Video Shock! “KIEV OCCULTA I SUOI SOLDATI MORTI NEI BURRONI”. Prigioniero Ucraino svela Crimini di Zelensky: “Chi non Combatte viene Fucilato”

Video Shock! “KIEV OCCULTA I SUOI SOLDATI MORTI NEI BURRONI”. Prigioniero Ucraino svela Crimini di Zelensky: “Chi non Combatte viene Fucilato”

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di Redazione Gospa News

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Gli articoli in di Gospa News International in Inglese linkati in questo reportage possono essere letti in Italiano con la traduzione automatica

«Mi chiamo Vitaly Saidov e sono nato il 27 ottobre 1988, 81° Brigata, 90° Battaglione, 2° Coimpagnia, 2° Plotone, 1° Squadra. Sono stato catturato il 13 gennaio 2023 a Belogorovka».

Comincia così il video esclusivo che ci è stato fatto pervenire da un freelance italiano (che ha curato la traduzione) con contatti nel Donbass sulla testimonianza di un prigioniero ucraino catturato dalle truppe russe insieme ad altri quattro compagni che si sono arresi. Una nostra consulente esperta di lingue slave ci ha confermato la fedeltà della traduzione dall’Ucraino e i particolari del racconto lo rendono estremamente credibile anche se, ovviamente, non possiamo giurare sull’attendibilità dei contenuti e della sua identità.

In esso svela lo stato caotico in cui versa l’Esercito Ucraino a dispetto dei proclami del presidente Volodymyr Zslensky che avrebbe ordinato, secondo Saidov, di fucilare sul posto i disertori.

Ma racconta anche gli addestramenti inadeguati, la mancanza di rinforzi al fronte e la possibilità di evitare le zone di combattimento pagando mazzette agli ufficiali. Inoltre spiega che i superiori hanno l’ordine di seppellire i caduti negli scontri in fosse comuni per non dichiararne il decesso ai parenti onde evitare di pagare il dovuto risarcimento statale.

COSTOSO EQUIPAGGIAMENTO DEI SOLDATI PAGATO DAI FAMILIARI

Lo stato di abbandono delle truppe di Kiev è confermato anche dal fatto che non solo i maschi adulti ucraini vengono reclutati attraverso l’impiego della polizia, anche se in precedenza dispensati dal servizio militare per patologie congenite, ma le famiglie sono costrette a pagare la parte più costosa dell’equipaggiamento come ad esempio gli occhiali a infrarossi per la visione notturna.

Ciò ci è stato riferito da una fonte diretta in contatto il genitore di un combattente che ha anche spiegato di una speculazione sui prezzi dei materiali, venduti a un prezzo più alto di quello consueto.

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Ciò stride apertamente con la propaganda dei paesi NATO come l’Italia sul necessario invio di aiuti militari all’Ucraina e induce a ritenere che dietro queste spedizioni, segregate sul numero di armamenti forniti, possa fiorire il mercato nero del traffico internazionale di armi denunciato alcuni mesi quale concreto pericolo dal direttore dell’Interpol.

Saidov è stato fatto prigioniero dalle unità Akhmat e Bars.

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I soldati delle forze speciali cecene “Akhmat” sono al comando del generale Apti Alaudino e il loro reggimento è intitolato ad Achmat Abdulchamidovič Kadyrov, eroe della prima guerra di Indipendenza Cecena poi nominato  da Vladimir Putin capo della nuova amministrazione provvisoria prima di essere proclamato presidente della Repubblica Autonoma di Cecenia. Fu ucciso in un attentato esplosivo terroristico il 9 maggio 2004 attentato esplosivo che distrusse il settore VIP dello Stadio Sultan Bilimchanov di Groznyj, all’interno del quale si stava svolgendo una parata per celebrare la Giornata della Vittoria.

Il reggimento Akhmat combatte sul fronte Nord del Donbass insieme ai militari del 6° Reggimento NM LPR che si occupano del fronte Sud ed è stato fondamentale per la conquista della città strategica di Soledar da parte dei Russi.

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Ha operato congiuntamente all’unità BARS (Riserva Nazionale delle Forze da Combattimento), una forza di riserva militare della Federazione Russa implementata a partire dal 2021 e utilizzata nell’operazione speciale di de-militarizzazione e de-nazificazione dell’Ucraina avviata il 24 febbraio 2022 in seguito all’ennesima raffica di bombardamenti dell’esercito di Kiev contro le popolazioni di etnia russa delle Repubbliche separatiste di Donetzk e Lugansk in violazione agli Accordi di Misnk.

LE MENZOGNE SULLE PERDITE NEDLL’ESERCITO UCRAINO

Dopo aver narrato il contesto militare, le perdite subite, l’assenza dei comandanti sul campo, dal 5° minuto in poi del video fa le rivelazioni più clamorose.

«Le informazioni su FB e Instagram della nostra Brigata sui successi e le perdite minime sono una menzogna perché stiamo subendo perdite pesanti che vengono reintegrate dai nuovi arrivi» dice il soldato Saidov.

