora saremo a disposizione di un potere incontrollato e incontrollabile.

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Il Rapporto spiega poi un altro aspetto di grande interesse. Il totalitarismo di oggi è postmoderno, ossia non più impositivo e violento, ma dolce e soft. Vuole quindi che a rinunciare al nostro diritto naturale alla proprietà privata siamo noi cittadini, senza la necessità di una imposizione dall’alto.

Certo, le confische senza indennizzo proliferano ancora – e il Rapporto le documenta, anche l’altissima tassazione nel nostro Paese è come una confisca senza indennizzo – ma la tendenza è a fare in modo che sia il cittadino stesso ad essere privato della proprietà perché indotto indirettamente e dolcemente a farlo: lo sharing è bello”, l’accesso è smart!, lo sharing è solidale”! Lo sharing è inclusivo!, la proprietà è brutta!, la proprietà è discriminatoria! E così via.

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Torno quindi ad invitare all’acquisto e alla lettura del 14mo Rapporto dell’Osservatorio Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo, appena uscito. Il libro può essere ordinato alla nostra segreteria e per l’Italia sarà inviato senza spese postali (vedete qui le istruzioni). In esso si trovano 17 interventi di specialisti da non perdere.

di Stefano Fontana
direttore dell’Osservatorio Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo


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fonte selezionata da Gospa News

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