LABORATORI SEGRETI PER VIRUS PERICOLOSI. Dossier Shock di Biosicurezza: “Nessun Elenco sui BSL-3 in Italia”. Pagati da Gates e dalla Marina USA
Nell’immagine di copertina un laboratorio militare americano BSL-3, Bill Gates e il logo del Naval Medical Resarch Unit Three ora a Sigonella
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
«In Italia i centri dotati di un laboratorio BSL 4 sono due: l’Ospedale “Luigi Sacco” di Milano e l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma. Non è disponibile un elenco di laboratori BSL 3».
Questa inquietante frase si annida nel “Concept Paper Preliminare sulla Biosecurity in Italia” (link PDF al fondo dell’articolo) realizzato da vari medici e scienziati del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e la Scienza della Vita e dell’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile) quasi due anni fa e rimasto pressoché ignorato dal governo di Mario Draghi come da quello di Giorgia Meloni, in carica ormai da oltre quattro mesi.
L’inchiesta della trasmissione di Rete 4 “Fuori dal Coro” di Mario Giordano sul laboratorio del Park Science di Trieste e sulla protesta degli abitanti per la costruzione di quello di Pesaro ha lambito solo la punta dell’iceberg di un pianeta latebroso e altamente pericoloso nel quale sguazzano senza controlli le sperimentazioni su virus chimerici – costruiti e potenziati dagli ingegneri microbiologici – finanziate in Italia da Bill Gates, da Anthony Fauci e dal Pentagono, il Dipartimento della Difesa Usa.
Tutti e tre questo soggetti sono stati pesantemente coinvolti sia nelle ricerche sui virus SARS del Wuhan Institute of Virology che in quelle della Big Pharma Moderna, capace di brevettare un vaccino contro il Covid-19 nove mesi prima della sua apparizione, come abbiamo evidenziato in una specifica indagine e in estrema sintesi nell’ultima inchiesta 67 del ciclo WuhanGates che sarebbe forse opportuno leggere prima di proseguire in questo reportage.
In questo articolo cercheremo di mappare i laboratori di cui abbiamo già scritto come quello del colosso farmaceutico GSK in Toscana finanziato da Gates e Fauci o quello del US Navy NAMRU-3 trasferito dall’Egitto, poco prima della pandemia, nella Naval Air Station (NAS) di Sigonella, una base militare siciliana che è anche la più importante stazione del controspionaggio americano Central Intelligence Agency (CIA) di tutto il Mar Mediterraneo.
GLI ESPERIMENTI PERICOLOSI DI WUHAN NEL LABORATORIO BSL-3
«Esistono 4 livelli di biocontenimento (BioSafety Level, BSL) applicati di fatto alle procedure di manipolazione degli agenti classificati in quattro corrispondenti gruppi di rischio. La classificazione dei microrganismi nei vari gruppi di rischio è basata sulle caratteristiche di patogenicità, virulenza, capacità di diffusione, disponibilità di trattamenti terapeutici o profilattici, quantità totale dell’agente biologico. Il livello di biocontenimento più stringente è il P4 (ovvero livello di protezione 4) o BSL 4» si rammenta nella relazione che evidenzia le criticità di questi centri di ricerca nell’Unione Europea.
Solo nei BLS-4, ad esempio, possono essere gestiti gli agenti patogeni Filovirus (Ebola, Marburg), Crimean-Congo Hemorrhagic Fever virus, Lassa virus, Variola virus.
Mentre, per far capire la gravità dell’assenza di un’idonea mappatura dei laboratori più a rischio, ricordiamo che anche in quelli di livello BSL 3, che potrebbero essere almeno una dozzina in Italia tra strutture farmaceutiche e militari, si impiegano agenti di produzione locale o provenienti dall’esterno che sono in grado di causare patologie serie o potenzialmente letali dopo l’inalazione.