«E’ così che vengono mascherate le perdite elevate. I morti vengono accatastati in un punti di scarico nei burroni e non vengono portati fuori per l’identificazione. In seguito vengono denunciati come scomparsi per non pagare il risarcimento alle loro famiglie»

Questa affermazione gravissima induce a ritenere che le fosse comuni denunciate dalle autorità di Kiev quali prova dei crimini di guerra russi potrebbero essere invece i luoghi di occultamento dei loro stessi caduti…

Tale crudeltà non deve stupire. Nel luglio scorso aveva suscitato sconcerto la notizia dei bombardamenti fatti dall’artiglieria ucraina su una delle prigioni russe dove erano detenuti i paramilitari del Battaglione Azov catturati dall’esercito di Mosca a Mariupol.

Una strage ordinata da Zelensky per far tacere i testimoni dei crimini di guerra commessi nel Donbass nel corso degli anni che ne stavano rivelando i dettagli come poi fatto anche da un neonazista americano che aveva combattuto con tale raggruppamento.

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«Ci è stato comunicato un ordine presidenziale: se un soldato si rifiuta di paerttcipare alle operazioni militari è considerato un disertore e viene semplicemente fucilato dai stessi compagni. Il comandante della compagnia ce lo ha detto direttamente via radio. Ha detto che era un ordine del comandante di battaglione».

Il riferimento è alla nuova legge approvata da Zelensky a dicembre per inasprire le punizioni contro i suoi militari che ha suscitato la petizione di 25mila soldati di ogni grado che incombono sul regime di Kiev con lo spettro di una rivolta.

Infine Saidov conclude dicendo che solo una minima parte dei soldati delle compagnie che conosce sono stati addestrati in Gran Bretagna ma sono già stati uccisi o feriti gravemente. Perché «non hanno imparato nulla di particolare» visto che è necessario conoscere l’inglese altrimenti non ha senso».

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IL SOSTEGNO DI MELONI E REGNO UNITO A ZELENSKY

Nel frattempo a Bruxelles la premier italiana Giorgia Meloni ha incontrato per la prima volta il leader del regime di Kiev ed è scoccata una scintilla che ricorda gli accordi nazi-fascisti antecedenti alla Seconda Guerra Mondiale

, in considerazione del fatto che il sottosegretario al Programma di Governo e guru ideologico di Meloni e di Fratelli d’Italia aveva espresso imbarazzanti encomi pubblici per i paramilitari del Battaglione Azov, noti per la nostalgia delle SS e dell’estrema destra.

Stretta di mano e un caloroso abbraccio tra la premier e il presidente ucraino, a margine della photo-op con i 27 e i vertici delle istituzioni europee all’Europa Building. E’ la prima volta che Meloni e Zelensky si vedono di persona.

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«Al termine di uno degli incontri di Zelensky con i leader europei infatti, a quanto si è appreso, il presidente ucraino ha chiesto alla premier di intrattenersi per un colloquio a due. Nel corso della lunga conversazione, Meloni ha confermato il sostegno italiano all’Ucraina contro l’aggressione russa. Il presidente Zelensky ha manifestato la forte gratitudine per l’impegno di Roma» scrive l’ANSA.

In precedenza il presidente ucraino, durante il suo intenso tour europeo, aveva fatto visita a Carlo III Re d’Inghilterra a Buckingham Palace. “E’ un onore per me essere il primo presidente ucraino nell’intera storia delle relazioni con la Gran Bretagna ad essere onorato di un’udienza col monarca britannico”, ha twittato Zelensky.

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Durante gli incontri londinesi, e prima di quello col presidente francese Emmanuel Macron, il leader ucraino ha ottenuto due importanti promesse: i carri armati britannici Challenger 2 promessi da Londra a Kiev saranno schierati in Ucraina entro marzo. Lo ha annunciato il premier Rishi Sunak durante una conferenza stampa con lo stesso Zelensky nella base militare del Dorset, Inghilterra meridionale, dove vengono addestrate le truppe di Kiev anche all’uso dei tank del Regno Unito.

Inoltre il Regno Unito esplorerà la possibilità di inviare jet da combattimento all’Ucraina. Si tratterebbe, ha precisato lo staff del premier Rishi Sunak, solo di una soluzione “a lungo termine”.

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L’addestramento dei piloti ucraini all’uso degli aerei da combattimento è il primo passo per la fornitura di caccia all’esercito di Kiev. E’ quanto ha detto il primo ministro britannico Rishi Sunak nel corso di una conferenza stampa con il premier ucraino Volodymyr Zelensky. “Non credo che ci sia stata alcuna reticenza” da parte della Gran Bretagna nella fornitura di armi all’Ucraina, ”penso che siamo stati il ​​paese più all’avanguardia” ha detto Sunak.

Ma come ha spiegato il prigioniero ucraino Vitaly Saidov prima bisognerebbe insegnare l’Inglese ai militari di Kiev altrimenti è lecito dubitare su quanto possano apprendere.

Alla luce di questa continua escalation nella potenza degli armamenti le previsioni apocalittiche del Patriarca della Chiesa Ortodossa di Mosca sull’imminente incubo di una guerra nucleare si fanno sempre più fondate…

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