Come si legge in un dossier dell’Istituto Spallanzani in questa categoria sono compresi vari batteri, parassiti e virus che possono causare malattie gravi nell’uomo, possono costituire un serio rischio per gli operatori ma hanno moderata probabilità di propagarsi in comunità e di norma sono disponibili misure profilattiche o terapeutiche efficaci.
I più noti sono M. tuberculosis, Dengue virus, Chikungunya virus, MERS/SARS-CoV.
Ma ad essi si aggiungono Francisella tularensis, Chlamydia psittaci, virus della encefalite equina del Venezuela, virus dell’encefalite equina dell’Est, Coxiella burnetii, virus della febbre della Rift Valley, Rickettsia rickettsii, alcune specie di Brucella, chikungunya, virus della febbre gialla, virus del Nilo occidentale e Yersinia pestis.
Questo ci rammenta che sia il Wuhan Institute of Virology (WIV) che il Chapel Hill dell’University of North Carolina, dove sono stati manipolati e potenziati con la tecnica del Gain of Function centinaia di coronavirus del ceppo SARS, non avrebbero avuto la necessità di avere il livello BLS-4 per poter effettuare queste sperimentazioni ma sarebbe stato sufficiente il BSL-3 in quanto nel mondo erano già state sperimentate varie e idonee cure contro la SARS.
Tra queste una brevettata dall’UE ma mai utilizzata durante la pandemia, come segnalato dal compianto biologo Franco Trinca in una delle sue denunce alla magistratura sulle cure domiciliari ignorate.
Infatti la famosa ricercatrice cinese Shi Zhengli sviluppò i pericolosissimi test sui virus ricombinanti SARS infettati in laboratorio con plasmidi dell’HIV fin dal 2004 grazie al finanziamento della Commissione Europea presieduta da Romano Prodi ma il WIV mise in funzione il laboratorio BSL-4 solo nel 2018.
Questo ci aiuta a capire perché i BSL-3, se utilizzati per ricombinare artificialmente più virus, siano potenzialmente pericolosi quanto i BSL-4 sebbene assai meno controllati…
ALLARME SULLE ARMI BATTERIOLOGICHE DEL COMITATO NAZIONALE DI BIOSICUREZZA
«L’attenzione a livello globale per l’uso di agenti biologici e tossine come armi, è cresciuta poiché la possibilità di creare, grazie ai progressi delle biotecnologie, agenti patogeni sintetici o modificati potrebbe consentire a gruppi terroristici di sviluppare armi più economiche, più potenti e più facili da usare. La portata degli effetti è esemplificata da quello che stiamo vedendo per la pandemia COVID-19» scrivono nel “Concept Paper” del 10 giugno 2021 i ricercatori A. Lenzi, F. Fava, R. Siliquini (CNBBSV), R. Franconi, A. Giovanetti, C. Patrono, A. Rizzo, A. Testa – ENEA lanciando vari suggerimenti per la preparazione della bozza di una Piano Nazionale di azione per la Biosecurity.
Con una priorità: «Il censimento dei laboratori che detengono agenti biologici classificati come gruppo di rischio BSL 3 e BSL 4 e individuazione di referenti e di protocolli specifici e distinti per la Biosecurity».
Nel documento si specifica peraltro che «un significativo elemento di trasparenza è relativo alle dichiarazioni annuali, nell’ambito BWC, da parte di coloro che lavorano con composti biologici o microrganismi a fini di bio-difesa o comunque riguardanti programmi di ricerca, pubblicazioni, produzione di vaccini, microrganismi utilizzati e strutture di contenimento ove questi svolgono le attività. Viene anche registrata l’insorgenza di malattie infettive insolite».
La sigla BWC sta per Biological Weapons Convention ed è la Convenzione dell’UNODA (United Nation Office for Disarmament Affairs) sulla proibizione dello sviluppo, produzione e immagazzinamento delle armi batteriologiche e sulle armi tossiche e sulla loro distruzione cui hanno aderito 185 nazioni.
Ogni stato è obbligato a redigere ogni anno un dossier riservato sui laboratori biologici che effettuano esperimenti “dual-use” ovvero con finalità di vaccino ma anche di bio-armi. Ma ogni nazione li compila come meglio crede dato che i centri di ricerca sono comunque tutelati dalla segretezza derivante da segreti militari o industriali.
Nelle nostre inchieste WuhanGates, infatti, siamo riusciti a recuperare da fonti OSINT alcuni dossier annuali BWC dai quali emergono lacune enormi sui centri di ricerca non segnalati come negli USA o sul dettaglio degli esperimenti sui virus come nel Regno Unito.
Grazie a questi reportage ho avuto l’onore di essere intervistato dal giornalista americano Jeff Brown fondatore della Bioweapon Truth Commission, un organismo indipendente di ricerca sulle armi batteriologiche composto da reporter e scienziati di varie parti del mondo.
Sono trascorsi circa 20 mesi dalla pubblicazione di quel rapporto ma nessuna novità è stata pubblicata in merito sul sito del Comitato Nazionale Italiano per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita (CNBBSV), istituito presso la Presidenza del Presidente del Consiglio dei Ministri dal 1992.
Mentre i membri del Comitato CNBBSV sono stati celeri nel prendere posizione sui sieri genici sperimentali e pericolosi contro il Covid-19 il 24 agosto 2021 come si legge in una nota a firma del presidente Andrea Lenzi e di altri componenti.
«I sottoscritti componenti del Comitato Nazionale di Biosicurezza, Biotecnologie e Scienze della Vita (CNBBSV) della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’ambito delle attività di parere e proposta del Comitato, pur lasciando doverosamente al Governo la sintesi delle posizioni e le modalità esecutive, esprimono parere favorevole a quanto in oggetto, auspicando una obbligatorietà della vaccinazione anti Sars-Cov2, con specifico riferimento a coloro che svolgono funzioni pubbliche e comunque attività lavorative che pongano il cittadino a stretto e continuo contatto con altri soggetti e con l’ovvia esclusione delle situazioni di rischio documentato di una possibile patologia post-vaccinale».
Alle strutture già esistenti che si occupano di sviluppare ricerche su batteri, virus e relativi vaccini si aggiungeranno quelle finanziate dal PNRR del Ministero dell’Università e Ricerca (MIUR) per il “Centro Nazionale per lo sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA” che sulla base del progetto pilota dell’Università di Padova (a cui dedicheremo un’inchiesta ad Hoc per le storiche sperimentazioni sui virus) lavorerà in simbiosi tra 26 università e 22 soggetti privati tra cui le note Big Pharma dei sieri genici Pfizer, BionTech e AstraZeneca.
Vedremo nei successivi paragrafi come e perché qualche laboratorio potrà occuparsi anche di virus…
NELL’UE REGNA IL CAOS SULLA BIOSICUREZZA
Prima di entrare nel dettaglio di alcuni dei pericolosi laboratori batteriologici che in Italia sono protetti da segretezza militare o industriale vediamo altre delle disarmanti conclusioni a cui è giunto il dossier del Comitato Nazionale di Biosicurezza della Presidenza del Consiglio dei Ministri in relazione a un questionario inviato agli Stati Membri (MS) dell’Unione Europea in relazioni alle ricerche sui virus.
«Per tracciare un quadro sulla situazione attuale delle politiche relative alla Biosecurity in tutti i MS, il DG HOME della Commissione Europea, che ha tra gli obiettivi principali la sicurezza dei cittadini europei, ha pubblicato nel 2019 un bando nell’ambito del contratto generale sulla tematica della mitigazione del rischio CBRN, mirato al rafforzamento della Biosecurity in tutti i MS, per limitare l’accessibilità agli agenti biologici classificati come potenziali armi. Il Consorzio che si è aggiudicato l’esecuzione del servizio, in cui partecipava come partner italiano ENEA, era coordinato dal RIVM (National Institute for Public Health and the Environment-NL), centro di riferimento Internazionale per quanto riguarda la Biosecurity, ed era supportato dall’European Biosecurity Regulatory Forum (EBRF). Parte integrante del progetto è stata l’elaborazione di un questionario, inviato ai referenti per la Biosecurity di tutti i MS» riporta il Concept Paper del CNBBSV.
Alla voce “Criticità emerse dall’analisi del questionario” si legge quanto segue:
«Il questionario conoscitivo, predisposto da RIVM, era destinato a tutti i 26 MS europei, hanno risposto in 20. Per la maggior parte dei MS non è stato facile individuare chi erano la persona e le istituzioni di riferimento e in alcuni casi i riferimenti non erano più validi. Durante il progetto è anche emerso che il questionario dava per scontato un livello di conoscenza e consapevolezza non sempre presente. Non può di conseguenza essere esclusa qualche imprecisione nelle risposte nel caso il contatto non fosse la persona più informata sull’argomento».
Insomma 6 nazioni se ne sono fregate dell’inchiesta, altre hanno fornito informazioni vecchie o poco affidabili. Ma il punto di maggiore preoccupazione è un altro: «Dalle risposte risulta che nella maggior parte dei paesi è in atto un sistema nazionale per la Biosafety, mentre non esiste una legislazione primaria specifica per la Biosecurity».
Come spiegava nella parte iniziale il dossier «Il termine italiano Biosicurezza comprende due concetti complementari meglio esplicitati in inglese: Biosafety, ovvero la protezione del personale e dell’ambiente dal rischio derivante dall’uso e dal rilascio accidentale di materiale biologico, e Biosecurity che si riferisce invece alle procedure e misure operative atte a prevenire la perdita del controllo o il trafugamento intenzionale di patogeni e tossine che possano dare seguito ad un loro uso deliberato e malevolo. In questa relazione ci si riferisce solo a quest’ultimo aspetto».
A TERNI LE ZANZARE GENETICAMENTE MODIFICATE DI GATES
«Un recente studio clinico ha mostrato un profilo di sicurezza favorevole senza alcuna svolta per l’infezione dello stadio sanguigno quando PfGAP3KO è stato somministrato a soggetti umani dalle punture di circa 200 zanzare infette da PfGAP3KO».
Questo è quanto è stato pubblicato in una ricerca del 2017 dal titolo “Genetically attenuated malaria parasites as vaccines” che palesa subito chi sono i finanziatori del nuovo miracoloso vaccino: i soliti Gates (tramite Bill & Melinda Gates Foundation) e Fauci (tramite l’Istituto Nazionale di Malattie Infettive USA di cui è stato direttore fino al dicembre 2022) con il supporto del Dipartimento della Difesa…
Un’altra ricerca del 2018 sulle zanzare OGM è stata condotta da una ricercatrice di Wellcome Trust che, giusto per ricordarlo, è una delle ONG create da Gates che è stata accusata da un indagine giornalistica di aver praticato “lobbying” nei confronti di governi e funzionari USA e UE sulle politiche dell’emergenza antiCovid che si sono concretizzate in massivi acquisti dei sieri genici pericolosi di Pfizer e Moderna,
Sia la fondazione di Gates che Wellcome Trust stanno finanziando il Park Science di Trieste, sostenuto con 10milioni di euro dal Governo Draghi, come svelato dall’inchiesta televisiva della giornalista Raffaella Regoli (link a fondo pagina).
Il progetto sulle zanzare capaci di portare i vaccini anti-malaria era invece sbarcato in Umbria già nel 2017.
«Queste sono zanzare che arrivano da Atlanta: sono nate in laboratorio e le prime generazioni di questa specie arrivano fino a sessanta anni fa» riferì uno dei dodici dipendenti durante la visita organizzata al nuovo laboratorio di Terni, nella facoltà di Medicina vicino all’ospedale. Occasione per conoscere il progetto ‘Target Malaria’, che vede il laboratorio di ecologia genetica del Polo d’innovazione di Genomica Genetica e Biologia come uno dei protagonisti della campagna internazionale per la lotta alla malaria, finanziato dalla fondazione Bill & Melinda Gates.
Quando ci fu «l’apertura al pubblico della struttura, unica al mondo per dimensioni e caratteristiche tecniche, che svolge un ruolo chiave nello sviluppo di zanzare geneticamente modificate per la lotta contro la malaria e che pone la città di Terni al centro di un network internazionale» come scrisse Umbria24, al tavolo del convegno presentarono il progetto il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, esponenti del Polo Ggb, di ‘Target Malaria’, studiosi e tecnici, tra i quali il professor Andrea Crisanti, coordinatore per l’Italia e il Regno Unito del progetto.
IL LABORATORIO BSL-3 DELLA MARINA USA A SIGONELLA
In questa girandola di affari tra virus e vaccini diventa difficile capire quali e quanti possano essere i laboratori BSL-3 che sono autorizzati a trattare i virus più pericolosi.
Uno di questi, per esplicita ammissione ufficiale, è la Naval Medical Resarch Unit Three, denominata NAMRU 3 dell’US Navy che nel marzo del 2020 attirò la nostra attenzione per il suo curioso trasferimento dalla storica sede de Il Cairo in Egitto alla Naval Air Station (NAS) di Sigonella in Sicilia, situata tra il libero consorzio comunale di Siracusa, nella contrada Sigonella di Lentini, e la città metropolitana di Catania.
Il progetto di “ricollocazione”, avviato nel febbraio 2019, si è concluso nella grande stazione aeronavale siciliana il 12 dicembre 2019. La NAS di Sigonella non è solo una delle più strategiche basi militari in cui opera il controspionaggio americano della Central Intelligence Agency ma anche la più importante della CIA in tutto il Mare Mediterraneo.
NAMRU-3 è il primo laboratorio di ricerca del Dipartimento della Difesa all’estero a ricevere l’accreditamento di laboratorio del College of American Pathologists (CAP) per la diagnostica clinica delle malattie infettive. La ricerca sugli animali condotta presso NAMRU-3 è soggetta all’approvazione di un Comitato istituzionale per la cura e l’uso degli animali (IACUC) e si concentra sulle malattie tropicali virali, batteriche e parassitarie; infezione di artropodi ematofagi; e formazione sulle tecniche di raccolta dei tessuti.
Ciò viene realizzato in collaborazione con le nazioni ospitanti e le agenzie internazionali e statunitensi come i Centri statunitensi per il controllo delle malattie (CDC) e l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Tra le sue principali attività attuali ci sono la sorveglianza dell’influenza aviaria nella risposta globale alla minaccia e l’indagine sull’infezione batterica nosocomiale resistente a più farmaci.
Ma secondo un articolo del 27 gennaio 2012 del quotidiano egiziano Al-Wafd sarebbe stato anche un piccolo laboratorio degli orrori…
«Quando si passa accanto al grande quartier generale della NAMRU situato nel quartiere Al-Abbasia, nel cuore del Cairo con il suo cancello rinforzato con ferro e cemento, l’ampio spazio di terreno spianato che lo circonda, le telecamere di sicurezza e le alte mura che lo proteggono, non si può non sospettare la grande importanza di ciò che si trova all’interno di questo edificio. I ricercatori dell’unità e i medici americani godono dell’immunità diplomatica. Alcuni di loro, infatti, appartengono alla CIA» scriveva il giornale arabo.
«Dalla fondazione dell’unità NAMRU in Egitto, sono state scoperte dozzine di malattie virali nuove e mutate. Ciò può far sospettare che questi agenti patogeni sono importati. Nessun istituto medico di ricerca si è infiltrato in Egitto in misura maggiore di NAMRU, che controlla il segreti dei virus utilizzati nella distruzione di massa e armi biologiche».
A conferma di ciò Al-Wafd ricorda che l’Etiopia aveva deciso di far chiudere l’unità NAMRU sul suo territorio, a causa di accuse e sospetti sulla sua attività, che invece erano state ampliate in Egitto in seguito ad un accordo con il Ministero della Salute e con l’Ospedale delle Febbri di Abbassia.
UN CENTRO DI RICERCA BATTERIOLOGIA NELLA BASE MILITARE CIA
Tutto ciò ricorda gli esperimenti condotti in Ucraina, tra cui uno sul Covid-19 tre mesi prima della scoperta del focolaio di Wuhan, dai laboratori batteriologici aperti dal Pentagono nel 2012 quando era Sottosegretario alla Difesa l’italo-americano Leon Panetta, ex direttore della CIA, che fu in visita a Sigonella nel periodo in cui iniziarono i raid di droni d’attacco sulla Libia contro il governo del colonnello Muhammar Gheddafi.
Fu proprio Panetta a confermare implicitamente il ruolo della CIA nelle missioni segrete coi droni killer in sfregio a ogni legislazione internazionale.
«Parlando alle truppe statunitensi e della NATO, prima a Napoli e poi in Sicilia, Panetta ha fatto due volte riferimento ai droni Predator che controllava nel suo precedente lavoro come direttore della CIA. È stata una rara conferma ufficiale dell’uso da parte dell’agenzia dell’aereo senza pilota da parte di un alto funzionario statunitense, anche se il programma è diventato un segreto di Pulcinella a Washington» scrisse il 7 Ottobre 2011 il Los Angeles Times.
“Essendo passato dalla CIA al Pentagono, ovviamente ho molte più armi a disposizione per questo lavoro rispetto a quelle che avevo alla CIA, anche se i Predator non sono male”, ha detto in un discorso ai marinai e Marines al quartier generale della 6a flotta della Marina degli Stati Uniti a Napoli.
Poche ore dopo, rivolgendosi alle truppe Usa e Nato sulla pista della Naval Air Station Sigonella in Sicilia, il pensiero di Panetta si è nuovamente rivolto ai droni della CIA mentre elogiava l’operazione in Libia.
“Questa è stata una missione complicata, non c’è dubbio”, ha detto, osservando che ha comportato “l’uso di Predator, che è qualcosa che conoscevo molto bene nel mio lavoro passato”.
«Mentre parlava, Panetta era in piedi accanto a un drone di sorveglianza Global Hawk dell’aeronautica americana. Dopo aver finito, un Predator dell’Air Force armato di missili Hellfire è rullato sulla pista ed è decollato, presumibilmente diretto allo spazio aereo libico» aggiunse nel reportage per il Los Angeles Time il giornalista David S. Cloud.
L’intrigo internazionale tra gli scarsi controlli sulle attività dei laboratori batteriologici BSL-3 in Italia denunciata dal Comitato Nazionale di Biosicurezza, i centri di ricerca finanziati da Bill Gates negli stabilimenti delle Big Pharma, e infine quello della Marina americana in una base militare usata anche dalla CIA possono trasformarsi un una miscela esplosiva in qualsiasi istante.
Grazie alla ripetuta sudditanza dei partiti di ogni schieramento di sinistra e di destra e di ogni governo (Berlusconi, Monti, Renzi, Gentiloni, Conte, Draghi e Meloni), alle strategie NATO sempre più pilotate dal tycoon di Microsoft sia nell’ambito sanitario che in quello militare.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – COVID 19 E VACCINI KILLER
GOSPA NEWS – INCHIESTE WUHAN-GATES
PALAZZO CHIGI – Concept Paper Preliminare sulla Biosecurity in Italia
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FUORI DAL CORO – INCHIESTA SUL PARK SCIENCE DI TRIESTE
LOS ANGELES TIMES – U.S.: Defense secretary refers to CIA drone use
Un pensiero su “LABORATORI SEGRETI PER VIRUS PERICOLOSI. Dossier Shock di Biosicurezza: “Nessun Elenco sui BSL-3 in Italia”. Pagati da Gates e dalla Marina USA”